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Autore: xcarrie    17/01/2013    19 recensioni
‘‘Chi era quel tipo?’’
Mi voltai a guardarlo, sbalordita che si stesse rivolgendo proprio a me.
‘‘Perchè ti interessa?’’
‘‘questa è una domanda molto sensata’’ Bofonchiò.
‘‘Non ti degni neanche di salutarmi’’ Dissi acida.
‘‘Ciao’’ Mostrò un sorriso beffardo, divertito.
Solo ora mi accorsi di quanto fosse..attraente.
Il suo viso era amichevole, luminoso, ma con un'ombra di cautela.
Chi si odia, finisce sempre con l'amarsi...
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo con le mani in tasca, stretta nella mia felpa, più che altro trascinandomi. A Holmes Chapel c'erano circa dodici gradi, il cielo era azzurro, il sole era coperto da una leggera coltre di nubi, perfetto.
Ero diretta alla panetteria dove mettevo piede quasi tutti i giorni, e non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto se non fosse per qualcosa, o meglio, qualcuno.
Mi fermai davanti l'entrata e presi un respiro, dentro mi accolse un silenzio imbarazzante, che fu immediatamente spezzato quando inciampai, distrattamente.
‘‘Possibile che sei così scoordinata? Almeno sforzati di restare in piedi!’’ borbottò, afferrandomi per un braccio. Conoscevo bene, forse più del dovuto la voce calda e profonda che mi aveva appena rimproverato.
Sbuffai, quando incontrai il suo sguardo serio per sbaglio, e me ne pentii.
Harry, così mi pareva si chiamasse. Lavorava nella panetteria del quartiere, che poi non era solo una panetteria, dovevo ancora capirlo. Non lo conoscevo poi da molto, solo qualche giorno..
Ma fin dal primo momento, era sempre stato così scontroso e ostile, a dire la verità non riuscivo a capirne il perché. La mia presenza lo irritava, in ogni caso..
‘‘Se ti da così fastidio, perché sei venuto ad aiutarmi?’’
Ma l'odio era reciproco, non c'era momento in cui non avrei desiderato di prenderlo a calci, di rigargli quella scintillante auto nera, o peggio.
‘‘Beh, è venuto spontaneo’’ La sua espressione nascondeva un velo di incertezza.
‘‘Lasciami, faccio da sola’’ Risposi secca, sperando di finirla qui.
Ma la mia goffagine prese il sopravvento, facendomi inciampare per una seconda volta. Forse per la fretta, forse per l'imbarazzo..
‘‘Idiota’’ Borbottò.
‘‘La tua presenza è irritante’’
‘‘Ti ricordo che da domani verrò a vivere da te, quindi..’’ Disse mostrando uno dei suoi sorrisi provocatori.
In quel momento la voglia di strozzarlo era più forte che mai, ma chissà come, mi controllai. Ecco, era riuscito ancora una volta a rovinarmi l'umore. Congratulazioni, Harry!
Mia madre, qualche anno fa divorziò da mio padre, che andò a vivere per conto suo nella calda e assolata Phoenix, in California. Passo lì quasi ogni estate, è davvero una bella meta di vacanza. Così, si è ricostruita una vita, e da circa un anno il padre di Harry è il suo fidanzato.
Nonostante tutto, avevo conosciuto suo figlio da così poco tempo.
Restò in attesa, evidentemente di una risposta. Teneva i suoi occhi pieni di disprezzo, fissi sui miei.
Non lo degnai nemmeno di una risposta e girando i tacchi, sgattagliolai fuori da lì, attenta a non inciampare.

Nemmeno quella notte riuscii a chiudere occhio..il pensiero di Harry in casa mia era un continuo tormento. Per me era difficile incotrarlo ogni giorno, figuriamoci conviverci. Avevo provato più volte a convincere mia madre del fatto che non sarebbe stata una buona idea, ma lei era fermamente convinta di quello che faceva.
Forse, vedermi litigare con Harry l'avrebbe convinta..
‘‘Nicole’’ ripetè più volte. ‘‘Andrà tutto bene..’’ Mi incoraggiò.
Non era andata poi così tanto male, sapevo controllarmi e fingere cortesia. Tutto andò per il verso sbagliato solo quando mi chiese di accompagnare Harry alla sua nuova stanza..non lo interpretai come un presagio, ma come verità.
‘‘Puoi andare dove ti pare, ma se provi a mettere piede dentro camera mia-’’
‘‘Cosa?’’ Disse avvicinandosi. ‘‘Cosa mi fai?’’
‘‘Non importa, non importa’’ Sibilai, uscendo dalla sua camera.
Non fece nulla per fermarmi, e la cosa mi sollevò. Ma infondo, perché avrebbe dovuto farlo? Tutto quello che voleva era liberarsi di me, non avermi tra i piedi per almeno il resto della giornata.
Mi buttai sul letto e presi l'ipod, mettendo il volume ad una altezza spaccatimpani. Avevo solo bisogno di non pensare..
Passai ore intere ad ascoltare canzoni e a canticchiare senza sosta, dopodichè sprofondai in un lungo sonno.

Il giorno dopo andò meglio..e peggio.
Andò meglio perché questa volta riuscii a dormire, malgrado sapessi che proprio nella stanza accanto, dormiva Harry.
Entrai infuriata. Il rumore del suo telefono era assordante, quasi da svegliare l'intera casa. Ma erano solo le sei e mezza, quanto ci metteva per prepararsi?! Che senso aveva mettere la sveglia così presto?!
Afferrai il suo iphone con decisione e lo lanciai fuori dalla finestra, soddisfatta.
‘‘che hai fatto?’’ Mormorò dalla parte opposta della camera.
Merda! Pensavo che il signorino fosse ancora sotto la doccia...
‘‘Ho buttato il tuo telefono fuori dalla finestra, e come vedi ora non fa più rumore’’ Dissi ridendo sotto ai baffi.
‘‘questa me la paghi’’ Il suo sguardo era impenetrabile.
‘‘oh, che paura!’’ Dissi facendo un sorriso ironico, il più finto che potessi sfoderare, per lui.
‘‘Esci’’
‘‘Perché?!’’
‘‘come mi cambio secondo te?!’’
Lo scrutai per un momento. L'unico ostacolo era un asciugamano che copriva il necessario.
‘‘Ti muovi?!’’ Teneva gli occhi fissi su di me, i muscoli erano tesi.
Era sinceramente arrabbiato. Uscii, non degnandolo nemmeno di uno sguardo e ridacchiando.
Mi chiusi a chiave in bagno, con la consapevolezza che fosse troppo presto. Mi ci volle più del dovuto a sciogliere la tenzione sotto quel getto d'acqua calda.
Non ci furono altri litigi, solo occhiatacce. Gli avevo decisamente rovinato l'umore..
Appena arrivata parcheggiai la mia auto nel enorme parcheggio della scuola. Provai un brivido al solo pensiero di andare tutti i giorni a piedi, e a tutte le volte che sarei inciampata. In quel momento ringraziai il cielo di aver preso la patente, e anche di avere diciassette anni..
Siamo a Marzo, a metà del semestre.
Sospirai, attendendo con impazienza il suono della campanella.
  
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