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Autore: Alastor Bowen    06/08/2007    1 recensioni
Sam non sapeva che sarebbe successo tutto ciò... a dir la verità non lo sapeva nessuno...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi dunque con il secondi capitolo, che entra quasi subito nell'azione, ma non da ancora alcuna spiegazione, e non ne avret

Eccomi dunque con il secondi capitolo, che entra quasi subito nell'azione, ma non da ancora alcuna spiegazione, e non ne avrete fino al decimo capitolo!! Spero non vogliate mollare qui, perchè di fatti inquietanti ne accadranno, così come misteri da risolvere.

Tutto ciò che ho scritto comunque, i nomi di persone o luoghi sono realmente inventati da Tolkien.

 

 

 

                                                                       

 

"Intrappolati nel limbo eterno. Gli spiriti amareggiati ci circondano. Aspettando e rimuginando."

 

 

"Buon compleanno Bilbo!!!" gridavano tutti gli Hobbit in coro.

E il piccolo Hobbit rispondeva con inchini e sorrisi, pacche sulle spalle e saluti amichevoli.

Frodo si trovava in giro, e cercava Gandalf, poichè doveva dirgli qualcosa di molto importante.

Non trovandolo, pensò si fosse rintanato nel giardino di Bilbo, il suo adorato luogo di 'quiete'.

Si allontanò dunque dalla festa, e si diresse verso la casa dello zio.

Mentre camminava, si poneva alcune stupide domande per passare il tempo.

Fra le tante anche quella sulla misteriosa assenza di Sam.

Ma era normale, non era la prima volta che succedeva una cosa del genere, e non doveva preoccuparsene troppo.

Giunse proprio alla collinetta che precedeva la caverna - appartamento, quando vide la figura alta dello stregone abbassata su qualcosa a terra nascosta tra i cespugli del giardino di Bilbo.

Finalmente lo aveva trovato.

Si avvicinò con passo più spedito all'uomo, che non aveva notato il piccolo amico che si avvicinava.

Lo notò solamente quando oramai era proprio sotto il suo naso.

"Ciao Gandalf!!" disse Frodo cercando il volto dell'amico tra la folta barba.

"...Ciao Frodo.." disse l'uomo.

Si era ora alzato, bloccando a metà la sua opera non conclusa.

"Cosa stavi facendo?" chiese curioso Frodo.

"Nulla nulla... nascondevo i fuochi per Bilbo..." rispose prontamente lo stregone.

"Perfetto, senti, devo chiederti una cosa, è molto importante... riguarda Bilbo..."

"Dimmi pure..." lo esortò Gandalf.

"Ecco vedi.... ho notato qualcosa di strano in lui... ultimamente ha paura di qualcosa che non conosce, e io non so veramente come aiutarlo... non è che puoi parlare tu con lui?"

"Certo..." rispose il vecchio.

Frodo fu allietato da quella notizia, e al sapere che avrebbe ricevuto l'aiuto richiesto corse felice verso la festa.

 

 

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Sam si svegliò di soprassalto.

Aprì gli occhi molto lentamente, appesantito da una strana energia.

L'aria che respirava era veramente fetida e pesante.

Riuscì a mettere tutto a fuoco solo dopo parecchi minuti, e con orrore constatò di non trovarsi più nel suo nascondiglio.

Probabilmente non si trovava più neppure nella Contea.

Si guardò attorno.

Era circondato da strane fiamme, tutte rosse come il sangue, a terra delle pietre creavano un piccolo canale di quella che sembrava essere lava.

Non vi era anima viva, ne animali, ne hobbit, ne elfi... sembrava essere solo in quel luogo.

Non sapeva proprio cosa fare, dove andare, chi o cosa cercare...

Fu preso da attimi di disperazione, si accasciò dunque al suolo e si mise a piangere disperato.

Toccando con le mani sporche di lacrime quel caldo terreno, l'hobbit trovò qualcosa accanto a se.

Era il suo diario.

Lo prese in mano, e lo lesse, cercandone conforto e magari anche una risposta a tutto quello che gli stava accadendo.

Leggeva e leggeva le pagine, ma non riusciva a trovare nulla di sensato...

Poi sentì un rumore, un rumore metallico, un suono di catene, un qualcosa che entrava nei timpani e lasciava un segno per parecchi secondi, qualcosa che pungeva nella testa come un ago in un dito....

Alzò dunque lo sguardo, e nel fumo di tutte quelle fiamme vide una figura avvicinarsi, un'ombra avvolta dalle fiamme che lentamente ma inesorabilmente avanzava verso di lui.

Non riusciva a capire cosa fosse, se umano o elfo, se vivo o morto, e ciò lo inquietò molto.

Tenendo stretto sul suo petto il diario, gridò all'oscura figura: "Chi è?"

Al sentire quelle parole la figura si fermò, guardandosi intorno.

Inclinava quella che doveva essere la testa verso l'alto, e faceva un rumore che faceva presagire che stesse annusando qualcosa.

O qualcuno.

Poi, riprese lentamente il cammino, senza dare alcuna risposta.

 

 

 

 

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Smeagle si svegliò di colpo.

La notte brillava sul suo capo, e l'aria tiepida di quella notte soffiava leggermente sulla sua schiena.

Sentiva che qualcosa non andava, che Arda stava piano piano cambiando, ma non riusciva a capire come o in che cosa.

L'unica cosa che capiva ora era che l'Anello era il minore dei problemi, così come Sauron.

Ma non ne disse nulla a nessuno per quel momento, preferiva aspettare risposte più dettagliate.

Si rimise dunque a dormire.

Nel frattempo, due Ali nere scrutavano l'orizzonte, alla ricerca di qualcosa di più grande del loro padrone, qualcosa che finalmente avrebbe cambiato le loro sorti in meglio....

 

 

 

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L'albero della Festa dormiva ora, e con lui tutti gli hobbit della contea, tranne uno, Bilbo Baggings.

Stava ora nella sua dimora, e parlava con Gandalf.

"Bilbo mio caro, è stata una magnifica festa..."

"Grazie mio amico, lo so perfettamente... e la prossima sarà anche migliore!!!" disse Bilbo apparentemente ubriaco.

Al sentire quelle parole, Gandalf divenne un pochino più serio.

"centoundici anni sono molti mio caro Bilbo, e non penso che a centododici sia salutare per te fare feste del genere..." disse leggermente cupo.

Bilbo non aveva però notato quella nota cupa nella voce dello stregone.

"Sciocchezze..." rispose ".. sono ancora sano come un pesce!!!" e mentre diceva tutto ciò saliva sulla sedia per sistemare un lucernario sulle loro teste.

"Bilbo... tu hai l'Anello... non è così?" chiese Gandalf dopo una pausa di parecchi minuti.

Al sentire quelle parole Bilbo si fermò, lasciando il suo lavoro incompleto.

Si voltò verso l'amico, aveva ora uno sguardo molto più serio di quello di prima.

"Tu come..." fece per chiedere.

"... questo non è rilevante... rispondimi, tu hai l'Anello?" richiese Gandalf.

"Io... io.... l'ho trovato in una caverna, quella volta in cui siamo partiti con i nani.... io non sapeva cos'era all'inizio, ma ne ero attratto Gandalf, devi credermi... comunque dopo averlo rubato... ho sentito qualcosa che cambiava in me, una forza che mi faceva vivere la vita diversamente... credimi amico mio quando ti dico che con questo anello io sono cambiato, e in meglio..."

"No... Bilbo... non ti credo... ma sono comunque felice di averlo finalmente trovato... ora potrò finalmente proseguire con la mia ricerca... da chi l'hai rubato Bilbo?"

"Non so... una creatura di una caverna delle montagne... non so come si chiamasse..."

"Smeagle?" chiese l'uomo.

Ma Bilbo non rispose... ora era intento a concludere il suo lavoro, e quelle domande erano divenute troppo grandi per ricevere una risposta...

Gandalf comunque non aveva bisogno di una risposta, per lui la cosa giusta da fare ora era solo attendere...

 

  
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