Eccomi
dunque con il secondi capitolo, che entra quasi subito nell'azione, ma non da
ancora alcuna spiegazione, e non ne avrete fino al decimo capitolo!! Spero non
vogliate mollare qui, perchè di fatti inquietanti ne accadranno, così come
misteri da risolvere.
Tutto ciò
che ho scritto comunque, i nomi di persone o luoghi sono realmente inventati da
Tolkien.
"Intrappolati
nel limbo eterno. Gli spiriti amareggiati ci circondano. Aspettando e
rimuginando."
"Buon
compleanno Bilbo!!!" gridavano tutti gli Hobbit in coro.
E il
piccolo Hobbit rispondeva con inchini e sorrisi, pacche sulle spalle e saluti
amichevoli.
Frodo si
trovava in giro, e cercava Gandalf, poichè doveva dirgli qualcosa di molto
importante.
Non
trovandolo, pensò si fosse rintanato nel giardino di Bilbo, il suo adorato
luogo di 'quiete'.
Si
allontanò dunque dalla festa, e si diresse verso la casa dello zio.
Mentre
camminava, si poneva alcune stupide domande per passare il tempo.
Fra le
tante anche quella sulla misteriosa assenza di Sam.
Ma era
normale, non era la prima volta che succedeva una cosa del genere, e non doveva
preoccuparsene troppo.
Giunse
proprio alla collinetta che precedeva la caverna - appartamento, quando vide la
figura alta dello stregone abbassata su qualcosa a terra nascosta tra i cespugli
del giardino di Bilbo.
Finalmente
lo aveva trovato.
Si
avvicinò con passo più spedito all'uomo, che non aveva notato il piccolo amico
che si avvicinava.
Lo notò
solamente quando oramai era proprio sotto il suo naso.
"Ciao
Gandalf!!" disse Frodo cercando il volto dell'amico tra la folta barba.
"...Ciao
Frodo.." disse l'uomo.
Si era
ora alzato, bloccando a metà la sua opera non conclusa.
"Cosa
stavi facendo?" chiese curioso Frodo.
"Nulla
nulla... nascondevo i fuochi per Bilbo..." rispose prontamente lo stregone.
"Perfetto,
senti, devo chiederti una cosa, è molto importante... riguarda Bilbo..."
"Dimmi
pure..." lo esortò Gandalf.
"Ecco
vedi.... ho notato qualcosa di strano in lui... ultimamente ha paura di
qualcosa che non conosce, e io non so veramente come aiutarlo... non è che puoi
parlare tu con lui?"
"Certo..."
rispose il vecchio.
Frodo fu
allietato da quella notizia, e al sapere che avrebbe ricevuto l'aiuto richiesto
corse felice verso la festa.
ç
Sam si
svegliò di soprassalto.
Aprì gli
occhi molto lentamente, appesantito da una strana energia.
L'aria
che respirava era veramente fetida e pesante.
Riuscì a
mettere tutto a fuoco solo dopo parecchi minuti, e con orrore constatò di non
trovarsi più nel suo nascondiglio.
Probabilmente
non si trovava più neppure nella Contea.
Si guardò
attorno.
Era
circondato da strane fiamme, tutte rosse come il sangue, a terra delle pietre
creavano un piccolo canale di quella che sembrava essere lava.
Non vi
era anima viva, ne animali, ne hobbit, ne elfi... sembrava essere solo in quel
luogo.
Non
sapeva proprio cosa fare, dove andare, chi o cosa cercare...
Fu preso
da attimi di disperazione, si accasciò dunque al suolo e si mise a piangere
disperato.
Toccando
con le mani sporche di lacrime quel caldo terreno, l'hobbit trovò qualcosa
accanto a se.
Era il
suo diario.
Lo prese
in mano, e lo lesse, cercandone conforto e magari anche una risposta a tutto
quello che gli stava accadendo.
Leggeva e
leggeva le pagine, ma non riusciva a trovare nulla di sensato...
Poi sentì
un rumore, un rumore metallico, un suono di catene, un qualcosa che entrava nei
timpani e lasciava un segno per parecchi secondi, qualcosa che pungeva nella
testa come un ago in un dito....
Alzò
dunque lo sguardo, e nel fumo di tutte quelle fiamme vide una figura
avvicinarsi, un'ombra avvolta dalle fiamme che lentamente ma inesorabilmente
avanzava verso di lui.
Non
riusciva a capire cosa fosse, se umano o elfo, se vivo o morto, e ciò lo
inquietò molto.
Tenendo
stretto sul suo petto il diario, gridò all'oscura figura: "Chi è?"
Al
sentire quelle parole la figura si fermò, guardandosi intorno.
Inclinava
quella che doveva essere la testa verso l'alto, e faceva un rumore che faceva
presagire che stesse annusando qualcosa.
O
qualcuno.
Poi,
riprese lentamente il cammino, senza dare alcuna risposta.
ç
Smeagle
si svegliò di colpo.
La notte
brillava sul suo capo, e l'aria tiepida di quella notte soffiava leggermente
sulla sua schiena.
Sentiva
che qualcosa non andava, che Arda stava piano piano cambiando, ma non riusciva
a capire come o in che cosa.
L'unica
cosa che capiva ora era che l'Anello era il minore dei problemi, così come
Sauron.
Ma non ne
disse nulla a nessuno per quel momento, preferiva aspettare risposte più
dettagliate.
Si rimise
dunque a dormire.
Nel
frattempo, due Ali nere scrutavano l'orizzonte, alla ricerca di qualcosa di più
grande del loro padrone, qualcosa che finalmente avrebbe cambiato le loro sorti
in meglio....
ç
L'albero
della Festa dormiva ora, e con lui tutti gli hobbit della contea, tranne uno,
Bilbo Baggings.
Stava ora
nella sua dimora, e parlava con Gandalf.
"Bilbo
mio caro, è stata una magnifica festa..."
"Grazie
mio amico, lo so perfettamente... e la prossima sarà anche migliore!!!"
disse Bilbo apparentemente ubriaco.
Al
sentire quelle parole, Gandalf divenne un pochino più serio.
"centoundici
anni sono molti mio caro Bilbo, e non penso che a centododici sia salutare per
te fare feste del genere..." disse leggermente cupo.
Bilbo non
aveva però notato quella nota cupa nella voce dello stregone.
"Sciocchezze..."
rispose ".. sono ancora sano come un pesce!!!" e mentre diceva tutto
ciò saliva sulla sedia per sistemare un lucernario sulle loro teste.
"Bilbo...
tu hai l'Anello... non è così?" chiese Gandalf dopo una pausa di parecchi
minuti.
Al sentire
quelle parole Bilbo si fermò, lasciando il suo lavoro incompleto.
Si voltò
verso l'amico, aveva ora uno sguardo molto più serio di quello di prima.
"Tu
come..." fece per chiedere.
"...
questo non è rilevante... rispondimi, tu hai l'Anello?" richiese Gandalf.
"Io...
io.... l'ho trovato in una caverna, quella volta in cui siamo partiti con i
nani.... io non sapeva cos'era all'inizio, ma ne ero attratto Gandalf, devi
credermi... comunque dopo averlo rubato... ho sentito qualcosa che cambiava in
me, una forza che mi faceva vivere la vita diversamente... credimi amico mio
quando ti dico che con questo anello io sono cambiato, e in meglio..."
"No...
Bilbo... non ti credo... ma sono comunque felice di averlo finalmente
trovato... ora potrò finalmente proseguire con la mia ricerca... da chi l'hai
rubato Bilbo?"
"Non
so... una creatura di una caverna delle montagne... non so come si
chiamasse..."
"Smeagle?"
chiese l'uomo.
Ma Bilbo
non rispose... ora era intento a concludere il suo lavoro, e quelle domande
erano divenute troppo grandi per ricevere una risposta...
Gandalf
comunque non aveva bisogno di una risposta, per lui la cosa giusta da fare ora
era solo attendere...