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Autore: DaughterOfAthena    17/01/2013    2 recensioni
Emily Jones, una ragazza di 19 anni, all'apparenza normale, capelli castano chiaro, occhi grigi e uno stile comune a tutte le ragazze della sua età, ma il suo sangue nasconde il suo essere speciale: è per metà sangue di una Dea, la Divina Atena. Tre anni fa ha scoperto di essere una semidea e da allora i guai sono sempre dietro l'angolo. Il giorno del suo compleanno dovrebbe partecipare al Ballo delle Debuttanti organizzato dalla madre adottiva, ma un problema al Campo Mezzosangue la costringue a tornare a Casa...
"Il suono della sveglia mi ricorda che oggi è il gran giorno. Il giorno che mia “madre” aspetta da una vita. Il giorno per il quale ha cercato di prepararmi praticamente da sempre. E’ il giorno del ballo delle debuttanti. Il giorno in cui entrerò in società. Il giorno del mio diciannovesimo compleanno."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. THEY WON’T JUDGE YOU

Arriviamo al Campo la mattina seguente. Di solito  ci mettiamo molto meno, ma i pegasi erano stanchi tanto quanto noi, così ci siamo fermati varie volte durante la nottata.
Saranno più o meno le sei e il Sole sta sorgendo sulla Collina Mezzosangue illuminando il Pino e relativo custode. Il Campo si sta svegliando lentamente, solo pochi ragazzi sono fuori dalle capanne, diretti al padiglione, per far fare colazione e poi intraprendere le varie attività. Si sente, come sempre un profumo di salsedine e erba tagliata, rilassante. Nell’aria c’è però tensione e il cielo è insolitamente nuvoloso.
Entriamo nel Campo e veniamo accolti da una driade che si offre di portare i pegasi alle stalle e ci dice che Chirone ci aspetta nella Grande Casa per questioni urgenti. Quando entriamo il centauro sta esaminando attentamente alcune  carte, documenti antichi probabilmente. Appena ci vede solleva la testa dal tavolo e ci da il buongiorno.
“Andato bene il viaggio ragazzi?”
“Sì, tutto bene” risponde Annabeth.
“Alex, Annabeth, potete tornare nelle vostre cabine, sapete già la situazione e cosa dovete fare”
I due annuiscono, Alex mi fa l’occhiolino ed escono dalla Casa Grande.
“Allora, Emily, ti hanno già detto cosa è successo?”
“Più o meno. Sono arrivati alcuni semidei due giorni fa e non sono stati riconosciuti nonostante il patto di Percy con gli Dei, giusto?”
“Esatto. E’ una cosa strana, dato che, dopo il patto, i mezzosangue erano entro un giorno dal loro arrivo”
“E noi cosa dovremmo fare?”
“Io e tuo cugino abbiamo deciso di affidare ognuno di loro a qualcuno del Campo, ma abbiamo bisogno di tutti, dato che ne stanno arrivando altri e anche loro probabilmente non verranno riconosciuti. Voi dovrete parlarci, capire chi potrebbe essere il loro genitore divino e quali sono le loro abilità”
“Va bene, e poi?”
“Poi vedremo cosa fare.”
“Avete già parlato con Rachel?”
“Clarisse è andata a prenderla dalla Clarion”
“Ok. Io a chi sono affidata?”
“Ad una ragazza un po’ ribelle. Non ha neanche voluto dormire nella Cabina di Ermes con gli altri!”
“Wow! E ora dove si trova?”
“Al piano di sopra, nella camera degli ospiti”
“Bene, e come si chiama?”
“Non ce l’ha voluto dire”
“Cosa? E come pensi che lo possa dire a me?”
“Non c’è riuscito nessuno, le ultime possibilità siete tu e Nico”
Sospiro. Sarà un’impresa far parlare quella ragazza. Salgo le scale e busso alla camera degli ospiti. Nessuna risposta. Busso di nuovo. Niente. Provo ad aprire la porta. E’ aperta. Sul letto c’è una figura minuta che lo sembra ancora di più avvolta com’è nell’enorme felpa dei Lakers e nella grande sciarpa nera nella quale affonda il viso una ragazza sui 15 anni, con due grandi occhi azzurri contornati dalla matita nera  e i capelli mossi e castano/biondi. Capisco perché abbia tutta quella roba addosso. Nonostante sia luglio qua dentro fa veramente freddo. Mi siedo sul letto e lei mi guarda dalla sciarpa e riabbassa subito lo sguardo.
“Ciao” le dico ma lei non risponde “Io sono Emily, tu come ti chiami?”
“Non sono affari tuoi” risponde lei quasi borbottando
“Che caratterino! Hai dormito bene stanotte?”
“Sì”
“E allora cosa c’è?”
“Non voglio stare qui”
“Allora usciamo”
“Non voglio stare in questo campo”
“Oh, capisco, e dove vorresti andare?”
“Da qualsiasi altra parte”
“E perché?”
“Perché è solo un altro posto per ragazzi psicopatici”
“Cosa? No, non lo è assolutamente”
“Allora come lo chiamate? Manicomio? Riformatorio? Scuola per ragazzi difficili?”
“No. Semplicemente campo estivo o Campo Mezzosangue”
“Perché mezzosangue?”
“Perché è quello che siamo”
“Per metà matti e per metà pazzi?”
Mi metto a ridere.
“Perché ridi?”
“Perché probabilmente non ti hanno detto nulla”
“E cosa dovevano dirmi?”
“Il perché sei qui”
“Già lo so. Mia madre pensa che io sia una psicopatica da riformatorio perché a volte le dico che vedo dei mostri”
“Ehm, la cosa dei mostri c’entra, ma non è per questo che ei qui”
“Allora lo vedi che è un manicomio!”
“No, è un Campo per persone speciali”
“Cioè pazze?”
“La vuoi smettere di dire che sei pazza!? I mostri li vedono tutti quelli che sono qui, ma non perché sono pazzi, ma perché esistono davvero e noi, a differenza di altre persone, come tua madre, li possiamo vedere grazie ad una parte di noi, o meglio grazie ad un nostro genitore”
“Quale?”
“Dipende. Immagino  che tu non abbia mai conosciuto tuo padre, giusto?” Scuote la testa “Ecco, è grazie al suo DNA che tu puoi vedere i mostri”
“Tu conosci mio padre?”
“Penso di sì”
“Allora dimmi il suo nome!”
“Non lo so. Perché?”
“Perché voglio sapere chi ringraziare per avermi abbandonata con un’arpia, per avermi fatta passare per pazza in tutti questi anni e per avermi fatta rinchiudere in ogni tipo di scuola privata esistente al mondo!”
“Calmati! Non serve a nulla agitarsi così! Avrai modo di dire tutto quello che vuoi a tuo padre, sempre però rispettandolo”
“Ma che vada a fare una girata il rispetto! Lui non mi ha rispettata e io non rispetterò lui, chiunque sia!”
“Non puoi non rispettarlo, è tuo padre e poi a gente come lui va portato rispetto”
“Ma se mi hai detto di non sapere neanche come si chiama!”
“Questo perché ancora non ti ha riconosciuta e lo scopriremo con calma, ma so che tipo di persona è...”
“Davvero? E come fai?”
“Perché mia madre è come lui”
“Anche tua madre ti ha abbandonata con tuo padre?”
“No, in realtà mio padre mi ha data in adozione perché non poteva mantenermi”
“Doveva pensarci prima di fare una figli!”
“Beh, ma sono arrivata all’improvviso”
“Insomma, sono comunque trascorsi 9 mesi”
“Beh, non esattamente...”
“Cosa intendi?”
“Ecco, ti devo spiegare una cosa importante. Vedi, mia madre e tuo padre, non sono persone normali”
“Per forza, due che abbandonano i figli non sono normali!”
“Intendevo che non sono umani”
“Esatto, due così non li puoi chiamare umani!”
“SONO DEI!” ho un po’ urlato. Mi guarda con gli occhi spalancati.
“Tu sei pazza”
“Scusa, non dovevo urlare, ma quando si parla di mia madre non sopporto le offese nei suoi confronti...”
“No, tu sei pazza a pensare che esistano gli Dei. E poi, quali Dei?”
“Quelli greci. E non sono pazza. Esistono davvero. E io li ho visti”
Passiamo tutta la mattina a discutere se sono pazza o no, se gli Dei esistono e sul perché bisogna portargli rispetto. Giungiamo alla conclusione che gli Dei esistono, che bisogna rispettarli altrimenti ti fulminano e che sono pazza.
“Bene, ora che abbiamo appurato che sono un pazzoide, vorrei sapere il suo nome signorina sconosciuta che si permette di recarmi una simile offesa” dico con un tono aristocratico.
“E va bene ragazza da rinchiudere in manicomio, mi chiamo Bailey Colfer”
“E da dove giunge?”
“Giungo da Boston”
“Mi direbbe la sua età?”
“Ma l’età ad una signora non si chiede!”
“Oh andiamo! L’età è solo un numero, niente di più!”
“E va bene, ho 15 anni”
“Bene, ora signorina Colfer, vuole scendere nel padiglione per pranzare?”
“Insieme a tutti gli altri?” mi chiede un po’ impaurita
“Certo” Siamo una grande famiglia”
“Allora no”
“Perché?”
“Ho paura che mi giudichino”
“E per cosa?”
“Per il mio aspetto”
“E perché mai?”
“Sono troppo alta per la mia età e mi hanno sempre presa in giro”
“Guarda che tra i semidei l’altezza è una cosa naturale, il più basso in questo campo è di 1.70! Non ti preoccupare, nessuno ti giudicherà per il tuo aspetto”
“E se lo facessero?”
“Beh, io non l’ho fatto, non lo faranno neanche gli altri!”
“E se succedesse?”
“Se succedesse, sarebbe le figlie o i figli  di Afrodite a dirlo, il che significa ragazze e ragazzi perfetti fin da quando sono in fasce. Quindi, non dar loro ascolto!”
Dopo altri due minuti buoni riesco a convincerla. Non so perché si sia preoccupa tata tanto, infondo è alta poco meno di me, non è due metri! E se qualcuno per caso si azzardasse a prenderla in giro o a giudicarla, dovrà vedersela con me!
 








ANGOLO DELL’AUTRICE
Buonasera a tutti semidei in lettura (?) come state? Mi dispiace di non aver potuto pubblicare il sesto capitolo in questi due giorni, ma sono sommersa di compiti e interrogazioni. Non so ancora che  ruolo avrà Bailey nella storia, dato che non ho neanche in mente tutta la trama della storia! Comunque, vi ringrazio ancora tutti per leggere questa storia, però vorrei vedere anche qualche recensione. Detto questo auguro la buonanotte a tutti e sogni d’oro.
DaughterOfAthena
   
 
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