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Autore: Virginia Of Asgard    17/01/2013    1 recensioni
«Ma salve!» esclamò il tipo con gli occhiali, avvicinandosi ad Avigail.
«Tu deve ezere ingantevole Avigail dal gugnome in pronunziabile! Me piacere di conozzere tu!» Disse il ragazzo, imitando un accento tedesco.
Avigail innarcò le soppracciglia «sono Slovena, non tedesca…» sussurrò.
« Razza di deficiente, lo capisce l’inglese, sai??» domandò iritato il ragazzo con la quale stava litigando prima
«Io ezere John Lemon, perché amare limoni e anche frakole. Io non zapere cosa centrare frakloe ora, NEIN!» Urlò in preda ad un attacco isterico.

Premessa: La Fiction on sarà totalmente demenziale! Sono io, che sono totalmente demente!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo;
Avigail Redzinsky e le aventure dei Beatles - Tutti per uno, Ringo per tutti!



«Su, Avigail, non li badare, sono idioti!» esclamò George. «Ti mostro la tua sistemazione, che dici?» domandò tentando di sbolognare le valigione enormi a Ringo.
« Georgie! Non me lo aspettavo da te, ti dai già da fare? Avigail è a Liverpool da neanche dieci minuti, e speri già di portartela a letto?» Scattò John, sornione. Paul lo seguì complice scoppiando a ridere, mentre Ringo si parò dalla parte del suo migliore Amico.
« Voi due, vermi inutili! Prima litigavate tanto, ed adesso vi schierate contro George, che tenta solo di essere educato ,cosa che voi non siete per nulla!» sbottò il ragazzo dal grosso naso, incrociando le braccia.
« Esatto! Grazie Ringo!» esclamò George « Di nulla George!» ricambiò Ringo, sempre fissando male i due litiganti-complici.
Avigali si sentiva maledettamente in soggezione. Se avesse potuto appiattirsi come una crêpe, spalmata da un francese sulla piastra bollente, lo avrebbe fatto; Per scomparire nello stomaco di quale tizio in astinenza da crêpes.
«Oh, andiamo, vi siete schierati assieme, voi due?» domandò Paul, sornione .
« Formereste una bellissima coppia!» continuò John, sorridendo maliziosamente.
«Oh, andiamo Lennon! Sei tu il che fai il frocio per Paul, non io e Rings! » Sbottò George, ferito nell’orgoglio. Avigail vide Paul arrissire per l’imbarazzo, e John arrossire per la rabbia. Anche Ringo era arrossito, senza motivo. Avigail gli si avvicinò elntamente.
«Vuoi fare anche tu la crêpe?» domandò la ragazza. Ringo si voltò e la guardò stranito. Che cosa andava farneticando?
«crêpe?»  domandò inarcando le soppracciglia nascoste dalla folta francia-scodella.
« Non puoi capire!» sussurrò Avigail, mentre gli altri tre continuavano in quello che sembrava il litigio più lungo della storia.
Bella gente normale, che viveva a Liverpool! Maledizione, Avigail sentiva già la mancanza della sua amata Lubiana. E la fontana del poeta in centro della piazza. Il piccolo convento, la chiesetta romanica, la gente che parlava la sua stessa lingua.
Ringo credette per un attimo che la loro nuova coinquilina fosse davvero Pazza. E lo era, diamine!
« Fottiti Harrison!» esclamò Paul in fine. « Ci andiamo tutti assieme, a mostrarle la sua stanza!» continuò John. «Bene!» ringhiò George. «Molto bene!» Apparve Ringo dal nulla. «Fantastico!» sbraitò Avigail, sull’orlo di una crisi di nervi. I quattro ragazzi si voltarono a fissarla.
«Che c’è?» domandò la rossa, confusa; « volevo partecipare anche io, alla conversazione!» esclamò.
«E’ pazza?» domandò qualcuno, ma Avigali non riuscì a capire chi fosse. «No, sono Avigail, molto piacere. Mi piacerebbe sapere dove cazzo si trovala mia stanza, grazie!» esclamò. Zio James la squadrò per bene
«Tua madre ti ha insegnato il dolce parlar forbito, vero cara?» domandò L’uomo.
Avigail non rispose, si limitò a fissarlo male.
«Va bene, ora basta! Beatles al rapporto!» esclamò L’uomo. I quattro ragazzi, come per magia, tornarono sul mondo reale, in fila per uno, ordinatamente, da bravi soldatini.
Lennon in primis, naturalmente!
«Molto bene, Beatles. Accompagnate Avigail nella sua stanza, George alle valigie!» esclamò. «Perché sempre io?» borbottò Harrison, mentre levava le valigie di mano al suo amico Ringo, per caricarsele in spalla, da bravo Sherpa.
Finalmente, scortata da quattro ottimi Pionieri-esploratori, Avigail raggiunse la sua amata stanza.
«Grazie mille… com’è che vi ha chiamati Zio Jim, prima?» domandò Avigail.
«Beatles!» esclamarono all’unisono. Certo che Zio James doveva avere davvero scarsa considerazione, di quei poveri ragazzi, per arrivare a paragonarli a degli scarafaggi, Addirittura! Non erano poi così male!
«Grazie Mille, Beatles!» aggiunse pronunciando l’ultima parola, lievemente disgustata.
Avigail si chiuse finalmente in camera. La stanza odorava di incenso e rose, un grande ed immenso tappeto indiano, ornava tutto il pavimento, trasformandolo in soffice Moquette Francese. Ad Avigail non dispiaceva molto la Francia, a pensarci bene!
La ragazza pensò bene di buttarsi sul suo nuovo grande letto ad una piazza e mezza, a peso morto. Lasciandosi i problemi della vita e Lubiana, alle spalle.
***
Nel frattempo George Harrison era diretto a chiudersi nella sua, di stanza. Voleva riflettere e meditare per bene. Non gli era piaciuto per nulla, il modo in cui John aveva definito lui, ed il suo migliore amico Ringo. Non era frocio, lui. Se no, non avrebbe provato alcuna attrazione fisica, verso Avigail. Che sembrava così maledettamente… Diversa! E dire che ogni tanto, gli era capitato per la testa, il pensiero di Ringo. Nella versione “Più di un amico”. Nella versione Frocia.
Avrebbe dovuto vergongarsi solo a formulare quei pensieri, altro che! Aveva ragione John, doveva smettere di comportarsi troppo apertamente con Ringo, se no avrebbe fatto la fine di Lui e Paul.
Ma che cosa doveva fregargliene a lui, di John? A pensarci bene non faceva altro che provocarlo. Come provocava anche Paul e Richard. Se voleva avere i suoi attimi “froci” con Ringo, li avrebbe avuti. Al diavolo anche John!
***
Nell’esatto frattempo anche John Lennon, o Lemon – a dir si voglia – era perso nei suoi pensieri; Costellati da McCartney in ogni angolo delle sue cervella.
Doveva ammettere, però, che Avigail non gli dispiaceva. Sarebbe stata ottima per farci un giretto, ogni tanto. In quelle giornate in cui non sarebbe riuscito ad acchiappare nessuna ragazza, almeno avrebbe avuto una bella Aglo-slava tutta per se.
***
Ringo invece era intento a finire la sua dannata rivista. Gli era passato per la mente George, per un attimo. Cancellò quel pensiero con persistenza. George era solo un amico, giusro? In ogni caso non gli importava più nulla. Lennon e McCartney – l’accoppiata perfetta – gli avevano fatto venire i nervi a fior di pelle. Quella serata si sarebbe vendicato, ne era sicuro. Anche se la sua autorsima assente non gli e lo avesse permesso, glie ne avrebbe dette quattro in ogni caso. E magari avrebbe anche colto l’occasione di insegnare un po’ di geografia al suo amico Lennon, l’ignorante.
***
Invece Paul,In effetti, a pensarci bene, era dispiaciuto per come si era comportato con i suoi amici. Certo era normale, per loro, avere discussioni del genere. Ma aveva deciso, avrebbe chiesto scusa personalmente a Geo e Richard. Piuttosto avrebbe dovuto dare fuoco a Lennon, altro che! Lui che pensava che la Margherita, fosse la cacca delle mucche. Che idiota, lo sa perfino la Regina, che è la pizza, la Margerita! 

Amelye_


Perdonatemi, vi avevo promesso che i capitoli non sarebbesro stati tutti così. Invece eccone un'altro sulle basi dell'idiozia.
Voglio farvi una domanda, con chi ci vedreste bene Avigail? Perchè sinceramente devo ancora deciderlo D:

Poi questo maledetto capitolo mi fa schifo. Chiedo umilmente scusa per quest'obrobrio. Penserò bene di darvi un po' di più azione nel terzo, dannazione! Sono proprio una sfaticata scansafatiche del cavolo! D:

   
 
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