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Autore: Serpe_    17/01/2013    0 recensioni
Rieccomi qui con una nuova fanfiction, naturalmente su Harry Potter.
Dunque, la storia ha come protagonista una ragazza che non c'è nel mondo di Potter della Rowling. Si chiama Alexandra Ann Mayfire, ha 3 fratelli maschi e crede di essere una normalissima adolescente con problemi di cuore.
La sua passione per la lettura la porterà a scoprire un mondo che non conosceva e si ritroverà catapultata li e ancora una volta dovrà affrontare la morte, ma soprattutto la paura di perdere le persone che ama.
Vi aspetto, leggete e recensite mezzosangue!
Serpe_
Ps: il titolo è provvisorio perchè non mi convince molto :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Blaise/Pansy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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 “Live while we’re young”

                                                                                                                                                                                 -"Amo gli adolescenti perché tutto quello
                                                                                                                                                                                   che fanno, lo fanno per la prima volta”
                    
Caro diario,
Sai qual è la classica frase che ogni adolescente ha pronunciato almeno una volta in vita sua? “Sono stufo di questa vita”.
L’ho pronunciata anche io.
L’ho pronunciata talmente tante volte, che alla fine si è avverata, sconvolgendomi tutta la realtà.
Sono passata ad essere una normale adolescente, con i classici problemi di cuore e le amicizie sbagliate. Sono cresciuta in una famiglia dove ero l’unica femmina, e per di più, la più piccola. Daniel, il mio gemello, non è male. Insomma, siamo identici! Anche se mi ricorda sempre che è nato prima di me, ed è il più grande. È snervante.
Poi c’è il secondogenito: Lysander, che fino ai quattordici anni ha passato la fase: io sono strafigo e tu no, chiaro?! Era detestabile.
Ed infine il primogenito: Lorcan, che ho sempre pensato fosse una specie di scienziato pazzo. Solo crescendo ho capito che è un genio.
E poi ci sono io, a farmi largo in una casa così.
Poi è cambiato qualcosa, è accaduto uno di quei fatti che ti cambiano la vita, e non poco. Possono essere in meglio o in peggio. E, naturalmente, la mia è cambiata in peggio.
I miei genitori sono morti in un incidente stradale. E io sono morta con loro.
Mi rimangono i miei amici, e lui, Blake.
Mi hanno aiutata a rialzarmi, mi hanno sopportata, il che capisco che non sia facile. Ma sono rimasti qui, con me.
Quando una persona cerca di affrontare un lutto deve superare cinque fasi: la prima è la negazione, ma mi è passata in fretta, poi è subentrata la rabbia, e ho quasi rotto il naso al mio migliore amico. È arrivata la fase del patteggiamento, ma la più brutta è stata la quarta: la depressione.
Non mi dimenticherò mai Andreas che dormiva sulla poltrona accanto a me, e, ogni qualvolta mi sentiva piangere, veniva li e mi abbracciava, in silenzio, cercando di proteggermi dai mostri del passato.
Poi è arrivata finalmente la fase dell’accettazione, e ora devo dire che stò meglio. Credo.
Ma naturalmente non erano già successe abbastanza cose, perciò eccomi qui a combattere ancora. A rischiare ancora di perdere chi amo.
Ma cominciamo dall’inizio…



“Dai Alex, datti una mossa!” urlò una ragazza minuta dai capelli castani.
Poco dietro c’era un’altra ragazza: alta, capelli neri e occhi verdi. Alex.
Le due correvano verso la scuola, perennemente in ritardo.
Saltarono la recinzione del cortile e corsero verso le scale anti-incendio, usate come scorciatoia.
I loro passi risuonavano nei corridoi ormai vuoti. In scivolata si fermarono davanti agli armadietti prendendo il libro di matematica, e ripresero la corsa sfrenata verso l’aula.
“Quanto manca?” chiese Vivienne.
“10 secondi.” urlò Alex.
“Non c’è la faremo mai!”
“Ehh pensa positivo!”
Intanto all’interno della classe di matematica si svolgeva la stessa scena di tutti i giovedì mattina.
“Vedrete che la mia teoria è vera. Mayfire e Evans sono perennemente in ritardo.” disse il professor Cox. “Entreranno da quella porta tra 5, 4, 3, 2, 1..”
“Buongiorno professore!” esclamarono le due ragazze, scatenando le risate dei loro compagni.
“Che vi avevo detto?!” esclamò il professore ridendo. Poi rivolgendosi alle due disse: “Forza, sedetevi.”
Un’ora dopo uscirono dalla classe.
“Ci vediamo a filo!” esclamò Alex salutando l’amica.
Si destreggiò tra la marea di studenti per andare a Spagnolo.
Entrò in classe salutando alcuni suoi compagni, per prendere posto in ultima fila vicino alla finestra.
Poco dopo un uragano arrivò al suo fianco a farle il solletico.
“Ehi! Eddai sta fermo!” esclamò Alex tra le risate.
“Allora come va?” chiese il ragazzo.
“Andreas Drake Wood!” esclamò Alex.
“Dimmi Alexandra Ann Mayfire.” rispose lui con un sorrisetto ricevendosi uno scappellotto.
“E questo perché?!” protestò lui.
“Non hai niente da raccontarmi?”
Poco più in la la professoressa Martinez stava spiegando le regole del Preterito perfecto.
“Io e Viv ci siamo baciati, ok?!” sussurrò lui.
“Ohh alleluia l’hai ammesso!” rispose lei di rimando.
Prima occhiataccia della prof.
“Si beh, credo che mi piaccia.”
“Credi?! Ma insomma, la conosci da tre anni e non sei nemmeno sicuro?”
“Non lo so!”
“Falla soffrire e sei un uomo morto.” sibilò Alex.
“Chi è un uomo morto signorina Mayfire?” chiese la professoressa.
Alex si limitò a sostenere lo sguardo in silenzio, era la tattica migliore con i professori. Stare zitti il più possibile. Ma quella volta, naturalmente,  non funzionò.
“Vuole spiegare a tutti cosa stava dicendo? Oppure preferisce farlo lei signor Wood?” chiese nuovamente la professoressa aspettando una reazione che non arrivò. “ Magari sarete più eloquenti con una punizione? In detenzione! Ora!” sbraitò.
I due si alzarono con i libri in mano presero il biglietto firmato dalla prof e si incamminarono verso l’aula della detenzione.
“Buongiorno.” borbottò Alex.
“Mayfire, Wood. In detenzione già la seconda ora?!”
I due si avviarono verso due banchi e ricominciarono a chiacchierare.
“Non capisco l’utilità di questo posto” borbottò Alex.
“Dovreste meditare sulle vostre malefatte Mayfire.” rispose il professor Ward.
“Tutto il giorno?” chiese Andreas.
“Nono, sono segnate due ore.”
I due si voltarono e ricominciarono a parlare.
“E tu con Blake?” chiese Andreas.
“Ieri mi ha accompagnata a casa, sai che al mercoledì noi usciamo prima.”
“Eee…?”
“E niente ha iniziato a fare il geloso perché arrivati a casa, sul tavolo ho trovato una cartolina di John dall’italia. Non c’era scritto niente di che, ma si è arrabbiato perché si è firmato “tuo John“. Mi da sui nervi quando fa così!” raccontò lei.
“È geloso, significa che ci tiene.”
“Si ma noi non stiamo insieme.”
“Ma ti piacerebbe.”
“Hai finito di essere la mia coscienza?!”
“Che coscienza sexi che hai!” scherzò lui facendola ridere.
Le due ore passarono in fretta e per loro fu il momento di Filosofia.
In classe trovarono Vivienne seduta vicino a Sylvie, un’altra loro amica.
“Com’è stata la detenzione?” chiese Vivienne ridendo.
“Di nuovo in detenzione?!” esclamò Sylvie “Siete impossibili!”
“Shh c’è mio fratello!” intimò Alex.
Un ragazzo dai capelli neri e due occhi azzurro cielo entrò in aula rendendo felice il popolo femminile. Compresa Sylvie.
Salutò le due ragazze con un bacio sulla guancia e ad Andreas battè il cinque.
“Che c’è Lorcan?” chiese Alex.
“Jenna mi ha detto di avvisarti che stà uscendo e che devi andare in quella libreria che stanno smantellando per prendere alcuni libri.”
“E come li riporto a casa? Hai visto la lista?! È lunghissima!” protestò lei.
“Ti aiuterei ma devo andare a prendere Dan all’aereoporto.”
“Ok dai mi aggiusto.” accettò lei.
“Sei una grande sorellina!” esclamò Lorcan, le diede un bacio sulla guancia e andò via dall’aula.
I ragazzi si sedettero per affrontare la lezione più noiosa della mattinata.
Dal banco dietro il suo Alex ricevette un biglietto di Andreas con scribacchiato su: vacci con Blake!
La ragazza alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa, non cambierà mai.
Con Andreas aveva un rapporto molto forte, erano come fratelli. Non che a lei i fratelli mancassero! Essere l’unica femmina in casa era piuttosto faticoso, avere un gemello era faticosissimo, diciamo pure che avere tre fratelli era estenuante. Però la proteggevano. Lysander aveva picchiato un ragazzo che l’aveva fatta piangere alle elementari. Da quella volta Alex aveva imparato a non raccontare proprio tutto.
Andreas era il suo migliore amico, assieme a Vivienne e Sylvie.
Erano i suoi punti di forza. Quelli che la facevano ridere a pranzo quando incontravano anche Chad e Zach, Jaz e Melody. Il loro gruppo era fantastico. Certo le litigate c’erano sempre state: Melody, che era la ragazza più bella della scuola, era stata con Andreas e l’aveva tradito con Zach. Ed ecco spiegato perché Alex stava il più lontano possibile da quella ragazza.
“Vuoi un passaggio?” chiese Vivienne.
“Ma tuo padre è venuto a prenderti?”
“Si, dobbiamo andare dalla nonna oggi.” rispose lei abbassando lo sguardo.
“Che hai?”  
“Niente, è che mi dimentico sempre dei tuoi. Io parlo dei miei come se niente fosse.” spiegò l’amica.
“Ah… ma non preoccuparti, è normale che ne parli. Stai tranquilla.” rispose Alex, cercando di sorridere.
Aveva cercato di farci l’abitudine a sentire i suoi amici nominare i genitori, era difficile ma lei era forte.
Salirono in macchina salutando il papà di Vivienne e chiacchierando come sempre.
Arrivata a casa spalancò la porta di camera sua, tolse i libri dallo zaino e scese nuovamente le scale.
“Nana! Andiamo!” esclamò prendendo la lista dei libri e il collare del suo cane, un bellissimo golden retriver.
Lei arrivò trotterellando, si lasciò mettere il collare e, senza aspettare la padrona, corse giù per le scale.
Insieme si avviarono alla libreria dell’altro isolato. Tra Alex e sua zia Jenna non si sa chi leggesse di più, e ora che la libreria chiudeva le aveva chiamate per prendere tutti i libri che volevano.
Entrate, Nana si acciambellò dietro al bancone mentre Flitwich, il proprietario, aiutava Alex nella ricerca. Posarono tutti i libri della lista sulla scrivania.
Alex si inoltrò nella parte antica per prendere un libro sulla storia, ma li, tra gli scaffali, trovò un libro che la incuriosì.
Era rilegato in pelle nera e sopra era incisa la parola “magia” a caratteri dorati.  
Lo prese in mano curiosa e lo aprì.
Nella prima pagina c’era scritto:
   
Al mio grande amico Nicholas,
perché la magia possa essere sempre con lui.
Con affetto,
A.Silente.

Alex sorrise e portò il libro alla scrivania, quello sarebbe venuto via con lei a tutti i costi.
“Hai bisogno di una mano?” chiese Flitwich guardando la ragazza che doveva sollevare quattro borsoni di libri.
“Sarebbe fantastico.” disse lei riconoscente.
Il proprietario prese le chiavi, due borsoni e uscì con lei dalla libreria, chiudendola.
“Di qui c’è la faccio” disse lei aprendo la porta dell’ascensore.
“Fai alzare quegli sfaticati dei tuoi fratelli la prossima volta.” ribattè l’uomo sorridendo bonario.
“Come se fosse facile.” borbottò lei chiudendo le porte.



Autrice:
Buoonasera gentaglia! Bene allora, piaciuto il primo capitolo? A me personalmente non entusiasma molto, ma i prossimi saranno decisamente meglio.
Abbiamo un abbozzo del quadro generale della storia: Alex con i suoi fratelli: Daniel (gemello), Lorcan e Lysander. I suoi amici sono soprattutto: Andreas, Vivienne e Sylvie.
Da memorizzare è la perdita dei genitori, che sarà più avanti nel corso della storia, vi avviso v.v
Beh, non c'è molto da dire... solo fatemi sentire qualche parere, anche critiche tutto ma fatevi sentire :)
Per ora aggiornerò una volta a settimana, spero di mantenere questa scandenza ma promesso che ci proverò!
Alla prossima,
Serpe_
  
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