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Autore: George_Sand    17/01/2013    0 recensioni
Mare, mattino.
E' la storia di qualcosa che potrebbe essere successo.
Probabilmente no, ma potrebbe.
''Ti lambisce la mente ad ondate, infiltrandosi come acqua in tutti i tuoi pensieri ed esasperando le tue barriere.''
Young the Giant -''God made man'' è parte integrante della storia per come è stata pensata e scritta, forse anche per come viene letta.
Grazie.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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    Caorle, 4 Agosto 2012
 
 
 
Un raggio di luce più coraggioso degli altri si fa strada tre le lenzuola aggrovigliate e ti colpisce il viso.
 
Socchiudi gli occhi contrariato girando la testa dall'altra parte.
 
Il raggio avanza dispettoso ed inizia a riscaldarti l'orecchio.
 
Apri gli occhi definitivamente allora e ti ritrovi il naso del tuo ''frog preferito''  a due millimetri dalla fronte. 
 
Trattenendo la mezza imprecazione che ti è venuta in mente, ti sollevi il più lentamente possibile, pensando che se il buon giorno si vede dal mattino oggi sarà una giornata decisamente atipica.
 
Sgattaioli fuori dalla camera, tanto chi dorme più dopo un risveglio del genere? E ti fermi nel bel mezzo del corridoio, indeciso sul da farsi. 
 
La casa è così silenziosa che per un attimo ti sembra quasi deserta, ma subito un rumore indistinto, a metà tra un sospiro e un gemito, rompe la tranquillità. Ti affacci curioso alla camera più vicina e sorridi individuando le sagome scomposte sotto le lenzuola: dormono stravaccati in un gran casino di vestiti e valigie, tutti eccetto il Dottore, il cui enorme corpo si staglia in posa faraonica, a mala pena contenuto dal letto.
 
Ancora sorridente scendi di sotto alla ricerca di un orologio e di un pò d'aria fresca, in cucina la luce è più forte e il vecchio pendolo scuro ti informa che sono appena le 5 e 17 così decidi di uscire.
 
All'inizio, mentre ancora ti rendi presentabile, non è un pensiero così definito, è più un qualcosa come - Visto che sono in piedi tanto vale godersi l'alba- non lo è nemmeno mentre recuperi un pesca dalla cucina, nè mentre armeggi per aprire le porte, solo quando l'aria salmastra del mattino ti si infila giù per il colletto realizzi veramente che cosa stai facendo e allora ti volti indietro, verso la casa buia ed addormentata.
Sospiri appena, poi richiudi lentamente la porta dietro di te.

 
Le calli risuonano sotto i tuoi passi e tu vaghi assorto, appena consapevole dell'immobilità intorno. 
 
A quest'ora sembra che il mondo intero sia ancora da inventare.
 
La via verso la piazza si crea al tuo passaggio per poi sparire inghiottita dalla penombra.
 
E lei ritorna.
 
La verità è che non se n'è mai andata.
 
Ti lambisce la mente ad ondate, infiltrandosi come acqua in tutti i tuoi pensieri ed esasperando le tue barriere.
 
"Odio pensare che non devo pensarti e così ti penso"(1)
 
La frase s'insinua nella tua mente con un eco vaga che sa di verità.
 
Osservi la spiaggia vuota, il mare, il cielo, il sole che sorge.
 
C'è così tanto silenzio.
 
Così tanta pace.
 
Eppure lei ti tormenta.
 
Lei che c'è sempre.
 
Nascosta in una canzone, in un gesto, in un ricordo dolce.
 
La sabbia smossa non fa rumore mentre avanzi lentamente verso l'acqua.
 
Lì il mare sembra respirare.

 
 
Inspira.

 
 
Lei che ride, i riccioli chiari contro la sua schiena nuda e le vibrazioni del suo petto nel tuo orecchio.


 
Espira.

 
 
Lei che non c'è, ora.

 
 
Ma va bene così.

 
 
Mentre il sole si alza e senti di vivere.

 
 
Vivere, semplicemente.

 
 
Un istante luminoso tra i respiri del mare, un istante in cui esisti.

 
 
Basta questo.

 
 
Lei non ti tormenta, ti tiene compagnia.(2)
 


 
 
Tornerai a casa osservando il paese che si sveglia e l'aria mattutina ti farà rabbrividire, la pesca ti appiccicherà le dita.
 
Tornerai a casa come dopo un lungo sonno: un pò più quieto, forse un pò più felice.
 
E' così difficile essere felici.
 
Eppure viviamo, dovrebbe bastarci.
 
Tornerai a casa come si ritorna all'inizio perché forse, lentamente, inizi a capire.
 
E non dimenticherai, lo so.
 
Ma tornerai lo stesso, ogni volta.

 
 
 
 
Auguri allora, per questa vita.       
 














 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice:
 
(1) Frase tratta dalla poesia presente in ''Geometrie'' di L_Fly (pubbilcitààààà :D ma una storia del genere se la merita davvero, fateci un salto se vi capita, la amerete ;) )
 
(2) Non è mia, ma la disse il mio co-scrittore (sì bamboli, ho un co-scrittore, sottopagato, ma ce l'ho :3) dell'unica ragazza che abbia mai amato fin ora e trovo sia dolcemente giusta.
 
Quello che c'era da dire non l'ho detto, come al solito, ma è scritto tra le righe.
 
Il numero di volte in cui appare la parola ''lentamente'' nella storia corrisponde al numero di volte in cui mi sono addormentata pensando a te, Davide.
 
Auguri.
 
Alla capacità di  resistere, rialzarsi e ricominciare.
 
Alla capacità di sperare.

 
Anche se lentamente...;)
   
 
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