Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: __Sofy__    18/01/2013    1 recensioni
finalmente dopo 7 riuscì a conoscerlo ma lui non era come si mostrava al pubblico...Arrivata fuori casa, rimasi un paio di minuti ad osservare casa Jonas e mi chiesi se il Nick tenero, buono e al contempo serio e maturo che credevo fosse non era altro che una buona pubblicità per la sua carriera…..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano quasi due settimana che i fratelli Jonas erano a Dallas. E la cosa che meno mi aspettavo succedesse…successe…era il 29 dicembre e ricevetti una chiamata da Adriana
–guarda immediatamente Hollywood news-
-ciao Ad tutto bene? Si a me tutto bene!-
-muovitiii e fai quello che ti ho detto- così accessi il pc, il tempo di aprire il blog di news più famosa d’america  che ritrovai la mia faccia schiaffata sulla prima pagina del blog. Il titolo era ‘’Jonas brothers uscita a quattra. Chi sarà l’accompagnatrice misteriosa di Joe Jonas? Una nuova fiamma?’’ ero senza parole
-Ellie….Ellie rispondimi-
-Ad ma che diavolo..-
-potevi anche dirmelo, bella amica- disse ridacchiando
-ma dirti cosa? Non c’è proprio niente da dire. Si sono inventati tutto. Io e Joe? Ma figuriamoci-
-ah già, dimenticavo del tuo amore folle e segreto per il piccolo Jonas-
-a questo punto sarebbe più possibile che io mi findanzi con Joe che con Mr. Simpatia credimi!-
In quel preciso momento mi arrivò una chiamata su skype, Jane.
-quando cavolo aspettavi a dirmelo- urlò
-Jane non c’è proprio niente da dire-
-voglio tutti i dettagli-
-non c’è nessun dettaglio si sono inventati tutto- ripetei innervosita. Anche se da innervosirsi non c’era proprio niente, infondo erano tutte cavolate.
Cercai di cambiare subito discorso ma non c’era verso, quindi mi inventai la cavolata che dovevo uscire e attaccai le chiamate.
Mi vestii alla svelta non sapevo se dovevo parlare con Joe o non dare importanza alla cosa. Proprio in quell’istante bussarono al campanello andai ad aprire e, ovviamente, era lui. Joe.
-hey- lo salutai
-Ellie, che fai non mi inviti ad entrare?- disse con un sorriso a 32 denti
-certo, scusa, prego vieni-
-è tutto ok? Sei strana!-
-no è che, cioè non so se dare peso alla cosa, cioè sono solo bugie si sono inventati tutto però..-non mi fece finire la frase –Elliot di che diavolo stai parlando?- ecco, figura di merda! Lui non lo sapeva neanche, sarà così abituato a queste cose che non gliene fregherà niente.
-vieni- lo presi per un braccio e lo portai in camera mia –guarda- gli porsi il pc.
- oh cavolo- sembrava stupito –Ellie mi dispiace di averti messo in questa situazione-
-hey Joe, se non è un problema per te, non lo è sicuramente per me. Tanto sono solo dicerie- mi sorrise e mi abbracciò dandomi un bacio sulla fronte –certo che lo sono. E se non è un problema- cacciò dui biglietti dalla tasca – io avrei preso questi- me li porse, erano i biglietti per il cinema. L’altro giorno mentre eravamo in macchina stavamo parlando di un film che sarebbe uscito a breve nelle sale e tutte e due eravamo impazienti di vederlo. Non pensavo si sarebbe ricordato di questa cosa, era veramente un gesto carino.
-Joe, ma. Te ne sei ricordato- dissi sorridendo –ovviamente, sono per questa sera. Non darmi buca- disse incamminandosi verso l’entrata di casa –ora devo scappare, a questa sera-
-a stasera Joe-.
Dopo la visita di Joe decisi di andare a fare compere e così, dopo un’ora, riuscì a raggiungere il centro.
Non riuscivo però a smettere di pensare a quello che era successo questa mattina, Joe era sempre così carino con me, dovevo ripagare in qualche modo, ma non avevo idea come. I miei pensieri furono interrotti da Jonah -hey bambolina-
-Jonah ti ho detto mille volte di non chiamarmi così- non diede peso alle mie parole –ormai esci con i vip e ai tuoi amici non li pensi più eh?-
-che stai dicendo, non è vero-
-sarà, perché non ti vieni a prendere un caffè con me?-
-non posso devo tornare a casa- dissi scocciata, volevo solo allontanarlo il più possibile –appunto, c’è il tuo amico Joseph che ti aspetta?-
-non sarai mica geloso, Jon?-
Fece una lunga risata, ma sapevo che era finta  -io?geloso? di te poi? Per piacere!-
-bene, allora se non ti dispiace- dissi oltrepassandolo e sbattendogli, appositamente, contro la spalla.
- ci vediamo…bambolina- urlò lui mentre io mi allontanavo. Odioso, pessimo.
Preferii non pensare all’accaduto così dopo un estenuante pomeriggio di shopping, me ne tornai a casa. Tra un paio di ore Joe sarebbe venuto a prendermi quindi decisi di farmi la doccia, la doccia più rilassante che abbia mai fatto. Appena uscita dal bagno suonò il campanello, non poteva essere già venuto…con tre ore di anticipo poi…. Che cavolo faccio! Il campanello continuò a suonare così mi riavvolsi nell’accappatoio ed andai ad aprire –eccomi sto arrivando un attimo- chi diavolo poteva essere. Con grande stupore, aprendo la porta, vidi che era Nick –Ni-nicholas– arrosii pesantemente e, alla vista di me in accappatoio, arrossì anche lui che distolse subito lo sguardo da me.
-posso?- solo allora mi accorsi che pioveva e che lui era bagnato fradicio –s-si vieni– il mio stomaco era in sobbuglio, quei ricci bagnati che gli cadevano sulla fronte…era bellissimo.
 –e così ora…tu e Joe..- aspetta aspetta cosa stava insinuando? È possibile che tutti credano che io Joe stiamo uscendo, e anche se fosse a lui cosa importa?
-pensavo che essendo fratelli voi parlaste, e comunque no io Joe non stiamo uscendo, non sono la sua nuova fiamma e tanto meno la sua fidanzata sono semplicemente un’amica A M I C A-  dissi con il tono della voce sempre più nervosa, non sapevo perché mi rivolgevo così a lui, ma infondo chi se ne importa lui aveva fatto così da quando lo avevo conosciuto.
Accadde tutto in un istante si avvicinò a me molto velocemente e mi baciò. Non avevo la minima idea di cosa stesse facendo. Perché lo stava facendo?. Ma era bellissimo le sue labbra morbide non si staccarono un secondo dalle mie. Le sue mani fredde tra i miei capelli bagnati. Il bacio che tanto avevo desiderato, sin da quando ero una ragazzina. Quando si staccò da me ero paralizzata non sapevo che fare e che dire, sapevo solo che ne volevo altri 100 altri 1000….
Fui subito accontentata, vedendo che non mi opponevo Nick si riavvicinò a me mi mise le mani intorno ai fianchi e cominciò a spingermi all’indietro fino a quando la mia schiena non trovò il muro. La sua bocca cominciò a lasciarmi piccoli baci sul collo mentre le sue mani erano quasi arrivate a sciogliere il nodo dell’accappatoio che avevo fatto all’altezza del seno. Non so perché, e probabilmente sapevo che me ne sarei pentita, ma lo staccai da me. Dalla sua espressione credo che non se lo sarebbe aspettato.
-dimmi perché lo hai fatto? Cosa ti è preso? Fino a poco fa non mi rivolgevi neanche la parola e se lo facevi lo facevi sembrava che mi facessi un piacere-
-hai ragione…è tutto sbagliato- prese la sua giacca che aveva precedentemento posato sulla sedia e senza che io potessi dire niente se ne andò…
  
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