Nero.

L'aggettivo, il colore che poteva meglio descrivere le emozioni e i pensieri del ragazzo seduto sul letto.

Si stropiccia gli occhi, e si guarda allo specchio. I capelli biondicci gli cadono disordinati sul viso, coprendogli gli occhi semiaperti. Quegli occhi sono scheggiati dalle lacrime.

 

No, non adesso.

 

Ma non ce la faccio a fermarle. Le lacrime sono salate, mi pizziccano gli occhi fastidiosamente, mentre penso a quel giorno. Il giorno più orribile dei miei sedici anni.
 

Lacrime, non sue, soprattutto quelle di sua madre.
 

La stessa donna che finge allegria, in questo istante mentre prepara la colazione. Ne sento l'odore: uovo e pancetta.

Qualcuno bussa alla porta.

Non ho voglia di alzarmi, non ho voglia di uscire, non ho voglia di vivere.

Mi rintano sotto le coperte, fingendo un sonno tranquillo.

Una donna, in un abito nero fluttuante, entra nella mia camera convinta che stia dormendo. Si dirige verso le tende scure e le apre di botto. La luce dell'alba mi invade, per poi oscurarsi davanti alla figura di mia madre che mi accarezza la guancia per svegliarmi, come faceva quando ero piccolo.

Accompagna le carezze al mio nome.

Draco.

Dolcemente rinvengo, fingendo di svegliarmi. Ma i miei occhi ancora umidi e rossicci mi tradiscono.

''Non devi piangere, tesoro.''

Si ferma.

Non ricordo l'ultima volta che mi ha chiamato così. Ricordo solo alcune parole dolci, dopo quello. Non voglio pensarci, ma inevitabilmente lei, come se mi avesse letto nel pensiero, ne fa una sottile allusione.

''Andrà tutto bene, loro sono forti, ma tu lo sei di più.''

Loro, un paio di occhi azzurri segnati dall'età e un altro paio, verdi, fieri, bisognosi di vendetta.

Dovrò uccidere uno di loro, e l'altro cercherà di impedirmelo. Ma io devo farlo o lui ucciderà me. E' così che funziona. Se non sei con lui, sei contro di lui. E io non posso permettermi di averlo contro. Anche se questo vuol dire uccidere Silente e rinunciare per sempre a lei. Lei e I suoi meravigliosi occhi color nocciola, che ho sempre osservato di nascosto. Di improvviso un ricordo mi attraversa la mente.

 

Un dolore lancinante alla faccia. Corro via insieme a Tiger e Goyle. Mi ha umiliato davanti ai miei cosidetti ''amici''. Il sangue mi ribolle nelle vene, per la rabbia. Non solo, anche per l'eccitazione. Mi ha comunque sfiorato.

''Draco!''

La voce di mia madre mi fa rinvenire. Non mi ero neppure accorto che fosse andata via.

Sì, dovrò rinunciare a lei. A Hermione Granger.

 

Angolo autrice.

Ciao a tutti. Okay, so che la storia è brevissima e mi scuso.
E sì, anche a me suona strano che Narcissa prepara la colazione, 
perchè molto probabilmente la fanno semplicemente comparire.
Però mi piaceva quest'immagine, e così ecco a voi Narcissa che prepara la colazione, lol.

Vorrei sapere che ne pensate, quindi, se vi fa piacere,

lasciate una recensione nello spazio bianco sotto.

Grazie mille e alla prossima ♥

 

Alex.