Gerbere rosa e
fresie gialle.
Ha un
sorriso esaltato sulle labbra, quando esce dal negozio con un mazzo di
fiori in
mano; è un misto di gerbere rosa e fresie gialle,
profumatissime, che gli è
costato una piccola fortuna ed è destinato al suo ragazzo.
Non sa con esattezza
cosa gli sia preso quella mattina, ma mentre mangiava la colazione che
Harry
gli ha preparato come ogni giorno prima di uscire, gli è
venuta un'improvvisa
voglia di fargli un regalo; è un po' una sciocchezza, non
è nemmeno sicuro che
i fiori che ha scelto per lui gli piacciano, ma è sicuro al
cento percento che
riceverà in cambio quel magnifico sorriso tutto fossette che
ha sempre avuto il
potere di fargli quasi scoppiare il cuore.
Ridacchia
tra sé al pensiero, stupido perfino per i suoi canoni, e si
dirige verso il
negozio di musica in cui Harry lavora; non è lontano, una
decina di minuti a
piedi dal loro appartamento, ma sono già le dieci e mezza e
i marciapiedi sono
pieni di persone più o meno di fretta che gli gettano
occhiate di vario tipo:
signore di mezza età che guardano il bouquet con sorrisi
inteneriti, uomini in
giacca e cravatta che sollevano le sopracciglia ed arricciano il naso,
ragazzi
che ridono di scherno e ragazze che sgranano gli occhi in espressioni
sognanti.
Non gli interessa l'opinione di nessuno di loro, sinceramente, e non fa
nulla
più che regalare sorrisi a chi gli sorride ed occhiate
taglienti a quelli che
commentano in malo modo il suo regalo: c'è davvero qualcosa
di tanto strano in
un ragazzo con un mazzo di fiori in mano?
Scrolla
le spalle, smettendo di pensarci perché ormai è
arrivato al negozio; senza
avvicinarsi troppo alla vetrina, sbircia dentro per controllare se
Harry è a
portata d'occhio: vede Zayn alle prese con una ragazza con degli
improbabili
capelli viola, vicino allo scaffale del punk, e sembra immerso in una
discussione piuttosto animata, e Liam è alla cassa con il
suo solito sorriso da
cucciolo di labrador stampato in faccia, mentre fa lo scontrino ad una
giovane
donna dalla pelle color caffellatte, ma di Harry non c'è
neanche l'ombra. Non
può fare a meno di aprirsi in un sorriso enorme, frugandosi
in tasca per prendere
il cellulare e mandargli un messaggio. Vieni sul retro,
scansafatiche.
Aspetta mezzo minuto per vedere se riceverà una risposta, ma
in realtà solo per
perdere un po' di tempo, e poi lentamente si infila nel vicolo su cui
si
affaccia la porta del magazzino; quando arriva alla sua meta si
appoggia con
spalle al muro, in attesa, ma meno di cinque secondi dopo la testa
riccioluta
di Harry fa capolino dall'ingresso. Louis soffoca una risata,
perché
evidentemente Harry non stava davvero facendo nulla di importante, e
gli si
avvicina per schioccargli un bacio affettuoso sulle labbra, prima di
porgergli
il mazzo di fiori con un altro sorrisone sulla faccia.
Questa
volta non può trattenersi dal ridere, le espressioni
facciali del suo ragazzo
sono esilaranti; per prima la sorpresa, con le sopracciglia che si
sollevano in
modo comico fin quasi a sparire sotto il ciuffo di riccioli che ha
sulla fronte
e le labbra che si separano di qualche millimetro, poi lo smarrimento,
con le
sopracciglia che si aggrottano e i denti che si chiudono sul labbro
inferiore
perché probabilmente pensa di essersi dimenticato qualcosa
di importante, di
nuovo la sorpresa e, infine, la felicità: le fossette che
Louis tanto adora
compaiono sulle sue guance morbide, ancora da bambino, e i denti grandi
e
bianchi fanno capolino dalle sue labbra tese in un sorriso. Prende i
fiori e ci
affonda il naso, inspirando forte il profumo delle fresie, e i suoi
occhi si
inumidiscono per un attimo perché, davvero, il suo ragazzo
è un angelo.
Gli
afferra una spalla con la mano libera, tirandoselo addosso per
abbracciarlo
stretto, e quando abbassa lo sguardo su di lui, l'espressione di Louis
si
ammorbidisce in una piena di amore.
– Ti
piacciono? – chiede stupidamente, conoscendo già
la risposta, e sorride quando
Harry annuisce con veemenza, chinandosi quel tanto che gli serve per
baciarlo
ancora una volta, le dita che trovano subito la strada per affondare
tra i
capelli lisci e morbidi sulla sua nuca.
– Ti
amo, – sussurra, appoggiando la fronte alla sua, e i suoi
occhi sono sgranati
ed enormi e bellissimi e Louis si solleva sulle punte dei piedi per
baciarlo di
nuovo, stringendo le mani sul tessuto della maglietta nera che Harry
indossa,
stropicciandola appena, e sorridendo contro la sua bocca
perché, sì, lo ama anche
lui ed è felice che quella sciocca sorpresa che ha deciso di
fargli l'abbia
reso tanto felice.
La prima
fic con un prompt della Big Damn Table! :D
È
fluff e scema e AU, ma non ho davvero la forza di dire che non mi
piace: è
diversa dalla cosa che avevo in mente, quella era senza dubbio
migliore, ma
alla fine non posso lamentarmi. :)
Spero
vi sia piaciuta, un bacio a tutti!
Qui la mia
tabella con i prompt. :)