Libri > Twilight
Segui la storia  |      
Autore: CrackPairing Club    18/01/2013    5 recensioni
...- Carlisle è invecchiato! La sua voglia di fare sesso se ne è andata con i suoi anni ed è stata rimpiazzata da libri -... - ALLORA AVETE FATTO SESSO ANALE! – le braccia di Alice salirono vorticosamente verso il soffitto.... - Che ha un palo nel culo! – rispose ad alta voce Rose indelicata e teatralmente...
La porta cigolò chiudendosi di botto alle spalle degli sbigottiti maschi Cullen
5... 4... 3... 2... 1...
PERVERT TIME!!!!
[parti tratte casualmente dalla storia]
Genere: Comico, Demenziale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The PERVERT's circle FIRST

                                                                                pazzia della coppia Braria con betaggio di Camilla L

                                                                                

 


 

- 5…- la voce di Rosalie risuonò nell’aria senza che io potessi capirne il significato né tanto meno i maschi Cullen che interdetti si bloccarono sulla soglia di casa.

 

- 4…- la bionda continuò il suo count-down senza prestare attenzione a quello che avveniva intorno, mentre tutti la fissavamo quasi incantati.


- 3…- esclamò ancora una volta sorridendo, mentre con un’alzata di spalle i quattro ragazzi uscivano finalmente di casa.


- 2…- questa volta anche la voce entusiasta di Alice si unì al conto alla rovescia, sedendosi accanto alla bionda, felice di qualcosa che ancora non riuscivo a capire.


- 1… - la porta cigolò chiudendosi di botto alle spalle degli sbigottiti maschi Cullen. Li vedemmo prima camminare, ancora intontiti dalla scena a cui avevano appena assistito, per poi partire di corsa: in breve tempo dalla finestra non si vide più nemmeno l’ombra del loro passaggio.


- ALLELUIA! – la voce divertita di tutte e tre le donne di casa fece quasi tremare i muri mentre io, ancora seduta sul quel divano, continuavo a non capire.

 


Le ragazze si mossero a velocità inaudite, tanto da sembrarmi stupefacente riuscire a scorgere i loro movimenti, forse non ero ancora del tutto abituata a vedere chiaramente ciò che avveniva intorno a me. 
Esme scomparve e ricomparve poco dopo con tutti i nostri cellulari, Alice con un sorriso sistemò quattro cuscini sul vasto tappeto del salotto e Rose mi tese dolcemente una mano invitandomi a seguirla. 
In breve, in chissà quale modo, ci ritrovammo sedute su quei morbidi cuscini, i nostri telefoni spenti posti al centro e le finestre chiuse, sbarrate, nascondendoci da quella poca luce solare. 
Continuavo a non capire.

 


- Bene, bene, bene! – esclamò Alice con una voce che, mi ricordava molto quella di Aro, mentre accendeva in un solo movimento tutte le candele della stanza per poi tornare a sedere al mio fianco – iniziamo la nostra seduta ormai divenuta annuale –


- Con un nuovo membro aggiungerei – questa volta fu Rose a parlare, quella ragazza che per la prima volta vedevo sorridere tranquillamente.

 


Ero sempre più sbigottita, anzi devo ammettere che incominciavano a farmi paura. Tutta quella situazione era surreale e più andavamo avanti più le candele, il buio e i cuscini rossi mi richiamavano alla mente quelle sette sataniche di cui mi ero informata da ragazzina, affascinata come sempre dallo strano e dal diverso. 

 


- Vedi Bella – la voce di Esme sovrastò i risolini delle altre, tranquillizzandomi. Almeno lei sembrava aver colto il mio disagio e era normale, almeno per il momento – quando stai sveglia ventiquattro ore al giorno e sei costretta a viverle tutte quante con tuo marito, alla fine crolli –

 

- Esme, voglio sfogarmi, taglia corto! – esclamò ridendo Rose – Bella, cavoli, non è complesso da capire nemmeno per una come te! Se i maschi vanno fuori di casa, per nostra gioia…-


- Noi possiamo liberarci sparlando di tutto! – concluse Alice il cui sorriso era qualcosa di nuovo e indecifrabile, quasi mi stesse mostrando una nuova parte di sé, quella parte che la mia testa continuava a dirmi di non voler conoscere.

Come faceva una ragazzina così piccola ad essere tanto misteriosa e preoccupante?

 

– Insomma… noi non abbiamo le “Compagne di banco”, non possiamo avere una chat su facebook senza che i nostri mariti leggano, non abbiamo “Amiche di sport”! Quindi…- 

 

- Quindi non avendo nessuno con il quale confidarci sui nostri ragazzi, ci raccontiamo tutto fra di noi – cantilenò Rose, completando, come poco prima aveva fatto la sorella, la frase.

 


Ok, ero leggermente sconvolta. Queste si ritrovavano una volta all’anno insieme, in cerchio, spegnevano i cellulari, chiudevano le finestre per accendere candele, scacciavano tutti fuori di casa e sparlavano dei propri compagni? Correzione mentale: quella non era una setta satanica, ma una setta di perverse e malate allo stato puro!

 


- Ora che abbiamo spiegato giungiamo al punto… chi inizia? – domandò Esme rompendo quel silenzio quasi imbarazzate che si era formato.

Gli occhi di Alice incrociarono prima i miei impauriti e poi quelli eccitati di Rose di fronte. 

 

- Do questo onore a mia sorella – esclamò poi con un sorriso.


- Oh aspettavo che dicessi questo! –

 


Rose si sistemò più comoda sul cuscino prima di continuare: - Ragazze non esagero quanto dico che ho le labbra screpolate… entrambe! -

 


Sbarrai gli occhi. Non poteva essere vero, non poteva averlo detto! Insomma lei era Rose, quella un po’ stronza, solitaria, incapace di parlare di sé! Quella che ci aveva messo tre anni a raccontarmi la sua storia! E ora… e ora era lì che mi parlava delle sue parti intime, anzi mi correggo… che parlava a me, a Alice e SUA MADRE delle sue parti intime! Come sempre facevo da umana mi pizzicai istintivamente e, senza farmi vedere, un braccio preoccupata e speranzosa di stare sognando. Ma non avvenne nulla, ma non mi spostai da quel salotto e da quelle persone che in un sito di fan fiction verrebbero contrassegnate con il termine OOC. 

 


- Usa una pomata rinfrescante! – rise divertita Alice. 

 


Rose si volse verso la sorella guardandola aggressiva e squadrandola dall’alto al basso, come se fosse pronta a mangiarsela, come se fosse la sua ennesima preda. Ancora una volta le loro reazioni erano anormali, ancora una volta tutto sembrava degno di un libro e non della mia vita. 

 


- Davvero Alice è grave la situazione – esclamò dopo poco, tornando serena, anche se la preoccupazione era ancora evidente sul suo volto – Emmett lo farebbe ventiquattr'ore su ventiquattro! –


- Beata te! E ti lamenti Rose? – impiegai un po’ a capire che fosse stata Esme a parlare. Esme, la mia dolce madre adottiva, Esme, la cordiale donna di casa… Insomma un po’ di contegno esisteva ancora tra queste mura?


– Carlisle è invecchiato! La sua voglia di fare sesso se ne è andata con i suoi anni ed è stata rimpiazzata da libri. Avvicinarsi ai quattrocento gli ha fatto male! -


- Prova o comprargli il kamasutra, sempre un libro è… – ammiccò Alice con disinvoltura, senza ridere, vedendo in quelle parole davvero un valido consiglio.


- Ci ho già provato! Ma nulla… l’ha definito “Un libro esauriente e interessante per i giovani”- 

 


La facce delle mie sorelle erano davvero sconvolte, ma nulla in confronto all’espressione che avevo da qualche minuto. Tutto quello che avevo pensato fino ad ora su mia madre e le mie amiche era completamente sbagliato, era solo la prima facciata. 
Non erano dolci, tenere ragazze, non era una iperprotettiva e apprensiva madre: queste non erano che le maschere che portavano alla perfezione. Loro erano perversione allo stato puro, erano erotismo fatto a persona. Erano… tutto quello che mai mi sarei aspettata di trovare in una famiglia all’antica, attaccata ancora ai vecchi principi ecclesiastici e le morali del proprio secolo.

 


- Tu Alice invece, con Jasper? – chiese dopo poco Rose voltandosi nuovamente verso la corvina – come se la cava il mio gemellino? –


- Beh… ecco – l’unica che mi sarei aspettata rispondere senza problemi ora stava esitando, balbettando impacciata come sempre avevo fatto io. Era come se il mondo si stesse capovolgendo, il bianco stesse diventando nero e il nero bianco. Ci mancava solo che si scoprisse che mio marito si era scopato qualche sorella e il quadretto sarebbe stato completo.

 


– Jasper… non è male…. insomma è Jasper. Un po’ pignolo in alcune cose, ma fantastico… solo che…- 


- Solo che? – la domanda uscì dalle labbra di Esme invitandola la figlia a proseguire.


- Solo che l’altra notte si è alzato e… mi ha lasciato lì durante… cioè… insomma… mentre era lì lì per… raggiungere l’apice ecco –

 


Gli occhi di Rose sembravano volessero uscire dalle orbite mentre Esme aveva quasi la bocca aperta dallo stupore, come nei cartoni animati che guardavo quando ero bambina.
Io, invece, ero sempre più sconvolta. 
Per qualche strana ragione avevo sempre saputo che Jasper e Alice fossero marito e moglie, ma mai li avevo immaginati andare a letto insieme, mai mi ero immaginata come potessero essere come coppia. E devo ammettere che mi disgustava anche un po’ visualizzare mentalmente ora la scena che Alice mi forniva su un piatto d’argento. 

 


- E perché mai avrebbe dovuto lasciarti se gli piaceva? – la domanda della bionda non tardò ad arrivare mentre la protagonista si faceva sempre più piccola, sprofondando, se possibile, nel cuscino.


- Io…- disse poi con voce delicata e preoccupata – ...io ho avuto una visione durante il rapporto e mi sono bloccata – 


- ALICE?!- la stanza si riempì di urla mentre io me ne restavo immobile, zitta, speranzosa che la serata passasse in fretta, che mio marito riaprisse dopo poco quella porta, ma soprattutto sperando di rimanere umile spettatrice per tutto il resto della serata. 


- Ecco… Si è alzato, si è vestito e se n’è andato un po’ arrabbiato urlando “Non ne posso più, Mary!”- finì scimmiottando la voce del compagno mentre quel piccolo sorriso che prima mi aveva fatto preoccupare tornava sul suo volto.


- Quindi non è nemmeno la prima volta?- chiese Esme sbalordita.


- No…è più o meno la quinta – 


- ALICE?!- le voci di Esme e Rose squillarono nuovamente nella stanza mentre i loro occhi la squadrarono sconcertati.


- Cosa ci posso fare io? Dovrebbe capirmi come io capisco lui! –

 


Finita quella frase mi resi conto che anche il loro discorso lo era. I loro sguardi infatti non puntavo più verso gli occhi della corvina bensì verso di me. Mi fissavano curiose e vogliose di notizie. In quel momento mi sentii raggelare. Avrei voluto scavarmi una fossa ed immergermi fino al ritorno di Edward, avrei voluto correre fuori di casa e andare da Jacob gridando: “Help me, please!”. Ma non potevo fare nulla di tutto questo e nel frattempo gli occhi delle mie compagne non aveva cambiato obbiettivo.

 


- Io… - cercai di dire, ma le parole mi vennero meno. Cosa potevo dire? Edward è una bomba a letto? Direi di no… anche perché se c’era una cosa che avevo scoperto stando con lui come moglie era che il vampiro di cui mi ero innamorata non era perfetto.


- Forza non è difficile! Avrà pure qualche difetto Eddino – sorrise quasi maligna Alice, felice certamente di aver cambiato argomento.


- Ecco un problemino ce l’avrebbe…- dissi sempre più imbarazzata.


- SPARA!- 


- Allora… non è poi così tanto grave, ma…c’è l’ha un tantino piccolo, ecco l’ho detto! – 

 


Mi aspettavo di sentirmi morire dalla vergogna, mi aspettavo che quelle risate che inevitabilmente avevano seguito la mia osservazioni mi distruggessero l’anima. Ma nulla di quello accadde. Al contrario mi sentii liberata e la mia tensione quasi scomparve del tutto: se avevo anche io da dire, se potevo esaltare e distruggere anche io il mio compagno di letto tutto diveniva molto più allietante. Forse per la prima volta mi sentii pari a loro, mi sentii un vampiro a tutti gli effetti. Non ero più la ragazzina umana da trattare con rispetto e benevolenza, non ero la fidanzata del figlio da guardare come sconosciuta. Ero Bella, parte essenziale, anche se in modo piccolo e discreto, della loro esistenza, come loro della mia.

 


- L’ho sempre saputo!- sghignazzò Rosalie – Ecco svelato il motivo perché non ha mai avuto una ragazza!- 


- Dai in fondo non è poi così male – cercai di difenderlo mentre la risata mi contagiava - e poi quel poco che ha lo sa usare bene - 

 


Un’altra risata invase la stanza, così forte che, se mai i nostri cuori stessero battendo ancora, lacrime di gioia sarebbero scese incontrollate sui nostri volti.


- Ok, torniamo serie – riprese la parole Alice mentre tutte storcevamo il viso alla parola “Serie” detta da lei – insomma Bella ha il diritto di togliersi ogni dubbio, di soddisfare quelle curiosità che tutte avevamo sui rapporti delle altre –

 


“Alice pensavo fossi mia amica!” Solo quello riuscivo a pensare mentre terrorizzata le fissavo. Espormi? Chiedere? Fare l’impicciona? Ci sarebbero state milioni di ragazza, come Jessica per esempio, che avrebbero gioito a quelle parole, che avrebbero visto quella richiesta come un miracolo. Ma per me era l’inizio della fine. Se c’era infatti una cosa che odiavo più del parlare di me stessa, era fare domande riguardo i momenti intimi degli altri. Se si chiamano “intimi” ci sarà pur un motivo.

 


- Cosa dovrei fare? – riuscii semplicemente a chiedere mentre il terrore era palpabile dalla mia voce.


- Tutte quante abbiamo avuto delle domande dentro - mi rispose cordialmente Esme, parlando come se mi stesse indicando un’altra usanza di famiglia e non la cosa più sconcia che io abbia mai potuto sentire. – Noi abbiamo già soddisfatto le nostre, ora tocca a te. Ti va? -

 


Silenzio, punto, silenzio. Non si sarebbero aspettate un no come risposta e io non avevo nessuna intenzione di chiedere. 

 


- Stiamo aspettando – aggiunse Rosalie che quel giorno, più di altri, sembrava una ragazzina viziata di 17 anni.

 


Cercai una domanda, una domanda che le soddisfacesse, ma che nello stesso tempo non mi mettesse in imbarazzo, qualcosa che già sapevo…

 


- Mmm… Rose… Tu e Emmett rompete realmente tante cose quando lo fate?- fu questa l’unica domanda che mi venne in mente, l’unica che ero certa non avrebbe compromesso l’immagine che loro avevano di me. Ma a loro non bastò.


- STAI SCHERZANDO VERO?!- Esclamò alla fine Alice esponendo ad alta voce il pensiero di tutte – Ne ho in mente io più piccanti verso di te e fai sesso con tuo marito da appena un anno! Noi abbiamo sperimentato molto di più e sei libera di chiedere qualunque cosa, sfruttalo a tuo vantaggio! -

 


Ok delle domande nella mia mente c’erano, insomma tutte le avrebbero.
Tolta forse la coppia Alice Jasper che davvero facevo ancora fatica a immaginare, sulle altre mi ero trovata a fantasticare, a chiedermi com’era per loro certe esperienze che io avevo con Edward, cosa facevano di diverso. Come si possono non avere? Alla fine mi sarò pure sposata, sarò pure madre ma resto sempre una ragazzina di 19 anni!
Tuttavia io… io facevo ancora fatica… davvero molta fatica a chiedere, a parlare.

 


- Ecco… vediamo – incominciai sentendo quasi, per abitudine, le mie guance arrossirsi – Rosalie… tu e Emmett… beh ecco non vorrei essere indelicata ma… insomma siete “famosi” per le vostre… prestazioni, imprese sessuali quindi… mi sono sempre domanda…-


- Giungi al punto Bella! – esordì Esme mettendomi una mano sulla spalla comprensiva come faceva con Rose quando voleva raccontare la sua storia. Rabbrividii.


- Ok – feci un profondo respiro prima di continuare, prima di decidere di staccarmi del tutto dall’umana me, da Bells e immergendomi nella nuova me. – Tu ed Emmett avete mai fatto sesso anale? – 

 


Il silenzio crollo nella stanza. Per un attimo ebbi il dubbio di aver parlato troppo velocemente e che nessuno avesse capito le mie parole, ma appena vidi lo sguardo concentrato di Rose e il sorriso compiaciuto di Alice capii che stavano solo riflettendo sulla risposta migliore. 

 


- Andiamo sul pesante è? – esclamò appena trovò le parole giuste mia sorella saltando come una bambina eccitata.


- Alice! – sorrise divertita Esme mentre la sua mano cadeva dalla mia spalla - Bella si era appena lasciata andare -

 


La corvina, piccola quanto letale, sollevò le spalle per poi voltarsi verso Rose, la quale non dava ancora segno di aver trovato le giuste frasi per rispondere alla mia domanda. 

 


- Non proprio – solo quelle due piccole parole uscirono alla fine dalla sua bocca, solo due piccole ed insignificanti parole. Ora che avevo domandato ero la prima a volere una risposta, ora che avevo abbandonato Bells volevo divertirmi anch'io. Perché sì, questo era fottutamente divertente. 


- Non proprio? – Alice la guardò scettica e un piccolo sorriso apparve sulle mie labbra. Allora era un sì.


- Non proprio! –

 


Due dita della piccola di famiglia si alzavano con chiarezza, quasi ad imitare i gesti di quelle del telegiornale che parlano per i sordomuti. Dopo poco anche la seconda mano si alzò in aria creando un nitido cerchio. Le due dita si avvicinarono quindi lentamente alla seconda mano, entrando nel cerchio brutalmente e ripetutamente.

 


- Alice? – la falsa domanda preoccupa di Rose non tardò a venire mentre la bionda la fissava ancora sconvolta, quasi non fosse abituata alle eccessive e teatrali reazioni della sorella.


- Hai fatto questo movimento Ro.sy?! – sorrise divertita scandendo con enfasi le sillabe del soprannome e continuando a muovere le mani freneticamente. I miei occhi non riuscivano a concentrarsi su altro se non su quel dentro e fuori, fuori e dentro.


- Beh… sì – 


- ALLORA AVETE FATTO SESSO ANALE! – le braccia di Alice salirono vorticosamente verso il soffitto per poi ricadere verso il basso mentre la sua voce soddisfatta si infondeva in tutta la stanza.

 


Risi leggermente sotto i baffi mentre sentivo ribadire la fascinosa vampira.

 


- Non siamo modellabili noi! Fa male Alice! Dopo 2 secondi ci siamo fermati… è stato deludente! –


- Beh… insomma… ci si abitua Rosalie e tutto diventa molto… eccitante – 

 


Alice, Rose e io ci fissammo reciprocamente prima di voltarci verso l’autrice di quella frase, verso Esme.
Non ci potevo credere, non ci potevamo credere. 
Le risate di tutte riempirono la stanza mentre ci sistemavamo e al “Nuova domanda, nuova domanda” vivace di Alice cambiavamo brutalmente discorso.

 


- Beh, mi sorge spontanea una domanda Esme… ma voi… cioè tu e Carlisle – incominciai giocando nervosamente con le dita delle mani – quando lo fate? –


- Come “Quando lo fate”? – domandò con un tono di stupore Esme, alzando le sopracciglia.


- Nel senso…- cercai di spiegare impacciata – Ecco… non vi ho mai sentiti, e ogni volta che vengo qui siete entrambi presenti…-


- Bella vedi… Carlisle non ha una poltrona nel suo studio in ufficio per bellezza! - 

 


Un’altra risata, un altro sospiro, un altro urletto femminile. Tutto era così bizzarro che ormai non mi facevo nemmeno più domande, che ormai mi lasciavo scivolare tutto addosso senza pensare alle conseguenze, senza pensare effettivamente a quello che stesse accadendo. Era come se fossi stata trasportata in un Eden per vampiri, un mondo parallelo dove non c’era altro se non noi, la nostra gioia, il nostro perverso divertimento.

 

Tutto era per una volta diverso: quella era da un anno la mia famiglia ma…per qualche strana ragione, non l’avevo mai sentita veramente tale. Era sempre stata più di una finta, ma meno della realtà, era sempre stata la famiglia di mio marito. Ora tutto mutava velocemente, facendomi divenire Cullen e non Swan Cullen, facendomi venir voglia di chiamare Rose sorella non solo nella mia mente. Mai mi sarei aspettata di dover rivelare agli altri certi segreti, certi dubbi per potermi sentire membro della loro particolare famiglia.Ma non mi dava fastidio, non mi faceva stare male, al contrario quel momento disastroso, imbarazzante si era trasformato nel più bello della mia vita. 


Nella nostra bolla d’aria continuavamo a ridere, nella nostra atmosfera parallela continuavamo a comportarci da umani come se le gole non ci bruciassero, come se i nostri occhi non cambiassero colore, come il mio corpo fosse caldo come una volta e potesse ancora colorarsi di rosso quando l’imbarazzo diventava protagonista della mia vita.

Quattro ragazze. Niente di più. Niente di diverso. Niente di anormale. 
Per trovare la mia vita, per trovare la normalità ero dovuta diventare il diverso, il cattivo, il sbagliato, il pericolo, lo strano e irreale.

 

- Vado a prendere altre candele per ravvivare lo spirito lugubre, arrivo subito – tra una risata e l’altra la voce di Alice si alzò nell’aria, mentre gli occhi della corvina si concentravano sulle quattro candele che si erano ormai spente. Dovevano essere passate ore dall’inizio delle confessioni. Senza dire altro si alzò di scatto e scomparve su per le scale senza lasciare traccia della sua presenza.

 

- Bella allora alla fine ti stai divertendo, no? – chiese dolcemente Esme, sempre con quella voce da mamma, sempre come se lo stesse chiedendo alla figlia, che frignando la mattina non voleva entrare all’asilo e all’ora di pranzo sorrideva come se fosse il momento più bello della sua vita.


- Sì alla fine sì, devo ammetterlo, mi avete stupita – rispondo cordialmente spostandomi i capelli dietro le orecchie senza riuscire a togliere il sorriso dalle mie labbra.


- E’ un modo diverso per passare il tempo – sottolineò Rose – e poi è davvero molto utile per conoscerci e sfogarci –


- Mi ricordo ancora la prima seduta di Alice – 


- Era tutta così rigida! Peggio di te Bella, davvero…-

 


No, non è possibile… la mia Alice? Non stavamo senza dubbio parlando della stessa persona. Quella là è la sorella del mio casto marito che ha avuto il coraggio di riempirmi la valigia di completino succinti! Quella là è l’amica che mi ha consegnato le chiavi di casa mia dicendomi “Divertitevi”! Non poteva ora essere la casta che non desiderava parlare, non poteva essere la timida. Non Alice! Non era nel suo DNA! 

 


- Come sarebbe a dire Alice “rigida”? – mi limitai poi a chiedere ancora convinta che si stessero sbagliando e che la loro memoria stesse facendo cilecca.


- Guarda che in realtà Alice è tutto… fumo e niente arrosto, tutta apparenza – esclamò Rose, incurante di come la sorella al piano di sopra la stesse senza dubbio sentendo – Non ha mai voluto e non ha tutt’ora voglia di parlare di quei momenti, delle sue cose private. Anche perché per lei è molto importante il giudizio altrui -

 

- Ma non ho mai sentito nessuno che parla male di Alice! – esclamai stordita da quella affermazione – la definiscono “Strana” ma in maniera simpatica e per nulla offensiva! –


- Non è tanto per lei, Bella – si intromise Esme, che al contrario della figlia parlava con voce bassa e veloce – le piace anche che le persone la chiamino “Strana”, lo vede come una diversità, la sua unicità. Il problema è quello che dicono su Jasper… -


- Che cosa dicono scusa su di lui? – 


- Che ha un palo nel culo! – rispose ad alta voce Rose indelicata e teatralmente – anzi meglio che la sua ragazza con una carota l’abbia sverginato anal…-


- Rose smettila! – esclamò Esme senza però riuscire a trattenere una piccola risata. 

 


Sapevo di quelle voci, anche io ero stata studentessa, anche io avevo riso dietro alla strana famiglia dei Cullen, tranne di Edward ovviamente. Quella domanda mi era uscita spontanea, come se il mio cervello continuasse a dire “No Bella, non può essere quello che pensi te”. Ma ora che era sicura di quali fossero le voci mi sentii strana… davvero a Alice davano così fastidio? Insomma non credo che io me la sarei mai presa così tanto se certe voci fossero girate su mio marito, o forse sì. Ma Alice era Alice… 

 


- Parli del diavolo e spuntano le corna! – sorrise Rose, vedendo Alice rientrare in silenzio, porre le quattro candele accese su un piccolo tavolo e sedersi su una poltrona poco distante da noi. Le braccia conserte, lo sguardo chino, come una bambina alla quale non è stato soddisfatto un capriccio. 


- Alice, tutto bene? – chiese Rose con voce melodiosa avvicinandosi alla corvina.

 


Di tutta risposta la folletta non la considerò nemmeno si uno sguardo.

 


- Alice? – fu questa volta Esme a chiedere che al contrario della figlia aveva un tono delicato e seriamente preoccupato. 


- Va beh, lasciamola in pace, prima o poi si riprenderà… come se non sapesse quelle cose! – sbuffò la bionda tornando a sedersi e invitandoci a fare lo stesso.

 


Passarono secondi, minuti e Alice non si mosse. Passarono ore e noi ricominciammo a chiacchierare del più e del meno, lanciando sempre più di rado sguardi verso di lei che imperterrita se ne restava imbronciata. Fu un colpo quando si mosse. La sua testa si alzò, il suo corpo si sporse in avanti mentre con voce sicura e seria, come mai l’avevo sentita sentenzio:

 


- Mio marito non ha un palo nel culo! –

 


Tutte scoppiammo fragorosamente a ridere seguite in breve tempo da lei, che alzandosi e riprendendo posto tra di noi, si rese conto che noi non avremmo mai avuto questi pregiudizi.

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICI!

 

Se sei arrivato fino alla fine senza chiudere la nostra storia... complimenti!

Nella vita potrai affrontare qualunque cosa!

Sei riuscito a sopportare ogni nostri sclero,

sei riuscito a non sentirti troppo a disagio con le nostre battute spesso di cattivo gusto

e quindi sei pronto a passare al livello successivo...

perchè ovviamente noi non siamo così dolci da distruggere il mondo solo una volta:

no, abbiamo intenzione di fare almeno 3 capitoli!

Oltre infatti a dare - prima o poi - spazio anche ai maschi di dire la loro

 (alla fine sono soli pure loro) vogliamo vedere se esiste qualcun altro come noi:

insomma non mentite...

tutte abbiamo della perversione nascosta nei cuori,

chi più come noi e Bella, chi meno come Alice.

MA C'E'!!!!

Quindi... quali domande secondo voi potrebbero saltare fuori?

E verso chi?

Fateci sapere la vostra insomma pazzi e audaci lettori,

vi ringrazieremo inserendo le domande nel prossimo capitolo dedicato alle donne!

 

Detto questo ti salutiamo, oh coraggioso cuor di leone,

sperando di averti fatto sorridere tanto da scrivere un "ahahah" di recensione :)

 

 

Braria (Lady BREE 'n' MARY_Whitlock)

 

 

p.s. Per chi se lo fosse chiesto... beh Renesmee e Jacob stanno sempre insieme no? ^^

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: CrackPairing Club