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Autore: Bellatrix_ Black    18/01/2013    7 recensioni
Nuova vita. Nuovo lavoro. Nuova casa. Nuova città. Cambierà qualcosa? L'orgoglio si può perdere? E se si perde lo si può ritrovare?
Estratto dal capitolo 8:
-'' No Bridgette! È schifosamente schifoso! Come potrei mettermi... questa cosa? ''- Presi il pomposo e orribile abito e lo gettai in un angolo sotto il furioso sguardo dell'ossigenata commessa.
Chiedevo così tanto?
-'' Aspetta Gwen! Era bellissimo e poi ti stava d'incanto! Non fare così! ''-
-'' No Bridgette! Forse quello era il tuo stile! Non il mio, cavolo! ''-
-'' Signorina, se vuole... -''
-'' No! Non voglio un accidenti e arrivederci! ''- Mi rivestii velocemente e trascinai fuori Bridgette da quella sottospecie di... Argh! Lasciamo stare, non ne vale la pena.
-'' Senti Gwen, mi dispiace! Ti va di andare a provarne qualcun altro? Magari da un'altra parte, eh? ''- Mi sorrise gentilmente; quella ragazza riusciva sempre a farmi stare calma.
-'' Sì, però prima devo andare da una persona! Non che tu non fossi abbastanza, ma lei potrebbe sicuramente aiutarmi a trovare quello che cerco! ''-
*STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA*
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale, A tutto reality - Il tour
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Prologo



Erano le sei e mezza di sera, di un gelidissimo inverno, io stavo aiutando i mie genitori con gli scatoloni del trasloco, un trasloco per tanto tempo odiato ma alla fine, dopo tutto amato... Ero felice da una parte, la maggiore, poter lasciare tutto qui, i miei dolori per quello stupidissimo orco chiodato il cui il nome fa rima con Duncan. Sì Duncan, un nome che mi ha detto molto per tanto tempo, troppo. Lo amavo veramente, al di fuori di come lo volevo cambiare, ma che alla fine è stato lui a cambiare me, un cambiamento sofferto però, perchè io non volevo rinunciare ai miei ideali ma alla fine lui mi ha tolto ogni tipo di barriera, e mi ha spezzato il cuore quando, tre anni fa mi ha tradito con quell'oca di una darkettona, e mi chiedo molto spesso se lui mi amava veramente.
Ero stufa di essere etichettata con '' la perfettina tradita in mondovisione '' . Tradita. Quella parola mi faceva ancora soffrire dopo tanto tempo, ma lui è stato il mio primo amore, nonchè l'unico; quante notti passate sotto le coperte ringrinzolita come una specie di cucciolo di gatto a piangere e ad ansimare il suo nome tra i vari singhiozzi e le lacrime.
Ma ora voglio farla finita con queste sofferenze e pianti, sono forte e lo sarò sempre voglio riniziare da capo anche se so benissimo che non riuscirò mai a smettere di pensare a lui.
-'' Courtney vai a prendere l'ultimo scatolone e attaccaci sopra l'etichetta con scritto New York, per favore! ''-
-'' Sì mamma, adesso vado''- dissi tra un mezzo sospiro di stanchezza, con una faccia apatica da far invidia a Noah. Sì, ebbene andavamo a New York, un colpo di fortuna a dirla tutta, mio padre aveva ricevuto l'ordine di trasferirsi nella Grande Mela, dall'azienda in cui lavorava da molto tempo ma che purtroppo stava cadendo in rovine, e così io ne approfittai per psicanalizzarmi e convincermi dell'idea che per una volta avevo l'opportunità di ricominciare, ricominciare a vivere.
Presi l'ultimo scatolone, lo portai fuori richiudendo la porta di casa mia, mi correggo della mia ex casa, per l'ultima volta; lo appoggiai sul furgone e mi accorsi che stava iniziando a piovere. Alzai la testa e una gocciolina mi cadde sulla palpebra ormai chiusa, essa scivolò poi sulla mia guancia portando via con essa una scia nera causata dal mascara. Volevo rimanere lì sotto la pioggia immobile, come una statua, con la testa alzata in direzione del nuvoloso e nero cielo, ma la voce di mia madre mi riportò alla realtà.
-'' Courtney, ti decidi a salire!? Ci sta aspettando l'aereo! ''-
-'' Si, adesso vengo''- abbassai la testa in segno di sconfitta e con aria triste salii nel taxi chiamato poco fa da mia madre.

§§§



Eravamo già in aereo da un po' e questa lunga attesa era una tortura per i miei poveri e stressati nervi.
-'' Comunichiamo che fra poco il vostro viaggio giungerà al termine ''- annunciò il comandante.
-'' Finalmente ''- ringhiai, scatenando uno sguardo a dir poco esasperato da parte di mio padre.
Mi slacciai la cintura e mi piombai a prendere la mia borsa, nel chiudere lo sportello andai a sbattere contro una signora sui cinquanta.
-'' Oh, mi scusi''-
-'' Di niente signorina'' - mi disse guardandomi in po' male ma poi la sua faccia diventò un po' più compassionevole.
-'' Courtney andiamo'' - mi risvegliò mio padre.

§§§


Aprimmo la porta della nostra nuova casa comprata mesi fa da mio padre, presi i miei due scatoloni uno sopra l'altro e mi piombai nella mia nuova camera, indicata dai miei.
Entrai. Le pareti erano di un celeste molto acceso, con qualche schizzo di azzurrino chiaro, la porta in legno duro era di un blu notte, vicino la finestra grande e molto spessa con due ante sempre in legno duro blu c'era il letto, un letto normalissimo e di fronte ad esso una scrivania semplicissima bianco perla.
Sbuffai sonoramente facendo cadere gli scatoloni per terra facendo un rumore non poco leggero.
''- COURTNEY! Da quando sei diventata così maleducata? ''-
Da quando mi hanno spezzato il cuore mamma, da quando mi hanno spezzato il cuore.
  
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