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Autore: Vanilla_91    18/01/2013    4 recensioni
[REVISIONE GRAMMATICALE IN CORSO]
In un luogo e in un tempo imprecisato gli umani sono costretti a sottomettersi ai demoni che regnano incontrastati..Una vita in schiavitù, è questo il destino che attende ogni umano..ma se qualcuno trovasse la forza di cambiare questa situazione?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Mi dispiace davvero tanto. Ero distratta e all’improvviso ho percepito la tua presenza alle mie spalle…-
Non riuscivo in nessun modo a distogliere il mio sguardo da lui. Era così bello e quegli occhi così profondi..
 Non riuscivo a capire che diavolo mi stesse prendendo, e mi riscossi solamente quando lui cominciò a parlare.
-Il danno ormai è fatto. Piuttosto dimmi cosa ci fai qui.. non sai che venirci è proibito?- mi disse con voce scocciata e guardandomi in maniera perplessa..
 -Mi dispiace. Mi sono persa e in realtà non so nemmeno dove sono o come tornare indietro.- risposi con voce mortificata.
-Sei nuova?-
- S…si, sono arrivata oggi- risposi timidamente.
- E cosa facevi qui? Non sai che agli schiavi è proibito allontanarsi dal castello senza ordine? O stavi tentando di fuggire e ti sei fatta beccare?-
Piccata risposi.
- Non ho tentato la fuga! Te l’ho già detto: mi sono semplicemente persa!-dissi in mia difesa.
Mi domandai cosa stessi facendo. Me ne stavo tranquillamente lì a conversare con quel ragazzo che non conoscevo, e che in più era tanto bello quanto arrogante e scorbutico.. Persi il filo dei miei pensieri quando notai che si stava spogliando.
- C-che cosa stai facendo? - chiesi arrossendo terribilmente.
Lui sogghignò alla mia reazione
- Mi sembra logico, no? Mi sto spogliando! Mi hai fatto il bagno e vorrei asciugarmi, non posso certo tornare a palazzo ridotto così. Non preoccuparti non sconvolgerò troppo il tuo pudico mondo, puoi anche chiudere i tuoi innocenti occhi se vuoi- mi provocò.
Ma quanto era antipatico?? Per quanto stessi morendo dalla vergogna non riuscivo in nessun modo a distogliere lo sguardo dal suo corpo.
Ad un certo punto lui si bloccò fulminandomi con gli occhi. Inconsciamente arretrai, ma lui mi bloccò per un polso e mi avvicinò al suo viso, che ora mi guardava attento e sospettoso.
-Prima hai detto che hai percepito la mia presenza,vero?-
Mi resi conto di aver combinato un altro guaio, cercai così di risolvere la soluzione.
-S-si, non ti avevo sentito arrivare. Mi sono accorta della tua presenza solo quando sei giunto alle mie spalle-dissi forse in modo un po’ troppo veloce.
 Cercai di allontanarmi da lui, ma lui mi si avvicinò ancora di più e riprese a parlare.
-Non mentirmi. Sono un mezzo demone, se voglio arrivare alle spalle di un essere umano senza farmi sentire so farlo perfettamente. Tu hai detto di aver percepito la mia presenza e non di avermi sentito arrivare. Hai percepito la mia aura demoniaca? Sei una sacerdotessa, vero?-mi chiese con voce seria e severa.
Avevo sempre tenuto celati i miei poteri da sacerdotessa;i demoni temevano ben poche cose, ma una di questa era il potere spirituale di monaci e sacerdotesse. Era l’unica “arma” a disposizione degli umani per creare qualche problema ai demoni, e ovviamente questo loro non potevano permetterlo. Chiunque possedesse un potere spirituale elevato veniva immediatamente condannato a morte,e io mi ero scavata la fossa con le mie stesse mani.
Cosa avrei potuto fare a quel punto?  Mentire sarebbe stato inutile e lo avrei solo fatto arrabbiare di più.
- Mentire sarebbe inutile. Si, ho poteri da sacerdotessa.- dissi guardandolo in viso.
 Lui mi scrutò e puntò i suoi occhi nei miei, quando i nostri sguardi si incrociarono un brivido mi partì dalla base del collo e mi attraversò tutto il corpo. Rimase immobile a fissarmi per un po’ e poi indietreggiò di qualche passo.
- Qual è il tuo nome?- mi chiese.
Lo guardai sconvolta. Non riuscivo a comprendere a cosa gli servisse conoscere il mio nome se aveva intenzione di uccidermi.
- N..Non ho capito- balbettai.
Lui mi guardò scocciato
- Cos’è sei sorda?? Ti ho chiesto come ti chiami!-
- Il mio nome è Kagome.-
- Bene, Kagome, non mi hai ancora detto come mai ti sei allontanata così tanto dal castello-
Mi stava chiedendo ancora come mai fossi uscita dal castello? E dei miei poteri non gli interessava? Lo guardai perplessa.
- Cos’hai da fissarmi così? Ti stai chiedendo perché non ti ho ucciso? Non ne vedo il motivo! Avrai anche poteri mistici, ma credo che tu non sappia nemmeno usarli. Ucciderti,poi, sarebbe uno spreco, potresti essere molto più utile per altre cose- mi disse, facendo scorrere lo sguardo sul mio corpo con occhi maliziosi.
Arretrai ancora un po’ d’istinto, ma finì con lo scivolare su un sasso umido e cadere nella sorgente che si trovava alle mie spalle.
- Diavolo è gelata…- mi lamentai cercando più volte di alzarmi ma continuando a scivolare.
 L’antipatico mezzo demone se ne stava intanto fermo a ridere di me.
- Lo sapevo, non potresti mai essere un problema. Un’imbranata come te che cade da sola, cosa potrebbe mai combinare in un combattimento? -disse e cominciò a ridere ancora più forte.
Rimasi seduta nell’acqua a guardarlo incredula. Mi aveva appena dato dell’imbranata? Mi aveva chiesto cosa avrei mai potuto fare in combattimento? Oh, quel mezzo demone non sapeva ancora quante volte l’avrei stupito..
Tentai nuovamente di sollevarmi, ma scivolai ancora e caddi malamente. Il tipo con le orecchie da cane smise di ridere, mi si avvicinò con espressione divertita tendendomi una mano.
- Se non ti aiuto io non riuscirai mai ad uscire di li. Per quanto trovi divertente stare a guardarti mentre cadi ripetutamente, avrei altro da fare durante la giornata.-
Stizzita evitai la sua mano. Facendo leva sulle mie braccia riuscì ad alzarmi, a trovare un equilibrio decente e a fare qualche passo incerto verso la riva, ma a pochi passi dal mio traguardo scivolai nuovamente. Chiusi gli occhi pronta a subire un altro impatto con il duro letto del fiume che però non arrivò. Sentì due braccia forti cingermi la vita e trattenermi, poi, come se pesassi meno di una piuma, mi sollevò tra le braccia e mi portò sulla riva dove mi depose delicatamente a terra.
- Dio, quanto sei goffa. Se non ti avessi aiutato io, avresti passato tutta la giornata in quel lago a sguazzare come una papera cercando di uscire- mi sbeffeggiò scoppiando di nuovo a ridere. Non feci nemmeno in tempo a pensare che era stato molto carino e premuroso ad aiutarmi, che tornai a pensare che fosse soltanto un antipatico. Rabbrividì per il freddo e lui mi sorprese ancora una volta.
Si allontanò da me e si avvicinò all’albero dove poco prima aveva lasciato la parte superiore del suo strano vestito rosso per far si che si asciugasse, la prese e me la posò delicatamente sulle spalle.
- Certo grazie a te non è asciutta, ma almeno ti terrà un po’ più calda.-
Arrossì e divenni quasi un tutt’uno con l’indumento che mi aveva poggiato sulle spalle per riscaldarmi.
- Ti ringrazio. Sei molto gentile,ma non capisco una cosa- dissi.
- Cosa?-
- Sei un mezzo demone, mentre io solo una schiava. Perché fai tutto questo per me?-
Lo vidi guardarmi confuso e in difficoltà; evidentemente nemmeno lui sapeva darmi una risposta e cambiò completamente argomento..
- Io invece ancora non capisco come tu sia arrivata fin qui.-
- Semplicemente mi sono persa. Mi hanno indicato la strada per il fiume, ma devo aver capito male visto che del fiume non ho visto nemmeno l’ombra-
 Mi guardò ancora più confuso.
- E cosa diavolo dovevi fare al fiume? Non capisco perché ti hanno mandata lì-
 Avrei tanto voluto rispondergli che la colpa era tutta di quella demone antipatica, ma per fortuna riuscì a tenere la bocca chiusa. Ripensando a Yura, mi ricordai improvvisamente di ciò che avrei dovuto fare e di quanto tempo avessi già perso. Scattai in piedi, e il mezzo demone, di cui ancora non sapevo il nome, mi guardò confuso.
- Scusami, ma io devo andare. Ti ringrazio, ma se non mi sbrigo non terminerò mai il mio lavoro.- dissi velocemente cercando di allontanarmi.
Lui ancora una volta mi fermò, stringendo il mio braccio in una presa decisa ma delicata.
- Non mi hai ancora risposto.- mi fece notare -ti ho chiesto per quale motivo ti stavi recando al fiume- mi disse con sguardo severo.
- Mi è stato ordinato di portare l’acqua al palazzo!-
- Che cosa?? Ma se questo di solito è un lavoro che svolgono gli uomini, perché avrebbero dovuto mandare te? Non mi starai mentendo,vero? - mi chiese con sguardo dubbioso. Mi affrettai a rispondere.
- No, è stata Yura ad ordinarmelo.-
- Yura hai detto? Beh, sapremo presto se stai mentendo, perché lei sta venendo qui.- mi disse.
- Oh no!!- esclamai senza pensarci.
Capì che doveva essere trascorso molto tempo da quando mi ero allontanata dal castello, e quella strega era quindi venuta a cercarmi. Qualcosa mi disse che questa volta avrei passato una brutta mezz’ora e il solo pensiero di ciò che mi aspettava mi fece irrigidire. Il mezzo demone se ne accorse e tornò a fissarmi.
- Ecco, lo sapevo, mi hai mentito, non è vero? Stavi cercando di fuggire- mi disse con sguardo severo e con voce convinta.
La cosa mi stizzì e risposi duramente.
- Niente affatto, io non mento mai! Se mi sono irrigidita è solo perché quando arriverà Yura non sarà certo felice di trovarmi qui e inoltre non credo di esserle molto simpatica.- esclamai d’un sol fiato.
- A Yura non piace nessun essere umano- osservò con voce divertita.
Quando la figura di Yura comparve dal fitto del bosco aveva uno sguardo tutt’altro che rassicurante e puntò i suoi occhi gelidi e rabbiosi su di me.
- E’ qui allora che ti eri nascosta, brutta puttanella-
 I suoi occhi passarono da me al mezzo demone che mi stava accanto. Nelle sue iridi notai un lampo di un qualcosa simile alla gelosia. Mi domandai se il mezzo demone che mi era accanto fosse il suo compagno.
- Mi dispiace che ti abbia creato fastidio, Inuyasha. La cercavo perché sarebbe dovuta tornare a palazzo da un bel po’, ma a quanto sembra ha tentato la fuga. Non appena giungeremo al castello la punirò severamente.- disse sogghignando in modo malefico.
- Non credo stesse tentando di fuggire, Yura. Mi ha detto che le è stato ordinato di andare a raccogliere l’acqua al fiume, è vero?- chiese con voce perentoria.
-Si, è stata insolente con me, e mi sembrava una punizione adatta.- disse un po’ incerta.
-E dimmi, Yura, l’hai vista? Come credi che avrebbe fatto a portare quei recipienti così pesanti? Mi sembrava che gli ordini al riguardo fossero chiari:solo gli uomini sono incaricati di andare a raccogliere l’acqua al fiume, non le donne; se poi sono minute come lei, dove credi che potrebbe mai trovare la forza?- Mi stava forse dando della gracilina??
- Era una punizione infatti, Inuyasha, non una gita di piacere. Visto che non ha fatto un bel niente di quello che le è stato ordinato la punirò per bene. -
-Non la toccherai, Yura. Questo è un ordine. Conducila al castello e non torcerle un solo capello, altrimenti dovrai risponderne a me.-
 Senza nemmeno dare il tempo a Yura di rispondere, o a me di dire qualcosa, spiccò un balzo e scomparve.
Rimasi in silenzio a guardare la demone che mi stava letteralmente fulminando con lo sguardo,poi si girò e con voce imperiosa mi ordinò di seguirla.
Tornai a domandarmi chi fosse quel ragazzo e soprattutto ero curiosa di capire come mai Yura non avesse contestato i suoi ordini.
 Arrivammo al castello abbastanza velocemente, e, seppur contro voglia e senza motivo, ringraziai Yura per avermi aiutato a ritrovare la strada.. lei mi guardò disgustata.
- Sei una stupida. Una volta che si sarà stancato anche di te, ti farò rimpiangere questo affronto. Sei solo il giocattolino nuovo- mi disse andando via.
Non riuscivo a comprendere il significato delle sue parole, mentre ci rimuginavo presi a camminare distrattamente per i corridoi. Assorta nei miei pensieri finì contro qualcuno. Sollevai il viso e quando mi accorsi che la persona che avevo urtato era Miroku sospirai di sollievo.
- Vi chiedo scusa. Ero distratta e non vi ho visto- dissi.
 Lui mi sorrise dolcemente, mi prese le mani facendomi arrossire e poi parlò.
- Non preoccuparti, dolce fanciulla, puoi farlo tutte le volte che vuoi. Mi concederesti l’onore di avere un figlio da te?-
Sottrassi le mani incredula e spaventata e arretrai di vari passi. Accortosi della mia reazione lui sorrise e si grattò la nuca.
-Mi dispiace, non volevo spaventarti, ma ogni volta che vedo una bella fanciulla non posso fare a meno di chiederglielo. Dimmi qual è il tuo nome?-
- Kagome, mio signore-
- Oh, non c’è bisogno di tutta questa formalità. Quando siamo soli chiamami semplicemente Miroku e dammi del tu- mi disse sorridendomi dolcemente.
Quel tipo anche se un po’ maniaco mi stava simpatico.
- D’accordo,Miroku -
- Senti, stavo giusto andando dalle tue amiche. Ti va di accompagnarmi?-
Sorrisi contenta e annuì. Vedere le mie amiche dopo tutte quelle ore era sicuramente la cosa che volessi di più.
Ci fermammo davanti ad una camera e lui bussò. Riconobbi chiaramente la voce incerta di Rin che dava il permesso per entrare.
- Ho fatto in modo di farvi avere una camera in comune, così potrete stare insieme-mi spiegò Miroku un attimo prima di aprire la porta.
- Ti ringrazio davvero-gli dissi e senza aspettare oltre mi fiondai nella camera, ansiosa di riabbracciare le mie amiche e assicurarmi che stessero bene.
Appena entrai rimasi stupita. La camera non sembrava affatto destinata a delle serve, era grande e divisa a sue volte in altre due stanze collegate da una porta comune, c’erano quattro letti matrimoniali e quattro grandi armadi.
- Ho dato ordine che fosse arredata con tutto ciò che vi era necessario. Se avrete bisogno di altro basterà chiedere.-
- Grazie, questa camera è semplicemente meravigliosa- dissi prima di venir travolta da tre uragani che mi abbracciarono e mi tempestarono di domande, senza nemmeno notare la presenza di Miroku che ci guardava allibito.
- Ragazze, ragazze, contegno. Non vedete che non siamo sole? -chiesi divertita.
Tutte e tre le mie amiche guardarono Miroku sorprese di non averlo notato prima e arrossirono per la figuraccia. Sorrisi e presi parola
- Miroku, loro sono Alissa, Sango e la piccola Rin. – dissi.
- e’ un vero piacere fare la conoscenza di così belle fanciulle. Come ho già detto a Kagome non c’è bisogno di tante formalità quando siamo soli potete semplicemente chiamarmi Miroku. Ora che ci siamo conosciuti meglio vorreste fare tutte un figlio con me?- domandò.
 Sorrisi mentre tutte le altre lo guardarono allibite. Sentì Sango sussurrare un “allora non mi ero sbagliata era proprio un maniaco”.
- Come non detto! Ero venuto qui solo per assicurarmi che stesse tutte bene.- disse fissando Sango
- S..si grazie stiamo tutte bene- rispose la mia migliore amica arrossendo come un semaforo.
- Bene, allora vi lascio riposare. Buonanotte ragazze- disse a noi tutte.
 Poi fissò Sango e aggiunse –Buonanotte, Sango -
- Buonanotte, Miroku- rispose timidamente lei.
- Kagome perché non chiedi a Rin com’è andata la sua giornata- mi disse con tono beffardo Alissa,facendo arrossire la più piccola tra noi tutte. Portai la mia attenzione su Rin e le chiesi cosa fosse successo. Lei sospirò e prese a parlare.
- Vedi dopo che sei andata via noi siamo state condotte nelle cucine. Lì a gestire tutto è una gentile signora di nome Kaede, immagino che tu la conoscerai domani, comunque ci sono stati affidati vari compiti e a me è stato chiesto di portare  il pranzo a un demone e ovviamente ho acconsentito.
FLASHBACK
[Pensieri di Rin]
“ Kaede mi ha detto di arrivare fino in fondo al corridoio e poi girare a destra, peccato che davanti a me ci sia solo un muro. Devo aver sbagliato strada, sarà meglio tornare indietro”
Tornai indietro e cominciai a scendere le scale, ma con quel vassoio grande quasi il doppio di me inciampai facendo cadere tutto ciò che stavo portando e andando a centrare in pieno un demone che si era trovato proprio lì. Mi affrettai ad alzarmi e a cercare di giustificarmi.
- Ops, mi dispiace sono inciampata.-
 Lui continuava a fissarmi con due occhi d’ambra profondi e glaciali, ma non mi rispose. Continuava a starsene li nel suo atteggiamento freddo ed elegante e non si decideva né a parlare, né a distogliere lo sguardo. Stava forse aspettando che lo facessi io?
- Mi dispiace. Ti ho chiesto scusa non è necessario che tu stia ancora li a fulminarmi con lo sguardo- dissi senza strafottenza.
Lui inarcò un sopracciglio e senza distogliere il suo sguardo dal mio mi chiese
- Dimmi, hai idea di chi sia io??-
-Dovrei saperlo?-
- Io credo di si, visto che penso tu sia una mia proprietà - mi disse freddo e con tono provocatorio.
Puntai di nuovo il mio sguardo nel suo e con naturalezza facendo un inchino gli risposi.
- Molto piacere, Principe, il mio nome è Rin-
- Rin hai detto, me ne ricorderò-mi disse con il solito tono freddo, ma mi sembrò di vedere un accenno di sorriso sulle sue labbra -Il mio nome è Sesshomaru- aggiunse con voce atona e poi andò via.
FINE FLASHBACK
- Non posso crederci, Rin. Hai conosciuto il principe di questo regno,e in più sei stata così sfacciata? Sai che sarebbe potuta finire male?- le chiesi preoccupata.
- Lo so bene, non so cosa mi sia preso. Voi mi conoscete, sapete benissimo che sono il tipo di persona che pensa prima di parlare, ma i suoi occhi era come se.. come se mi stessero sfidando. -disse con aria pensierosa –Si, lui mi stava proprio sfidando. Aspettava che da un momento all’altro io avessi ceduto e avessi abbassato lo sguardo,ma voi sapete quanto io ami le sfide- sorrise birichina
Rin era speciale, lo avevo sempre pensato, era capace di sciogliere tutti i cuori con la sua dolcezza, e in più sembrava così piccola e delicata ma quando le occasioni lo richiedevano era capace di trovare una forza interiore e una determinazione tali da sorprendere sempre anche noi che la conoscevamo così bene.
- Bene ragazze, credo sia ora di andare a dormire- si intromise Alissa augurandoci la buonanotte. Prese Rin sottobraccio e la trascinò nella stanza accanto. Augurai la buonanotte anche a Sango e decisi di andare a letto anche io, del resto quella era stata una giornata davvero estenuante. Chissà perché appena chiusi gli occhi e un attimo prima di essere rapita dal sonno nel mio pensiero si focalizzarono un paio d’occhi color ambra.
 
 
Ciao a tutti… e finalmente anche Sesshomaru ha fatto ,se pur breve, il suo ingresso nella storia, nel prossimo capitolo, vedremo cosa succederà anche ad Alissa, scopriremo qualcosa in più sulle nostre ragazze e vedremo un po’ l’evolversi delle varie storie… vi prego recensite e ditemi cosa ne pensate sia in positivo che in negativo  :)
   
 
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