EPILOGO
LOVE AND FRIENDSHIP
“Ken, io ti amo.”.
Miyako
abbracciava teneramente il suo amato, cercando di passargli un pò di calore, di
affetto. Si sentiva tremendamente stupida per come si era comportata fin
dall’inizio con quel ragazzo, così gentile, così ingenuo, che recava con sè un
così terribile segreto: ricordava ancora bene come tutti loro si erano
comportati, tutti, tranne Daisuke, l’unico che veramente aveva crduto a Ken, il
raggio di sole nell’oscurità del giovane prescelto, bollato come traditore e
malvagio da tutti loro. Lei per prima, non era mai riuscita ad accettare quello
che il giovane, che stringeva in quel momento tra le braccia, aveva fatto ai
digimon, e neppure gl ioriginali prescelti l’avevano accettato. Ma Daisuke
aveva capito tutto, fin dall’inizio, ed era stato sempre il caro vecchio
Daisuke a dare l’allarme. La bella ragazza bruna guardò teneramente il volto
del moro, passandogli la mano sulla fronte, era caldo, molto caldo: “Ken, mi
dispiace, sono stata idiota, troppo ottusa, ero sicura che tu fossi cattivo,
che ti comportavi così di tua volontà, e non volevo accettare che Mummymon e la
sua compare, quei due avanzi di galera digitale, ti avessero plagiato, pensavo
solo a me, e non ho prestato la minima attenzione a chi mi stava attorno. Ma
ora, ti prego, cerca di resistere! Non posso vivere senza te, ti prego,
resisti.” Disse, cercando di scrutare sulla piattaforma, “Yama, Daisuke!
Tirateci su! Sbrigatevi!”. La voce della ragazza ruppe il silenzio che era
calato, e la voce squillante del biondo vocalist si fece udire, in risposta a
quella bassa e resa stridula dal pianto dell’amica: “Miya, tutto a posto?
Aspetta, vi tiriamo su.” E la corda si tese, anticipando i movimenti dei due
ragazzi che tentavano di tirarli su, “Si, fate attenzione, Ken non sta bene,
cercate di non scrollare troppo.” Aggiunse la ragazza. Passarono i minuti, e la
bruna alzò la testa, e la vide: la corda si stava spezzando! Fibra a fibra,
lentamente, la cima si stava sfilacciando, ancora poco , e sarebbero caduti!
“Ragazzi, la corda si sta spezzando!” urlò, stringendo ancora di più il corpo
inerte e pallido del geniale moretto, ma era troppo tardi! Tra gli sguardi
sconvolti dei suoi compagni, la ragazza e il suo giovane amico caddero nel
vuoto, la corda s’era spezzata: “Miyako!
Ken!” urlò Daisuke, che tentava di andargli dietro, ma venne bloccato da
Yamato, che lo prese fortemente per le spalle, impedendogli di andare. Tutto,
ormai sembrava perduto, senonchè, una grande luce rosata e dorata, preceduta da
due voci, non ruppe per un istante il buio: “POTERE SUPREMO DELLE DIGIUOVA!” e
due mostri digitali, simili a una sfinge e a un cavallo alato spiccarono il
volo verso la torre: “Nefertimon, Pegasusmon, prendeteli!” urlarono Hikari e
Takeru, decisi, tirando fuori digivice e digimedaglioni. La luce che scaturì
avvolse i due mostri, che digievolsero: “Forza, ce la potete fare.” Pregarono i
due amici.
Miyako era
terrorizzata, aveva perso il contatto
con il suo compagno, perso nel buio, e sentiva la pressione dell’aria infiammarle
i polmoni, quando cadde su qualcosa di morbido, e non sentì alcun dolore:
“Miyako, stai bene?” una voce profonda le rivolse attenzione, Miyako aveva le
lacrime agli occhi, “Si, grazie Nefertimon. Ken dov’è?” chiese la giovane,
arrampicandosi sulla schiena della grande sfinge, “L’ha preso Pegasusmon, non
preoccuparti.” Spiegò l’armordigievoluzione di Gatomon, dirigendosi verso
terra. Non appena toccò terra, Miyako si sentì le ginocchia molli, e sarebbe
anche caduta, se Hikari non le fosse giunta vicino appena in tempo,
sorreggendola: “Siediti un minuto, non preoccuparti. Nefertimon, va su, e
recupera pure Yama-chan e Daisuke-kun, per favore, dobbiamo correre subito a
casa!”, disse la sorellina di Taichi, “Certo, torno subito.” Rispose
Nefertimon, spiccando nuovamente il volo, mentre Pegasusmon tornava Patamon.
Intanto, Jyou visitava Ken, sotto lo sguardo preoccupato di Taichi e Wormmon,
nascosto tra le braccia del leader del gruppo; poi, il ragazzo moro,
sistematosi gli occhiali, prese una coperta termica dalla sua onnipresente
borsa, somministrò all’amico un antibiotico, e si rivolse a Taichi con uno
stanco sorriso: “Starà bene, ma è necessario riportarlo a casa, subito,
dobbiamo tenerlo al caldo, dovrebbe svegliarsi presto, comunque.” Disse,
alzandosi in piedi. In quel momento, Nefertimon atterrò, recando con sè i due
elementi mancanti: “Come sta Ken?” chiesero subito a Hikari, venuta di persona
a sincerarsi delle loro condizioni, “Lui sta bene, e voi?” si preoccupò, “Tutto
a posto, che si fa ora? Torniamo a casa?” chiese il giuovane bruno, aiutando
Yamato, leggermente scosso, a smontare, “Certo, su, venite, mio fratello ci
chiama.”. Finalmente, il gruppo si riunì: “Torniamo a casa, vi và? Faremo così,
Miya, tu verrai con me, Jyou, tu andrai con Yama, e Dais, ti scoccia portare
Ken?” chiese Tai, scrutando i volti dei suoi compagni, “Senti amico, Miyako mi
sembra troppo sconvolta, e tu non sei proprio quello che si può definire
prudente, senza offesa, eh? Facciamo così, io e Miya andremo assieme, tu porterai
Jyou, ok?” interloquì il biondo, sfilandosi la giacca e passandola alla
compagna, che stava tremando di freddo, “va bene, faremo così, forse sul fatto dello
spericolato non hai tutti i torti.. Hehe!” ammise il bruno, imbarazzato. Takeru
aiutò Dais a caricare Ken sulla moto: “grazie Tk, mi ero veramente spavento,
non oso pensare a cosa sarebbe successo se tu e Hikari-chan non foste
intervenuti, si sarebbero sfracellati al suolo, grazie ancora...” sussurrò
Dais, saltando in sella, “nessun problema” affermò il minore degli Ishida, “Ah,
volevo dirti una cosa. Cerca di farti furbo!” ridacchiò Daisuke, “Wormmon,
salta su!” aggiunse, prima di ingranare la marcia, e scambiarsi un occhiata con
Yamato e Taichi, e sfrecciare via. Il ragazzo guardò stranito il puntino rosa
che si allontanava rapido nella notte invernale di Tokyo, diretto verso Nerima:
“Che cosa avrà voluto dire?!” meditò il biondo, con aria sconvolta, seguendo a
distanza il resto del gruppo. Lentamente, il resto dei prescelti imboccò
l’entrata della metrò, quella di Ginza, attendendo sulla banchina,
completamente deserta, il treno per Hikarigaoka, questa volta molto più tranquilli
e rincuorati, mentre i loro digimon giocherellavano nei pressi: “Hikari-chan,
non fare quella faccia, non è colpa tua quello che è successo.” Affermò
Mimi-senpai, cingendole le spalle, “dai, sorridi. Tu e Takeru-kun avete salvato
Ken e Miyako-chan!” disse, facendo cenno a Sora di controllare il treno, “Si,
siete stati fantastici.” Ammisero Koushiro e Iori. La ragazza voltò lo sguardo
verso di loro, donando agli amici il più dolce dei sorrisi: “Grazie, ragazzi,
siete magnifici.” Affermò, commossa, la ragazzina, abbracciandoli; in quel
momento, Sora annunciò l’arrivo del treno, e le coppie di partner umani e
digitali si ricostituirono, pronti per salire: “Si ritorna a casa!!” esordì
Sora, per smorzare un pò la tensione, “Di sicuro Veemon, Gabumon e Agumon ci
staranno maledicendo, è più di un ora che non diamo nostre notizie... Chissà
che razza di accoglienza!” ridacchiò Armadillomon, spalleggiato da Patamon e
Hawkmon, “Già, prepariamoci, perchè non avranno pietà!” scherzarono Biyomon e
Palmon.
Intanto,
Daisuke e compagni correvano veloci sulle larghe strade del centro,
ripercorrendo all’indietro il percorso fatto in precedenza, mentre cercavano
l’amico scomparso, adesso saldamente aggrappato alla schiena del secondo
digiprescelto del coraggio.
Ken era
ancora avvolto tra le maglie dell’incoscienza, ma non era in pericolo, anzi,
stava placidamente sognando, e cominciava a pentirsi del suo gesto, era sicuro
di non essere più tra i vivi... Nei suoi sogni, lui era in un luogo luminoso,
forse era il Paradiso: “Ken... Ti stiamo riportando a casa, ti prego,
resisti.”, la voce profonda del suo migliore amico scosse leggermente il
giovane aspirante suicida, che si risollevò dal baratro di oscurità in cui era
caduto dopo essersi inconsciamente buttato dalla Torre, “Dais...” mormorò
impercettibilmente; sentiva di essere in movimento, forse su un treno, o su una
moto, non ne era sicuro, ma sentiva di esser ancora vivo, anche se la testa gli
pesava enormemente, e le mani ciondolavano qua e la. Per la prima volta, il
ragazzo schiuse le labbra in un piccolo, inconscio, sorrisino. In lontananza,
già si vedeva il palazzo dove tutti gli originali prescelti abitavano, e dove
tutto, molti anni prima, era cominciato.
Il treno
viaggiava placido sulle rotaie, traversando stazioni e stazioni, tutte deserte,
fino a quando la gracchiante voce metallica non annunciò: “Prossima fermata,
Hikarigaoka Park.”; pigramente, il treno rallentò, fino a che non si fermò, e i
nostri eroi scesero, dirigendosi tranquillamente verso l’uscita, tenendo i
piccoli mostri digitali tra le braccia come dei comuni pupazzi. Usciti, una
folata di vento gelido li fece rabbrividire: “Forza, tutti a casa! Gli altri
saranno già arrivati da un pezzo.” Prese le redini della situazione Sora,
incitando gli amici a correre verso il palazzo, “Dai, cerchiamo di sbrigarci,
ho una fame!” esclamarono Iori, Tentomon e Armadillomon, facendo scoppiare a ridere
gran parte dei loro amici, “Siete sempre i soliti!” esordì Mimi-senpai,
sconsolata. E così, ridendo e scherzando, l’allegra brigata si diresse
placidamente verso casa, godendosi appieno il clima di festa che li circondava:
Sora, Hikari e Koushiro si divertivano ad inseguire Iori e Mimi, mentre i
digimon si tiravano addosso piccole palle di neve, divisi in squadre; per il
momento, quella capitanata da Gomamon, Patamon e Gatomon era in vantaggio, a
differenza di quella di Biyomon e Palmon, che erano parecchio bersagliate! In
quel clima festoso e divertente, solo una persona era triste e giù di morale:
Takeru Takaishi, il Digiprescelto della Speranza. Continuava a meditare sulle
parole di Daisuke, non riuscendone però ad afferrare il senso; di tanto in tanto,
scoccava qualche occhiata a Hikari, la sua Hikari, la ragazza che amava, e che
non avrebbe mai abbandonato. “Devo decidermi a dirle ciò che provo per lei.
Altrimenti rischio di impazzire, ne sono sicuro! Io la amo, devo dirglielo.”
Rifletteva il ragazzo, camminando distrattamente dietro a Patamon, “Ok, è
deciso. Glielo dirò questa sera stessa, non posso più aspettare.” Decise,
risolutamente. In pochi minuti giunsero al palazzo, e si scagliarono attraverso
l’ingresso, cercando di fare il minor rumore possibile, per non disturabare gli
altri inquilini; preso l’ascensore, arrivarono al piano, e suonarono
insistentemente il campanello.
Un suono
come di piedi strascicati precedette l’apertura della porta, e un piccolo
dinosauro arancione si fece vedere, era Agumon, il partner digitale di Tai:
“Bentornati, finalmente ci siamo tutti!” esclamò, facendoli entrare, “Grazie
Agumon, come sta Ken?” s’informò Hikari, togliendosi il soprabito e
raccogliendo anche quelli dei suoi amici, “Sta meglio, ma non si è ancora
svegliato.” Rispose il dinosauro, dirigendosi verso il salotto.
Quando Ken
cominciò a riprendersi, la prima cosa che percepì fu un gran calore diffuso un
pò ovunque nel corpo, soprattutto sul viso pallido e smorto, e sugli arti; si
sentiva leggero, e udiva voci confuse, concitate, ma dai toni dolci e gentili,
a tratti scherzosi, a tratti divertiti. Le sue orecchie percepivano suoni e
rumori familiari, il suo naso sentiva odori appetitosi... Aprì lentamente gli
occhi, accorgendosi solo in quel momento di essere in un salotto
abbondantemente illuminato, sdraiato su un comodo divano, vestito da un caldo
pigiama verde, e ravvolto in alcune coperte. Davanti a lui, nel caminetto in
cotto, scoppiettava un bel fuoco vivo, e un grande albero di Natale coronava l’ambiente,
ricccamente decorato, e attorniato da miriadi e miriadi di pacchetti di varie
dimensioni; una musichetta allegra proveniva da una sala vicina, mentre
l’orologio sul caminetto segnava le 22.20. Aveva la vista ancora un pò
annebbiata, ma riuscì a distinguere la capigliatura ribelle di Taichi: “Tai...”
chiamò debolmente, alzando il braccio faticosamente; una figura sfocata gli
saltò praticamente addosso, abbracciandolo forsennatamente, era Daisuke!
“EVVIVA!! EVVIVA! KEN è TORNATO TRA I VIVI!” strillava il ragazzo, “Dais,
lascialo respirare.” Affermò una nuova voce, Miyako. La ragazza, arrossita
visibilmente, gli si avvicinò, e lo coprì con una nuova coperta: “Come stai?”
gli chiese, preoccupata. Per tutta risposta, il moretto, sfregatosi gli occhi,
sorrise: “meglio, grazie.” e le schioccò un bacio sulle labbra sottili, sotto
lo sguardo stupefatto di tutti, “ho sentito tutto.” Disse solo, con un caldo
sorriso che gli illuminava il viso. Poi si voltò verso gli altri: “mi dispiace
infinitamente per ciò che ho fatto, ero fuori di me, non ragionavo più...” si
scusò il giovane, cingendo con un braccio le spalle di quella che era la sua
ragazza, a tutti gli effetti. Yamato e Taichi gli si sedettero vicino: “ora
vuoi spiegarci cosa ti è saltato per l’anticamera del tuo cervellino
addormentato?” scherzò Yama, scambiandosi un occhiata con Tai, “è stata tutta
colpa mia, non avrei dovuto pensare ciò che avevo pensato... Ero sicuro che voi
mi riterreste ancora responsabile di ciò che è accaduto l’anno passato. Mi dispiace
di avervi fatto preoccupare.” Disse il ragazzo, con voce roca; “La pianti di
dire ste stronzate? Lo penso e lo ripeto, mi domando se il tuo QI lo hai vinto
alla lotteria... Noi ti apprezziamo per quello che sei, non ti odiamo per
quello che hai fatto, mettitelo bene in testa, chiaro?” lo rimbeccò Dais,
appollaiandosi su uno dei braccioli, “grazie...” riuscì solo a dire il ragazzo,
mettendosi seduto. Tutto il gruppo di prescelti, quindi, era lì riunito, chi
seduto sulle poltrone, chi sul divano accanto a Ken, mentre i digimon erano
accoccolati sull’ampio tappeto, attorno all’albero iluminato. Ma nel gruppo,
c’era chi non si godeva appieno il clima di festa, e scrutava con aria ansiosa
la giovane prescelta della Luce, seduta sul tappeto assieme a Gatomon: questi,
era Takeru. Ormai aveva capito, non poteva più tirarsi indietro, doveva
dirglielo, anche se questo significava mostrare i suoi sentimenti a tutti...
Con uno scatto, il biondo s’alzò dalla poltrona, e si avvicinò alla ragazza che
amava; la fece tirare su in piedi, sotto lo sguardo stranito di tutti, e le si
inginocchiò davanti, prendendole delicatamente l’affusolata mano sinistra:
“Hikari, io ti amo.” Disse solo, facendo di botto calare il silenzio nella
stanza, “Sono mesi che ci rimugino sopra, e solo ora ho capito che per me tu
sei molto di più di un amica. Per me, sei l’essenza stessa della vita... Non
sai quanto ti voglio bene, e quanto tengo a te...” aggiunse il ragazzo, e
avrebbe pure continuato, senonchè la giovane Luce annullò la distanza tra loro,
baciandolo teneramente! Rimasero lì per alcuni istanti, sentendosi gli sguardi
di tutti sul collo, poi si staccarono: “devo prenderlo come un si?” chiese Tk,
con un aria stranita, “razza di stupidotto, quanto ti ci voleva ancora per
dichiararti?” lo schernì la Kamiya, guardandolo teneramente negli occhi.
Taichi
ridacchiò: “ehi, cognatino, non è che ci sei rimasto?” affermò, guardando il
suo migliore amico, visibilmente sconvolto dall’accaduto, “eh, già...” rispose,
laconico, troppo scioccato per articolare qualche frase di senso compiuto.
“Finalmente ti sei deciso, era ora!” disse Daisuke, con un largo sorriso,
alzandosi e andando vicino a Takeru, “Senti, mi dispiace... Spero tu non te la
sia presa.. Sappiamo entrambi che per te Hikari era importante..” cercò di
dire, ma fu bloccato dal Coraggio, “L’hai detto, ERA! Ma adesso Hikari-chan è
solo una cara amica, nulla di più. In realtà, io sono fidanzato!” Ammise il
ragazzo, arrossendo visibilmente fino alla punta delle orecchie. “ e no! Ora
basta con le rivelazioni, il mio cuore non può più reggere!” affermarono a una
voce l’Amicizia e il Coraggio; anche gli altri erano increduli, e proprio non
riuscivano ad immaginare con chi il loro Daisuke avesse trovato l’amore: “la
conosciamo?” s’informò Jyou, non meno sotto shock degli altri, “già, dicci solo
questo!” incalzarono Mimi e Sora. In quel momento suonò il campanello di casa:
“dovrebbe essere lei, le avevo detto che sarei rimasto da voi per stasera.”
Disse solo, e tutti, compreso Ken, s’alzarono in piedi e seguirono l’amico
nell’ingresso, aprendo poi la porta. La sorpresa fu grande quando videro una
bella ragazza, decisa e dall’aria gentile, salutare affettuosamente il ragazzo:
“scusa tesoro, ma volevo darti il mio regalo, e ringraziarti per il tuo, è veramente
bellissimo. Ah, sorellina, hai dimenticato i regali per i tuoi amici a casa, te
li ho portati.” Disse la ragazza. “MOMOE?!” urlarono Miya e Sora, “eh già… Ragazzi, lei è Momoe
Inoue, sorella maggiore di Miyako, ed è la mia dolce metà!” presentò Daisuke,
abbracciandola teneramente. “Adesso devo andare, Jun mi aspetta qua sotto,
dobbiamo andare a una festa. Ci vediamo, ciao a tutti, e buon Natale!
Divertitevi!” aggiunse la giovane, schioccando un nuovo bacio al fidanzato, e
sparendo giù per le scale; “m-mia s-sorella, l-la t-tua f-fida-danzata?” Miya
era sotto shock, “si, qualcosa in contrario?” la schernì il ragazzo,”dai, non
prenderla così! Non sono così stronzo, o almeno spero. Hehe!” Daisuke si
grattò distrattamente una guancia, “lo spero per te, e vedi di non farla
soffrire!” ribattè la bruna.
La cena si
rivelò più divertente del previsto, e tutti diedero il meglio di loro per
renderla veramente indimenticabile, soprattutto Yamato, Daisuke e Taichi, che
si destreggiarono in una gara d’abbuffata, ingurgitando un agrande quantità di
cibo, rimediando tutti un bel mal di pancia, ma questi sono gl iincovenienti
della festa!
Il gruppo,
rimase a tavola per un pò, chiaccherando e stando assieme, godendo della
compagnia e del calore dell’amicizia, ma soprattutto sfottendosi a vicenda,
soprattutto Miya e Dai non persero tempo, e si stuzzicarono per tutta la sera,
inscenando pantomine di ogni genere: il momento clou fu la fuga di Dais in
cucina, con la sorella della sua ragazza che lo inseguiva con un lungo e affilato
coltello da cucina!
Dopo cena,
Iori sfidò Ken a una partita ai videogames: “vediamo se sai tenermi testa!”
rise il piccoletto, piazzandosi davanti al joystick, “quando vuoi.” Sorrise il
moro, e la partita iniziò! Durò parecchio, e si concluse, dopo parecchie
imprecazioni da ambo le parti, con la vittoria schiacciante di Ken: “Te l’ho
detto, Iori. È impossibile battere Ken, soprattutto se ha avuto Sora e mio
fratello come maestri, non ti abbattere.” Lo consolò la Luce.
In quel
momento, l’orologio a muro battè la mezzanotte, era Natale! “AUGURI A
TUTTI!!!!” esclamarono tutti, urlandosi auguri e scherzosi insulti, cominciando
a distribuire i regali: Dai e Takeru portarono in salotto i regali presi quel
pomeriggio assieme a Wormmon a casa Ichijouji, e tutti si dedicarono a scartare
i pacchetti, tant’è che, in pochi minuti, il pavimento del salotto fu invaso da
carta da pacchi di tutti i tipi, colori e dimensioni, completa di nastrini
colorati, con tonalità che andavano dall’oro al rosso, dal verde all’argento,
sommergendo i digimon, che si divertivano come matti a giocare tra la carta da
regali. Alla fine, Tai s’alzò in piedi: “innanzitutto, volevo ringraziare
ognuno di voi per aver reso questa serata veramente speciale, un pò
movimentata, e piena di sorprese, ma veramente indimenticabile. E poi, io e mia sorella vorremmo farvi una sorpresa:
stanotte, voi tutti rimanete qui da noi! Tutti, nessuno escluso! E non
guardatemi con quelle facce da pesci lessi, le nostre rispettive madri si erano
già organizzate tempo fa, e tutto è a posto, anche perchè, questo pomeriggio,
mia mamma ha portato, in combutta con le vostre, pigiamini e spazzolini!
Quindi, da bravi bambini... tutti a lavarsi i dentini!” parlò Tai, modulando la
voce in falsetto, come una maestrina d’asilo.
Quindi, dopo
il lavaggio collettivo dei denti, “da bravi bimbi”, ci fu la distribuzione dei
pigiami, troppo comica per non riportarla; dopo aver messo a posto i futon,
sparsi per il salotto, Tai, appollaiatosi su uno dei bracciioli, provvedette
alla consegna dei pigiami, con un aria da gran saggio: “...Bianco con
computerini, Koushiro! Rosa shocking, Sora, pigiama! Azzurro con pesciolini,
Jyou, vieni a prenderti il pigiama oppure devo spedirtelo per posta? Blu con
orsacchiotti, sorellina, me lo metteresti sul cuscino? Grazie! Dove eravamo
rimasti.. Ah, si! Rosso e arancio, se non è di Dais... Verde con... foto di
TK?? Questo è di mia sorella... E questo?? ROSA CON LA FOTO DI HIKARI?? Ma non
è possibile!! Tk, il tuo pigiama...” e così via. Alla fine, tutti si misero a
dormire. Poco prima di addormentarsi, però, un pensiero gentile fu indirizzato
a ognuno di loro, era Ken: “Ragazzi, grazie di cuore, grazie di esistere!”.
31 DICEMBRE,
HIKARIGAOKA PARK, ORE 21
“Ma quanto
ci mettono Daisuke e mia sorella?? Dovrebbero già essere qui!” sbottò Miyako,
sbattendo i piedi per terra, “Dai, calmati, vedrai che saranno qui presto, te
lo assicuro.” Cercò di calmarla Ken, “Grrr!!”. Eh si,
la nostra Miyako è proprio furiosa, e solo Daisuke e sua sorella assieme
possono fare sto effetto. In quel momento, una voce squillante scosse tutti i digiprescelti: “ehilà! Buon anno a tutti! Scusate il
ritardo!”, era Dai, accompagnato da Momoe, e da una bellissima ragazza, che fece saltare
letteralmente il cuore in gola a Yamato: era affascinante, alta, dai folti
capelli ramati, dai lineamenti perfetti, e dagli occhi profondi come il mare,
così profondi, da sembrare oceani in primavera. “Lei è mia cugina, si chiama Kouseiko e, come dice il nome, è il Digiprescelto della
Lealtà. Anche lei fa parte dei Digiprescelti giapponesi, ed è come noi!”
presentò Dai, tutto felice, dopo essere sfuggito alle mire omicide della
sorella della fidanzata, trattenuta a stento da Ken. Yama
era sconvolto, non aveva mai visto una ragazza così carina in tutta la sua vita…
Si era innamorato.
SALVE A TUTI!!
SCUSATE IL RITARDO, MA CI HO MESSO Più TEMPO DEL
PREVISTO, perché HO AVUTO PARECCHIE DIFFICOLTà PER
RENDERLO COME VOLEVO.
INTANTO, VOLEVO
DEDICARE QUESTO CAPITOLO A DUE PERSONE IN PARTICOLARE, DENA
IL MITO VIVENTE, CHE Mi HA DATO UN ENORME AIUTO E CHE HA COMPIUTO DI RECENTE 18 ANNI, E DARKSELENE89NOEMI, CHE OGGI COMPIE 18
ANNI!! TESORA, QUESTO è IL MIO REGALO DI COMPLEANNO!!
AH, HO IN
PROGRAMMA UNA SORPRESA PER “SONO UN MOSTRO”, GENTILI ASCOLTATORI, RESTATE
SINTONIZZATI!!
RINGRAZIO:
DARKSELENE89NOEMI:
ECC LA SORPRESA, O MEGLIO, LE SORPRESE!!!!
DENADENA: MA
CIAO! VEDI CHE I TUOI CONSIGLI SONO SERVITI!!
A PRESTO ALLORA,
E OCCHIO ALLA SORPRESA!
SHUN DI ANDROMEDA