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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    07/08/2007    4 recensioni
Salve! Shun è finalmente approdata tra i Digimon! "Jingle Bells, Jingle Bells, jingle all the way..." Finalmente è Natale, e cosa c'è di meglio di una sana festa tra amici?? ma attenti ai vecchi rancori, e ai brutti ricordi! Gli animi sono su di giri, soprattutto uno in particolare (non sto parlando di Daisuke che spera di bloccare Hikari sotto il vischio...) PREPARATE IL POPCORN!! Nota: i nomi usati sono quelli originali! I personaggi comprendono solo le prime due generazioni di digiprescelti... GRAZIE A CHI LA LEGGERà, E A CHI COMMENTERà! SHUN
Genere: Malinconico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

EPILOGO

LOVE AND FRIENDSHIP

“Ken, io ti amo.”.

Miyako abbracciava teneramente il suo amato, cercando di passargli un pò di calore, di affetto. Si sentiva tremendamente stupida per come si era comportata fin dall’inizio con quel ragazzo, così gentile, così ingenuo, che recava con sè un così terribile segreto: ricordava ancora bene come tutti loro si erano comportati, tutti, tranne Daisuke, l’unico che veramente aveva crduto a Ken, il raggio di sole nell’oscurità del giovane prescelto, bollato come traditore e malvagio da tutti loro. Lei per prima, non era mai riuscita ad accettare quello che il giovane, che stringeva in quel momento tra le braccia, aveva fatto ai digimon, e neppure gl ioriginali prescelti l’avevano accettato. Ma Daisuke aveva capito tutto, fin dall’inizio, ed era stato sempre il caro vecchio Daisuke a dare l’allarme. La bella ragazza bruna guardò teneramente il volto del moro, passandogli la mano sulla fronte, era caldo, molto caldo: “Ken, mi dispiace, sono stata idiota, troppo ottusa, ero sicura che tu fossi cattivo, che ti comportavi così di tua volontà, e non volevo accettare che Mummymon e la sua compare, quei due avanzi di galera digitale, ti avessero plagiato, pensavo solo a me, e non ho prestato la minima attenzione a chi mi stava attorno. Ma ora, ti prego, cerca di resistere! Non posso vivere senza te, ti prego, resisti.” Disse, cercando di scrutare sulla piattaforma, “Yama, Daisuke! Tirateci su! Sbrigatevi!”. La voce della ragazza ruppe il silenzio che era calato, e la voce squillante del biondo vocalist si fece udire, in risposta a quella bassa e resa stridula dal pianto dell’amica: “Miya, tutto a posto? Aspetta, vi tiriamo su.” E la corda si tese, anticipando i movimenti dei due ragazzi che tentavano di tirarli su, “Si, fate attenzione, Ken non sta bene, cercate di non scrollare troppo.” Aggiunse la ragazza. Passarono i minuti, e la bruna alzò la testa, e la vide: la corda si stava spezzando! Fibra a fibra, lentamente, la cima si stava sfilacciando, ancora poco , e sarebbero caduti! “Ragazzi, la corda si sta spezzando!” urlò, stringendo ancora di più il corpo inerte e pallido del geniale moretto, ma era troppo tardi! Tra gli sguardi sconvolti dei suoi compagni, la ragazza e il suo giovane amico caddero nel vuoto, la corda s’era spezzata: “Miyako! Ken!” urlò Daisuke, che tentava di andargli dietro, ma venne bloccato da Yamato, che lo prese fortemente per le spalle, impedendogli di andare. Tutto, ormai sembrava perduto, senonchè, una grande luce rosata e dorata, preceduta da due voci, non ruppe per un istante il buio: “POTERE SUPREMO DELLE DIGIUOVA!” e due mostri digitali, simili a una sfinge e a un cavallo alato spiccarono il volo verso la torre: “Nefertimon, Pegasusmon, prendeteli!” urlarono Hikari e Takeru, decisi, tirando fuori digivice e digimedaglioni. La luce che scaturì avvolse i due mostri, che digievolsero: “Forza, ce la potete fare.” Pregarono i due amici.

Miyako era terrorizzata, aveva perso il contatto con il suo compagno, perso nel buio, e sentiva la pressione dell’aria infiammarle i polmoni, quando cadde su qualcosa di morbido, e non sentì alcun dolore: “Miyako, stai bene?” una voce profonda le rivolse attenzione, Miyako aveva le lacrime agli occhi, “Si, grazie Nefertimon. Ken dov’è?” chiese la giovane, arrampicandosi sulla schiena della grande sfinge, “L’ha preso Pegasusmon, non preoccuparti.” Spiegò l’armordigievoluzione di Gatomon, dirigendosi verso terra. Non appena toccò terra, Miyako si sentì le ginocchia molli, e sarebbe anche caduta, se Hikari non le fosse giunta vicino appena in tempo, sorreggendola: “Siediti un minuto, non preoccuparti. Nefertimon, va su, e recupera pure Yama-chan e Daisuke-kun, per favore, dobbiamo correre subito a casa!”, disse la sorellina di Taichi, “Certo, torno subito.” Rispose Nefertimon, spiccando nuovamente il volo, mentre Pegasusmon tornava Patamon. Intanto, Jyou visitava Ken, sotto lo sguardo preoccupato di Taichi e Wormmon, nascosto tra le braccia del leader del gruppo; poi, il ragazzo moro, sistematosi gli occhiali, prese una coperta termica dalla sua onnipresente borsa, somministrò all’amico un antibiotico, e si rivolse a Taichi con uno stanco sorriso: “Starà bene, ma è necessario riportarlo a casa, subito, dobbiamo tenerlo al caldo, dovrebbe svegliarsi presto, comunque.” Disse, alzandosi in piedi. In quel momento, Nefertimon atterrò, recando con sè i due elementi mancanti: “Come sta Ken?” chiesero subito a Hikari, venuta di persona a sincerarsi delle loro condizioni, “Lui sta bene, e voi?” si preoccupò, “Tutto a posto, che si fa ora? Torniamo a casa?” chiese il giuovane bruno, aiutando Yamato, leggermente scosso, a smontare, “Certo, su, venite, mio fratello ci chiama.”. Finalmente, il gruppo si riunì: “Torniamo a casa, vi và? Faremo così, Miya, tu verrai con me, Jyou, tu andrai con Yama, e Dais, ti scoccia portare Ken?” chiese Tai, scrutando i volti dei suoi compagni, “Senti amico, Miyako mi sembra troppo sconvolta, e tu non sei proprio quello che si può definire prudente, senza offesa, eh? Facciamo così, io e Miya andremo assieme, tu porterai Jyou, ok?” interloquì il biondo, sfilandosi la giacca e passandola alla compagna, che stava tremando di freddo, “va bene, faremo così, forse sul fatto dello spericolato non hai tutti i torti.. Hehe!” ammise il bruno, imbarazzato. Takeru aiutò Dais a caricare Ken sulla moto: “grazie Tk, mi ero veramente spavento, non oso pensare a cosa sarebbe successo se tu e Hikari-chan non foste intervenuti, si sarebbero sfracellati al suolo, grazie ancora...” sussurrò Dais, saltando in sella, “nessun problema” affermò il minore degli Ishida, “Ah, volevo dirti una cosa. Cerca di farti furbo!” ridacchiò Daisuke, “Wormmon, salta su!” aggiunse, prima di ingranare la marcia, e scambiarsi un occhiata con Yamato e Taichi, e sfrecciare via. Il ragazzo guardò stranito il puntino rosa che si allontanava rapido nella notte invernale di Tokyo, diretto verso Nerima: “Che cosa avrà voluto dire?!” meditò il biondo, con aria sconvolta, seguendo a distanza il resto del gruppo. Lentamente, il resto dei prescelti imboccò l’entrata della metrò, quella di Ginza, attendendo sulla banchina, completamente deserta, il treno per Hikarigaoka, questa volta molto più tranquilli e rincuorati, mentre i loro digimon giocherellavano nei pressi: “Hikari-chan, non fare quella faccia, non è colpa tua quello che è successo.” Affermò Mimi-senpai, cingendole le spalle, “dai, sorridi. Tu e Takeru-kun avete salvato Ken e Miyako-chan!” disse, facendo cenno a Sora di controllare il treno, “Si, siete stati fantastici.” Ammisero Koushiro e Iori. La ragazza voltò lo sguardo verso di loro, donando agli amici il più dolce dei sorrisi: “Grazie, ragazzi, siete magnifici.” Affermò, commossa, la ragazzina, abbracciandoli; in quel momento, Sora annunciò l’arrivo del treno, e le coppie di partner umani e digitali si ricostituirono, pronti per salire: “Si ritorna a casa!!” esordì Sora, per smorzare un pò la tensione, “Di sicuro Veemon, Gabumon e Agumon ci staranno maledicendo, è più di un ora che non diamo nostre notizie... Chissà che razza di accoglienza!” ridacchiò Armadillomon, spalleggiato da Patamon e Hawkmon, “Già, prepariamoci, perchè non avranno pietà!” scherzarono Biyomon e Palmon.

Intanto, Daisuke e compagni correvano veloci sulle larghe strade del centro, ripercorrendo all’indietro il percorso fatto in precedenza, mentre cercavano l’amico scomparso, adesso saldamente aggrappato alla schiena del secondo digiprescelto del coraggio.

Ken era ancora avvolto tra le maglie dell’incoscienza, ma non era in pericolo, anzi, stava placidamente sognando, e cominciava a pentirsi del suo gesto, era sicuro di non essere più tra i vivi... Nei suoi sogni, lui era in un luogo luminoso, forse era il Paradiso: “Ken... Ti stiamo riportando a casa, ti prego, resisti.”, la voce profonda del suo migliore amico scosse leggermente il giovane aspirante suicida, che si risollevò dal baratro di oscurità in cui era caduto dopo essersi inconsciamente buttato dalla Torre, “Dais...” mormorò impercettibilmente; sentiva di essere in movimento, forse su un treno, o su una moto, non ne era sicuro, ma sentiva di esser ancora vivo, anche se la testa gli pesava enormemente, e le mani ciondolavano qua e la. Per la prima volta, il ragazzo schiuse le labbra in un piccolo, inconscio, sorrisino. In lontananza, già si vedeva il palazzo dove tutti gli originali prescelti abitavano, e dove tutto, molti anni prima, era cominciato.

Il treno viaggiava placido sulle rotaie, traversando stazioni e stazioni, tutte deserte, fino a quando la gracchiante voce metallica non annunciò: “Prossima fermata, Hikarigaoka Park.”; pigramente, il treno rallentò, fino a che non si fermò, e i nostri eroi scesero, dirigendosi tranquillamente verso l’uscita, tenendo i piccoli mostri digitali tra le braccia come dei comuni pupazzi. Usciti, una folata di vento gelido li fece rabbrividire: “Forza, tutti a casa! Gli altri saranno già arrivati da un pezzo.” Prese le redini della situazione Sora, incitando gli amici a correre verso il palazzo, “Dai, cerchiamo di sbrigarci, ho una fame!” esclamarono Iori, Tentomon e Armadillomon, facendo scoppiare a ridere gran parte dei loro amici, “Siete sempre i soliti!” esordì Mimi-senpai, sconsolata. E così, ridendo e scherzando, l’allegra brigata si diresse placidamente verso casa, godendosi appieno il clima di festa che li circondava: Sora, Hikari e Koushiro si divertivano ad inseguire Iori e Mimi, mentre i digimon si tiravano addosso piccole palle di neve, divisi in squadre; per il momento, quella capitanata da Gomamon, Patamon e Gatomon era in vantaggio, a differenza di quella di Biyomon e Palmon, che erano parecchio bersagliate! In quel clima festoso e divertente, solo una persona era triste e giù di morale: Takeru Takaishi, il Digiprescelto della Speranza. Continuava a meditare sulle parole di Daisuke, non riuscendone però ad afferrare il senso; di tanto in tanto, scoccava qualche occhiata a Hikari, la sua Hikari, la ragazza che amava, e che non avrebbe mai abbandonato. “Devo decidermi a dirle ciò che provo per lei. Altrimenti rischio di impazzire, ne sono sicuro! Io la amo, devo dirglielo.” Rifletteva il ragazzo, camminando distrattamente dietro a Patamon, “Ok, è deciso. Glielo dirò questa sera stessa, non posso più aspettare.” Decise, risolutamente. In pochi minuti giunsero al palazzo, e si scagliarono attraverso l’ingresso, cercando di fare il minor rumore possibile, per non disturabare gli altri inquilini; preso l’ascensore, arrivarono al piano, e suonarono insistentemente il campanello.

Un suono come di piedi strascicati precedette l’apertura della porta, e un piccolo dinosauro arancione si fece vedere, era Agumon, il partner digitale di Tai: “Bentornati, finalmente ci siamo tutti!” esclamò, facendoli entrare, “Grazie Agumon, come sta Ken?” s’informò Hikari, togliendosi il soprabito e raccogliendo anche quelli dei suoi amici, “Sta meglio, ma non si è ancora svegliato.” Rispose il dinosauro, dirigendosi verso il salotto.

Quando Ken cominciò a riprendersi, la prima cosa che percepì fu un gran calore diffuso un pò ovunque nel corpo, soprattutto sul viso pallido e smorto, e sugli arti; si sentiva leggero, e udiva voci confuse, concitate, ma dai toni dolci e gentili, a tratti scherzosi, a tratti divertiti. Le sue orecchie percepivano suoni e rumori familiari, il suo naso sentiva odori appetitosi... Aprì lentamente gli occhi, accorgendosi solo in quel momento di essere in un salotto abbondantemente illuminato, sdraiato su un comodo divano, vestito da un caldo pigiama verde, e ravvolto in alcune coperte. Davanti a lui, nel caminetto in cotto, scoppiettava un bel fuoco vivo, e un grande albero di Natale coronava l’ambiente, ricccamente decorato, e attorniato da miriadi e miriadi di pacchetti di varie dimensioni; una musichetta allegra proveniva da una sala vicina, mentre l’orologio sul caminetto segnava le 22.20. Aveva la vista ancora un pò annebbiata, ma riuscì a distinguere la capigliatura ribelle di Taichi: “Tai...” chiamò debolmente, alzando il braccio faticosamente; una figura sfocata gli saltò praticamente addosso, abbracciandolo forsennatamente, era Daisuke! “EVVIVA!! EVVIVA! KEN è TORNATO TRA I VIVI!” strillava il ragazzo, “Dais, lascialo respirare.” Affermò una nuova voce, Miyako. La ragazza, arrossita visibilmente, gli si avvicinò, e lo coprì con una nuova coperta: “Come stai?” gli chiese, preoccupata. Per tutta risposta, il moretto, sfregatosi gli occhi, sorrise: “meglio, grazie.” e le schioccò un bacio sulle labbra sottili, sotto lo sguardo stupefatto di tutti, “ho sentito tutto.” Disse solo, con un caldo sorriso che gli illuminava il viso. Poi si voltò verso gli altri: “mi dispiace infinitamente per ciò che ho fatto, ero fuori di me, non ragionavo più...” si scusò il giovane, cingendo con un braccio le spalle di quella che era la sua ragazza, a tutti gli effetti. Yamato e Taichi gli si sedettero vicino: “ora vuoi spiegarci cosa ti è saltato per l’anticamera del tuo cervellino addormentato?” scherzò Yama, scambiandosi un occhiata con Tai, “è stata tutta colpa mia, non avrei dovuto pensare ciò che avevo pensato... Ero sicuro che voi mi riterreste ancora responsabile di ciò che è accaduto l’anno passato. Mi dispiace di avervi fatto preoccupare.” Disse il ragazzo, con voce roca; “La pianti di dire ste stronzate? Lo penso e lo ripeto, mi domando se il tuo QI lo hai vinto alla lotteria... Noi ti apprezziamo per quello che sei, non ti odiamo per quello che hai fatto, mettitelo bene in testa, chiaro?” lo rimbeccò Dais, appollaiandosi su uno dei braccioli, “grazie...” riuscì solo a dire il ragazzo, mettendosi seduto. Tutto il gruppo di prescelti, quindi, era lì riunito, chi seduto sulle poltrone, chi sul divano accanto a Ken, mentre i digimon erano accoccolati sull’ampio tappeto, attorno all’albero iluminato. Ma nel gruppo, c’era chi non si godeva appieno il clima di festa, e scrutava con aria ansiosa la giovane prescelta della Luce, seduta sul tappeto assieme a Gatomon: questi, era Takeru. Ormai aveva capito, non poteva più tirarsi indietro, doveva dirglielo, anche se questo significava mostrare i suoi sentimenti a tutti... Con uno scatto, il biondo s’alzò dalla poltrona, e si avvicinò alla ragazza che amava; la fece tirare su in piedi, sotto lo sguardo stranito di tutti, e le si inginocchiò davanti, prendendole delicatamente l’affusolata mano sinistra: “Hikari, io ti amo.” Disse solo, facendo di botto calare il silenzio nella stanza, “Sono mesi che ci rimugino sopra, e solo ora ho capito che per me tu sei molto di più di un amica. Per me, sei l’essenza stessa della vita... Non sai quanto ti voglio bene, e quanto tengo a te...” aggiunse il ragazzo, e avrebbe pure continuato, senonchè la giovane Luce annullò la distanza tra loro, baciandolo teneramente! Rimasero lì per alcuni istanti, sentendosi gli sguardi di tutti sul collo, poi si staccarono: “devo prenderlo come un si?” chiese Tk, con un aria stranita, “razza di stupidotto, quanto ti ci voleva ancora per dichiararti?” lo schernì la Kamiya, guardandolo teneramente negli occhi.

Taichi ridacchiò: “ehi, cognatino, non è che ci sei rimasto?” affermò, guardando il suo migliore amico, visibilmente sconvolto dall’accaduto, “eh, già...” rispose, laconico, troppo scioccato per articolare qualche frase di senso compiuto. “Finalmente ti sei deciso, era ora!” disse Daisuke, con un largo sorriso, alzandosi e andando vicino a Takeru, “Senti, mi dispiace... Spero tu non te la sia presa.. Sappiamo entrambi che per te Hikari era importante..” cercò di dire, ma fu bloccato dal Coraggio, “L’hai detto, ERA! Ma adesso Hikari-chan è solo una cara amica, nulla di più. In realtà, io sono fidanzato!” Ammise il ragazzo, arrossendo visibilmente fino alla punta delle orecchie. “ e no! Ora basta con le rivelazioni, il mio cuore non può più reggere!” affermarono a una voce l’Amicizia e il Coraggio; anche gli altri erano increduli, e proprio non riuscivano ad immaginare con chi il loro Daisuke avesse trovato l’amore: “la conosciamo?” s’informò Jyou, non meno sotto shock degli altri, “già, dicci solo questo!” incalzarono Mimi e Sora. In quel momento suonò il campanello di casa: “dovrebbe essere lei, le avevo detto che sarei rimasto da voi per stasera.” Disse solo, e tutti, compreso Ken, s’alzarono in piedi e seguirono l’amico nell’ingresso, aprendo poi la porta. La sorpresa fu grande quando videro una bella ragazza, decisa e dall’aria gentile, salutare affettuosamente il ragazzo: “scusa tesoro, ma volevo darti il mio regalo, e ringraziarti per il tuo, è veramente bellissimo. Ah, sorellina, hai dimenticato i regali per i tuoi amici a casa, te li ho portati.” Disse la ragazza. “MOMOE?!” urlarono Miya e Sora, “eh già… Ragazzi, lei è Momoe Inoue, sorella maggiore di Miyako, ed è la mia dolce metà!” presentò Daisuke, abbracciandola teneramente. “Adesso devo andare, Jun mi aspetta qua sotto, dobbiamo andare a una festa. Ci vediamo, ciao a tutti, e buon Natale! Divertitevi!” aggiunse la giovane, schioccando un nuovo bacio al fidanzato, e sparendo giù per le scale; “m-mia s-sorella, l-la t-tua f-fida-danzata?” Miya era sotto shock, “si, qualcosa in contrario?” la schernì il ragazzo,”dai, non prenderla così! Non sono così stronzo, o almeno spero. Hehe!” Daisuke si grattò distrattamente una guancia, “lo spero per te, e vedi di non farla soffrire!” ribattè la bruna.

La cena si rivelò più divertente del previsto, e tutti diedero il meglio di loro per renderla veramente indimenticabile, soprattutto Yamato, Daisuke e Taichi, che si destreggiarono in una gara d’abbuffata, ingurgitando un agrande quantità di cibo, rimediando tutti un bel mal di pancia, ma questi sono gl iincovenienti della festa!

Il gruppo, rimase a tavola per un pò, chiaccherando e stando assieme, godendo della compagnia e del calore dell’amicizia, ma soprattutto sfottendosi a vicenda, soprattutto Miya e Dai non persero tempo, e si stuzzicarono per tutta la sera, inscenando pantomine di ogni genere: il momento clou fu la fuga di Dais in cucina, con la sorella della sua ragazza che lo inseguiva con un lungo e affilato coltello da cucina!

Dopo cena, Iori sfidò Ken a una partita ai videogames: “vediamo se sai tenermi testa!” rise il piccoletto, piazzandosi davanti al joystick, “quando vuoi.” Sorrise il moro, e la partita iniziò! Durò parecchio, e si concluse, dopo parecchie imprecazioni da ambo le parti, con la vittoria schiacciante di Ken: “Te l’ho detto, Iori. È impossibile battere Ken, soprattutto se ha avuto Sora e mio fratello come maestri, non ti abbattere.” Lo consolò la Luce.

In quel momento, l’orologio a muro battè la mezzanotte, era Natale! “AUGURI A TUTTI!!!!” esclamarono tutti, urlandosi auguri e scherzosi insulti, cominciando a distribuire i regali: Dai e Takeru portarono in salotto i regali presi quel pomeriggio assieme a Wormmon a casa Ichijouji, e tutti si dedicarono a scartare i pacchetti, tant’è che, in pochi minuti, il pavimento del salotto fu invaso da carta da pacchi di tutti i tipi, colori e dimensioni, completa di nastrini colorati, con tonalità che andavano dall’oro al rosso, dal verde all’argento, sommergendo i digimon, che si divertivano come matti a giocare tra la carta da regali. Alla fine, Tai s’alzò in piedi: “innanzitutto, volevo ringraziare ognuno di voi per aver reso questa serata veramente speciale, un pò movimentata, e piena di sorprese, ma veramente indimenticabile. E poi, io e mia sorella vorremmo farvi una sorpresa: stanotte, voi tutti rimanete qui da noi! Tutti, nessuno escluso! E non guardatemi con quelle facce da pesci lessi, le nostre rispettive madri si erano già organizzate tempo fa, e tutto è a posto, anche perchè, questo pomeriggio, mia mamma ha portato, in combutta con le vostre, pigiamini e spazzolini! Quindi, da bravi bambini... tutti a lavarsi i dentini!” parlò Tai, modulando la voce in falsetto, come una maestrina d’asilo.

Quindi, dopo il lavaggio collettivo dei denti, “da bravi bimbi”, ci fu la distribuzione dei pigiami, troppo comica per non riportarla; dopo aver messo a posto i futon, sparsi per il salotto, Tai, appollaiatosi su uno dei bracciioli, provvedette alla consegna dei pigiami, con un aria da gran saggio: “...Bianco con computerini, Koushiro! Rosa shocking, Sora, pigiama! Azzurro con pesciolini, Jyou, vieni a prenderti il pigiama oppure devo spedirtelo per posta? Blu con orsacchiotti, sorellina, me lo metteresti sul cuscino? Grazie! Dove eravamo rimasti.. Ah, si! Rosso e arancio, se non è di Dais... Verde con... foto di TK?? Questo è di mia sorella... E questo?? ROSA CON LA FOTO DI HIKARI?? Ma non è possibile!! Tk, il tuo pigiama...” e così via. Alla fine, tutti si misero a dormire. Poco prima di addormentarsi, però, un pensiero gentile fu indirizzato a ognuno di loro, era Ken: “Ragazzi, grazie di cuore, grazie di esistere!”.

31 DICEMBRE, HIKARIGAOKA PARK, ORE 21

“Ma quanto ci mettono Daisuke e mia sorella?? Dovrebbero già essere qui!” sbottò Miyako, sbattendo i piedi per terra, “Dai, calmati, vedrai che saranno qui presto, te lo assicuro.” Cercò di calmarla Ken, “Grrr!!”. Eh si, la nostra Miyako è proprio furiosa, e solo Daisuke e sua sorella assieme possono fare sto effetto. In quel momento, una voce squillante scosse tutti i digiprescelti: “ehilà! Buon anno a tutti! Scusate il ritardo!”, era Dai, accompagnato da Momoe, e da una bellissima ragazza, che fece saltare letteralmente il cuore in gola a Yamato: era affascinante, alta, dai folti capelli ramati, dai lineamenti perfetti, e dagli occhi profondi come il mare, così profondi, da sembrare oceani in primavera. “Lei è mia cugina, si chiama Kouseiko e, come dice il nome, è il Digiprescelto della Lealtà. Anche lei fa parte dei Digiprescelti giapponesi, ed è come noi!” presentò Dai, tutto felice, dopo essere sfuggito alle mire omicide della sorella della fidanzata, trattenuta a stento da Ken. Yama era sconvolto, non aveva mai visto una ragazza così carina in tutta la sua vita… Si era innamorato.

SALVE A TUTI!! SCUSATE IL RITARDO, MA CI HO MESSO Più TEMPO DEL PREVISTO, perché HO AVUTO PARECCHIE DIFFICOLTà PER RENDERLO COME VOLEVO.

INTANTO, VOLEVO DEDICARE QUESTO CAPITOLO A DUE PERSONE IN PARTICOLARE, DENA IL MITO VIVENTE, CHE Mi HA DATO UN ENORME AIUTO E CHE HA COMPIUTO DI RECENTE 18 ANNI, E DARKSELENE89NOEMI, CHE OGGI COMPIE 18 ANNI!! TESORA, QUESTO è IL MIO REGALO DI COMPLEANNO!!

AH, HO IN PROGRAMMA UNA SORPRESA PER “SONO UN MOSTRO”, GENTILI ASCOLTATORI, RESTATE SINTONIZZATI!!

RINGRAZIO:

DARKSELENE89NOEMI: ECC LA SORPRESA, O MEGLIO, LE SORPRESE!!!!

DENADENA: MA CIAO! VEDI CHE I TUOI CONSIGLI SONO SERVITI!!

A PRESTO ALLORA, E OCCHIO ALLA SORPRESA!

SHUN DI ANDROMEDA

   
 
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