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Autore: MinorityVicious    18/01/2013    11 recensioni
*Parte musichetta malinconica*
Ogni giorno, nel mondo, milioni di bimbeminchia fanwriters intasano il web con fiction alla Mary-Sue.
Fiction in cui la protagonista è quasi sempre una ragazza perfetta, o che ha avuto un passato burrascoso che l'ha fatta diventare PANC4evaH!, ma che poi finisce insieme al figo di turno che rinuncia a tutto per lei.
Noi ci uniamo per dire NO a tutto questo.
Unisciti anche tu alla campagna di sensibilizzazione contro l’uso smodato di questi odiosi stereotipi.
NO! alle Mary-Sue... o potrebbero nascere fiction come questa!
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo ce ne siano altre di fiction simili a questa, ma volevo dare anche io il mio contributo! xD
Spero vi piaccia!



"Bitch, please! I'm Mary-Sue!"



Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo limpido.
L’aria era fresca e frizzantina, e si udivano i cinguettii allegri degli uccellini che svolazzavano qua e là.
Una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi, se ne stava seduta elegantemente sulla panchina di un chiassoso parco giochi, e osservava il mondo circostante con i suoi enormi occhi azzurri da cerbiatta.
Questa ragazza si chiamava Mary-Sue, una piag... emh... una ragazza che non conosceva la parola "imperfezione".
Aveva un fisico magro e tonico, era alta ed estremamente affascinante.
Veniva considerata da chiunque una specie di seconda Belen Rodriguez, da quanto era perfettamente perfetta.
Tutti i pene-muniti della scuola le morivano dietro (anche quelli che non la conoscevano) e ovviamente era l’invidia di tutte le ragazze.
Ma a lei non importava tutta quella notorietà, anche se si crogiolava segretamente nei complimenti che riceveva ogni secondo.
Il suo cuore apparteneva già a qualcuno, anche se questo misterioso personaggio non lo sapeva.
Billie Joe Armstrong, leader dei Green Day, con più di vent’anni di carriera musicale alle spalle, ma che per molte ragazzine -lei compresa- era semplicemente una divinità erotica su cui sbavare sui social network.
Mary era innamorata di quest’uomo da quando aveva scoperto l’esistenza dei Green Day, ovvero una settimana, quindici ore, ventisette minuti e tredici secondi prima.
Dentro di lei sapeva che quell’uomo non sarebbe mai diventato suo, ma siccome a quel punto non sarebbe più stata una fiction Mary-Sue, la ragazza non si dava per vinta.
Avrebbe conquistato il suo (?) uomo con le unghie curatissime laccate di french e con i denti brillanti e drittissimi, se necessario.
D’altro canto, come avrebbe resistito davanti ad una bellezza del genere, senza un puntino anche lontanamente visibile di imperfezione?
Sarebbe caduto ai suoi piedi sottili coperti dalle ballerine color rosa shocking, non c'era alcun dubbio!
Forte di questa sua convinzione, la nostra protagonista si avviò verso casa Armstrong col passo aggraziato di una vip sul Red Carpet.
Suonò il campanello, sistemandosi nel frettempo i morbidi capelli color caramello-caramelloso e mettendosi ettolitri di profumo, per essere assolutamente irresistibile.
Quando si trovò davanti la faccia inquisitoria di Billie, Mary ebbe un mini infarto.

<< Oh mio Dio! Tu sei Billie Joe!! >>

Il diretto interessato si grattò la testa perplesso.
Ovvio che fosse lui, dato che aveva suonato il campanello di casa sua, ma preferì non farglielo presente.

<< Ciao. Hai bisogno di qualcosa? >>

Mary stava sudando di eccitazione come un calzone nel forno a legna di una pizzeria calabrese, ma cercò comunque di darsi un contegno.
Alla fine aveva davanti il suo futuro marito (??), mica roba da scherzare!
Si avvicinò di più all’uomo della sua vita, invadendolo con il suo profumo acre, che lo mise quasi K.O.

<< Cos’è questa puzza? È saltata una fogna? >>

Fece lui, tappandosi il naso in un modo che la ragazza valutò essere di un erotico allucinante.
Ogni sua singola e femminea cellula ballava il Waka Waka estasiata, e lei sentiva come se stesse toccando il cielo con un dito.
Aveva davanti a sé l’uomo che amava dal primo momento che l’aveva visto, il cantante più bello e talentuoso che avesse mai conosciuto nei suoi quattordici anni di vita.
Sì.
Perché la nostra deliziosa protagonista, non aveva neanche lontanamente raggiunto la maggiore età.
Aveva quattordici anni appena fatti, e Billie molti, molti, molti, molti [...] molti di più.
Anche se in fiction simili, questo risulta essere un minuscolo quanto insignificante dettaglio.
Billie era qualcosa di assolutamente divino.
Per lei era l’epicentro del suo mondo, il suo tutto, l’unica ragione per cui lei esisteva, il motivo per cui le tremavano le ovaie e le si inzuppavano le mutande solo a sentirlo starnutire.
Non riusciva ad immaginare neanche come sarebbe stata la sua vita, se non avesse mai conosciuto il suo adorato, meraviglioso, sensuale Billie e gli altri due con cui suonava di cui non ricordava il nome.

<< Amore... io sono qui per diventare tua sposa! >>

Disse lei, sbattendo le lunghe ciglia nero carbone.

<< Amore chi?! Ma chi sei?! >>

Fece lui sconcertato e anche un po’ spaventato, fissandola con i suoi meravigliosi occhi color prato contornato di rugiada mattutina.
Lei non rispose subito, preferendo rilasciare feromoni in direzione della povera rockstar, mandandogli bacini peccaminosi e occhiatine d’intesa che gli fecero rizzare pure i peli del culo (dal terrore).
Le chiese nuovamente chi fosse, ma la ragazza sembrava aver preso ormai tutt’altra tangenziale.

<< Billie... amore mio... non devi temere il domani. Io e te siamo fatti per stare together, per innamorarci l’un l’altro, per sposarci e farci una nuova vita! Lo dicono anche le fanwriters Mary-Sue-dipendenti! Chi siamo noi, quindi, per non dare retta alle loro parole? >>

Billie inarcò un sopracciglio, assumendo l’espressione di chi cerca di far ragionare uno psicopatico.
Stava per sbatterle la porta in faccia, ma la ragazza la bloccò repentinamente con il suo delicato piedino da fata.

<< Non devi avere paura, mia dolce pallina di panna decorata di canditi. Io e te apparteniamo a due mondi diversi, ma questo non deve influire sul nostro amore! Non permetterò che questo inutile dettaglio ci separi!! >>

<< Ma che cazzo dici?! Sei pazza?! Vai via, io non ti conosco!! >>

Mary fece una piccola risata, carezzando la guancia di Billie con le lunghe dita affusolate.
Il povero leader dei Green Day, sentì il gelido soffio della morte percorrergli la schiena sudata.
Ma chi diavolo era quella pazza? Che ci faceva lì? Era forse una candid-camera?

<< Mio squisito biscottino di zucchero zuccheroso con ripieno di cioccolato al latte, tu sei quello che ho sempre desiderato, e anche io lo sono per te! Non sarà facile, ma ce la faremo! Vivremo insieme, andremo contro tutto e tutti, e faremo tanti bei bambini! Vivremo del nostro amore infinito e ci accoppieremo come assatanati! >>

Disse lei, perdendosi nella più fervida immaginazione.
Il fatto è che forse non si rendeva conto che per realizzare il suo sogno, Billie avrebbe dovuto abbandonare tutto.
La carriera, i figli, la moglie, gli amici e i fan, per scappare con lei e diventare quindi un aspirante pedofilo.
Ma da brava fiction Mary-Sue, questo era praticamente scontato che accadesse, nonché semplice quanto bere un bicchiere d’acqua.

<< Adesso vieni con me, mio delizioso pasticcino alla frutta ripieno di nutella, il destino ci attende! >>

Disse lei, aprendo le braccia teatralmente verso il cielo, come se volesse abbracciare il sole che colpiva i loro visi con i suoi raggi bollenti.

<< Seguimi! Corriamo insieme verso il sole che brilla, mano nella mano, e vedrai che con il tempo tutto si aggiust... amore? Amore?! >>

Mary bussò alla porta che la sua zuccherosa crostatina di lamponi le aveva sbattuto in faccia, pensando che doveva essere stato per forza un colpo di vento a chiuderla (non sia mai!).
Billie non rispondeva.
La porta era l’unica cosa che divideva lei dal suo micro-angelo, e la cosa la faceva sentire terribilmente impotente.
Bussò più energicamente, urlando il suo nome a squarciagola, continuando a ripetergli che non doveva temere l’amore vero.
Continuò per un tempo indefinito, fino a ritrovarsi circondata da un paio di uomini in divisa che la presero e le bloccarono le mani dietro la schiena con un paio di manette.

<< Ma che fate?! Voi non sapete chi sono io! Sono Mary-Sue! La perfezione fatta a persona! Quella che tutto può!! Dietro quella porta c’è l’amore della mia vita!! Lasciatemiiii!!! >>

Gridò lei cercando di liberarsi dimenandosi come un’anguilla in un secchiello, ottenendo solo l’esatto contrario.

<< Sì, certo. Intanto ci hanno chiamati per venirti a prendere, e noi eseguiamo il nostro dovere da bravi paladini della giustizia. >>

I due poliziotti la misero nella volante e la portarono alla centrale più vicina, ridendo delle stupidaggini che quella ragazza sparava durante il viaggio.

<< La perfezione non esiste, cara Mary-Sue! Si spera che la gente lo capisca presto! >>

Fece uno di loro, sistemandosi la divisa con un mezzo sorriso divertito.



Fine

Ahahah spero che la fiction vi abbia fatto sorridere un po’! ^^
Ciao mitici!

Rage&Love
   
 
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