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Autore: __ownme__    18/01/2013    0 recensioni
Una gita non programmata.
Cinque ragazzi troppo scatenati.
Cinque ragazze troppo diverse.
Una porta non chiusa bene.
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Dal terzo capitolo:
-Cavolo Zayn, ci è mancato poco che ci scoprissero!-
-Calma Horan, è tutto okay adesso!- rispose il moro ghignando. Si voltarono tutti e cinque trovandosi davanti cinque ragazze confuse e... si arrabbiate. Decisamente arrabbiate.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiuse l’anta dell’armadietto, trovandosi la faccia sorridente di Ivy davanti. Erano amiche praticamente da sempre, avevano fatto le elementari, le medie e adesso anche le superiori insieme. Dal punto di vista fisico, erano una l’esatto opposto dell’altra: lei Elisabeth, detta Ellie, castana con gli occhi color miele; Ivy bionda con gli occhi verdi tendenti all’azzurro.
-Buongiorno- borbottò sbadigliando Ellie
-Buongiorno. Cos’è quella faccia?- chiese Ivy.
-Non ho dormito molto bene stanotte…- spiegò Ellie mentre si stropicciava gli occhi.
Stavano camminando per i corridoi, quando la voce della preside rimbombò nelle loro orecchie.
-Ragazzi, buongiorno! E’ la preside che vi parla. Gradirei avere la presenza delle classi terze, quarte e quinte nell’aula magna; devo dare un annuncio molto importante! A dopo e buona giornata a tutti!- concluse la donna dall’altra parte del megafono.
-Brutta vecchiaccia! Non poteva chiudere la sua boccaccia stamattina?! Io volevo dormire durante l'ora di letteratura e lei me lo impedisce perchè deve fare un annuncio molto importante- sbottò Ellie, enfatizzando sulle ultime parole e imitando il tono di voce della preside.
-Smettila di lamentarti, Ellie! Meglio di ascoltare la Montgomery che blatera su Dickens, Shakespeare e tanti altri autori pallosi!- disse Ivy lamentandosi con l’amica.
-Va bene, sto zitta! Però veloce perché sennò non troviamo nemmeno posto!- sbottò Ellie arrendendosi e trascinando l’amica verso l’aula magna. Era una stanza enorme in cui, durante le assemblea, ci entrava tutta la scuola compresa di professori, bidelli e segretari. Trovarono posto accanto a tre ragazze, anche loro di terzo anno, che avevano visto di sfuggita qualche volta. Andavano nella stessa classe di inglese con una di loro. Si chiamava Mary Jhonson, aveva gli occhi verdissimi e i capelli ricci color castano scuro. La ragazza accanto a lei aveva i capelli rossi e lisci, stile Pippi calze lunghe, la faccia piena di lentiggini e gli occhi color celeste ghiaccio. La ragazza accanto a quest’ ultima invece, aveva i capelli castani tendenti al nero, mossi e lucenti, e gli occhi intensi color cioccolato. Erano tutte molto belle e, se qualcuno le avesse viste da lontano, avrebbe pensato che tutte e cinque si fossero messe d’accordo prima di entrare lì.
-Scusate, sapete per caso che tipo di annuncio deve fare la preside?- chiese Mary avvicinandosi di più alle due per farsi sentire.
-Non ne abbiamo la più pallida idea e sinceramente, già mi sono stancata di stare qui ad aspettare quella vecchia papera!- sbottò infastidita Ellie. Le ragazze accanto a Mary cominciarono a ridacchiare, mentre Ivy dava gomitate all’amica per farla star zitta.
-Effettivamente è già un po’ che aspettiamo! Mi sto stancando pure io…- disse la ragazza rossa, dando ragione a Ellie.
-Dai sorellina, smettila! Magari è davvero qualcosa di importante!- disse la ragazza castana accanto a lei.
-Lei… è tua sorella? Cioè… voi due siete parenti?!- sbottò Ivy scioccata, guardando le due con gli occhi spalancati. Inizialmente Ellie la guardò interrogativa, poi si girò verso le due ragazze e capì la reazione dell’amica.
-Ma come cazzo fate ad essere sorelle? Anzi, come cazzo fate ad essere parenti? Siete completamente diverse! La genetica è andata a farsi fottere, per caso?-
-In realtà, siamo gemelle!- disse la rossa non riuscendo a trattenere una risata.  Ivy ed Ellie si guardarono senza sapere cosa dire.
-Io sono Jody e lei è Eveline Carter - spiegò la castana, indicando poi la rossa.
-Piacere, io sono Ivy Stweart e lei è… Elisabeth Trascort- disse poi Ivy ghignando. Ellie la guardò in cagnesco per aver detto il suo nome per intero.
-Chiamatemi Ellie- puntualizzò dopo aver dato una spinta all’amica.
-Buongiorno ragazzi! Scusate il ritardo!- disse la preside appena entrò nell’aula magna.
-No, ma si figuri! Tanto non avevamo niente di meglio da fare!- sussurrò Ellie facendo una smorfia e scatenando le risate delle quattro ragazze attorno a lei.
-Allora, come ben sapete vi ho convocato qui per…- non finì di parlare che venne interrotta dal rumore della porta che si aprì violentemente facendo entrare nell’aula cinque ragazzi di quinto anno.
-Ma con i vostri comodi! Fate pure ragazzi, non vi preoccupate!- disse la preside con tono ironico ma palesemente arrabbiato: segno che di lì a poco sarebbe successo un vero putiferio.
-Ci siamo liberati adesso… Ci siamo persi qualcosa?- chiese il riccio, sorridendo alla preside in modo strafottente.
-Styles, si sieda insieme alla sua combriccola e non faccia altro baccano, grazie! Non fatemi pentire della scelta che ho fatto!- disse con tono fermo la donna, liquidando i ragazzi. –Allora, come stavo dicendo prima che i vostri gentilissimi compagni mi interrompessero, vi ho convocato qui per fare un annuncio importante! Insieme al consiglio d’istituto, abbiamo pensato di farvi fare una gita di inizio anno, per approfondire argomenti comuni a tutte e tre le classi. Voi siete d’accordo, ragazzi?-. Dai posti a sedere si alzò un urlo in segno di assenso. Erano tutti entusiasti e intenti ad esultare; tutti tranne Ellie, Ivy, Mary, Jody, Eveline e gli ultimi ragazzi arrivati.
-Vedo con piacere che avete accettato! Ma non avevo dubbi!- continuò la preside, dopo che la mandria si fosse calmata – Partirete tra quattro giorni. Starete via una settimana, pernottamento in un hotel abbastanza lussuoso e camere da…- si fermò un attimo puntando lo sguardo sui cinque ragazzi entrati in ritardo –camere da cinque- disse esasperata, facendo un sospiro.
-Davvero?- urlarono all’unisono il biondo e quello con una camicia a quadri.
-Si, davvero Horan! E…Payne! Non fatemi pentire di questa decisione!- rispose la preside.
-Cioè, è da quando siamo entrati in questa scuola che tentiamo di stare insieme in camera nelle gite scolastiche, ma ce lo avete sempre impedito… E adesso, quando ormai avevamo perso le speranze, decidete di farci passare l’ultimo anno nella stessa camera?!- sbottò un ragazzo con la maglia a strisce.
-Si Tomlinson. E l’ho fatto solo per voi. Quindi, per favore, cercate di dimostrare un po’ di gratitudine! Soprattutto voi due! Cercate di non combinare guai!- disse la preside indicando il ragazzo che prima aveva chiamato Styles e un altro ragazzo con un ciuffo all’insù . Salutò i ragazzi e uscì dall’aula.
-Potremmo stare insieme in camera, se vi va!- disse Mary.
-Certo!- esclamarono le gemelle.
-Perfetto, allora!- conclusero Ellie ed Ivy.
  
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