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Autore: piccola_pettix    18/01/2013    0 recensioni
questa storia tratta di una raggazza di nome Claire che ha 15 anni ha avuto delle complicazzioni, è rimasta incinta. ora ha 18 anni e deve mantenere sua figlia, vuole cambiare vita e si vuole trasferire a Londra. è sempre stato il suo sogno andare a vivere a londra incontrare qualcuno e mettere su famiglia, ovvio che adesso avendo una figlia a cui badare non potrà fare le stesse cose che fanno le normali diciottenni. la sua storia è davvero bella e io come sua autrice dico che non marcheranno i colpi di scena .
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO I
<< sei sicura di andare via Claire? >>
 mi disse mia madre preoccupata come se stessi combinando la cazzata del secolo
<< si mamma, è meglio per tutti noi, soprattutto per me e per Sandra, ci farà bene andare via da Leincester, respirare una nuova aria  e nuova gente >>
La cercai di consolare
<< va bene, e che ho paura, fai solo attenzione, non conosci nessuno, con chi starai? >>
La vedevo che stava per mettersi a piangere allora la consolai
<< no ti preoccupare che qualcuno troverò disposto ad aiutarmi e se non mi sbaglio ci dovrebbero essere delle mie compagne di scuola li, mamma, fidati di me >>
<< mmmh … non conosci Londra e dove starete? >>
Si vedeva che stava per esplodere, del resto io ero la sua unica figlia e aveva tutte le ragioni di questo mondo ad essere in ansia per me
<< mamma >>
Sospirai
<< sono maggiorenne, giusto? >>
<< si >>
<< ok, quindi di conseguenza ho comprato una villetta in un bel quartiere di Londra con i soldi che mi sono guadagnata lavorando e quelli che mi hanno dato i parenti in questi 3 anni a feste e compleanni vari, e per il fatto che non conosco Londra bhe col tempo imparerò a conoscerla e poi chiederò aiuto ai vicini, sempre se non becco una signora di ottantenni con l’halzaimer ! >>
Mi madre rise, finalmente aveva capito che potevo badare a me stessa e a Sandra da sola.
<< ah e poi ho iscritto Sandra all’asilo, così si farà degli amici anche lei >>
 Lo dissi con una punta di soddisfazione e mia madre mi abbraccio fortissimo con un sorriso stampato sulla bocca, mi lasciò e mi diede un bacio sulla guancia dicendomi
<< ah la mia piccola ormai è cresciuta >>
Sorridendo con quei suoi sorrisi che ti riempiono il cuore come se avessi appena visto il gatto con gli stivali farti gli occhioni dolci.
Mi voltai e vidi mio padre con in braccio  Sandra che venivano da noi.
Misi l’ultima maglietta e chiusi la valigia, sentii Sandra che cominciava a tirarmi la maglietta per la manica, mi girai e la presi in braccio.
<< mamma, ma stiamo partendo? >>
Mi chiese Sandra guardandomi con quei suoi occhioni così vicini che non resistetti così gli diedi un bacino sulla fronte e gli risposi di si.
La misi a terra e lei cominciò a saltellare di gioia, lei adora da pazzi viaggiare, ci fermammo a guardarla e io pensai che avevo fatto la cosa più giusta invece di abortire, quella bimba mi dava così soddisfazioni e l’adoro tantissimo. Mi girai verso mia madre e gli chiesi gentilmente se poteva far fare a Sandra la merenda così potevano stare ancora un po’ assieme. Mia madre accettò e porto via Sandra, rimasi da sola con mio padre che mi aiutò a mettere giù la valigia che era un po’ pesante.
<< figliola, guardati, sei sicura di andate via? Lo sai che senza tua madre non riuscirai a stare dietro a Sandra e a lavare, stirare, pulire, cucinare ecc … >>
Mi disse tristemente. E come se mia avesse dato una pugnalata nel cuore, ultimamente mio padre è stato male per via del cuore, mi ha raccontato che da piccolo, praticamente appena nato l’hanno dovuto operare di urgenza perché aveva il cuore malformato e poteva morire dopo tre giorni. In questi mesi ha avuto degli attacchi e non so fino a quanto potrà durare.
Lo guardai e lo abbracciai forte, mi trattenni per non piangere ma era più forte di me, di conseguenza si mise a piangere pure lui, siamo stati abbracciati per almeno cinque minuti.
<< papi … non ti preoccupare che prima o poi dovrò imparare a badare alla casa e a Sandra >>
Lui fece un sorriso e io lo ricambiai con gentilezza, la mamma busso alla porta per ricordare che l’aereo parte tra un’ora e mezza.
Presi tutta la roba e Sandra e chiamai al volo subito un taxi
<< ma Claire, vi accompagno io >>
<< no papi, non voglio piangere ancora >>
Allora lui mi sorrise.
Presi mia figlia e salutai velocemente i miei per poi salire sul taxi che arrivo giusto in tempo per prendere l’aereo.
<< amore, stiamo per partire contenta? >>
Chiesi a Sandra entusiasta
<< siii >>
La presi per mano e salimmo sull’aereo. Dopo due ore arrivammo a Londra, Sandra si era addormentata, ma meno male che fuori dall’aereoporto  trovai subito un taxi.
<< dov’è la sua destinazione signorina ? >>
Mi chiese il taxista
<< via queen Elisabeth 22, grazie >>
Mise in moto e parti, guardai bene fuori dal finestrino, finalmente ero a Londra, il mio grande sogno si era realizzato.
Il taxista non spiaccicò parola per tutto il tragitto, forse perché aveva visto Sandra dormire, ma meglio così, in questo modo avrei guardato con molta attenzione.
Dopo 15 minuti si fermò davanti a una villetta stupenda, in quel momento realizzai che era il posto dove avrei trascorso il resto della mia vita e quella di Sandra.
Scesi e il taxista mi diede una mano a portare la valigia davanti al portone, li dissi grazie e gli diedi i soldi.
Sulla porta di casa c’era un biglietto che diceva :
“Mi scusi se non sono riuscita ad essere li presente per dargli le chiavi di casa e a fargli visitare la casa, ma ho avuto una commissione urgente da sbrigare, le chiavi le ho lasciate al vicino di casa numero 23.
Mi scusi ancora e Buona permanenza.
Cordiali saluti Stephanie”.
Rimasi un po’ li a rileggere il bigliettino, all’ora mi feci forza e andai dal vicino a chiedergli le chiavi.
In quel momento ero nel panico più totale, continuavo a ripetermi :” dai Claire, fatti forza, devi chiedere solo uno stramaledetto mazzo di chiavi e basta, e poi così comincerai a conoscere i vicini”.
Soppressa dalle mie paranoie arrivai davanti alla porta, guardai in giro per vedere se c’era un campanello, lo trovai e suonai.
Dopo 20 secondi ( che per me sembravano un’eternità ) mi aprì un ragazzo alto, bello, biondo con gli occhi azzurri.
<< C-Ciao mi chiamo Claire e sono la nuova vicina >>. 
  
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