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Autore: EderlyCooper    18/01/2013    6 recensioni
< Buonanotte allora > Rispose infine Dean appoggiato alla porta della sua stanza, cercando una plausibile via di fuga da quella trappola fatta di sguardi.
< Buonanotte Dean > Concluse il più piccolo.
Rimasero un manciata di minuti buoni a fissarsi.
Gli occhi di Castiel erano una sorta di grande pozzo, e Dean finiva per sprofondarci dentro ogni volta.
Il ragazzino gli rivolse un ultimo sorriso sparendo dietro la porta.
Dean rimase a fissare un punto indefinito davanti a se.
Il punto dove poco prima vi era il bel culo di Castiel fasciato dai boxer neri.
Dean si schiaffò una mano sulla faccia.
Fu uno solo il pensiero con cui Dean Winchester si convinse per andare a dormire.
“Dean a te piacciono le tette”
[tratto dal 2° cap.]
(SOSPESA.)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Allora finalmente una volta tanto che aggiorno ad un orario decente e non alle solite undici di notte u.u In questo periodo non ho un cazzo di vita sociale tra allenamenti studio e partite se esco o scrivo qualcosa c’è da ringraziare Castiel!
Comunque eccoci al quinto capitolo, in cui succede un po’ un casino ma si sa, iu masochista u.u
Leggete e fatemi sapere ci si vede in fondo!

P.S: accenno alla Balthazar/Gabriel:3


 5. You are Jealous.

 

La testa gli pulsava e le braccia, messe in chissà quale posizione scomoda, chiedevano pietà.

Aprì gli occhi lentamente; la stanza era buia ma non troppo da non poter notare un folta chioma nera appropriatasi del suo petto.
Le sue braccia d’altro canto stringevano la sottile vita del proprietario di quei capelli, che altro non era che Castiel.

Varie immagini comparvero come flash nella sua testa e Dean credete di poter morire lì sul posto,
ma un mugugno alle sue spalle lo ridestò dal suicidio mentale.

<< Smettila Balth. >> La voce di Gabriel era un sussurro quasi impercettibile che tentava in tutti modi di essere il più serio possibile,
andando però a fallire miseramente.
<< E dai non stiamo mica scopando qui sul tappeto >> Rispose con lo stesso tono di voce Balthazar molto più divertito dell’altro.
<< A Dean potrebbe dare fastidio.. lui non ha i nostri stessi gusti. >> Sussurrò il più piccolo all’orecchio dell’altro mordendogli un lobo.
<< A me non sembra, guarda come stringe il nostro piccolo Cass. >> Pronunciò il maggiore indicando con il mento i due ancora abbracciati, per poi sfiorare le labbra di Gabriel in un piccolo bacio.

Dean si irrigidì, non certo per le effusioni che i due alle sue spalle si stavano scambiando.
Stava ancora abbracciando Castiel e il calore che quel minuto corpo produceva era piacevole, ma destabilizzò Dean.
Che diamine stava facendo?
A lui non piacevano le così dette: tette?

Un rumore fastidioso si insinuò nella mente del Winchester, che udì il semplice squillare della sveglia di un cellulare come un rumore infernale amplificato dal post-sbornia.

Castiel si mosse fra le sue braccia e si stropicciò gli occhi ancora assonnato.
<< Buongiorno Dean >> Pronunciò ad un palmo di distanza dal viso dell’uomo, che slacciò l’abbraccio e si alzò frettolosamente.
<< Buongiorno >> Grugnì stordito.
Castiel lo fissò stranito.
Quel solito sguardo che Dean odiava, da cucciolo ferito.

<< Porca puttana è tardissimo Castiel alza il culo >> Disse Gabriel guardando il suo cellulare.
Il ragazzino si alzò frastornato e si diresse al piano superiore per darsi un’aggiustata, rischiando di finire spiaccicato sui gradini.
I due ragazzini intanto guardavano di sottecchi Dean che si sentiva dannatamente strano.

I ricordi della sera precedente tornavano inesorabili a fare capolino nella sua mente sempre più confusa.

Fino all’arrivo al pub e all’incontro con quel Michael, era tutto chiaro e limpido, poi le immagini iniziavano a farsi vaghe e distorte.
Ricordava quella ragazza bionda che gli passava il suo numero scritto su un fazzoletto,
il viso leggermente arrossato dall’ alcool di Castiel mentre rideva sguaiatamente.

Quell’immagine fu un tuffo al cuore, nemmeno Dean  riuscì a spiegarselo ma si sentì strano e lo stomaco si contorse su se stesso.

Smise di ricordare, non che non potesse, ma non voleva e basta.
Dopo che i ragazzi furono usciti decise di farsi una doccia per lavar via quella sensazione spiacevole che aveva addosso.

Arrivato al bagno si levò la giacca che ancora aveva indosso e la buttò per terra.
Mentre era ancora intento a spogliarsi, notò un foglietto sbucare dall’angolo della tasca dell’indumento a terra.

Era il numero della biondina.
Dean si guardò allo specchio e si passò una mano sul volto.
Aveva bisogno di sesso.
Sano, etero, sesso.
E il fatto che la sua mente specificò quel particolare lo fece rabbrividire.

Finì di fare la doccia e dopo essersi rivestito compose il numero al cellulare e attese.
Una voce squillante gli rispose assordandolo.

<< Pronto, chi è? >>
<< Sono Dean Winchester, sa il ragazzo a cui ha dato il numero ieri sera >> Specificò l’uomo.
<< E come dimenticare >> Disse divertita la giovane.
<< Volevo chiederti se ti va di vederci. A casa mia. >> La richiesta di Dean era precisa.
Niente convenevoli, niente paroline dolci.
Sesso e basta.
La ragazza parve pensarci su ma poi rispose con il tono cinguettuolo di prima.
<< Certamente, ma non ho molto tempo fra tre ore devo essere a lavoro>> Concluse lei.
<< Perfetto >> Rispose Dean, dando numero e indirizzo alla ragazza.

Non dovette aspettare molto e all’incirca mezz’ora dopo la chiamata il campanello suonò,
non ebbe quasi il tempo di aprire la porta che la ragazza gli si fiondò addosso.
Dean non si scompose più di tanto e rispose al bacio trascinando la ragazza al piano superiore, verso la camera da letto.

Non fu nulla di dolce, dallo spogliarsi, al baciarla.
Dean aveva semplicemente bisogno di sentirsi come prima.
Uomo.
Ma quella sensazione persistente non se ne voleva andare, era come avere nella testa sempre la stessa cosa.
Gli occhi di quel fottuto ragazzo.
Persino quando Dean era ormai dentro di lei e i respiri si facevano affannati e le unghie si conficcavano nella carne, gli occhi di Castiel erano sempre lì, nella sua testa.

Il proprietario di quegl’occhi, nel frattempo, si trovavano alla fermata dell’autobus per tornare a casa;
il corso di diritto era saltato e perciò sarebbe tornato a casa prima quel giorno, rifiutando la proposta di uscita dei due migliori amici.
Castiel si era stancato di fare il terzo in comodo tra Balth e Gabriel, perciò reputò che il rientro a casa fosse la cosa migliore da fare.
Ovviamente se Castiel avesse potuto tornare indietro nel tempo si sarebbe volentieri preso a pugni.

Dei mugugni indistinti provenivano dal piano di sopra,  solo dopo Castiel riuscì a identificarli come gemiti sconnessi.
Il ragazzo si immobilizzò sul posto, mentre una sensazione di delusione e rabbia si impossessava di lui.

<< Dean >> Una voce femminile rimbombò nelle  orecchie del giovane, che d’impulso portò le mani a coprirsi le orecchie sgranando gli occhi e boccheggiando incerto.
Il rumore di bacini che si scontravano e di pelli che strusciavano, costrinsero Castiel a indietreggiare e a scendere d’un fiato le scale, chiudendosi alle spalle la porta della casa.

Si sentì tradito, non solo per il fatto che Dean non aveva rispettato le regole e non l’aveva avvisato, ma qualche ora prima il corpo di quell’uomo era stretto al suo e non a quello di qualche puttanella.
Era stata la prima volta che Castiel si era sentito protetto, la prima volta che era stato bene.
 
                                             **********************************

Dean si sentiva sporco, e non per il fatto che aveva appena fatto sesso con una perfetta sconosciuta,
si sentiva sporco dentro, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato, quel tipo di sporco che quella seconda doccia non sarebbe riuscita a mandar via.
Passò davanti alla stanza abitata dal nipote, il letto perfettamente intatto sfoggiava un piumino color porpora e le pareti erano tempestate di disegni e qualsiasi cosa si potesse appendere ad un muro. Il ticchettare dell’orologio a pendolo,
di provenienza sconosciuta, gli ricordò dell’estremo ritardo in cui si trovava.
Si vestì frettolosamente sapendo che ormai l’officina non l’avrebbe aperta in orario
Scese le scale con un paio di balzi e mentre spalancava la porta si ritrovò davanti due figure di sua conoscenza.

<< Vi prego ragazzi sono di fretta e… e poi voi non dovreste essere a lezione? >> Chiese basito Dean cercando con lo sguardo Castiel.
<< In realtà cercava il nostro angioletto dagli occhi blu, e comunque no il corso di diritto è saltato, il professore è stato male, le mie bamboline voodoo hanno funzionato.  >> Precisò Balthazar  compiaciuto.
<< Quindi dov’è Cass? >> Chiese Gabriel sbirciando dietro la spalla dell’uomo davanti a se.
Dean rimase dieci minuti buoni a metabolizzare le informazioni.
<< Non è qui, Castiel non è tornato >> Affermò più a se stesso che ai ragazzi che aveva davanti.

<>

<< Sta zitto Gabriel, al massimo qualcuno se lo vorrà fottere con un culo del genere, e Castiel è talmente ingenuo da poterci anche stare. Dobbiamo trovarlo Dean.>> Rispose Balthazar facendo imbronciare Gabriel, e terrorizzando Dean.

<< Io prendo la macchina e lo cerco al centro, voi controllate qui a piedi negli isolati vicino. >> Rispose risoluto Dean.
<< Dobbiamo trovarlo, a tutti i costi. >>


<< Quindi?>> Chiese Castiel.
<< Dove sta il trabocchetto?>> Chiese il ragazzo dagl’occhi verdognoli.
<< Nessun trabocchetto Zacch, vieni a casa mia, scopiamo e te ne vai. >> Rispose il ragazzo più basso.
<< E a te chi ti dice che io abbia voglia di scopare con uno sfigato come te? >> Chiese beffardo Zacchariah.
<< Per favore, tutta la tua combriccola di coglioncelli vorrebbe scoparmi, io sto dando questa possibilità a te. >> Sul volto di Castiel si dipinse un sorrisino divertito vista la reazione del ragazzo davanti a se.
<< Sarà un piacere scoparmi il tuo bel culo Cass >> Rispose il più alto porgendogli il casco della sua moto al ragazzo, che salì sull’Harley con un moto di tristezza a coprirgli lo stomaco.

In una decina di minuti arrivarono a casa e con foga si ritrovarono a baciarsi e strusciarsi sul letto di Castiel.
Non gli importava molto di quello che stava per succedere, ma doveva dimostrare a se stesso che a lui non interessava.

Che non gli interessava di lui, di cosa facesse e di chi si scopasse.

Zacchariah si spinse a fondo dentro di lui con violenza.
Non gli fece male, ma non gli piacque comunque.
Chiuse gli occhi e attese, attese che tutto quello finisse il più presto possibile.

Si sentiva uno schifo, e di solito Castiel dopo il sesso si sentiva tutt’altro che uno schifo, dentro di se era un susseguirsi di “ oh mi uccido o lo uccido” ma il vibrare del suo cellulare lo risveglio dal pugnalarsi mentalmente.

“E’ il ventesimo messaggio che ti mando, dove cazzo sei? Siamo tutti preoccupati ti aspettiamo in fondo alla via davanti a casa.
Balth e Gab.”


Castiel uscì di fretta da casa precipitandosi dagli Smith.
Vide Balthazar e Gabriel sbracciarsi in sua direzione e gli si tuffò in contro.
I due ragazzi lo fissarono, per loro era come un fratello, un libro aperto.
<< Su racconta. >>


Dean tornò a casa spossato e affamato, era ormai l’ora di cena e non aveva nemmeno pranzato e di Castiel nessuna traccia.
 Quel moccioso si doveva essere cacciato in qualche guaio e al solo pensiero l’uomo rabbrividì.
Passando davanti alla camera del ragazzino notò la porta spalancata, che era sicuro di aver chiuso prima di uscire.
Si affacciò nella camera e ciò che vide lo pietrificò.
Il letto era sfatto e puzzava.
Puzzava di sesso.

<< Dean sono a casa ho parlato con Balth..>> La voce di Castiel arrivò dal piano inferiore ovattata dai muri.
La rabbia montò in Dean che ascoltò metà frase e sradicando le lenzuola dal letto, si precipitò nel salotto dove si trovava il ragazzo.

<< Che cazzo ti sale in mente? Ero preoccupato e tu cosa fai?! Ti scopi qualcuno? Tu non ci stai con la testa, ti ho chiamato un centinaio di volte Castiel e hai infranto le regole un ennesima volta. Che diamine ti prende idiota? >> La voce di Dean era un misto di preoccupazione e rabbia che fecero sussultare appena Castiel.
Il padrone di casa schiaffò addosso al ragazzino le lenzuola ancora tiepide per accentuare il concetto del suo terminato discorso.

<< Che mi prende?! Che prende a te! Parli tanto di regole da seguire e cazzate del genere poi torno a casa e chi trovo a scoparsi una troietta?! Indovina Dean, su indovina! >> Sputò con disprezzo Castiel.

Dean aprì  la bocca un paio di volte ma nessun suono uscì.
Castiel sorrise amaramente compiaciuto.

<< Non c’entra niente questo Castiel, sei sparito senza dire nulla mi hai fatto preoccupare >>  Rispose più calmo Dean, cercando di sviare il discorso.

<< Oh si certo, non c’entra niente.. per favore Dean non far finta che ti importi qualcosa di me, devi solo qualche favore a tuo fratello, io non c’entro niente. >> Il tono amareggiato colpì Dean in pieno stomaco facendolo sentire dannatamente in colpa.

<< Non è così Cass, a me importa di te  >> Chiarì con voce calda Dean.
Castiel sbuffò poggiandosi alla parete alla sua sinistra.

<< Sono serio, mi hai fatto preoccupare da morire e  mi fa incazzare il fatto che tu non ti sia fatto sentire per tutto questo tempo mentre io ti cercavo per la città e tu ti fottevi qualche moccioso. >> Rispose leggermente alterato Dean, non sapendo nemmeno lui il perché di quella reazione.

<< In realtà non ero io a fottere ma.. >>
<< Non m’interessano i particolari delle scopate che fai con le tue puttanelle >> Lo interruppe Dean tornando ad infastidirsi inconsapevolmente.

<< Che c’è Dean, sei geloso? >> Ironizzò il moro davanti a lui.

Calò il silenzio nella stanza mentre Dean cercava una risposta al suo silenzio.

<< Sei geloso!>> Affermò Castiel squadrandolo con  i suoi grandi occhi blu.

Lui non era geloso.
Forse un po’, ma solo perché lui era suo nipote.
Nessuno secondo fine, anche se dentro di se quello suonava come una grande e grossa bugia.

<< Non dire cazzate moccioso, e sappi che questa storia non finisce qui, ho solo troppa fame per incazzarmi ancora. >> Disse Dean sfuggendo al discorso, dirigendosi verso la cucina.

Castiel sorrise fra se e se.
In fondo farsi scopare da Zacchariah era servito a qualcosa.



Angolo Autrice:
ATTENZIONE LEGGERE PER CHIARIMENTI: Non uccidetemi! Lo so che non è bello vedere quei due fornicare con qualcun altro ma era d’obbligo dovevo far incazzare Dean D:
Se notate tutte le volte che i due litigano non si arriva mai a un compromesso vero e proprio sto cercando di far tenere tutto dentro a entrambi e farlo esplodere alla fine muuahahuhuahua si sono una gran stronza, ma comunqueeeeeeee non ho descritto più di tanto le scene “HOT” per far risaltare il fatto che non fossero nulla di che ma qualcosa di assolutamente inutile u.u Per il resto boh traete voi le conclusioni e fatemi sapere <3
Bacini bacetti EderlyCooper! <3

http://www.facebook.com/WhenCastielFirstLaidAHandOnYouInHellHeWasLost 
Per tutti i fan di Supernatural fate un saltino quà è la mia pagina di facebook ed è appena nata e mi farebbe piacere vederla crescere:3 (copiate e incollate il link nella barra di ricerca visto che non riesco più a mettere il link diretto alla pagina D:)
  
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