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Autore: listenedsmusic    18/01/2013    1 recensioni
questa storia parla di cher e di un ed sheeran che si esibisce ogni sera nei pub di londra per realizzare il suo sogno. emozionare le persone. la prima la emozionò sin dall'inizio, cher.
il coraggio di sognare non manca a nessuno di loro, dei giovani che cercano di costruirsi una nuova vita nella tanto sognata londra. ma si rendono conto che quella grande città che sognavano da sempre, non è così amichevole come pensavano loro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A chubby ginger kid with a small guitar stole my heart.

 

 

Hug.

 

 

 

-Haz, che ci vuoi somministrare? Sembra buono.- dice Ed sfregandosi le mani.

-Pollo fritto, Edward!- dice Harry sorridendo.

-oddio Harreh, hai fatto il pollo fritto, come la prima volta che sono venuta a casa tua, secoli fa? Oddio che tenero- dico andando ad abbracciarlo.

-vedi, io ti sorprendo sempre, dai sediamoci- dice Harry dopo avermi abbracciata -allora, come è andata oggi?- comincia a chiedermi mentre serve il pollo a tutti.

-umh abbastanza bene dai, non ho chiuso occhio ieri notte, ma tutto sommato sempre la solita routine, niente mance oggi, c'erano dei cinesi spilorci, quindi non posso comprare niente anche perchè devo risparmiare per i prossimi mesi, tu?-

-ah niente, al negozio ho fatto l'inventario e devo tornarci questo pomeriggio per finire il lavoro e prendere gli straordinari. Ed, ti hanno dato lo stipendio?

-ma ti pare? Il vecchio ha detto che me lo da sabato, non so. Devo cercarmi un nuovo lavoro, mi sa... mi potete aiutare?-

-mh, da me no, siamo pieni...- Risponde Harry mangiando il pollo a morsi

-da me in effetti cercano personale, ma devi essere bravo e svelto...- dico io.

-ah, è vero, tu lavori allo starbucks in centro vero?-

-si, ma appunto è in centro, bisogna essere bravi-

-beh puoi insegnargli tu l'arte del cameriere, no Cher?- propose Harry.

-sarebbe un idea fantastica! Dai per favore Cher!- mi pregò Ed.

-si dai cominciate oggi, no? Tanto io devo andare a lavoro e voi siete liberi, no?-

Fulmino Harry con lo sguardo, ma sei deficiente? Cazzo. E poi come pensi che ci riusciamo qua? Eh? Hai per caso una macchina da caffe? Non mi pare.

-non si può fare qui, ma posso chiedere a Paul per vedere che si può fare- dico.

-si, ti prego Cher!-

-si va bene okay però fatemi finire di mangiare!- concludo sorridendo. Si sorrido ma sono preoccupata, per Paul per Ed, cioè devo spiegargli tutto e già sono imbranata poi lui è lui, sarò di un impacciato terribile...

-grazie, grazie, grazie, grazie!- dice Ed e mi abbraccia.

Mi abbraccia.

Mi abbraccia.

Mi abbraccia.

Mi abbraccia.

Mi abbraccia.

Mi abbraccia?

Oddio penso di morire, è un abbraccio di due secondi non vuol dire niente cioè, è solo per dirmi grazie.

Svegliati Cher, che cazzo ti stai facendo problemi, non è successo niente, stupida, stupida.

Non cominciare a fantasticare, donna, non cominciare.

Non vuol dire niente, niente.

-di niente Ed- dico dopo essermi ripresa, anche se parzialmente, sono sicura come che mi chiamo Cher di avere le guance in fiamme. Guardo il piatto e mangio, come a nascondermi.

-vado a chiamare Paul...-

-no aspetta resta qua così se magari vuole parlare con me, sono già qua!-

-io vado a lavare i piatti intnto, divertitevi!-

- Pronto?

-Ciao Paul, sono Cher...-

-Oh ciao Cher, succede qualcosa?-

-No no tranquillo, senti, hai presente che cerchi un altro cameriere al bar? Ecco, c'è un mio amico che vorrebbe prendere quel posto...-

-oh perfetto Cher! Però ha un po' di esperienza?-

-Beh, si cioè deve solo esercitarsi, sa apprendere molto velocemente-

-umh non so...- Ed mi fa segno di continuare...

-sono disposta ad aiutarlo io, possiamo venire quando è chiuso o quando c'è poca gente e non serve che mi paghi, basterebbe un giorno, sai è molto bravo, dagli una possibilità ti prego Paul!-

-Allora Cher, io ti do una possibilità però devi usarla bene, okay? Allora noi questa sera chiudiamo alle 10.00 fatti trovare al bar per quell'ora con il tuo amico, vedi di essere puntuale e soprattutto di non fare troppo casino, naturalmente dopo pulisci e la mattina vieni alle 6.15 per riportarmi le chiavi, okay? Se vuoi ti faccio fare così ogni due giorni, basta che tu sprechi meno caffè possibile, ti va bene?-

-emh, si perfetto grazie mille Paul a dopo!-

-ciao Cher-”

 

-oddio Cher grazie mille- dice Ed tutto su di giri e mi abbraccia di nuovo.

-dai su, non fare queste stupidaggini, abbiamo tanto lavoro da fare. Tu hai l'esibizione oggi, vedi di finire per le 9.45 poi andiamo allo Starbucks. E ce ne andiamo via il più presto possibile, okay? Sappi che domani era il mio giorno libero ma devo comunque andare a lavoro per riportare le chiavi.- dico spazientita alzandomi. MA CHE MI SUCCEDE? PERCHÈ MI COMPORTO COSì, CAZZO.

-oh, scusami, grazie tante davvero, possiamo fare anche un po' del lavoro qui, no? Facciamo che io devo segnare sul cellulare le ordinazioni che mi fai, associarle al conto e fare tutte quelle cosa e invece per preparare il caffè lo facciamo questa sera, ti va bene?- propone Ed un po' demoralizzato dalla mia reazione.

-va bene- dico veloce.

-lasciami solo andare un attimo a casa, devo fare un due lavoretti, vieni... tra mezz'ora va bene? Facciamo lì 'apprendistato', okay-

-si certo, a dopo!- conclude Ed.

Vado in cucina per salutare Harry che è ancora intento a lavare i piatti.

-ehi, mi hai incastrato proprio bene, eh!

-mi ringrazierai, sfighez!-

-seh okay.- conclusi e me ne andai.

 

Arrivata a casa cerca i di calmarmi un po' e preparare il tutto, dovevo concentrarmi. Ero già troppo agitata per la conversazione di prima.

Il campanello suonò.

Merda.

Aprii la porta ed entrò Edward.

-dai cominciamo- cercai di dire il più calma possibile.

Lui si sedette dietro il 'bancone' del tavolo cucina (cosìhttp://www.google.it/imgres?um=1&hl=it&sa=X&tbo=d&qscrl=1&biw=1253&bih=679&tbm=isch&tbnid=hm6XBEkQadcwrM:&imgrefurl=http://www.marinomobili.com/catalogo_consulta.asp%3Ftipologia%3D32%26nome%3Doutlet&docid=9YBJI_fNvjT0WM&imgurl=http://www.marinomobili.com/public/allegati/catalogo_27.jpg&w=1024&h=768&ei=b5jpUPD4MMzGtAawvIGYDA&zoom=1&iact=hc&vpx=955&vpy=44&dur=2786&hovh=194&hovw=259&tx=149&ty=66&sig=109834096296261484797&page=2&tbnh=139&tbnw=179&start=24&ndsp=30&ved=1t:429,r:41,s:0,i:253).

Io cominciai a recitare come una turista che non parla un buon inglese, lui storse il naso.

-hillo a coffii ples! Pig coffii- dissi cercando di non ridere.

-scusi?-

-a pig coffiii pleess!- insistetti.

-vuole un maiale?-

-a pigg coffiiii not a pig!-

-ah, un caffè grande?-

-e io che stavo dicendo scusi?-

-no ha ragione scusi lei, glielo porto subito-

-bravo, si può migliorare, ma bravo-

-solo bravo? Cavolo mi serviva un interprete ancora un po'!

-devi abituarciti, Edward. Adesso facciamo un'altra cosa.-

-che cosa?-

-devi imparare un po' di frasi in italiano, fai bella figura, ma devi avere una pronuncia esatta, okay? Cominciamo con 'Ciao'- dissi pronta a farmi due risate.

-ciea-

-AAHHAHAHAHAHAHAHHAHAAHAHAHHAHA CIAO-

Dopo un sacco di tempo non c'erano speranze, non avrebbe mai imparato a dire ciao.

-sei senza speranze ed- scherzai tra le nostre risate dopo la sua ennesima pronuncia orribile.

Si esercitò con il prendere ordinazioni ancora per un oretta.

-ci meritiamo un caffè, ti va?- gli chiesi vedendolo esausto.

-certo, ma allora tu quanti anni hai?- chiese un po' timido sedendosi sfinito su una delle due sedie del tavolo.

-diciassette, tu?-

-io diciotto-

-patente?-

-per guidare cosa? Tu hai finito la scuola?-

-beh hai ragione, ma comunque non fa male farla, può tornarti utile. Comunque sia io non ho finito la scuola, quest'anno ero in quarta, poi me ne sono andata.-

-quando avrò tempo la farò, adesso devo solo pensare a sopravvivere.-

-anch'io, ecco a te- concludo porgendogli il caffè.

Senza che ce ne accorgessimo erano già le sei, e Harry arrivò a casa dal lavoro.

Io andai di sopra a fare il conto delle bollette e dell'affitto. Cose che io non avrei mai pensato di aver dovuto fare almeno fino ai venticinque anni. Era una nuova realtà, fino a due mesi fa ero sempre con i miei genitori, che mi davano tutto ciò che volevo, più o meno, a patto che io mi comportassi bene. Avevo sempre la pappa pronta, era di certo più comodo vivere così.

Però, no. Non mi sarei mai pentita di essere scappata; di fare la cazzata, la cazzata forse più grande che io potessi mai fare.

Era una cazzata, un capriccio adolescenziale forse quello di scappare, seguire il sogno londinese? Prima di partire per quella avventura io pensavo che Londra fosse traboccante di soldi, da tutte le parti, piena di lavoro, ben pagato, bei ragazzi, tutta quella bellezza che io vedevo nelle foto, nei film, nei miei sogni ricorrenti. Secondo le previsioni dopo tue mesi possedevo un loft, un lavoro con il quale mi potevo permettere tutto ciò che volevo. Invece dopo due mesi mi ritrovai a lavorare ad uno starbucks, non poter comprare niente se non il minimo necessario per sopravvivere, mi ritrovai a piangere davanti le bollette, l'affitto, mi ritrovai ad ammazzarmi di lavoro e come unico punto di felicità della giornata la riunione al dondolo con Harry alle otto. E capii che tutti quei soldi che io sognavo traboccare c'erano, ma non di sicuro per me.

Era questo il prezzo di sognare. Ma non avrei mai smesso.

Senza rendermene conto erano già le 8.30, chiamai Harry per sapere dove fosse il pub. Era lontano dallo starbucks. Mangiai velocemente un panino e andai da loro.

Naturalmente Ed aveva già iniziato a suonare. Mi sbracciai per fargli capire che doveva muoversi.

Lui naturalmente non capì.

Il concerto finì alle 9.45, deficiente.

Non gli diedi neanche il tempo di mettere giù la chitarra, infatti la mollò ad Harry, io lo trascinai via con me, verso la fermata della metro.

Era una corsa contro il tempo e Ed era anche stanco.

Oh povero. POVERO UN CAZZO, NON CAPISCE MAI NIENTE QUELL'UOMO.

Per fortuna arrivammo alle 10.01 e lì c'era ancora Paul.

Non era certo il miglior primo incontro che potevano avere. Ed tutto sudato, Paul spazientito e assonnato, aspettava anche troppo secondo i suoi gusti, lui era preciso come un orologio svizzero.

Dopo averci fatto la ramanzina lui se ne andò, noi entrammo dentro il bar.

Spiegai velocemente ad Ed tutto il procedimento e lo lasciai fare mentre io leggevo un libro.

A volte lo correggevo.

Era mezzanotte passata quando mi addormentai sul libro, Ed stava ancora facendo pratica.

-cazzo le chiavi!- mi sveglio di soprassalto.

-calmati-

-calmati sto cazzo porca troia Harry- guardai l'orologio- merda sono le nove e mezza dovevo essere al bar alle sei e mezza cazzo cazzo- urlai alzandomi.

-tranquilla c'è andato Ed- mi tranquillizzò Harry.

-oh merda- conclusi ritornando a dormire.

 

 

Hallooooo Schatzeeeennnn

ecco il terzo capitolo dopo una settimana, è stata una settimana pesante, traumatica, oh god. Cazzo. Per fortuna adesso sono a casssa anche se torno in collegio domani mattina, quindi non cambia molto.

._.

boh sto capitolo fa schifo.

Ciau.

#unicornsrulez

  
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