18/01/2013
3 recensioniT i r e d .
- Harry?-
Il riccio alza la testa, di scatto per aver riconosciuto quella voce (e chi altro può esserci nel loro appartamento, altrimenti?) ma poi riabbassa gli occhi verdi con un sorriso stanco.
Continua a versare lo zuccherò nel tè, lentamente, girandolo col cucchiaino.
- Sei tornato ora?- si informa Louis, sedendosi sulla sedia vicino alla sua.
Il più piccolo annuisce, soffiando sulla tazza bollente.
- E con chi eri?- continua, perché proprio non ce la fa a star zitto. Si morde la lingua, subito dopo, pentendosi della domanda.
- Taylor.- sputa fuori Harry, e davvero vorrebbe smetterla di parlare, vorrebbe stringersi al suo petto e piangere, piangere per tutta la notte, perché è così dannatamente stanco di tutto.
- Taylor.- ripete Louis, storpiandone anche l’accento, o forse sibila quel nome che è arrivato ad odiare. Lui non vorrebbe, sul serio; gli sta perfino simpatica quella ragazza bionda e sensibile, ma averlo sentito così tanto in questo periodo lo ha semplicemente stancato.
- Che avete fatto?- domanda alla fine il più grande, accusando quella curiosità alla stanchezza. Non può essere gelosia quella cosa che gli sta mordendo, insaziabile, le viscere, facendogli venire il voltastomaco. Non può essere la gelosia quella sensazione fastidiosa che non lo fa dormire, che non lo fa sorridere, che non lo fa ridere, che lo fa star male.
Perché lui non è geloso, non lo è mai stato di nessuno.
- Un giro. - Harry alza le spalle, portandosi la tazza alle labbra rosse.
- Per i fotografi, sai. - aggiunge senza neanche rendersene conto - Per far credere che tra me e lei ci sia qualcosa, come da copione.-
Louis annuisce, chiudendo gli occhi e posandosi due dita sulle palpebre chiuse.
- Va’ a letto, è tardi.- gli intima il riccio, lo sguardo perso nel volto dell’altro.
- Ti aspetto.- replica Louis, aprendosi in un sorriso dolce e sfacciato nello stesso tempo.
- Mi aspetterai davvero?- chiede Harry, dopo alcuni secondi di un silenzio quasi irreale, e l’amante capisce perfettamente ciò che intende dire.
- Tu aspetterai me?- sospira, accarezzandogli la guancia con il pollice.
- Io non ti lascerò indietro.- promette il diciottenne, alzandosi stancamente in piedi.
- E io sarò sempre accanto a te, pronto a non farti cadere.- gli giura Louis, prendendolo tra le braccia forti.
Harry si lascia cullare come un bambino, lacrime calde sulla bocca e battiti del cuore accelerati, le mani che passano su e giù, con un ritmo quasi musicale, sulla schiena del maggiore.
Si sente così bene accanto a lui, la stanchezza sembra diventare solo un ricordo indistinto.
Louis gli alza delicatamente il volto, baciandogli ogni centimetro di pelle davanti a sé e sussurrandogli frasi da innamorati all’orecchio.
E, improvvisamente, non si sente più stanco.
Vas happenin’ guys?
Ci tenevo troppo a dirlo, sorry not sorry.
Yah, comunque.
Questa flashfic (io odio scrivere robe così corte, eh cc) Larry non ha alcun senso. E’ semplicemente buttata lì, sul mio profilo efp, per farvi capire che non sono morta ma sono soltanto sommersa da impegni (scolastici, sigh) e non trovo mai il tempo per scrivere.
No, vi spiego. Se ho tempo non ho ispirazione e se ho ispirazione non ho tempo.
Simple, but effective.
E, tanto per informazione, questa cosa l’avevo scritta quando Tay e Styles erano ancora ‘’’’’’’’’’’’’’fidanzati’’’’’’’’’’’’’ (fidanzati? Loro due? MA DOOVE? ewe) e... e boh, niente.
Sono ancora viva, AAAAAAAH.
Ps: dedico questa flashfic (che brutta parola, tsk) alla mia Speranza per farmi perdonare.
Ai lov iu, bebi. :')