Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: TheMask    18/01/2013    2 recensioni
Questa storia è nata per un'amica, e solo in un secondo momento ho pensato di pubblicarla. Spero sarà di vostro gradimento.
Lupa Nera
Estratto dai prossimi capitoli:
Perché legarsi alle persone, quando sai che presto o tardi, o ti tradiranno o moriranno, o se ne andranno? In questo luogo l’amicizia non esiste, è impossibile. Convivenza, tolleranza, rassegnazione in stile “se non c’è niente di meglio mi accontento”, questo lo capirei. Ma … amicizia… è una parola che qui non si una neanche più… scomparsa dal vocabolario. Qui non ci sono amici.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella sera Eloin venne un po’ prima della solita ora, aveva voglia di chiacchierare evidentemente. Entrando, naturalmente senza bussare, mi sorrise. In quel momento ero seduto sul letto a pensare, e mi colse un po’ di sorpresa entrando a quel modo, ma non le dissi nulla, limitandomi invece a salutarla e a chiederle come stesse.

“Bene bene! Cosa vuoi che sia successo? Immagino che Mello sia la causa dell’occhio nero, vero?”

“Emm… si…” ammisi facendole posto di fianco a me.

“Ci hai mai più pensato ai sogni?” mi chiese inaspettatamente dopo un sospiro dovuto alla mia precedente affermazione.

“In realtà… una volta si.” Le dissi con onestà.

“Ah bene! Non pensavo!”  disse con una certa soddisfazione.

“Non sono poi così prevedibile alla fine, no?”

“Comunque sappi che posso leggerti nel pensiero se voglio!” esclamò, ridendo e facendomi sorridere.

“Dimmi… sai come si chiama la nuova?”

“Pensi ancora a quella? Si fa chiamare Angel, e tutti a quanto sembra la temono molto, non so perché. comunque io non voglio averla vicino, non mi piace. Hai visto che faccina angelica? Quella brutta donna a ore! Come se non sapessi che ti ha provocato apposta. Sai cosa si dice in giro? Si dice che voglia fare di te e Mello suoi complici per fuggire! Ti sembra normale? Se provasse a fuggire da qua morirebbe e con lei tutti i suoi complici, sarebbe un suicidio!”

Sobbalzai, ma poi posai una mano sulla spalla della ragazza calmandola. Mi rendevo conto che non era più un gioco quello che stava accadendo la dentro. Non era più tentare di schivare l’amicizia della gente quello che mi si chiedeva. Era scegliere fra un suicidio con un possibilità di fuga e la reclusione senza scampo.

Comunque le voci confermavano ciò che avevo pensato. A lei grazie a dio non interessava Eloin. E lei era davvero… lei, insomma.

Sospirai.

“Andiamo a cena Eloin.” Dissi con calma, sapendo che potevo aspettarmi qualche parola da Angel. Ma stavolta avrei usato le mie armi anche io.

Scendemmo le scale chiacchierando di cose che non ricordo senza molta importanza, e quando ci fummo seduti, notai che Angel si dirigeva verso di noi.  Accennò un sorriso ch emi sembrò un sogghigno e si sedette di fianco a me.

“Ciao Beyond Birthday” disse cominciando a mangiare.

“Ti piace chiamarmi per nome, Akira?” le chiesi maliziosamente, con un luccichio degli occhi. Il mio disappunto? Sembrava dalle lettere che le avevo letto sulla testa che il suo nome intimo fosse solo quello, in cognome non figurava che una con una macchia indistinta, che non mi faceva capacitare.

Sussultò per la seconda volta durante le nostre brevi conversazioni.

“Sei ben informato. Ma non è il mio nome. Il mio nome è Angel.”

Mi prendeva in giro? Capii in un momento quello che aveva intenzione di fare se avessi insistito.

“Dici? Che strano mi sembrava proprio che fosse Akira- dissi scandendo bene l’ultima parola-. Mi sarò sbagliato. Cosa vuoi?”

“Parlarti.”

“E se io non volessi ascoltarti?”

“Mi ascolteresti lo stesso. ”

“Perché?”

“Vuoi che si sappia in giro che sei una copia dell’unico orginale? Per altro una copia riuscita male.” chiese vendicandosi.

La rabbia mi salì estranea e parte di me, riportando a galla vecchi ricordi che avrei dovuto cancellare. I miei occhi scintillarono da soli, e per un momento non riuscii a pensare che a certe immagini. La mia rabbia saliva troppo e troppo in fretta, e questo Eloin lo sapeva anche solo guardandomi dalla coda dell’occhio.

Ma non fece in tempo a fare nulla, perché mi alzai di scatto, tirando su Angel, o meglio Akira, per il colletto.

La guardai negli occhi per un momento, e le sferrai un pugno involontariamente, un pugno che lei fermò anche se con difficoltà. Era ferma immobile nella concentrazione di tenermi ferma la mano, come io nella concentrazione di muoverla. ma io avevo una mano libera, e con quella le tirai una spinta violenta, che la fece cadere a terra, davanti a me. Solo allora mi calmai, e dopo averle lanciato un ultima occhiata mi sedetti di nuovo. Tutti la guardarono alzarsi e sedersi anche lei.

“Beyond Birthday, non essere così violento.” Disse una voce alle mie spalle, poco prima che Akira parlasse di nuovo chissà per dire cosa.

Repressi un brivido all’idea di entrare di nuovo nell’ufficio di Roger, ma quattro uomini all’apparenza sbucati dal nulla ci trascinarono li tutti e due sotto lo sguardo fra l’adirato e il preoccupato di Eloin.

Non ci parlammo quando venimmo sbattuti e legati su due sedie davanti all’odiata scrivania. Ma certo, per lei era la prima volta, aveva ancora uno sguardo curioso che vagava per la stanza. Il mio era solo arrabbiato.

Per colpa sua ero finito di nuovo la dentro e chissà come ne sarei uscito! Insomma, sa quando era arrivata Eloin non facevo in tempo a guarire ed ero di nuovo li! E il bello era che non era nemmeno colpa sua!

“Hei, qua non ci sono telecamere ne microfoni, lo sai?”

“Si.”

“Ascolta allora. Ti devo parlare.”

“Non mi interessa. È un suicidio la tua volontà.”

“Di cosa stai parlando?”

“Del fatto che vuoi evadere.”

“Ah, ne sai qualcosa. Mello, vero? Comunque quello che volevo dirti è che qualunque cosa ti abbia detto il biondo sappi che mentiva. Io non voglio convincerti a tentare l’evasione con me per scaricare la colpa su qualcun altro. Lo voglio perché, per prima cosa senza il tuo aiuto non ci riuscirei, per seconda perché sei tu. Non c’è tempo per spiegare.” Disse velocemente con voce concitata e calma allo stesso tempo.

Mi limitai ad abbassare lo sguardo sulle mie scarpe per non vedere la faccia di Roger mentre entrava nella stanza.

“Ancora qui BB? E tu, A, già qui?”

Non mi degnai di rispondere o di guardare. E la cosa venne notata.

“Hey come siamo cupi, ma non lo sai che non guardare che ti sta parlando è maleducazione?” chiese infatti l’uomo.

“Anche torturare le persone di cui sei responsabile lo è, Roger, eppure tu lo fai comunque.”

“Che faccia tosta BB, ti ho già detto che non mi piaci quando fai così. E allora, come mai avete litigato carini?”

“Affari nostri.”

“Non essere ostico B!”

“Roger, è stata colpa mia, BB non c’entra. L’ho provocato fino a che non ha potuto trattenersi e me ne assumo tutte le responsabilità” disse con voce calma e decisa A.

Sgranai gli occhi, pur senza spostarli. Con che leggerezza si era condannata, mi era inconcepibile!

“Bene allora verrai punita per questo. Ma BB mi ha veramente mancato di rispetto ora, disubbidendo a ordini che ormai sono anni che riceve, perciò il tuo atto di generosità non servirà a nulla. Vuoi ritirarlo?”
“Non ho detto la verità perché BB mi faceva pena, bensì perché era giusto così. ”
“Beh, non cambia i fatti.” Rispose mellifluamente Roger.
“Roger, se ti dicessi che sei un pezzo di merda, quella si che sarebbe mancanza di rispetto, ma il fatto che il ragazzo sia abbattuto per via del fatto che questa stanza è piena di strumenti di tortura, beh, questo è essere umani.” Commentò la ragazza con calma.
“Lascia che sia io a giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il fatto che siete qui indica che voi non lo sapete fare, no? Perciò zitta.” Ribatté l’uomo con un gesto brusco della mano.
“Allora, che hai intenzione di fare adesso, Roger? Mi punisci davanti a lei come con Eloin? Anche se quella volta non mi sembra che sia finita molto bene per te… o ricordo male?” chiesi ironicamente rassegnato alla mia sorte.
Sul volto del mio carnefice si creò una piega crudele.
“Perché non taci anche tu BB? Ci faresti un grande favore, sai?”
“Perché usi il plurale?” chiese allora Angel.
“Vi ho detto di tacere” ribadì, aggirandoci.
“Vuoi usare tutto quell’arsenale? Uh, non hai un minimo di senso di umanità mio caro!”
“Sai Angel, come credo ti accorgerai presto, quello che abbiamo in questa stanza non si può definire umano. Anche perché a mio parere e a parere di molti altri, è sprovvisto di ciò che ci rende tutti mammiferi. E che ci rende maschi soprattutto.” Allusi.
Forse avevo esagerato però,pensai sentendo una scarica elettrica passare per tutto il corpo, seguita in veloce successione da altre tre. Riabbassai la testa, arrabbiato, ma impotente.
“Se mi insulti ancora, passerai brutti guai B e consiglio a te, A, di stare alla larga da questo ragazzo, è un pessimo soggetto, anche se sono sempre riuscito a piegarlo alla fine. ”
Spalancai gli occhi dallo stupore. Quando mai mi aveva piegato? Non facevo risuonare abbastanza la falsità nella voce, quando mi scusavo?
“Roger, lo umili anche? Sei proprio crudele.” Commentò Angel, o Akira, o come cavolo si chiamava.
“Non ho certo bisogno della tua protezione A.”
“E io di certo non ti sto difendendo, visto che ai miei commenti Roger si arrabbia sempre di più e diventa sempre più violento.”
“Felice di esserci chiariti.”
“BB, A, insomma, abbiate un po’ di contegno alla vostra sfacciataggine! Allora, cosa vogliamo fare, mostriamo come ti piego alla tua amichetta B? Ma puoi risparmiarglielo se ti scusi con lei e con me, ora.”
Sbuffai.
“Va bene.” Disse il direttore, facendo entrare due guardie che fecero portare via Angel. Sicuramente nella camera bianca. Quella senza cibo ne acqua fino a che non risuona la tua voce rotta dall’aridità che spara ipocrisie per sopravvivere.
“E allora BB, come la mettiamo con la tua violenza? Cosa devo fare con te, tagliarti una mano? Vedo che l’idea non ti piace… allora, non so, romperti una gamba, un braccio, due costole, cosa per dio?”
“Puoi sempre uccidermi.”
“Ah già, la tua voglia di morire. Così vuoi davvero morire? Sul serio?”
Ci pensai, e lui mi lasciò pensare.
“No. Per ora. Forse fra un po’.”
“Capisco… allora posso minacciarti di ucciderti…”
“Sarebbe inutile, lo sai anche tu che sono messo sempre peggio, quindi presumibilmente un giorno cederò.”
“Cosa?”
“Gli occhi Roger. Sveglia.”
“Mh, hai ragione, non ti ucciderò. Farò di peggio.” Rispose avidamente, facendo trasparire il desiderio dell’arrivo del momento in cui gli avrei rivelato tutto. Povero illuso.
“Cosa di grazia?”
“Ti toglierò la chitarra.”
“Ok, mi scuso.”
“Sei proprio un ipocrita, e per questo vai punito. Direi che tre  giorni potranno bastare, o sbaglio?”
“Maledetto bastardo. Cos’altro vuoi da me?” gli domandai tentando di mantenere un tono calmo, nonostante dentro di me stessi facendo evoluzioni per non lasciarmi andare ala rabbia.
“Ecco un altro motivo per i quattro giorni: non impari mai. Finirai male BB, molto male.”
e così finì il nostro colloquio. Quando venni sbattuto sul pavimento della stanza mi concessi uno sbuffo adirato e forse leggermente rassegnato, poi mi sedetti appoggiato al muro, sempre con lo sguardo a terra, pronto ad aspettare come al solito, che Roger si decidesse a scarcerarmi.
“Hei ciao.” Disse una voce lugubre dall’altro lato della stanza.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: TheMask