Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Birdcage D Swan    18/01/2013    6 recensioni
[Storia a OC; Iscrizioni chiuse] [Continuazione della serie Fury]
Era lì con lei.
Poteva sentirlo.
Nonostante fosse morto da anni, il suo amore viveva tramite quel bey argentato: Hades Selene.

INTERROTTA | Capitolo "Quinto" con "Nota dell'autrice" scritta in data 31 gennaio 2016
Genere: Comico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damian Hart, Kyoya Tategami, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


† Primo †


Ormai era abbastanza tardi. Anche se, per lei, non lo era mai.
La solita routine di tutti i giorni e di tutte le notti la accompagnava anche in quella silenziosa nottata senza stelle.
Gli occhioni azzurri della meccanica erano ligi.
Solo qualche ultimo ritocco, e il possente cavallo alato sarebbe tornato a volare.
«Ecco! Ho finito! Ginka sarà fiero di me e del suo Cosmic Pegasus!».
Nonostante gli accaduti di poco più di un anno prima, nonostante la battaglia più straziante e pericolosa che avessero mai disputato, e nonostante la perdita di uno dei combattenti più forti mai esistiti, tra le lacrime e la passione, i blader del mondo intero erano riusciti a guardare avanti, a superare le difficoltà e a dimenticare, con grande fatica, la follia dei loro ultimi avversari.
 
Era giunto il momento per lei di riposare un attimo, in fondo se lo meritava.
Barcollava lievemente, essendo rimasta ore e ore seduta a quel piccolo sgabello sul quale soleva sedersi a ogni riparazione.
Diede una sbirciata al cielo delle 2:30 del mattino.
La volta autunnale era velata da quelle nubi tipiche dei mesi freddi.
Erano poche, davvero poche le stelle che si vedevano. Tuttavia, una costellazione in particolare era ben visibile.
Il grande cavallo alato occupava il cielo, distinguendosi dagli altri agglomerati stellari. Tanto luminosa da sembrar dire: “Eccomi! Sono qui, guardatemi!”.
Al solo vederla, così tanti ricordi piombarono nella mente di Madoka.
Il suo amico Ginka, sempre pronto a combattere e a dare tutto per lo sport che amava: il Beyblade.
E adesso, dopo tutti quei traumi causati da infantili e insensati scontri tra trottole, eccolo pronto per un nuovo torneo.
La ragazza s’immaginò l’emozione e l’adrenalina del suo compagno d’avventura, e quella costellazione le rappresentava al meglio.
Ma, il cielo rispecchia qualunque cosa, anche il futuro.
Non solo il manto notturno era coperto dalle nubi autunnali, ma da una luce ben più prepotente di quella astrale.
La Luna risplendeva, coprendo tutto ciò che potesse avere un minimo di vita in quel cielo d’autunno.

«Avete visto! La Luna è più luminosa che mai».
«Hai ragione, Child-8».
«Beh? E con questo? La Potente Anael non farà mai il primo passo in queste condizioni».
«Non penso, Child-22. È da giorni ormai che trepida all’idea di attuare il compito assegnatole da…».
«SSSSHHH!!! Zitto, Child-11! Non ci è permesso pronunciare quel nome».
«E’ vero…hai ragione…».
L’unico argomento di cui quei cinque loschi individui potessero conversare.
“Perché?” vi chiederete. Semplice! Non conoscevano altro.
Erano sempre e solo vissuti su quell’isola abbandonata da anni; anzi, più precisamente, in quell’ex caserma sporca e pericolante.
Un topo nel letto o un coccio di vetro conficcato nel piede erano la norma.
Eppure loro, compresi tutti i loro trenta compagni, non conoscevano niente di meglio. Neppure il loro passato e, in quel momento, nemmeno il presente.
La loro padrona non assegnava loro compiti da giorni, spingendoli così a vivere nell’ozio.
Restavano in quell’ex laboratorio scientifico, che ancora putava di cadavere.
 
Finché…
 
«Child-1?».
La ragazza entrata era esattamente come loro: una tunica nera che le copriva interamente il corpo, compreso il capo e metà del viso. Spuntavano solo i freddi occhi azzurri e, tra le sopracciglia sottili, una V nera che ne incrociava una rovesciata.
«Ci sono novità?».
«La Potente Anael ha preso la sua decisione.» rispose l’ultima a essere entrata «Domani sera, inizierà il piano».
«Intendi dire che…».
«Va bloccato!».
«EVVAI!!! Finalmente un po’ di combattimenti! E chi è il fortunato?».
«Ovviamente uno dei più forti: Child-2».
C’era stupore nei loro sguardi.
«Child-1, stai scherzando vero!? Possibile che quel blader sia tanto forte da dover chiamare proprio Child-2 per combattere?».
«Tsk! Tu non capisci, Child-19. La nostra prima vittima non è un blader come tutti gli altri».
«Eh? Che intendi dire?».
«Ma come, non lo sai? È un blader leggendario».

Pff! Perché allenarsi in un’angusta palestra quando si può avere a disposizione, all’aperto, tutto lo spazio che si vuole?
Proprio lì, accanto a quel canale. L’avevano sempre considerato un luogo ideale per allenarsi e per usufruire di tutte le loro mosse speciali senza doversi preoccupare di distruggere qualcosa.
Gli allenamenti erano cominciati di mattina (come al solito). Com’era da immaginarsi, si stavano allenando da tutto il giorno. La stanchezza non si sentiva quand’era la passione a tenerli in piedi. L’emozione provata nell’udire quei costanti suoni metallici era qualcosa di adrenalinico.
«Ehi Ginka! Forse è meglio smettere. È da ore che combattiamo ormai».
«Sì, hai ragione Chris».
Un ultimo e rapido scontro. Ne seguì un balzo di entrambi i bey nelle mani dei rispettivi blader.
«Aaahhh…!» il possessore di Cosmic Pegagsus s’asciugò la fronte sudata, sospirando «Abbiamo combattuto un bel po’, non c’è dubbio».
«E’ vero. Certo che però potevi anche impegnarti un po’ di più!» lo riprese il blader dell’inverno.
«Hai ragione. Non ho combattuto al massimo delle mie capacità».
«Siete stati eccezionali ragazzi!!».
Tsk! Quel ragazzino era insaziabile. Anzi, più che insaziabile, era la persona più volenterosa, caparbia e ostinata che si potesse conoscere.
Ormai, l’unica cosa che gli interessasse realmente era il Beyblade. In quei giorni, non aveva mai smesso neanche una volta di seguire i combattimenti di Ginka e Chris. Dopotutto, erano rimasti solo loro due a completare i loro allenamenti a Tokyo.
Una volta terminata la faccenda con Nemesis, ogni blader leggendario (e non solo) se n’era andato per la sua strada.
«Ti ringrazio Kenta!» gli disse Ginka.
«Questi allenamenti sono importanti. Non ti dimenticare che domani abbiamo un torneo!» lo riprese Chris.
«Che cosa!? Avete veramente un torneo domani? Com’è che non ne sapevo nulla?» domandò il ragazzino dai capelli verdi.
Ginka, sereno e non curante, raccolse il proprio bey, osservandolo con attenzione.
«Mpf! Non è niente di ché. È soltanto una semplice amichevole. Nulla di ufficiale, solo un riscaldamento in vista a gare più importanti».
«Hai idea di chi sarà il nostro avversario?» chiese Chris.
«A dire il vero no. So solamente che si tratta, in generale, di blader poco famosi e neanche troppo forti. Ovviamente m’impegnerò, ma non ho assolutamente preoccupazioni varie».
«Vedrai Ginka. Li vincerai tutti quelli là!».
«A proposito Kenta, perché, invece di stare sempre lì seduto ad osservarci combattere, non vai ad allenarti un po’ anche tu? Ti farebbe bene» gli consigliò il proprietario di Phantom Orion.
Come al solito, qualcuno che si dimenticava della momentanea situazione sportiva di Kenta c’era sempre.
Gli occhioni dell’ex blader s’incupirono e si socchiusero. Per un decimo di secondo, gli sembrò di vedere l’immagine di Sagittario che veniva stretto dalle sue mani.
Quanto gli mancavano quei momenti!
Erano quasi due anni che non combatteva più, semplicemente perché non possedeva più un bey. Certo, avrebbe potuto comprarsene uno in qualche negozio, ma nessuno sarebbe stato simile al suo amato Sagittario.
Eppure, nonostante avesse saputo che non possederlo più sarebbe stato incredibilmente doloroso, aveva comunque scelto di darlo via, sapendo che era per una buona causa.
Era inutile. La maggior parte dei blader considerava il Beyblade come la cosa più importante, ma non si può comparare l’amore per una trottola a quello per una persona… Era un altro degli insegnamenti lasciatogli dal suo maestro.
 
Una gomitata lo colpì all’altezza della gabbia toracica.
«AHI!! Che ti prende Ginka!?» protestò Chris.
«Te lo dimentichi sempre, non è vero?» bisbigliò il blader dell’autunno.
«Hm? No-non è niente ragazzi. Tranquilli!» Kenta si strofinò velocemente gli occhi col dorso della mano «Scu-scusate, ma adesso devo andare, si è fatto tardi…».
Lo salutarono di sfuggita mentre il piccolo Kenta s’allontanava correndo.
 
 
I due blader passeggiavano distrattamente tra i vialetti delle tipiche abitazioni giapponesi, illuminate solo dalla fioca luce crepuscolare dei lampioni.
«Mi dispiace, è solo che a volte mi dimentico totalmente quello che gli è successo…».
«Tranquillo Chris, sono cose che capitano. Ma la prossima volta, vedi di soffermarti a riflettere un attimo, ok?».
«Sì ma…si può sapere perché ha dato via Flash Sagittario? Insomma, non gliel’aveva mica chiesto».
«È stata un’idea dello stesso Kenta. Aveva capito che quel bey, specialmente il frammento di stella contenuto in esso, non gli apparteneva».
«È stato un gesto davvero nobile da parte sua, non c’è che dire».
«È vero!».
«Cambiando argomento... Come sarà l’incontro di domani?».
«Da quanto ho capito saremo io e te contro un’altra coppia, però i combattimenti saranno singoli».
«Capisco… Sappiamo qualcosa sui nostri avversari?».
«Hhhmmm…a dire il vero, io non so nulla. Ho chiesto qualche informazione anche a mio padre, ma non ha saputo dirmi niente nemmeno dei beyblade con cui combattono, quindi non ne ho idea».
«Vabbè, sarà in tutto e per tutto una sorpresa!».

«Sì!!!! Evviva, evviva!! Vai Quetzalcoatl, sei grande!!».
Due bey, uno ambrato e l’altro viola, giravano veloci in quello stadio di pietra, attaccandosi con foga ed energia in modo simile. Il blader che combattevano, invece, sembravano l’uno l’opposto dell’altro.
Il proprietario del primo bey, Death Quetzalcoatl, era un bambino di circa dieci anni, con la pelle scura e i capelli fucsia. I grandi occhi lilla testimoniavano tutta la sua allegria e il suo amore per il Beyblade. Saltellava felice a destra e a sinistra, quasi volesse imitare i movimenti veloci della trottola.
Il suo avversario, proprietario di Jade Jupiter, l’esatto contrario: probabilmente, nemmeno gli interessava ciò che stava accadendo all’interno dello stadio. Con posizione rigida e composta, fissava il cielo scuro con i suoi freddi occhi azzurri.
«Ehi Dunamis1! Che ti prende?» domandò l’altro piccolo blader.
Gli sembrava turbato. Certo, il blader di Giove era sempre stato molto riflessivo e serio; tuttavia, se stava fissando il cielo in quel modo, significava che qualcosa non andava.
Riportò lentamente lo sguardo sul blader di Venere. Quest’ultimo si ritrasse spaventato.
«Jupiter…!» bisbigliò.
Il bey viola si schiantò con una velocità inimmaginabile contro Quetzalcoatl, provocano in seguito una violentissima esplosione, invadendo il tempio in cui combattevano.
Il giovane avversario si coprì il volto, proteggendolo da quell’ondata d’aria calda.
Quando il clima si calmò, un bey ambrato si trovava fermo immobile ai piedi del corrispettivo proprietario.
«Oh insomma Dunamis, mi hai battuto un’altra volta!!» il piccoletto ricaricò velocemente il lanciatore, ripuntandolo con un movimento secco verso l’arena «Voglio la rivincita!!».
Il proprietario di Jade Jupiter, tuttavia, non sembrava interessato all’idea di combattere nuovamente; anzi, si era già allontanato dal campo da gioco, andando verso l’uscita del tempio, lasciando interdetto il giovane avversario.
«Eh??? Ehi Dunamis, che ti prende!? Dai, ho una gran voglia di giocare!!».
«Osserva, Titi…» gli disse con voce ferma «Non ti sembra forse che la Luna abbia qualcosa di strano?».
«Eh? Ahahah!!! Ma è bellissima! È enorme e tutta argentata! Però è strano… Se non ricordo male, la Luna era piena anche ieri sera, non è vero?».
«Già… La Luna piena si vede solo una volta al mese. Questo fenomeno è astronomicamente impossibile».
«Beh, e allora? È tanto terribile?».
Dunamis si girò velocemente, aprendo il palmo esternamente davanti al viso.
Jupiter, che ancora girava nell’arena, gli saltò in mano.
«Ma…Dunamis, che ti prende???» domandò Titi, mentre il suo compagno si dirigeva all’esterno del tempio.
«Dobbiamo andare!».
«A-andare dove!?» il blader di Venere lo inseguì goffamente.
«Dai blader delle quattro stagioni».
«Che cosa!? Non mi dire che Nemesis si sta risvegliando!».
«Magari si trattasse solo di Nemesis».
Titi si pietrificò.
Come poteva esistere qualcuno o qualcosa più pericoloso di Nemesis?

«Signore e signori, benvenuti all’ultimo girone di questa serie d’incontri autunnali!».
Non era difficile capire che si trattava solamente di un combattimento di relativa importanza. Lo stadio era di modeste dimensioni, gli spettatori saranno stati sì e no un centinaio (a differenza delle migliaia di persone che assistevano ai tornei ben più importanti) e l’adrenalina non era di certo a mille. Tuttavia, era bello ogni tanto considerare il Beyblade come uno sport e nulla più.
«E adesso, ecco a voi le coppie che combatteranno a questo torneo: alla mia destra, il blader che da alcuni anni è riconosciuto come il più forte del mondo, colui che ha combattuto senza sosta contro il temibile Signore della distruzione Nemesis, accompagnato dall’ex blader mercenario col bey dalla resistenza infinita. Signore e signori…ecco a voi Ginka e Chris!!!».
Come c’era da aspettarselo, l’intera folla li acclamò con grida e applausi.
I blader sorrisero al loro pubblico, salutandoli scuotendo la mano.
«Wow! Certo che sono carichi!» commentò Ginka soddisfatto.
«Beh, in fondo è comprensibile. È da un po’ di tempo che non si disputano più incontri, ormai» affermò il compagno.
«E ora, lasciate che vi presenti i loro avversari!» cominciò DJMan «Non sappiamo un gran ché su questi due blader, dato che non hanno mai partecipato a nessun incontro ufficializzato dalla WBBA. Comunque, ecco a voi i Deus!».
Dall’ombra, stranamente, comparì un’unica persona.
Di questa non si riusciva a comprendere il suo reale aspetto a causa dei bizzarri vestiti che indossava: una lunga tunica nera che le copriva interamente il corpo, compreso il capo e metà del viso. Spuntavano solo gli inespressivi occhi cristallini e, tra le sopracciglia color lilla, una V nera che ne incrociava una rovesciata.
L’aspetto di quel blader era minaccioso, tanto che tutti gli spettatori non proferirono parola ne acclamarono l’ultimo arrivato.
«M-ma, non capisco! Dov’è il fratello di Deus?» domandò stupito DJMan.
«Tsk! Non ha importanza!» s’intromise Chris determinato, avanzando di qualche passo «Sarò io il primo che si batterà».
Il proprietario di Phantom Orion sembrava l’unico in quel luogo a non essere spaventato da quello strano blader.
«Ehi Chris! Sei sicuro di volerti battere prima di me?» domandò Ginka un po’ preoccupato «Non mi piace quell’individuo…».
«Mpf! Tranquillo, distruggerò il suo beyblade in men che non si dica» gli rispose con sicurezza.
Deus mostrò il suo bey che era…completamente trasparente!? Nel senso, non così tanto da essere invisibile, ma sembrava essere fatto di vetro.
 
“Che razza di bey è quello?” Madoka seguiva l’incontro dagli spalti del piccolo stadio “So solo che il suo nome è Hell Evanescence, ma il computer non rivela nessun altro dato”.
 
I due blader avevano caricato il lanciatore. Erano pronti a scatenare l’inferno.
«D’accordo, vorrà dire che il fratello di Deus, che inoltre ha il suo stesso nome e il suo stesso beyblade, arriverà più tardi per poi battersi contro Ginka.
Bene blader, siamo pronti per cominciare, diamo inizio al conto alla rovescia!!».
 
E cominciò la frase più vecchia nel mondo del Beyblade.
 


Note
1: nella serie originale in giapponese, Dinamis si chiama Dunamis.
 
 

† Angolo dell'autrice †
 

Ringrazio i creatori degli OC: Kya88ryu, Cronus, nadia112 (grazie anche per averla messa tra ricordate e seguite) , lady_eclisse (grazie per averla messa tra le seguite), sayachan (grazie per averla messa tra le seguite e avermi messa tra gli autori preferiti)  e _Giu_Giu_Dark_ (grazie per averla messa tra le preferite).  Tranquille ragazze, i vostri OC arriveranno prima o poi ;) . 

Al prossimo capitolo ;)
 
RebelYell 

 
 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Birdcage D Swan