Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Night Fury96    18/01/2013    10 recensioni
Iris Knight è una ragazza come tante altre, forse leggermente più esuberante e riflessiva. La sua vita non è una delle più felici, dopo aver subito una terribile delusione d'amore e con i problemi familiari che continuano a ripercuotersi su di lei e suo fratello, Iris inizia a concentrare anima e corpo sul suo anime/manga preferito, ovvero sia Death Note. Con il suo migliore amico Matty, Iris organizza ogni anno serate a tema dedicate appunto all'anime, solo che quell'anno qualcosa va storto e i due amici per sbaglio porteranno in vita niente poco di meno che i protagonisti di Death Note
(ATTENZIONE: linguaggio molto scurrile XD In oltre è la mia prima storia che pubblico in assoluto, quindi siate buoni XD i primi due capitoli sono senza i personaggi di DN, ma arriveranno subito dopo, quindi non temete che Elle si vedrà abbastanza presto ;) a parte questo spero che vi piaccia ^^ )
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 18: Dove dormi di solito? ... Dove mi capita...
 
Fui svegliata dal suono assordante della sveglia che era puntata alle 06:40.
Cercai in tutti i modi di spegnere quell’arnese infernale.
Che barzelletta, svegliarsi così presto durante le vacanze estive... per una sola materia... che schifo la scuola!
La cercai a tastoni sul comodino, mentre Light teneva la testa sepolta nel cuscino per cercare di alleviare il fastidio provocato dalla sveglia.
-         Maledizione, spegni quell’arnese!- sbraitò infastidito.
-         ci sto provando...- dissi con la voce ancora impastata dal sonno.
Finalmente la trovai, ma nel mentre abbassavo la mano sulla sveglia, notai che un’altra mano mi aveva preceduta...
Il silenzio innondò nuovamente la camera, mentre io alzavo lo sguardo per vedere il proprietario di quella mano. Era L...
-         A quanto pare è l’ora di svegliarsi...- disse il ragazzo dai capelli neri levando la mano da sotto la mia.
Mi stropicciai gli occhi, ancora assonnata.
-         Buongiorno L, già sveglio? Ma.. dormi ogni tanto?- lo salutai, mentre sentii Light ringraziare il cielo per il tacere della sveglia, per poi tornare a russare a tempo di record.
-         Direi di sì, dormo quattro ore tutte le notti da quando sono qui.- mi rispose portandosi il pollice alle labbra. Rimasi di stucco nel sentire la sua risposta.
-         Solo?!- chiesi sbalordita. L di risposta fece spallucce. Feci un lieve sospiro e mi stiracchiai per poi alzarmi dal letto. Guardai fuori dalla finestra l’avvenire dell’alba... era l’unica nota positiva del svegliarsi presto.
-         Senti, non mi hai mai chiesto un materasso o un qualcosa dove dormire... dove dormi di solito?- gli chiesi preoccupata.
Vidi L irrigidirsi momentaneamente, ma tornò indifferente neanche mezzo secondo dopo.
-         Dove mi capita...- mi rispose.
-         Però mi spiace, posso gonfiarti un materassino e metterci un lenzuolo sopra, così stai meglio.-  gli dissi con un sorriso per poi dirigermi verso la porta per andare in cucina e farmi la colazione.
-         Non ce n’è bisogno. Aspetta Iris, è già pronto.- mi disse. Io mi bloccai e mi voltai verso di lui che m’indicò la scrivania. Rimasi di stucco. Era tutta apparecchiata con due tazze fumanti, una di latte e cioccolato, per me, ed una di caffè per L. Inoltre era anche imbandita di tutti i dolci e biscotti della mia dispensa.
Cercai di superare lo shock nel scoprire che il sempre servito e riverito L mi avesse preparato la colazione.
-         Ma... da quando sei tu a preparare la colazione per gli altri?- gli chiesi senza riuscire a staccare gli occhi dalla mia scrivania.
-         Non l’ho preparata solo per te, ma anche per me.- mi disse. Mi avvicinai alla scrivania e mi sedetti sulla sedia apposita, mentre L prese uno sgabello e ci si rannichiò sopra.
-         Beh... non c’è molta differenza.- dissi sorridendo. In effetti anche il fatto di prepararsi da solo la colazione era una novità.
-         Un semplice grazie sarebbe sufficente.- mi disse prima di prendere la sua tazza con la punta del pollice e l’indice ed iniziare a bere il caffè.  Io risi. Quanto era tenero.
-         Grazie L...- gli dissi prendendo un biscotto e pucciandolo nel latte.
-         Figurati.- mi rispose posando la tazza ormai vuota.
 
 
Finimmo la colazione nel giro di sei minuti, dopo di che andai a lavarmi ed a vestirmi.
Near non era più a casa mia, dopo la trasformazione di Misa aveva deciso di provare a tornare da Alan e sembra che questa volta non ci stia poi tanto malaccio.
Non appena fui pronta presi la cartella e salutai L che mi fece un lieve cenno con la mano seguito da un –buona lezione-
Gli sorrisi e lo ringraziai.
Provai anche a salutare Light, ma era in uno stato comatoso, perciò lo lasciai dormire... beato lui che poteva...
Uscii dalla camera e lanciai un saluto alla casa, in verità rivolto ai miei genitori, ma la casa dava più soddisfazioni... difatti il mio saluto si perse tra i corridoi e non venne ricambiato.  Sbuffai e mi richiusi la porta di casa alle spalle.
 
 
 
Arrivai a scuola con tre minuti d’anticipo ed incontrai due mie compagne di classe, ahimè! Anche loro rimandate.
I loro nomi erano Selena e Melody. Erano due ragazze tranquille e molto simpatiche, due delle poche che mi consideravano nella mia classe e non per prendermi in giro.
Selena era alta e leggermente pacioccosa, il che la rendeva estremamente tenera. Aveva i lineamenti dolci ed un sorriso smalliante. Gli occhi erano di un azzurro cielo, stupendi ed enigmatici. I capelli erano biondo platino e le ricadevano elegantemente sulle spalle... Dio quanto la invidiavo!!!
Melody era una ragazza molto sulle sue. Era piccola e minuta, ma non esageratamente, i capelli erano scuri, ricci e ribelli, ma le donavano. Gli occhi erano due gemme nere, risaltati dagli occhiali da vista.
Le salutai cordiale. – ciao ragazze! Come state?-
Le due mi sorrisero – bene Iris- mi rispose Melody.
-         Beh... anche se rimandate...- aggiunse Selena.
-         Ah! A chi lo dici... A quest’ora sarei potuta benissimo rimanere a casa a dormire... e invece! Tsk! Che schifo... vabbeh, che avete fatto in queste brevi settimane di vacanza?- chiesi.
-         Beh.. tanto mare e ragazzi.- disse sorridendo Selena. Ovvio, con quello sguardo chi è che le resisterebbe? Ribadisco il concetto... CHE INVIDIA!
-         Io invece solo mare.- aggiunse con la sua vocina dolce e delicata, Melody.
-         Tu invece?-  Mi chiese Selena. Rimasi un momento basita.
-         Io? Beh...- “ho per sbaglio portato in vita insieme a Matty con un antico rito babilonese, i protagonisti di Death Note che sono apparsi nelle case dei loro fan di Pieve Ligure, in base alle preferenze dei proprietari di suddette case. Sono quasi tre settimane che condivido la mia stanza con Light ed L e l’ultima settimana anche con Near che ora è tornato da Alan. Ho fatto fidanzare Light e Misa. Matty ha perso la verginità con Beyond e adesso stanno insieme da due giorni. Light è diventato il mio fratello maggiore acquisito e adesso sto cercando di capire che cosa frulli nella mente geniale di L.” – ...niente di che.- risposi sorridendo.
In quel momento suonò la campana e tristemente ci dirigemmo all’entrata della scuola...
-         Inferno... eccomi tornata...- per un momento mi sembrò realmente di scorgere la scritta “lasciate ogni speranza voi chi’ntrate”
 
 
La lezione durò due ore... per di più rivedere quella simpatica prof di matematica prima della fine delle vacanze estive era un vero tocca sana! Altro che incubo...
Quando finalmente disse le sante parola –ci vediamo domani- mi venne voglia di piangere dalla felicità.
Misi in cartella i libri e insieme a Selena e Melody uscimmo da quell’aula infernale.
L’unico lato positovo era che finalemente ci capivo qualcosina, ina, ina di matematica... Ma come facevano i corsi di recupero ad essere più chiari delle lezioni normali? Eppure era la stessa professoressa a farli! Forse era a causa della minoranza di studenti? Bah! I misteri della vita...
Uscimmo anche dall’edificio e quello che mi trovai davanti mi lasciò basita e perplessa nello stesso tempo...
L era davanti a noi, poggiato al cancello, con le mani in tasca e lo sguardo basso... tremendamente sexy quanto riconoscibile!
Perché era venuto? Gli avevo chiesto espressamente di rimanere a casa! Melody e Selena, grazie a me o per colpa mia, dipende da come la si interpreta, avevano letto Death Note e di conseguenza conoscevano anche L!
Il giorno dei quadri avevo portato anche Light ed L perché sapevo che in mezzo a tutta quella baraonda non li avrebbero notati, anche perché l’attenzione degli studenti era rivolta ai risultati (eccetto quella di Helen, che ovviamente era rivolta alla sottoscritta per romperle i cosidetti coglioni), ma quella volta era diverso! Il numero di studenti era radicalmente sceso ed ora l’attenzione non era rivolta assolutamente a niente. Possibile che lui, proprio LUI non ci fosse arrivato?
-         Iris... non vorrei farti prendere un infarto, ma quello la è uguale identico ad L!- mi disse Selena. Ecco e ti pareva! Ed ora che m’inventavo?
-         Quello? Lui? Ehm... no! Ma cosa dici! Non ci somiglia per niente!  L è molto più figo!- dissi cercando di negare l’evidenza.
-         Ma cosa vai a dire? È spaventosamente uguale!- disse Melody. In quel momento L alzò lo sguardo e nel vedermi mi salutò con il braccio. Idiota!
-         Iris! Lo conosci?- mi chiese Selena.  Di male in peggio... se ne fossi uscita viva avrei massacrato di botte L.
-         Ehm... sì, lui è... L..Lionel! Sì esatto! È mio cugino, dall’Inghilterra! Non lo vedo da un sacco e starà con noi per qualche settimana.-  sparai la prima balla che mi venne in mente.
-         Non sapevo avessi un cugino inglese.- mi disse Selena.
-         Sì! Ci avevi sempre parlato dei tuoi cugini svizzeri, ma di uno inglese no.-
Iniziai a ridere per sviare il discorso sul comico.
-         Oh! Andiamo, sì che ve ne ho parlato... Devo andare! A domani!- dissi per poi correre verso L che era rimasto a guardarci per tutto il tempo dopo il suo saluto.
-         Perché sei venuto? Ti avevo detto di non farlo! Stavano per riconoscerti!- lo rimproverai a bassa voce allontanandomi insieme a lui dalla scuola.
-         Le probabilità che mi riconoscessero erano minori del 3%. Potevano associarmi al mio personaggio, ma mai dire che ero quello che effettivamente sono, perché teoricamente sarebbe impossibile.-
Colpita ed affondata. Ovvio che lui ci fosse arrivato prima di me. Ed io che pensavo che fosse diventato matto.
-         Ok, mi hai dato della tarda e della paranoica in una sola frase.- dissi ridendo.
-         Non era mia intenzione...- disse portandosi il pollice alle labbra. Quanto era carino!
-         Comunque... perché sei venuto?- gli domandai curiosa.
-         Nel tuo mondo non è usanza passare a prendere un’amica da scuola?-
-         Ehm, sì, lo è, ma... non mi sembri il tipo ecco.-
-         E perché mai?- mi chiese fermandosi e guardandomi nel suo solito modo che sembrava dicesse “una sola risposta errata e ti ho fregata”. Difatti rimasi a pensarci per qualche secondo per evitare che saltasse a conclusioni troppo affrettate.
-         Beh ecco... il fatto è che io ti conosco come il grande detective L, quello che vede solo la giustizia, il lavoro e il dovere... mi è sembrato strano questo tuo cambiamento.- dissi lievemente imbarazzata iniziando a camminare verso la fermata del bus.
-         Capisco il tuo punto di vista Iris, ma... io qui non sono L.- mi disse seguendomi.
Lo guardai stranita.
-         In che senso? Certo che sei L!- dissi.
-         Non esattamente... nel tuo mondo io non esisto, non sono i tre detective migliori del mondo, L qui è soltanto una lettera, ergo... non c’è bisogno che io pensi solo alla giustizia, al lavoro o al dovere.-
Ascoltai il suo ragionamento. Impeccabile come sempre... non ci avevo mai pensato a dire il vero.
-         Ho capito! Quindi mi stai dicendo che tu tieni vita privata e lavoro ben distanti, e che nel tuo mondo è la vita lavorativa che prevale, mentre qui siccome non hai lavoro, ti lasci andare alla vita privata. È un lato di te che non conscevo.- dissi per poi sedermi sul sedile della fermata del bus ed attendere che questo arrivasse.
L fece altrettando, accovacciandosi nel suo solito modo.
-         Non avevo dubbi al riguardo, ma su una cosa hai sbagliato... nel mio mondo non ho mai avuto vita privata.-  disse portandosi il pollice alle labbra.
Cercai di capire il significato della sua frase.
Mi stava dicendo che la sua vita era solamente lavoro, non aveva mai avuto nulla di privato e... in effetti ero stata abbastanza sciocca ad aver pensato che ne avesse.
-         Quindi questa che stai vivendo qui è un’esperienza totalmente nuova ed inedita, dico bene? Sì, insomma... escludendo il fatto che sei in un altro mondo dove tu sei un disegno a china.-
-         Esattamente... per la prima volta sto vivendo un momento dove non c’è bisogno che io lavori, dove risolvere i casi non è all’ordine del giorno e... sto scoprendo molte cose. Ammetto che è abbastanza educativa come situazione. Prima credevo che per me sarebbe esistita solo la giustizia, non avevo mai avuto interesse nel farmi una vita, avere amici o altro. Ero a conoscenza dell’esistenza di altri modi di vivere una vita, ma non mi era mai interessato... ora che invece sono costretto a vivere in un mondo dove non esisto e che quindi il mio lavoro non è richiesto.. sto rivalutando questa possibilità... mi sto, come dire, adeguando alla situazione.- spiegò atono come se la questione non lo riguardasse. Calcolatorio e preciso anche quando si tratta di argomenti così strani e bizzarri, completamente diversi da quelli che solitamente trattava L.
Annuii e guardai la strada. Un’esperienza educativa aveva detto... beh ero felice che l’avesse presa in una maniera così positiva. Ma dopotutto, lui era sempre molto positivo.
Dopo poco tempo arrivò l’autobus e passammo la maggiorparte del viaggio in silenzio.
L non era mai stato un tipo di tante parole, almeno che non si trattasse di casi ed omicidi.
Solo una volta, durante il viaggio, aveva aperto bocca dicendo che gli sarebbe piaciuto conoscere i creatori del manga Tsugumi Ohba e Takeshi Obata.
L’idea di L che suonava alla porta dei due mangaka e la possibile reazione di questi mi fece sbellicare dalla risate!
Sicuramente avrebbe fatto prendere un infarto ad entrambi! Altro che Death Note!
Dopo poco tempo arrivammo a Pieve Ligure, scendemmo dal bus ed entrammo a casa.
-         Sono tornata!- dissi aspettandomi la risposta di David o di Light... che però non avvenne.
-         Light è uscito con Misa, mentre David mi ha detto che andava a provare un videogioco da Matt.- mi spiegò L chiudendosi la porta alle spalle. Io sbuffai.
-         Certo! Me ne esco per qualche ora e questi fanno quello che gli pare!- dissi andando in camera e lanciando in un punto indefinito la cartella.
-         Poi se li sgamano, sono fatti loro!- dissi sprofondando nella sedia della scrivania, distrutta... odiavo matematica con tutta me stessa! E avevo anche da fare dei compiti! Che schifo la rimandatura! Voglio le vacanze!!!!
-         Te l’ho già spiegato Iris, le probabilità che qualcuno li riconosca sono al di sotto del 3%, perché teoricamente sarebbe impossibile che i personaggi di Death Note arrivino nel vostro mondo... la gente potrà dire che li somigliano, ma non arriveranno mai a dire che sono loro.-  mi ripeté.
Mi portai una mano in volto... ecco l’ennesima botta involontaria di “tarda e paranoica”.
-         Hai ragione, scusami... è che sono stanca morta... dopo nove mesi interi di scuola mi ritrovo a fine giugno a dover rincominciare a studiare matematica! È così ingiusto!- dissi incrociando le braccia al petto.
-         Che devi fare?- mi chiese portandosi il pollice alle labbra.
Mi alzai con malavoglia dalla sedia per riprendere quella maledetta cartella che era finita nell’angolo più remoto della camera.
La aprii e presi il libro.
-         Devo fare queste disequazioni e sistemi di disequazione.- dissi passandogli il libro. L ci diede una leggera occhiata. Ne indicò una.
-         x>1 – disse subito dopo un’altra e un’altra ancora –x<5 ; x < 15 ; x>28...-  poi passò ai sistemi di disequazione - ; x<-1 U 7< 2 U 8 < x ....- stava dicendo i risultati dopo averci dato un’occhiata che durava meno di un secondo. Richiusi immediatamente il libro, con fare offeso.
-         Nessuno ti ha dato il permesso di umiliarmi!-  dissi guardandolo male. L mi lanciò uno sguardo innocente.
-         Chiedo scusa, è che per me sono facilissime...- disse portandosi il pollice alle labbra.
Poggiai il libro alla scrivania.
-         Certo, perché tu sei un genio!- dissi ridendo.
-         È vero, ma se vuoi, puoi farle diventare facili anche tu... prendi questa per esempio.- disse indicandomene una:
 2(1 + 3x) – 3 < x
 
-         Basta solo capire il procedimento... tu le sai fare le equazioni?- mi chiese.
-         Beh, è una delle poche cose che mi riescono abbastanza decentemente.- dissi.
-         Non sono molto diverse, anzi, sono equivalenti, solo che al posto dell’uguale c’è il maggiore o minore.-
-         E il maggiore/minore uguale?-
-         Stessa cosa, non cambia nulla.- mi disse. Annuii cercando di seguire il discorso.
L prese un foglio a caso della scrivania e scrisse il testo.
-         Guarda.- mi disse ed io obbedii.
-         Qui vedi una parentesi (1+3x). La parentesi è sempre la prima che devi risolvere. Davanti ad essa c’è un 2, quindi devi moltiplicare il 2 per i numeri che vi sono dentro alla parentesi. Quanto fa 2 ∙ 1 e ∙ 3x?-  mi chiese. Non mi fu difficile da calcolare, risposi quasi subito.
-         2 + 6 x- dissi. L annuì e riscrisse il testo, ma al posto della parentesi mise 2 + 6x.
-         Quindi ora abbiamo 2 + 6x – 3 < x . Di solito che cosa fai nelle equazioni quando ti trovi a questo punto? Nel senso, se al posto del < ci fosse un =, che cosa faresti?- mi chiese.
-         Beh, sposterei i numeri con le incognite alla sinistra dell’uguale, mentre gli altri alla destra.- risposi.
-         Risposta esatta, vai avanti tu.- mi disse passandomi la penna e scostandosi. Obbedii e scrissi quello che avevo detto.
Lo guardai come per chiedergli aiuto, ma lui mi disse soltanto – è come un’equazione normale Iris.- e rimase ad osservarmi con le mani in tasca.
Annuii e la continuai.
Ragionai... se ci fosse stato l’uguale, che cosa avrei fatto?
Calcolavo il valore delle x alla sinistra dell’uguale, che in questo caso erano 6x – x. X da sola equivaleva ad 1, perciò era come fare 6-1 che è uguale a 5, quindi 5 x.
Lo scvrissi. E poi... calcolavo i numeri alla destra dell’uguale -2 + 3,  quindi 1.
Ora avevo 5x < 1 ...
Sorrisi capendo e scrissi il risultato:
x < 5
Posai la penna e guardai L dubbiosa.
-         È giusto?- gli chiesi.
L si era portato il pollice alle labbra e non aveva tolto lo sguardo dal mio lavoro. Quando poi gli chiesi se era giusto, lui sorrise lievemente ed annuì.
Sgranai gli occhi. Non ci potevo credere! Avevo realmente fatto qualcosa di giusto  di matematica?!
-         Sì!!- urlai tronfante. Poi mi alzai dalla sedia ed andai da L per poi abbracciarlo – Oh! Grazie, grazie, grazie L! – dissi stringendolo a me... mi ricordai solo dopo che lui non era un fan del contatto fisico, difatti lui non mi restituì l’abbraccio, anzi s’irrigidì.
Sciolsi subito quell’abbraccio, sebbene avessi per un momento goduto di quel contatto, e tornai a sedermi.
-         Scusami... lo so, sono troppo irruenta.- dissi arrossendo e tornando al compito.
L annuì – andiamo avanti?- mi chiese.
-         D’accordo professore!- dissi sorridendo e scrivendo il testo della prossima disequazione.
Però... avere L come insegnate di ripetizioni... chi lo avrebbe mai detto che improvvisamente mi sarebbe piaciuta matematica?
 
 
 
 
 
-         Dove siete stati?!- sbraitai a Light e David che erano tornati a casa in contemporanea. David aveva il naso incollato al suo 3DS, mentre Light mi guardava con fare distaccato e si richiudeva la porta alle spalle.
-         L non te l’ha detto?- chiese Light atono.
-         Sì, me lo ha detto, ma la mia domanda in realtà nascondeva un’altra domanda “perché ve ne siete andati?!” – domandai ancora più severa.
-         Mi annoiavo...- rispose David senza alzare lo sguardo dal gioco.
-         Io invece volevo uscire con la mia ragazza.- rispose Light che mi scostò per andare a poggiare la giacca in camera mia.
Per un attimo rimasi shockata nel constatare che lui avesse realmente detto “VOLEVO uscire con la mia ragazza” e quasi dimenticai tutto... quasi.
-         Non posso crederci che Misa ti abbia conquistato a tal punto!- dissi seguendolo emozionata, mentre David andò a rifugiarsi in camera sua.
-         Che c’è di strano? È una bella ragazza e grazie a te l’hai resa pure acculturata. In effetti ammetto di aver sempre avuto un leggero debole per lei, ma LEGGERO. Mi sembrava la solita oca superficiale e un po’ lo penso ancora, ma ora che entrambe mi evete dimostrato che se vuole sa applicarsi ed essere anche intelligente, mi piace di più. Inoltre la sua compagnia è piuttosto piacevole. Mi tratta come un Dio ed è quello che voglio. – mi disse.
Io lo guardai con gli occhi sognandi.
-         Oh cielo! Allora anche tu se vuoi t’innamori! Ed io che pensavo che tu fossi il solito egoista, megalomane, insensibile, play boy, bastardo, spezza cuori, stronzo, senza scrupoli...-
-         Ho capito! Ci dai un taglio?!- sbottò Light.
Scoppiai a ridere. Adoravo istigarlo. Ora che non aveva il death note sembrava essere tornato il Light Yagami innocente e simpatico. Forse bastava soltanto un periodo forzato di “depurazione” et voilà! Tornava il giovane studente modello di un tempo!
Quella sera Matty ci invitò a mangiare da lui ed io ne fui ben contenta!
I suoi zii erano ad una cena di lavoro, mentre i miei... beh... solite cose.
Aveva cucinato tutto lui!
Come primo piatto vi erano spaghetti al pomodoro, come secondo bistecca, mentre per Light insalata e per dolce torta!
Per L praticamente tutta la cena fu il dolce, mentre Ryuk s’ingozzava di mele.
-         Sai Iris, credo che i miei zii stiano iniziando a sospettare che tenga qualcuno in casa.- mi disse Matty.
Mangiai una fetta di bistecca e dissi con la bocca piena.
-         Ah sì? Come mai?-
-         Dicono di sentire dei passi ogni tanto.-
-         Digli che è un fantasma.- dissi ridendo.
-         Sì certo! Perché non fargli prendere un’infarto già che ci siamo!- disse sarcastico. Scoppiai a ridere.
-         Insomma, Ryuk già un po’ ci si avvicina ad un fantasma, no?-
-         Tesoro, io sono più bello di un fantasma.- mi disse Ryuk.  Scoppiai a ridere. Sempre il solito spiritoso.
-         Quasi, quasi io glielo direi ai miei.- disse Matty.
-         Decidi tu Matty, se pensi che la prenderebbero bene...- dissi.
-         Già, infondo hai in casa solo il personaggio più terrificante dell’anime e un serial killer psicopatico.- disse David ironico.
-         David! Scusatelo, a volte non capisce quando è il caso di tacere!- dissi tirandogli un calcio. David si lamentò, ma disse
-         Stavo scherzando, su, non offendetevi!-
-         E chi si offende? Hai ragione!- disse BB guardandolo con uno sguardo pazzo e con gli occhi rossi sgranati. David rabbrividì.
-         Iris...- mi richiamò spaventato.
-         Dai Beyond, non è il caso.- gli disse Matty prendendogli la mano.
-         Ok amore.- gli rispose B. Ooooohhhhh!!! Che dolci!!!
Li guardai con gli occhi sognanti.
-         Potrei vomitare...- disse Light.
-         Non ti azzardare! Sono tenerissimi!- lo rimproverai.
-         Tsk! Tenerissimi?! Certo! Lo dici ora! Ma tu non sai che cosa combinano quei due la notte, quando gli zii di Mattew spengono le luci...-
-         RYUK!!!!- lo richiamò Matty tirandogli una mela addosso che gli passò a traverso. Lo shinigami sghignazzò.
-         Te la sei cercata umano, ora me la raccogli!- disse. Matt sbuffò ed andò a prenderla.
Io mi avvicinai a BB.
-         Perché? Che fate alla notte?!- chiesi curiosa di sapere. Beyond sorrise in modo perverso e si avvicinò a me sussurrandomi all’orecchio la risposta....
Dire che rimasi shockata era dir poco.
Mi staccai da lui con gli occhi fuori dalle orbite mentre Beyond sghignazzava soddisfatto.
Mi voltai verso Matty che mi guardò imbarazzato.
-         SADOMASO?!- sbottai. Matty mi zittì, mentre Light ed L rabbrividirono.
-         Ecco, ora non ho più fame!- disse il castano.
-         Un  po’ di discrezione Iris! Anche tu Beyond!- ci rimproverò Matty, mentre BB sghignazzò.
-         Sado... che?- chiese David.
-         NIENTE!- esclamammo tutti in coro, mentre invece BB sorrise e disse.
-         Oh, se vuoi te lo spiego io.-
-         NO!- urlammo per fermarlo e allora lui obbedì.
Povero David, non potevo rovinargli così l’infanzia!
La cena andò avanti così, con battute, risate e scherzi. Anche David sembrava divertirsi. Alcune volte posava addiruttura la console! Miracolo!
La cosa che più mi sorprese fu vedere Light, L e BB colloquiare in maniera pacifica, senza troppe battutine sarcastiche o acide o frecciatine.
Naturalmente non c’era un ottimo feeling ed ogni tanto mi capitava di vedere in B uno sguardo omicida rivolto ad L, ma questo spariva subito.
Le vecchie divergenze rientravano sempre...
Passarono le ore e quando iniziò a farsi tardi, L, Light, David ed io uscimmo per tornare a casa.
Salutammo Matty, Beyond e Ryuk per poi dirigerci a casa mia.
David era distrutto e mi era toccato prenderlo in braccio, sebbene pesasse un quintale... aveva pur sempre dieci anni!
Una volta a casa lo adagiai sul letto... si era addormentato.
Sorrisi e gli lasciai un dolce bacio sulla fronte prima di richiudere la porta.
Ci preparammo tutti per andare a dormire... tutti... Light ed io... L si mise come tutte le sere davanti al computer.
Mi sdraiai sotto alle coperte e dissi -Buonanotte ragazzi!-
-         Notte Iris.- mi risposero in coro.... Era così bello addormentarsi con quelle voci che mi davano la buonanotte....
Era un sogno... vivevo in un sogno... L... Light... vi adoro con tutta me stessa.....
 
 
 
Era notte fonda quando improvvisamente aprii gli occhi... non ero stata svegliata da niente, erano solo quei momenti dove senza un motivo preciso ti risvegli dal sonno.
Era buio, la luce del computer di L (o meglio, il MIO computer) era spenta. Mi guardai attorno, vedevo solo buio.
Sbadigliai e decisi di tornare a dormire, quando sentii qualcosa di strano, di pesante, avvolgermi  la vita.
Mi mossi leggermente e mi accorsi che dietro di me vi era qualcosa... o meglio... qualcuno. Qualcuno che mi stava abbracciando.
Mi voltai leggermente per capire chi fosse.... non riuscii a vdere molto con il buio, ma riuscii a riconoscere dei ciuffi neri come la pece, gli occhi circondati di nero, chiusi, il respiro regolare, le labbra semi aperte, la maglietta bianca...
Era... Era L...
Ora capii...
 
 

-        Senti, non mi hai mai chiesto un materasso o un qualcosa dove dormire... dove dormi di solito?-
 
-        Dove mi capita...-

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Night Fury96