Personaggio: Molly         Prompt: bevande calde
 
“Anche tu sembri triste. Quando pensi che lui non ti veda.”
Sono le ultime cose che gli ho detto. Gli ho detto che era un uomo triste. E lui ha sicuramente capito cosa intendevo dire: che la sua vita era triste.
È sempre stato solo, senza nessuno che lo capisse. Non che lui volesse essere capito, ovvio. Si sentiva superiore a chiunque e spesso diceva che le persone “normali”, come le definiva sempre, erano noiose.
Penso che in realtà, alcune volte avrebbe voluto essere noioso. Avrebbe voluto essere debole, vulnerabile, perchè in tal caso avrebbe potuto avere qualcuno che si sarebbe preso cura di lui.
Non è forse questo quello che cerchiamo tutti? Qualcuno che ci ami, che ci sostenga e ci aiuti quando da soli non ce la facciamo?
Ma lui ha sempre dato l’impressione di sapersela cavare, sempre.
Il grande Sherlock Holmes.
Ma io lo guardavo, lo osservavo attentamente. Bhè, ovvio, ero innamorata di lui, quindi notavo tutto.
E avevo notato quanto fosse cambiato rispetto a prima; rispetto a quando tu non c’eri.
Era migliorato; era più socievole, più disposto a condividere, a spiegarsi, a non far sentire gli altri inferiori.
Bhè, a non far sentire te, il suo collega, il suo coinquilino, il suo amico, inferiore.
E se solo lui fosse stato normale e noioso, probabilmente avrebbe avuto il coraggio di dirtelo.
Non so perchè ora, a distanza di trenta anni ti sto dicendo questo, con in mano una tazza di thè caldo che abbiamo dimenticato.
Volevo che sapessi, volevo che capissi.
Ma quello che io non avevo capito e che sto realizzando solo ora, osservando la tua espressione che cambia, è che se lui fosse stato normale, tu gli avresti detto che provavi le stesse identiche cose.