Una tenue luce illuminava leggermente l'appartamento del settimo piano.
Una triste ragazza, sola è chiusa nella sua stanza: piange. Piange disperata sul cuscino, distesa sul letto.
Ha perso da quindici giorni il suo primo ragazzo e nello stesso tempo la fiducia nella vita.
Da tre anni ha perso il padre e da un mese non sente la madre.
Frequenta l'università ma, da due settimane non ci va più.
Piange mentre rivede le foto scattate con il suo fidanzato: da cinque giorni non fa altro.
Le manca tanto, troppo.
Non frequenta più gli amici, le amiche e purtroppo non ha più neanche la voglia e la forza di mandar giù qualcosa nello stomaco.
Si sente malissimo ...
Da solo un'ora ha ricevuto telefonicamente un messaggio dalla sua migliore amica ma lei non ha risposto.
Ora è ferma. Non piange più. Sta immobile davanti al balcone e guarda fuori.
Per il corso, in lontananza, un gruppo di ragazzi, una comitiva apparentemente indivisibile, sta ridendo attorno al tavolino di un pub mentre bevono qualche birra ...
La ragazza ricomicia a piangere, seduta nuovamente sul letto.
Non sopporta più il peso della scomparsa del suo unico, vero amore; vuole vedere la sua vita finire, fermarsi, per non soffrire più.
Di scatto si alza, si avvicina al balcone ed esce fuori ...
L'aria fredda, pungente, la sfiora. Fa un sospiro e senza che nessuno la veda, sparisce nel buio.
Dopo qualche secondo si sente un forte rumore risuonare dalla strada bagnata e poi un lieve suono ...
... un gatto attraversa la strada bagnata. L'asfalto, lucido di pioggia, brilla sotto ai lampioni accesi nella notte.