19/01/2013
6 recensioni
The apple tree.
Nina si sedette sotto il suo adorato albero di mele nel giardinetto ben curato. L’estate era appena cominciata e il sole penetrava fin sotto alla pelle riscaldando le ossa con il suo dolce tepore. Stese il telo arancione sull’erbetta ancora umida per la rugiada e iniziò a leggere il libro che il giorno prima aveva preso dalla libreria del nonno. Verso le undici posò il libro sulle gambe e chiamo il fratello. -Liam, puoi venire?- urlò la bionda iniziando a piegare il telo. Il fratello corse dalla cucina fuori nel cortiletto, ma inciampò su qualcosa che lo fece cadere a terra.
–Stupide radici-brontolò il moro alzandosi in piedi e sgrullando i vestiti pieni di terriccio.
–Liam, le radici del melo non arrivano fin lì!- lo richiamò Nina avvicinandosi per cercare l’oggetto che aveva fatto inciampare poco prima il fratello. Si chinò e cominciò a osservare il prato quando scorse una punta che usciva dal terreno. La ragazza cercò di tirare fuori l’oggetto dalla terra
-Liam vieni! Guarda!- esclamò meravigliata. Era una scatola di latta! Il moro s’abbasso accanto alla sorella e insieme iniziarono con delle palette da giardinaggio a scavare.
–Ok l’ho presa!- Nina tirò fuori lentamente dalla buca la scatola, l’apri facendo delicatamente pressione sganciando le due chiuse ai lati e iniziò a frugare nel suo interno. Trovò delle foto raffiguranti un dolce ragazzino sorridente. Il soggetto delle foto era sempre lui: ora piccolo, ora in spiaggia, con la madre, con la nonna... ritrovò anche una lettera datata 17/06/2007
“Ciao chiunque tu sia, sono Harry Styles e ho tredici anni. Mi sono sempre reputato un ragazzo simpatico e altruista, ma perché Dio mi ha punito? Mia madre dice sempre che non è nulla e che passerà, ma io so la verità, io non ce la farò a superare tutto questo. Passeranno i mesi ed io starò sempre peggio, chissà se vedrò di nuovo questa casa... Magari starai leggendo questa lettera sotto l’albero di mele. Sai, l’ha piantato il mio bisnonno. Mia madre mi ha raccontato che quando mi veniva a trovare da piccolino mi diceva
- L’albero di mele è magico. D’inverno potrà sembrare brutto, scarno addirittura orribile, ma quando a primavera metterà le foglie e d’estate profumerà l’aria di mele tutto sembrerà più bello-
Io diventerò come un melo nei mesi invernali, ma riuscirò a rifiorire?”
Nina appoggiò la lettera sul petto. –Devo trovare Harry- sussurrò.
–Lo sapevo che l’avresti detto e io ho già una mezza idea- Liam cinse il collo della sorella con un braccio e poi rientro in casa, prese l'elenco telefonico da dentro l'armadietto in salone e cominciò a sfogliare le pagine fino alla S, ppoi segno tutti e 48 gli dei dintorni e segnò su un blocchetto i numeri.
-Pronto? Harry Styles?
-No, qui abbiamo solo un Jack Styles-
-Oh, scusi il disturbo, arrivederci.-
Nina chiuse un’altra telefonata sempre più ansiosa.
–Ne manca solo una Nina, buona fortuna.- La bionda prese un respiro e iniziò a picchiettare con la mano libera il tavololì accanto.
-Pronto?- una voce di donna riempì il silenzio
-Salve- cominciò titubante la ragazza - cerco Harry Styles-
-Ohw cara non sta qui sta in ospedale ormai da due anni- la voce della signora era rotta. Nina si fece dare il nome della clinica e ci corse subito. Aveva un disperato bisogno di conoscerlo, sentiva che lo doveva tranquillizzare. Come se una forza interna le comandasse il corpo, prese la macchina e dopo cinque minuti si ritrovò davanti al ‘Central Craigston Hospital’.
A passo spedito si diresse verso la segreteria.
–Salve- bionda titubante cominciò a giocare con le mani nervosa -vorrei…vorrei vedere…ehm…Harry Styles- concluse. –Certo cara – la segretaria fece cenno ad una infermiera di avvicinarsi –Cassidy porta la ragazza da Harry.-
–Subito Meg!- la roscia si avviò a passo svelto seguita da Nina.
-Harry hai visite!- L’infermiera entrò nella stanza 220 e risvegliò il ragazzo.
–Ohw è già arrivata mamma?- chiese con voce impastata.
–No Hazza è una ragazza-Nina si stirò il vestito con le dita e si affacciò nella stanza dalla porta sfoggiando un sorriso dolce. Cassidy uscì e la bionda si sedette accanto ad Harry su una poltroncina rosso fuoco. Osservò il ragazzo per qualche secondo. Il viso era solcato da due grandi borse, gli occhi verdi erano spenti e ormai era ridotto pelle ossa. Gli prese delicatamente una mano non sapendo bene come concordarsi.
Harry la guardò per storto un po’ titubante.
–Chi sei?- chiese con filo di voce
-Sono Nina e ho trovato la tua scatola-.
Gli occhi del ragazza s’illuminarono.
–Veramente?- era meravigliato.
La ragazza annuì e tirò fuori dalla busta la scatola di metallo poggiandola, stando attenta a non fare troppa pressione, sulle gambe di Harry. Le secche mani del ragazzo sganciarono le sicure e cominciarono a frugare dentro il ‘box’.
–Charlie!- esclamò tirando fuori l’orsetto e posandolo sul comodino accanto al letto. Trovò la lettera e la lesse silenziosamente.
-Sai, sono sei anni che aspetto questo momento e adesso sono così spiazzato che non so cosa dire o fare- Nina l’abbracciò, il motivo non lo sapeva neanche lei, ma sapeva che doveva farlo.
–Grazie Nina, mi dispiace averti incontrato così tardi- delle lacrime silenziose scesero sul viso del ragazzo. La bionda gliele asciugò velocemente. –Adesso sono qui- gli sussurrò all’orecchio stringendolo ancora più forte.
Harry era un ragazzo speciale, anche se combatteva il tumore da troppi anni ormai era sempre gentile e semplice. Era un sognatore, proprio come Nina.
“…Io diventerò un albero di mele d’inverno, ma riuscirò a rifiorire?”
Nina chiuse la lettera.
–Ho conosciuto Harry tardi. A volte mi maledico di non aver trovato prima la scatola, ma di una cosa sono certa: HARRY È SEMPRE STATO UN MELO FIORITO E PROFUMATO.
Quel giorno Nina pianse accanto a Gemma, la sorella di Harry.
Harry era diventato il suo migliore amico dal primo secondo che c’aveva parlato.
Harry era stato capito da Nina ancor prima di incontrarsi.
Nina prese un taglierino e si avvicinò all’albero pieno di frutti. Incise sulla dura corteccia il suo nome.
Perché lui era il suo angelo custode. Lui era quell’albero di mele.
ciao ciao peeeeipi.
Toh un'altra os deprimente. A quanto pare riesco sempre a far morire qualcuno sennò non sono felice.
Eniuei la protagonista, penso l'abbiate capito, è Nina Nesbitt, so che la canzone centra poco e niente, ma boh ci sono in fissa e quindi mi andava di farcela entrare lol.
Una recensione con scritto anche "è orribile" è ben accetta
un bacio e alla prossima os triste lol
-Flam
ps. scusate gli errori, ho tipo ricontrollato trecento volte, ma essendo cieca come una talpa potrei non aver corretto qualcosa c:
