Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: devonnesvoice    19/01/2013    1 recensioni
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo cinque - grazie. 
 
"Io ti ho visto sai? Che non hai parlato tutto il tempo ma avresti voluto farlo. 
So come ci si sente, e so che ora sei insicura, e tremendamente chiusa in te stessa, ma, guardami, ci ho messo tanto forse ma ora ce la sto facendo non credi?" 
camminavamo molto lentamente nel sentiero di un parchetto praticamente vuoto. 
Facevamo un passo alla volta, e parlavamo lentamente, ci sorridevamo come se non volessimo farci scappare nemmeno una risata di quella giornata insieme. 
Ogni singola volta in cui lei sorrideva o rideva il mio cuore accellerava e io non riuscivo a controllare le emozioni. A volte mi veniva pure da piangere, ma mi trattenevo, perché probabilmente non ci sarebbe stato giorno migliore e poi piangere non serviva a nulla. 
Le raccontai la mia storia, di comela sua musica e anche Andrew mi avevano aiutato; le raccontai di come venni a conoscere lei nel profondo, e non solo come Mitchie Torres. 
A volte mi perdevo nel guardarla, con i suoi capelli lunghi sciolti che si muovevano a ritmo con i suoi passi, con quella frangia che mi ricordava sempre di più quella era la ragazzina di una volta. 
Ma sapevo che alla fine non era cambiata più di tanto, era sempre lei, solo che è diventata una donna forte, e che crede in se stessa. 
Lei era perfetta, e io da tempo desideravo essere come lei. 
Forte, bella, simpatica, tutto. 
Quando finii di parlare di me lei non disse nulla. Semplicemente mi abbracciò, come fa un amica, una mamma, una sorella. Come fa una persona che a te ci tiene. E io avevo bisogno di quell'affetto. 
Siamo state lì  a girare per il parco ancora per un po', ma dopo tutti quei giri era arrivata l'ora per me di andare a casa e per lei di salvare qualche altra vita con la sua musica e il suo sorriso. 
"Ci vediamo presto, Angie. Ricorda sempre di credere in te stessa, io sono con te." 
 
Il giorno dopo andai a prendere Andrew per andare a scuola, ma mentre ci incamminiamo decidiamo improvissamente di cambiare via e di saltarla almeno per quel giorno. 
Camminammo fino alla spiaggia, e nel frattempo gli raccontai di ciò che era successo con Demi. 
A volte non trovavo nemmeno le parole per esprimere ciò che avevo provato e provavo ancora in quell'istante,poi mi fermai, lo guardai sorridendo:"Le ho parlato anche di te sai?" 
Continuiamo a camminare. 
Si mise a ridere leggermente:"ah si? ahah, e cosa le hai detto?" 
"Che mi hai aiutato tantissimo." 
Mi sorrise. Era come gratificato. Ed è strano come non mi ero ancora abituata al suo sorriso, ciò che provavo quando vedevo i lati della sua bocca alzarsi lentamente mostrando quei suoi denti perfetti non era cambiato di un briciolo, era come se milioni di stelle luminose venivano improvvisamente allineate sul suo viso.  Stesse sensazioni, stessi brividi ogni santa volta: mi voleva morta. 
Arrivati in spiaggia stendiamo un asciugamano sulla sabbia e ci sediamo. Ci mettiamo ad osservare quella distesa infinita di blu davanti a noi, quelle onde che si scontravano decise sugli scogli li vicino. Non parlavamo, ci limitavamo ad ascoltare il rumore del vento; in quel momento era come la nostra colonna sonora. Dopo poco sento i suoi occhi puntati su di me, così mi giro e gli sorrido. "Qualcosa non va?" dico spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 
Mi sentivo così impacciata. 
"No no scusami!" mi guarda imbarazzato per poi tornare a guardare il mare. 
Io ero rimasta a guardarlo. Quel ragazzo aveva qualcosa di speciale, non lo so che cosa. Il suo viso era illuminato dalla luce del sole , e i suoi capelli scuri messi in disordine dal vento lo rendevano ancora più perfetto. Era un po' assonnato a dir la verità, ma erano solo le 8:30 del mattino, lo potevo capire benissimo. Eppure a me sembrava quasi surreale la sua bellezza. 
La gente si alza al mattino e impiega almeno mezz'ora per rendersi presentabile,forse di più, ma avevo come la sensazione che a lui bastasse mettere su un sorriso per sembrare perfetto. Anzi, forse lo era per davvero. 
Tra tutti i ragazzi che avevo conosciuto, nessuno era riuscito a farmi quest'effetto. Con lui ero me stessa,  a lui non importava quanto impacciata potessi essere.
Come fa una persona a diventare così importante per te in così poco tempo? 
"Andrew.." sussuro. 
"si?" si gira guardandomi. 
"Perché fai tutto questo per me? Insomma, non sei costretto eppure sei qui. Nessuno mi aveva aiutato in questo modo." 
"Non so, c'è qualcosa di speciale che ci lega. Tra tutte le persone che ho conosciuto non ho mai avuto un legame così stretto con qualcuno. Non so, forse per te non è così, ma.. non so come spiegarti, è strano." 
"Andrew, un'altra cosa.." 
"Dimmi!" 
"Grazie." 




 
eccomi qua con quest'altro capitolo, un po' in ritardo.. eheheh. scusatemi ma tra un a vacanza e l'altra, lo studio e tante altre cose non sono riuscita 
a trovare il tempo per scrivere. ad ogni modo, non è nulla di speciale ma spero vi piaccia comunque. ditemi cosa ne pensate, accetto tutto. al prossimo capitolo:) 

-frà. 
  
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