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Autore: _xharrysdimples    19/01/2013    5 recensioni
Voi siete bravi a tenere i segreti?
Quando sentite quell'agitazione dentro perché sapete che siete sul punto di essere scoperti, quando l'eccitazione di dirlo a qualcuno vi logora fino alle ossa, quando capite che il segreto che state portando è un fardello troppo grane perché le vostre spalle siano in grado di reggerlo senza l'aiuto di qualcun altro...
Beh, siete bravi a tenere i segreti?
Harry non lo era.
#Larry bitches c:
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO AUTRICE:
D'accordo bellezze, questa è una piccola OS Larry che ho scritto per sfogarmi un po'. 
Spero vi piaccia, se vi va lasciatemi sapere cosa ne pensate, non avete un'idea di quanto mi farebbe piacere! :3
Detto questo, buona lettura, e grazie a tutte! :) xx
-Jess.



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L'amore non è come nelle favole.

Non ti innamori semplicemente della persona giusta e questa, come per maglia, ricambia in pieno. Non si finisce sempre con un 'e vissero per sempre felici e contenti'. No, l'amore non era affatto come in tutte quelle stupide storie, che fanno credere ai bambini che la loro vita sarà sempre perfetta, che avranno sempre la strada spianata, che i problemi si risolveranno da soli.

E questo, Harry, lo sapeva bene.

Perfino lui, all'inizio, aveva sperato che fosse davvero così. Pensava che la vita sarebbe stata giusta con lui, visto che era una brava persona, o almeno si considerava tale.
Ma Harry capì ben presto che la vita non è giusta.
Ci sono centinaia di aggettivi che, volendo, potrebbero essere affibbiati alla parola 'vita'.
Ma se ce n'è uno che è assolutamente inadeguato a quello scopo, era proprio 'giusta'.
Perché in tutti quegli anni, nulla era mai andato nel modo giusto.
E se una volta Harry credeva di poter sopportare e andare avanti, in attesa che la felicità bussasse alla sua porta, ora aveva capito che no, non sarebbe servito a nulla aspettare ancora.
Perché se qualcuno avesse chiesto a Harry di descrivere la parola 'amore', lui avrebbe sempre e comunque risposto dicendo solamente 'Louis'.
E probabilmente per Louis era lo stesso; ma nessuno doveva saperlo.
Era quello alla fine, il loro amore.

Il più grande segreto che esistesse.

Voi siete bravi a tenere i segreti?

Quando sentite quell'agitazione dentro perché sapete che siete sul punto di essere scoperti, quando l'eccitazione di dirlo a qualcuno vi logora fino alle ossa, quando capite che il segreto che state portando è un fardello troppo grane perché le vostre spalle siano in grado di reggerlo senza l'aiuto di qualcun altro...

Beh, siete bravi a tenere i segreti?

Harry non lo era.

O meglio, lui non apriva bocca, quando si trattava di tenere nascosto qualcosa.
Era una persona a cui avresti potuto dire qualsiasi cosa, con la piena consapevolezza che le parole che gli stavi affidando non avrebbero mai lasciato la sua bocca.
Però non sempre il compito di tenere un segreto è affidato solo alla nostra voce.
C'erano altre cose, che finivano sempre con il tradire Harry, con il far trovare il suo segreto ad un soffio dall'essere scoperto.
E questo Louis lo sapeva. I manager lo sapevano. Perfino le fan, lo sapevano.
Fu per questo motivo che prese parte alla recita anche una ragazza di nome Eleanor.
Non dovevano scoprirli, capite?
Era così straziante per Harry vedere Louis camminare mano nella mano con quella.
Ma il ragazzo cercava di accontentarsi, perché sapeva che la sera sarebbero stati ancora una volta solo lui e Louis, senza nessun freno, ostacolo, o qualsiasi cosa che impedisse loro di amarsi.

Le mura di una casa.

Quella era la loro salvezza, le quattro mura portanti della loro casa, che ogni giorno nascondevano il loro segreto agli occhi indiscreti della gente.
All'esterno, loro erano Harry Styles e Louis Tomlinson, degli One Direction.
Ma all'interno di quella dimora, erano semplicemente Harry e Louis.
Ed era questo che Harry amava più di tutto, sapere che lì dentro erano solo loro due, che erano un qualcosa che nessuno avrebbe mai scoperto, che nessuno avrebbe mai capito.

Perché, come puoi capire qualcosa che non hai mai avuto?



Harry era seduto sul divano, con la testa tra le mani, e i gomiti sulle ginocchia.
Stava piangendo.
Non lo faceva mai, una volta, ma ora capitava sempre più spesso. Era l'unico modo che aveva per buttare fuori il suo dolore, che minacciava ogni giorno di avanzare e distruggerlo.
Era dannatamente stanco, e nessuno sembrava rendersene conto. Lui non era un pupazzo.
O forse si, perché anche i pupazzi, se tirati troppo forte, si strappano.
E lui lo sapeva, le cuciture stavano per cedere.
Tra i suoi singhiozzi, Harry non udì Louis che entrava in salotto e gli si sedeva accanto.
Gli avvolse le spalle con un braccio, facendolo sobbalzare, ma poi lo strinse forte.
“Cosa succede, Harry?”
“Sono stanco.”
“Lo sono anche io. Ma ce la facciamo.”
“Lo ripetiamo da due anni ormai. Ma non possiamo farcela per sempre, non continuando così.”
“Cosa vorresti fare allora?”
“Non lo so.” la voce uscì dalle sue labbra appena udibile, quasi un gemito, un sospiro.
Pensò a tutti i tatuaggi che si era inciso sulla pelle, con la speranza che il mondo capisse.

E il mondo, in un certo senso, aveva capito.

Le loro fan, quelle più attente, avevano colto i loro sentimenti, e li supportavano.
Ma allo stesso tempo, nessuno aveva capito assolutamente nulla di tutta quella storia.
Il mondo non aveva ancora capito, che due ragazzi che si tengono per mano non sono mostri.
Non aveva capito, che l'amore tra due persone che sono più simili di quanto dovrebbero non è meno puro di qualsiasi altro.
Non aveva capito che siamo tutti uguali, e che ridiamo, piangiamo, soffriamo e amiamo tutti nello stesso modo.

Compassione.

Harry le compativa tutte, quelle persone che credevano che il loro amore fosse diverso.
Perché avrebbe dovuto esserlo? Loro erano come tutti gli altri. Il loro amore era grande come quello di qualsiasi altro.

Anzi, molto di più.

Louis accarezzò i capelli del più piccolo, con un sospiro.
“Abbiamo accettato tutto questo quando abbiamo firmato quel contratto.”
“No, io non ho mai accettato tutto questo. Ho acconsentito, mi sono ritrovato costretto a farlo. Ma accettarlo...quello non lo farò mai.”
“Un giorno tutto questo finirà.”
“Un giorno sarà tardi. La gente disprezza quelli come noi. Non lo capisci Lou? Siamo sbagliati. È questo quello che loro pensano. Le persone non devono scoprire che ci amiamo, o inizieranno a schifarci. È questo quello che credono i manager,
sai? Loro credono che il nostro amore faccia schifo.”
“Il nostro amore, è l'unica cosa bellissima che ancora esista.”
“Si, spiegaglielo tu.”
Harry si alzò, infuriato, ma pur sempre calmo nella sua rabbia cieca.

Da quando amarsi era un peccato?

Da quando il mondo aveva deciso che fosse così.


Harry diede le spalle a Louis e corse fuori dalla stanza.
Il mondo era il luogo più brutto in cui una persona potesse trovarsi.
Per la società cessi di essere una persona quando inizi ad essere diverso.
O forse non lo sei mai stato.
Sei sempre stato e sarai sempre solo un'etichetta.
Le persone ti leggeranno, ti disprezzeranno e passeranno oltre, in cerca di qualcosa di migliore.
Il mondo era un brutto posto, questo Harry lo sapeva.
Chiuse gli occhi e immaginò come sarebbe stato se la società non avesse preteso di omologarci tutti.
Si lasciò cadere sul bordo del letto, lo sguardo perso nel vuoto.
Poco dopo Louis fece ingresso nella stanza, e si sedette piano accanto a lui, afferrandogli la mano. Non disse nulla, non ce n'era bisogno.
Sarebbero rimasti lì seduti, ad attendere che qualcosa cambiasse, ad attendere che il mondo si dimostrasse finalmente pronto ad accogliere un amore grande quanto il loro.

  
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