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Autore: brittanacrowen    19/01/2013    1 recensioni
"L’addio quella mattina fu talmente doloroso che non si riesce a spiegare quanto realmente lo era stato." Kurt e Santana lasciano l'Ohio a causa di due offerte di lavoro che non possono in alcun modo rifiutare, e con l'Ohio lasciano anche le loro anime gemelle, il Glee Club, le loro famiglie e i loro amici. Davanti a loro si prospetta la più emozionante, romantica e anche triste avventura della loro vita.
-è la mia seconda ff, la mia prima con più di un capitolo-
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quinto: la verità


Imbarazzo,paura,tristezza,rimpianto,malinconia.
Nel cuore di Brittany si erano affollati così tanti sentimenti che non era più nemmeno in grado di ragionare.
Jenna stava in piedi dietro la bionda con lo sguardo basso, una mano tra i capelli mentre l’altra giocherellava con il vestito a causa dell’imbarazzo. Brittany era rimasta in mobile, oltre il nome della sua ragazza non era riuscita a pronunciare nient’altro. Le gambe le stavano per cedere, se lo sentiva. La latina era lì all’ingresso del bagno, tra la porta e il muro, la bocca spalancata e gli occhi luccicanti di lacrime.
Brittany sospirò senza volerlo e Santana uscì dal bagno senza dire nulla e lei la rincorse.
“fermati San, fermati ti prego”
Lei non sembrava ascoltarla e continuò a correre raggiungendo l’uscita dell’auditorium, Brittany nel frattempo l’aveva raggiunta, la prese per un braccio e la guardò negli occhi.
Le giovani rimasero a guardarsi per qualche secondo in lacrime “mi dispiace San..i-io..”
Santana aprì la bocca per cercare di dire qualcosa ma non uscì nulla, si divincolò e se ne andò.
Brittany rimase in piedi a vederla andare via, le gambe le cedettero e così rimase seduta fuori dall’auditorium con le lacrime agli occhi, le gambe rannicchiate e le mani sul viso.
 
******
 
“papà ti ho già detto mille volte di non aspettarmi in-” ma Blaine non riuscì a finire la frase perché accese la luce e si accorse che non era suo padre quello seduto alla sua scrivania.
“k-kurt?” disse cercando di soffocare le lacrime
“ciao blaine” rispose lui con un grande sorriso
“c-che diavolo ci fai qui?” Blaine in quel momento avrebbe voluto dire a Kurt che sapeva tutto, avrebbe voluto urlargli addosso quanto era arrabbiato, avrebbe voluto buttarlo fuori dalla sua camera dicendogli quanto sia stato scorretto. Ma non lo fece, non lo fece perché si rese conto solo ora di ciò che realmente aveva fatto, lui aveva tradito Kurt, lo aveva tradito. Aveva fatto sesso con un altro. Solo ripetendolo nella sua mente riuscì a rendersi conto che lo aveva appena fatto per davvero.
“sono tornato per te, per chiederti scusa, per darti delle spiegazioni” disse Kurt mentre Blaine non riusciva a smettere di pensare a ciò che aveva appena fatto. E così senza dire nulla, pensando che se avesse raccontato a Kurt  quello che era successo lo avrebbe lasciato e sarebbe subito tornato a New York, lo abbracciò. Affondò la sua faccia sul collo del ragazzo, gli occhi gli si riempirono di lacrime e il suo respiro diventò sempre più corto.
“eeei, mi sei mancato anche tu ma non c’è bisogno di piangere così” ma quando si scostò per guardarlo negli occhi si accorse che quelle di Blaine non erano lacrime di gioia, ma erano lacrime di dolore.
“B-Blaine che succede?”
“mi dispiace Kurt, mi dispiace così tanto..” disse tra un singhiozzo e l’altro
“p-per cosa Blaine? c-cos’è successo?” chiese
“t-tu eri a New York , hai smesso di rispondermi ai messaggi, non rispondevi alle chiamate e poi-” riprese quel poco fiato che gli era rimasto e cercò di continuare “ero da Sam, ho letto il messaggio che gli ha mandato Rachel, diceva della tua chiamata di quello che è successo e io.. io..” ma scoppiò in un pianto che non riuscì a controllare
“t-tu cosa Blaine?” chiese Kurt che ormai era sul punto di piangere, ma Blaine non rispose, si lasciò cadere sul letto e si mise le mani sul viso.
“i-io ho solo visto un altro ragazzo, ero triste, lontano da te..non so cosa mi è preso, ma subito dopo l’uscita ho capito che l’unico che volevo eri tu Blaine..” cercò di continuare “non l’ho baciato, non l’ho nemmeno sfiorato siamo solo-” tentò di finire la frase ma Blaine raccolse le forze,l’ultimo filo di voce che possedeva e disse “io ci sono andato a letto”.
Le gambe di Kurt non lo ressero, Blaine si diresse verso di lui per aiutarlo ad alzarsi ma Kurt in preda al panico lo respinse, si alzò e scappò via. Uscì dalla camera, scese le scale, uscì dalla porta, salì in aiuto e cominciò a guidare. La lacrime scendevano senza fermarsi, il respiro gli mancava e le mani gli tremavano quasi da non riuscire a guidare.






ciao ragazzi, ho visto che a leggere la mia storia siete sempre di più.
vi ringrazio tantissimo.
ho visto che alcuni l'hanno messa tra le seguite e le preferite. grazie mille.
questo capitolo è un po' corto ma ho voluto scrivere solo questo per far capire meglio il dolore dei ragazzi.
appena posso scriverò anche il prossimo, spero vi stia appassionando.
un abbraccio a tutti,
-Bet.








 

  
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