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Autore: Urheber des Bosen    19/01/2013    0 recensioni
Lucifero ci amò così tanto da distruggerci.
Egli impunemente ci donò la scelta.
Come fai a conoscere la Luce, se non mai sentito il sadico sospiro del Buio?
Avrei preferito essere cieco.
E tu?..
ATTENZIONE
(Questa storia tratta tematiche delicate che potrebbero turbare la sensibilità del lettore tra cui:violenza sia fisica che psicologica, tematiche religiose,incesto e suicidio).
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Spesso, anzi per una volta siamo sinceri, sempre attribuiamo il colore bianco al bene ,ed al colore nero il male.
Attribuiamo la verità alle nostre idee.
Alcuni affermano che la nostra realtà visuale sia troppo limitata.
Ma io dico che siamo solo uomini, siamo solo ibridi creati da una volontà sbagliata ,o semplicemente frettolosa.
Non siamo pronti, non abbiamo voglia di affrontare quell'odioso colore grigio.
Vogliamo, pretendiamo di essere Limitati.
 
Ebbene, anch'io la pensavo come voi.
Ma purtroppo, le circostanze hanno preteso il mio risveglio.
Quanto  avrei preferito sognare un mondo migliore, immaginare un umanità diversa.
Ed invece, l'odiosa verità che pian piano ti corrode.
L'unica cosa che si nota dando uno sguardo alla luce, è una penosa ombra: per l'ennesima volta una rinascita dell'umanità rimandata.
Io pretendevo solo una dolce bugia, che mi cullasse al calar dell'alba salata.
Volevo solo intossicarmi di false droghe: il semplice respiro del vento, il freddo bacio i una mattina.
Pretendevo quella sicurezza che rasentava la mia amata banalità.
Che c'e di male nel credere di essere felici?
 
..Ed invece hanno rovinato tutto.
La mia dolce finzione in un mare di convinzioni logorate dal tempo.
 
Ebbene, vi state divertendo?
Chi eravate voi per farmi aprire gli occhi?
Maledetti.
Siete consapevoli del fatto che non saprò più rimuovere questa maledetta freccia che dagli occhi è passata al cuore?
Maledetto Cupido, dio crudele, figlio di un amore disgustoso.
A causa vostra ,perderò la mia apparente innocenza.
La vergogna.
No, voi non conoscete il significato di questa parola spesso sottovalutata, a volte dimenticata.
Ripudiata.
La vergogna è quel nobile sentimento, ricoperto di macchie che ti consuma.
Egli si sazia della tua distruzione.
E' quell'inquietante motore che ti sveste del tuo apparente potere, facendoti chiedere il motivo dei tuoi continui fallimenti.
Eppure miei cari, il nulla.
Vorrei perdermi in un buco nero.
Ma sento che quella dannata parte di me ,sarebbe ancora attaccata al mio maledetto Amore.
In un buco nero un pregiudizio indossato dalla ragione.
Dovrei pentirmi di questo marcio sentimento, dovrei cercare di richiudere gli occhi o meglio di strapparli.
Ma ormai a cosa servirebbe?
Quei maledetti hanno giocato la mia vita a dadi con la Fortuna.
Io, Io non sono altro che un gioco nelle mani di aguzzini crudeli.
Potrei scagionarmi, affermando che non posseggo più il mio libero arbitrio..ma non posso , perchè sento che vi è ancora una vaga scelta in me.
Ma non voglio.
In lui vedo la mia Salvezza.
Un suo sorriso potrebbe redimermi.
 
Ma non lo farà.
Per tanto resterò nel mio angolo ad aspettare.
Dio, a volte sento di amarti a tal punto da ucciderti.
Bastardo.
Non capisci che mi stati consumando?
Il mio cuore non può sopportare tanto..
 
..E ti prego non piangere.
Non capisci che l'unico motivo per cui ti tratto male è per salvarci.
Io, io sono marcio, mi hanno reso tossico.
Ma tu, tu sei la perfezione, sei tutto ciò che c'e di buono in questa squallida umanità.
Non riesco a scorgere i tuoi occhi.
Mi stai mangiando..ma non temere, ti prometto che farò tutto ciò che è nelle mie squallide mani per cercare di proteggerti...da me.
Lurido mostro governato dagli istinti.
Ormai ho venduto la mia ragione, per un tuo cenno.
Mi sono immolato a te, è solo che vorrei averti.
Ma tu sei l'infinito, ed io sono solo finito.
Non potrei mai macchiarti.
 
Per tanto, lascia che orribili parole macchino le tue orecchie, solo per proteggerti.
Ma ti prego non piangere.
Io,  lacrime non ne verserò mai, perchè piangere significa dimenticare.
Ed io non dimenticherò mai, mai niente del mio Angelo.
 
Eclissati dall'immortalità dell'infinito, riusciamo a scorgere in una vana azione l'immortalità che non è data avere al nostro corpo finito.
 
 
 
  
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