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Autore: Lachelle Winchester    19/01/2013    2 recensioni
La vita dei Winchester è una caccia a cui non c'è mai fine e la maggior parte delle volte non si riesce a vedere una via di fuga. Per questo ad un certo punto trovare l'amore per un cacciatore significa più di quanto significhi per una persona qualsiasi: saranno capaci di decidere in che direzione deve andare la loro vita?
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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5-La spada di Rocone

New Messico

Dopo essere tornato al motel, Dean s'infilò a letto senza addormentarsi mentre gli altri tre dormivano ancora beatamente. Nel tardo pomeriggio Sam uscì di nuovo e tornò con Caroline; stava molto meglio rispetto a come l’avevano vista nei bagni dell'autogrill e la osservarono meglio questa volta. Portava lunghi capelli bruni ed aveva una corporatura minuta, completamente in contrasto con quella imponente di Sam.
« Ragazzi, Caroline può aiutarci. E' un'archeologa e conosce in teoria quello che stiamo cercando. » disse, facendole segno di accomodarsi sul divano. « Ho pensato che potrebbe darci una mano. » si affrettò ad aggiungere.
Aveva paura della reazione di Dean e aveva anche ragione a farlo. Castiel fece per cominciare a parlare, ma Dean lo fermò col braccio e lo anticipò, alzandosi minaccioso dal divano.
« Aspetta, cosa vuol dire che potrebbe aiutarci? Che sa tutto di noi? » cominciò lui. « Ti sei messo a raccontare i cavoli nostri agli altri, Sammy? » chiese alzando la voce e guardando fisso il fratello; ci rimaneva male tutte le volte che Sam portava una novità e non rispettava le loro regole.
« Dean, lei non è gli altri. E' la mia ragazza. » aggiunse con naturalezza, sperando di non fare brutte figure avanti a lei, ma sapeva di potersele aspettare.
« La tua ragazza? » chiese Dean, sorpreso dalla semplicità con cui l’aveva detto.
Mosse leggermente il capo spalancando gli occhi e non smise di fissarli.
« Si, Dean, la mia ragazza. Non tutti ci impiegano anni ad ammettere di amare qualcuno... » sbottò; non aveva mai detto nulla riguardo lui e Lachelle, ma a vederla soffrire così qualcosa era scattato in lui e pensò che quella fosse la volta buona di tirare fuori il discorso. « e comunque non mi va più di mentire a nessuno. Lei è la mia ragazza e devi accettarlo. » continuò per mettere fine al silenzio che si era sollevato nella stanza; per la prima volta era riuscito a farlo rimanere senza parole tirando in ballo l’argomento a lui più caro, prendendolo alla sprovvista.
« Bene! » si limitò a rimbeccarlo Dean, non sapendo cosa rispondere.
« Bene! » ripeté il fratello e davvero si sentiva bene quella volta, sentiva l’autostima crescere.
Lachelle li guardò malissimo perché, giusta o sbagliata che fosse la sua presenza, stavano litigando davanti a Caroline, quasi dimenticandosi che esistesse.
« Ormai è andata così, smettetela di fare i cretini e vediamo di trovare questa maledetta spada di Rocone. » cercò di prendere in mano la situazione e di organizzare la loro nuova missione.

Grecia

Caroline era molto in gamba, conosceva tante cose sui greci e sugli Dei; sembrava un po’ la versione femminile di Sam con gli occhiali. Secondo le sue conoscenze, oltre al monte Olimpo, conosciuto come la residenza degli Dei, c'era il Kronox, monte ai cui piedi si organizzavano i giochi olimpici; era probabilmente come una sorta di teatro olimpico, dove questi assistevano alle gare e agli spettacoli degli uomini. Lì, ,molti secoli prima, secondo una leggenda era stata nascosta la spada di Rocone.
Il giorno dopo lasciarono Caroline in New Messico e Castiel li trasportò in Grecia; fece uno sforzo superiore e qualche viaggio in più per portare anche l'Impala perché Dean non voleva lasciarla così lontano. La Grecia era uno dei posti più belli che avessero mai visto; il mare e il cielo erano di un unico azzurro limpido e la voglia di tuffarsi in acqua era molto forte nonostante facesse freddo. Le coste erano ingombrate da enormi e maestosi alberghi affollati di persone; quelli si che erano alberghi a 5 stelle, non come i motel a cui erano abituati. Era tutto così irreale, non che loro fossero abituati a giornate in ufficio e sagre del maiale, ma dai fantasmi agli Dei ce ne vuole. Dean era euforico, vedeva riferimenti ai film ovunque anche se un po' esagerava perché sapeva di far sorridere Lachelle e quello sembrava il suo nuovo obiettivo: farla ridere e trascorrere più tempo con lei, perché ridere era il suo punto debole. Aveva sempre saputo come conquistarla ma non ne aveva mai trovato il coraggio prima.
« Il monte Kronox, poi dopo andiamo a dare un'occhiata all'Olimpo? » disse sottovoce mentre si avvicinavano alla reception di un motel in periferia; non era male per il loro standard, ma avanti ai loro occhi c'erano ancora quegli hotel con le piscine che annebbiavano loro la vista.
Castiel voleva restare nella loro camera ancora per una settimana per studiare tutto e prepararsi, ma non avevano tempo da perdere: dovevano prendere la spada prima che cadesse in mani sbagliate. Si armarono di ogni tipo di amuleto, così come avrebbe sicuramente consigliato loro Bobby se fosse stato lì. L'angelo e Sam erano piuttosto tranquilli, mentre l'euforismo di Dean aveva coinvolto anche Lachelle; trascorsero quasi un'ora a fare discorsi volando da un film all'altro, imitandone i personaggi e citando i loro dialoghi preferiti.
« Dritti alla meta e conquista la preda. » Dean indicò una salita più semplice sulla montagna scivolosa che stavano cercando di scalare.
« Adesso chi saresti, Jack Sparrow? »chiese Sam annoiato, qualche metro dietro di lui.
« Capitan Jack Sparrow. » lo corresse Lachelle sorpassandolo, con un largo sorriso sul volto.
« Ti ci metti anche tu adesso? » protestò Sam ma lei sorrise ancora e gli fece l'occhiolino; i film d'avventura e fantasia erano i suoi preferiti, erano tutto ciò che lei aveva sempre sognato e le piaceva da morire quando Dean li guardava con lei.
« Signorina Croft, mi farebbe l'onore di venire con me a visitare il Monte Fato? » le chiese il maggiore, ricordandosi del suo amore per Tomb Raider e Il Signore degli Anelli.
« Certo Padron Frodo, ma il Monte Fato è un vulcano. » rispose lei divertita.
« Sono Jack Sparrow, posso fare qualsiasi cosa; » si giustificò lui. « vuoi visitare un vulcano? Ti farò visitare un vulcano. Ogni suo desiderio è un ordine. » scherzò, ma in realtà non scherzava affatto; avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
« Tu non eri Batman? » chiese lei ridendo e continuando a salire.
E non mancarono i "Non capisco a cosa ti riferisci" di Cass e i "Piantatela adesso" di Sam. Arrampicandosi con calma tra le discontinuità delle pietre del monte, scoprirono un'entrata, un foro abbastanza grande da passarci due Sam alla volta ed entrarono al centro del Kronox.
« Come in Viaggio al centro della Terra. » ricordò il fratello maggiore, poi sentì dei passi che non erano dei loro. « Cos'è stato? » chiese girandosi per capire da dove proveniva il rumore.
« Io dico che potrebbe essere un rumore... » rispose l’angelo con l'aria misteriosa d'agente FBI come i tipi di CSI, socchiudendo gli occhi e scuotendo lievemente il capo.
« Che cavolo fai? » lo rimbeccò Dean serio.
« Niente, non ho capito ancora come si gioca. » rispose amareggiato; per ore li aveva visti giocare e voleva partecipare ma non sapeva come.
Lachelle adorava quando mostrava il suo lato tenero; pensava spesso a come poteva essere Cass da bambino, sempre ammesso che lo fosse mai stato.
Guardarono ammaliati il paesaggio maestoso di quel monte; all'interno era ricoperto di pietre lisce e levigate, su cui arrivavano i raggi del sole che le faceva sembrare d’oro. Era uno spazio vuoto, ma c’erano tanti corridoi di cui non si vedeva l'uscita; c’erano strani simboli, forse indicavano la destinazione di quei piccoli tunnel, intrecciati uno nell'altro.
« Comunque io ho sentito dei passi. » ripeté Dean preoccupato, ma Sam cominciò a prendere parte al gioco.
« Sarà Gollum che ci segue. » intervenne ma il fratello gli rivolse uno sguardo serio.
« Non è questo il momento di scherzare , Sammy. » lo ammutolì.
L’uomo alto lo guardò accigliato, sussurrando un « Non ho parole. » e guardando il fratello accigliato.
« Magnifico, perché dobbiamo evitare di farci sentire. » concluse Dean, entrando in uno di quei sentieri luminosi.

Poteva mai andare loro qualcosa liscio? Non sarebbero stati i Winchester, altrimenti.
Due figure scure, altre due e poi altre ancora arrivarono da uno di quei tunnel e si scaraventarono su di loro molto prima di quanto si aspettassero.
« Sono demoni e lui...lui è Raffaele. » si affrettò ad informarli Castiel, prima che quest'ultimo lo scaraventasse a terra con una spinta.
L’angelo col trench rimase a terra, sorpreso dal gesto.
« Fratellino, » lo salutò con ironia  « anche tu vuoi la spada? » gli chiese avvicinandosi e dandogli un pugno sul naso.
L'angelo che parlava con Castiel era bassino e poco robusto, scuro di pelle e di capelli, gli occhi un tantino sproporzionati da farlo assomigliare ad un chiwawa molto arrabbiato.
« Cosa vuoi,Raffaele? » chiese Castiel, sanguinando dal naso, senza riuscire ad utilizzare i suoi poteri in quella montagna.
« Vogliamo la stessa cosa, la spada di Rocone. » rispose secco Raffaele, scoprendo un enorme botola dietro di lui, apparentemente vuota.
« IO-NON-VOGLIO quella spada; » ribatté ferocemente, cercando di alzarsi da terra, scandendo ogni parola. « voglio solo evitare che finisca in mani sbagliate. » aggiunse una volta in piedi.
« In mani sbagliate? Non ti fidi dei tuoi fratelli? » chiese ironicamente l’altro angelo. « Questa spada potrebbe essere la soluzione a tutta questa situazione. Abbiamo bisogno di una guida. ».
« Tu vuoi che Rocone uccidi Lucifero e assuma il controllo di tutto? E nostro Padre? » chiese con un filo di voce Castiel; in tutti quegli anni si era abituato all'assenza di Dio, ma inconsciamente sperava ancora che fosse vivo e non accettava l’idea che qualcuno complottasse contro di Lui.
« Castiel vuoi arrenderti? Nostro Padre ci ha abbandonati, ci ha lasciati qui come degli stupidi. Rocone potrà essere il nuovo dio ,potrà sostituire... » iniziò a spiegare ma Cass lo interruppe aggredendolo.
« Nessuno potrà mai prendere il posto di nostro padre, figlio di puttana ».
« I Winchester ti stanno contagiando, vero? Hai bisogno di loro per sentirti utile, perché sei un fallito, sei sempre il solito ingenuo Castiel. » concluse scostandosi da lui e digrignando i denti.

Dall'altro lato uno dei demoni si avvicinò a Sam, sferrandogli un pugno sulla fronte e Dean andò in suo aiuto con l'acqua santa per tenere lontani gli altri demoni. Il più piccolo dei Winchester aveva restituito al proprio mittente i pugni ricevuti, ma questo prese di nuovo il sopravvento e lo scaraventò lontano, su alcuni macchinari che vennero scoperti grazie all'urto che aveva fatto cadere la stoffa che li nascondeva. Dean stava lottando con l'ultimo demone rimasto, ma questo gli ferì il braccio, lo prese a pugni, colpendogli il naso e scaraventandolo su un grande masso di pietra frastagliato; il cacciatore non riusciva a riprendersi e il demone avrebbe continuato se Lachelle non lo avesse pugnalato, arrivando giusto in tempo.
« Tanto siamo in troppi per voi. Non vi immaginate neanche il nostro esercito. » disse fiero.
Il contenitore mingherlino e baffuto era in fin di vita e così anche il demone; sanguinava e ansimava ma lottava con se stesso e cercava di resistere fino all'ultimo istante.
« Rocone sarà liberato. » aggiunse.
« Perché volete liberare Rocone e mettere in pericolo il vostro amato Lucifero? » chiese Lachelle scuotendogli il capo, con un pugno stretto intorno al collo.
« Lo vogliamo morto quasi quanto voi. Sapete minimamente di cosa significhi avere il Diavolo come padre? » chiese ansimando sempre più forte. « Non è certo un padre premuroso, per lui siamo solo giocattoli. » aggiunse prima che lei, pur provando un po' di compassione per la causa, lo lasciasse lì a morire per recuperare Dean.

« DEAN! » gridò con quanto fiato aveva in gola. « Va tutto bene? » gli chiese premurosa.
Il cacciatore la vide arrivare verso di lui, tutta sporca di sangue e sperò non si fosse fatta nulla.
« S-stai sanguinando.» balbettò allarmato, senza riuscire ad alzarsi da terra e respirando appena.
« Non ti preoccupare, non è grave. » lo rassicurò accarezzandogli la fronte. « Fammi vedere, dobbiamo tamponare il sangue adesso e non devi fare sforzi. ».
In men che non si dica gli prese il braccio e lo avvolse con un pezzo di stoffa strappato in fretta dalla propria maglietta. Lo aiutò ad alzarsi e lo fece appoggiare alla propria spalla, fungendo da stampella, e ad un passo alla volta raggiunsero lentamente Castiel, che portava Sam sulle spalle.
« Non puoi portarci tu? » gli chiese ma l'angelo scosse la testa.
« Qui non funzionano i miei poteri, non posso fare niente e poi la chiave non è qui. Tutta fatica sprecata. » si amareggiò, abbassando lo sguardo cupo e guardandosi i piedi.
« Ah, ti sarai stancato a guardarci. » sbottò infuriata, avviandosi piano al foro da dove erano entrati; uscire fu più difficile perché da dentro non vedevano le pietre su cui potevano appoggiarsi, e dovevano anche andare piano per non aggravare le ferite che si erano rimediati.
« Non capisco. » disse inclinando il capo.
« Lascia stare. » rispose lei sbuffando; non era colpa di Castiel, era solo molto preoccupata per Dean che continuava a perdere sangue e Sam svenuto.

Scesero piano piano dal monte, dicendo qualche parola solo ogni tanto mentre il cielo sopra di loro era ancora azzurro. Lachelle sorrideva a Dean per rassicurarlo e gli accarezzava la fronte senza riuscire a controllare le proprie azioni. Quando arrivarono ai piedi del monte, si diressero direttamente al loro motel. Castiel salì su con Sam, sanguinante e ancora svenuto ma Dean e Lachelle rimasero giù ancora un po' perché avevano visto la figura di una donna con i vestiti neri di pelle, aderenti come li indossava Caroline, frugare nella loro auto. Quando si avvicinarono colsero la donna indaffarata a cercare qualcosa nel loro bagagliaio.
« Siete ancora vivi? » chiese in modo spontaneo. « Voglio dire, che bello rivedervi. » si corresse immediatamente.
Lachelle la scrutava e si rivolse in modo brusco.
« Che ci fai qui in Grecia e perché sei nella nostra macchina? » chiese stizzita; loro rubavano le macchine degli altri ma gli altri non avevano assolutamente il diritto di avvicinarsi all'Impala.
« Cercavo un-uno-uno spazzolino, » si giustificò balbettando. « ne avete per caso? » chiese fingendo di essere indifferente.
Lachelle la fulminò con lo sguardo e lei alzò le mani sospirando.
« Fa niente, grazie comunque. » li congedò, poi diede loro le spalle ed entrò nel motel dove alloggiavano.
Non si curò né di scusarsi, né di preoccuparsi di cosa Sam si fosse fatto; in fondo lo aveva visto con sangue grondante dalla faccia, ferite e svenuto.
La situazione era strana, c'era qualcosa che non andava, ma erano troppo stanchi per pensare; anche Lachelle, che di solito era la più riflessiva, voleva solo stare vicino a Dean e prendersi cura di lui, al resto ci avrebbero pensato l'indomani insieme. 
   
 
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