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Autore: Tigre Rossa    20/01/2013    3 recensioni
“Come mai siete da queste parti?” chiese Frodo, incuriosito.
I sei amici si erano seduti ormai da molto tempo e dopo ore e ore di chiacchiere, finalmente, Frodo manifestò la sua curiosità, incapace di aspettare un minuto di più.
Gimli si tolse la pipa dalla bocca e soffiò prima di rispondere. “Speravo che quasta domanda arrivasse il più tardi possibile, Frodo. Ma tanto vale rispondere, visto che non si può evitare la realtà. Siamo qui con la compagnia maggiore di Aragorn, o per meglio dire, del Re Aragorn. Siamo venuti per prendervi. Dobbiamo raggiungere subito gli altri.”
“Perché? Cosa è successo?” chiese Sam, spaventato.
Legolas alzò lo sguardo da terra e, guardando gli Hobbit uno per uno negli occhi, rispose "Siamo in guerra. E abbiamo bisogno di voi.”
Il suo sguardo cadde su Frodo e continuò lentamente “Abbiamo bisogno di te.”
Una guerra terribile rischia di travolgere La Terra di Mezzo e il Mondo di Narnia. Una guerra che le distruggerebbe. Frodo, Sam, Pipino, Merry e gli altri riusciranno a salvare nuovamente la Terra di Mezzo? Il coraggio, l'amicizia, l'amore, la speranza e la saggezza riusciranno a evitare la distruzione totale?
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frodo, Merry, Pipino, Sam
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dubbi sotto la luna
 

 
Il mare si apriva davanti ai  suoi occhi e si estendeva all’infinito, verso l’orizzonte. Grande, immenso, maestoso. Le onde azzurre, i gabbiani che lo sorvolavano maestosi, l’aria frizzante, il vento amico. Tutto lo chiamava con insistenza.
Mise i piedi in acqua e chiuse gli occhi, sospirando. La dolcezza di quel mare, la tranquillità di quelle acque, la serenità di quei fondali nascosti gli permisero di dimenticare per un momento la sua pena, la sua eterna sofferenza, il suo dolore.
Ma il Male non gli voleva concedere neanche quella parentesi di serenità e di felicità.
L’anticha ferita si risvegliò all’improvviso, come infuocata, e lo costrinse a inginocchiarsi a causa del dolore da essa causato. Un forte calore lo investì e, alzando lo sguardo, vide un grande ed immenso vulcano sorgere in mezzo alle acque, sputando lava e lapilli. Il suo calore era così potente che l’acqua del mare evaporò tutta, lasciando solo la nuda terra.
Un grande occhio apparve sopra il monte di lava e posò il suo sguardo sul piccolo corpo ansimante che giaceva sulla terra bruna.
Una mano fatta di fumo nero si allungò minacciosa verso di lui e . . .
 
Frodo si svegliò di soprassalto, ansimante, tenendo la mano sopra la sua ferita.
 
Quando il dolore si affievolì lievemente si passò stancamente le dita sugli occhi, cercando di scacchiare le terribili immagini del suo incubo, ma sembrava che fossero impresse a fuoco sui suoi poveri occhi stanchi.
Ormai erano anni che non trovava più pace nei suoi sogni. Tutto era diventato oscuro, per lui.
Da quando aveva portato l’Anello del Potere le sue notti si erano fatte scure e i suoi giorni cupi. Era come se un’ombra fosse scesa su di lui e la sua anima, e non c’era modo di liberarsene.
Certo, aveva ancora dei momenti di luce, dei pallidi raggi di felicità, ma l’oscurità diventava sempre più pesante e più potente ogni giorno che passava.
Fisicamente stava bene, se non si considerava la sua ferita. Era la sua anima ad essere mutilata.
L’Anello lo aveva stretto per troppo tempo e l’Occhio lo aveva osservato troppo da vicino.
Mentre la Terra di mezzo fioriva di nuovo, lui sfioriva lentamente, come un albero in autunno.
Le uniche cose che impedivano alla sua anima di collassate completamente e di svanire nel grande vortice che lo avvolgeva instancabilmente erano l’amore per la vita, l’amore per la sua terra e l’amicizia delle persone a lui più care.
Si, erano Sam, Pipino, Merry, Gandalf, Bilbo e tutti i suoi amici, anche quelli più lontani, i suoi raggi di luce in quei giorni bui e in quelle notte tempestose. Senza di loro non sarebbe mai riuscito a resistere alla grande oscurità che lo reclamava con insistenza.
 
“Padron Frodo?”
 
Frodo sorrise mentre si voltava verso il suo migliore amico, determinato, come sempre, a nascondere il suo disagio e il suo dolore, per quanto potesse essere possibile nascondere qualcosa agli attenti occhi del suo giardiniere.
 
“Dormi Sam, domani ci aspetta un’altra lunga giornata di marcia. Dobbiamo arrivare presto a Brea, lo sai bene.”
Lui lo guardò attentamente con i suoi grandi occhi, prima di rispondere :”Avete avuto un altro incubo, non è vero?”.
Frodo sospirò. Era impossibile nascondere qualcosa a Sam!
“È possibile che ti accorgi sempre di tutto?” domandò rassegnato.
“Vi conosco come il mio giardino, padron Frodo. Di nuovo il vulcano?” domandò a sua volta Sam, mettendosi a sedere vicino al suo padrone.
Lui abbassò gli occhi. “Questa volta è stato diverso.” disse a bassa voce “ C’era l’Occhio, Sam, come gli incubi che mi tormentavano durante il viaggio verso il Monte Fato.”
Sam lo guardò preoccupato ed ansioso “Pensate che centri con la nuova minaccia che il nostro mondo deve affrontare? Che Sauron stia tornando, magari ?”.
Frodo scosse la testa :”Non lo so, Gimli e Legolas non mi hanno voluto dire niente. Comunque, se si trattasse di questo, penso che dovresti tornare dalla tua famiglia. Elanor ha solo pochi mesi, e se  ciò che temiamo fosse realtà tu devi essere lì, a proteggere Rosie e la tua bambina.”
“Padron Frodo, ne abbiamo già parlato. È vero, re Aragorn non ha chiamato me personalmente, solo voi, Pipino e Merry, ma dove andate voi vengo anche io. L’ho sempre fatto, mi sembra un po’ tardi per tornare indietro, non vi pare?” rispose Sam risoluto, prendendo la mano del suo amico e padrone.
“Ma prima non avevi una famiglia che dipende da te, Sam. Il tuo primo e unico dovere adesso è proteggerla, non seguire me.”.
“Se so cosa ci aspetta posso proteggerla meglio, non vi pare? E comunque non dovreste ascoltare ciò che dire Rosie, lei . . .”.
’Non puoi andare sempre dietro di lui, non sei il suo cagnolino! Il tuo padrone è forse più importante di tua moglie e della tua bimba appena nata? Per una volta che non vai con lui cosa fa! Non sarà mica questione di vita o di morte, no?’. Lei ha ragione, Sam. Torna da loro, ti prego. Non metterti in pericolo senza motivo. Il re ha chiamato solo me, Pipino e Merry. Se la guerra è così pericolosa e sicura come le facce dei nostri amici rivelano, anche se non sappiamo niente di essa e dovremo aspettare di incontrare Grampasso, non correre un rischio inutile solo a causa mia! Ne hai già corsi abbastanza!”.
Sam guardò intensamente Frodo negli occhi “Quei rischi li ricorrerei mille volte, se fosse necessario. Uno in più o uno in meno che cosa può fare! Non tornerò indietro, Frodo, anche se non so a cosa sto andando incontro, proprio come te, semplicemente perché ci stai andando incontro tu. Hai già sofferto troppo, Frodo. Non ti lascerò mai da solo, mettitelo bene in testa! E non solo perché sei il mio padrone, ma soprattutto perché sei il mio amico. Il mio migliore amico.”
 
“Sam . . .”  “E non cercare di farmi cambiare idea, perché la decisione è già stata presa dal principio!”.
 
Frodo sorrise. Un sorriso triste, malinconico, pieno di tristezza, ma anche dolcissimo e felice.
 
“Oh Sam . . .” Frodo lo abbracciò con le lacrime agli occhi, lasciando Sam stupito “Grazie, Sam. Non sai quanto siano importanti per me, queste parole.”
 
Per un attimo la sua ferita smise di fargli male.
 
 
 
“Legolas, sei sicuro di voler aspettare Il Re Aragorn per dirgli cosa succede? Frodo sembra così preoccupato, e Sam ha lasciato la sua famiglia per saperlo.” domandò Gimli, mentre i due amici guardavano la luna poco lontano dai quattro Hobbit.
“Vuoi dirglielo tu che siamo sull’orlo di una guerra che non possiamo vincere, che Aragorn è ammalato seriamente e non può alzarsi dal letto, che Gandalf è scomparso e che il nostro nemico è la leggendaria terra di Narnia?” gli rispose Legolas, guardandolo storto.
Gimli ci pensò un momento. “No.” concluse scuotendo la testa.
“Ah, mi pareva strano!” rispose Legolas, girandosi verso al luna e chiudendo stancamente gli occhi.
“Certe volte voi nani siete così stupidi . . .”
“Come osi, stupido Elfo dalle orecchie lunghe! E voi Elfi, allora?”
 
I due continuarono ad insultarsi per tutta la notte, per la gioia delle orecchie di Merry e Pipino, che cercavano di riposare proprio lì vicino.

La tana della autrice

Eccomi!
Oggi sono ispirata dall'amicizia . . . sarà perchè sono uscita con K. e E., due mie amiche . . . comunque è una cagata di capitolo, quindi mi aspetto molti buuu . . .
Allora, volevo far notare i particolari dell'incubo di frodo, che è molto importante. Poi volevo chiedere scusa alla cara Eowyn , visto che qui Frodo è tornato malato . . . non potevo fare in modo diverso, mi spiace . . . per farmi perdonare, anche se come capitolo non vale niente, e per ringraziarti del tuo sostegno, questo è per te!
Ah, volvevo dire che la frase :L’ho sempre fatto, mi sembra un po’ tardi per tornare indietro, non vi pare? l'ho presa da qualche parte ma non so dove . . . eh eh.
Ah, volevo far notare la mia antipatia per Rosie (Che nel libro è proprio antipatica alla massima potenza!) e il fatto che alla fine Sam da del tu a frodo, lasciando perdere il rispetto, perchè prima di essere il suo padrone è il suo migliore amico . . . eh eh, I'm a very romantic girl!
Spero che il dialogo tra lego e Gim sia stato interessante, coem del resto anche il resto del capitolo, e che vi abbia dato spunti per pensare a lungo, visto che aggiornerò molto lentamente . . .
Baci baci, t.r.
  
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