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Autore: istillmissubabe    20/01/2013    2 recensioni
Ed ora che lui stava per sposarsi con lei, tutte le sue promesse, i suoi baci…non valevano niente.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I have died everyday waiting for you

















Heart beats fast, colors and promises



Il riccio si denudò, sentendo il cuore battere incredibilmente forte. Non era sicuro di ciò che avrebbe fatto: una parte di lui gli gridava contro, l’altra stava semplicemente a godersi la scena.
Era strano come le persone arrivassero a prendere decisioni di questo tipo, così drastiche, decisioni a cui non c’è un rimedio, ma le persone sono così, incredibilmente insicure e fragili, incredibilmente deboli. Talmente deboli da trovare la forza di prendere queste decisioni.
Il riccio non era da meno, sotto quel sorrisetto innocente ed in completo contrasto così malizioso, spensierato, si nascondeva una persona estremamente sensibile. Qualcuno l’aveva capito, dalla sua spontaneità, dai suoi pianti improvvisi, dai braccialetti che coprivano sempre le ferite, quelle del corpo e dell’anima. A volte si sentiva così stupido e codardo, nascondendosi da tutti, nascondendo ciò che era realmente. Quante notti aveva passato a piangere? Quante notti si era sentito così vuoto e inutile? Si sentiva così ogni volta che lui non gli era accanto. Ogni volta che doveva essere con altri, ogni volta che doveva essere con lei.
Aprì il box doccia, in vetro terribilmente costoso, sicuramente ciò che non desiderava davvero, chiudendolo alle sue spalle. Spostò la tenda leggera e svolazzante dalla fantasia floreale, che a lui piaceva tanto, e sorrise amaro. Si rannicchiò contro le piastrelle fredde e candide che rendevano tutto bianco, completamente vuoto. Non vedeva colori, se non lo scintillio della fontana design in acciaio che dopo poco aprì, impostando l’acqua ad una temperatura bassissima, più fredda che potesse. Le gocce cadevano dal cielo e striavano la sua pelle pallida, gli riempivano gli occhi, già piedi delle sue lacrime. Ogni goccia era una lama ghiacciata che gli attraversava il corpo, e successivamente l’anima. Verrà il giorno in cui staremo insieme, te lo prometto Harry gli diceva. Ogni volta che parlava con lui dei suoi dubbi, dei suoi sentimenti, non può piovere per sempre, presto lo saprà il mondo e saremo liberi di amarci, diceva. Era passato fin troppo tempo dall’ultima volta in cui gli aveva creduto e gli aveva sorriso, era passato troppo tempo dall’ultima volta in cui lui stesso aveva creduto alle sue parole. Ed ora che lui stava per sposarsi con lei, tutte le sue promesse, i suoi baci…non valevano niente.


How do be brave?How can I love when I’m afraid to fall?


Hows this , Larry is the biggest load of bullshit I've ever heard. I'm happy why can't you accept that.

La loro stessa storia non era valsa niente, era stata tutta un’illusione. E come poteva la sua vita valere senza di lui? Come poteva pensare anche lontanamente di poter continuare a vivere senza il suo amore?
Ma le persone sono così: sono stupide e vigliacche. Le persone hanno paura di tutto, cercano di nascondersi con qualsiasi altra cosa trovino sul loro cammino, perchè hanno paura, una dannata paura di amare.
Quando ci pensava automaticamente sentiva le lacrime spingere per uscire. Troppo volte erano state trattenute, troppe volte avrebbe solo voluto piangere ed aggrapparsi a lui, troppo volte il mondo si era dimostrato superfluo ed inconveniente. Troppe volte avrebbe voluto semplicemente vivere in un mondo parallelo, dove tutti erano uguali e la gente non poteva giudicare, e forse stava per farlo.
Lanciò un ultimo sguardo alla lettera, un foglio a quadretti strappato da un quaderno qualsiasi, posata sul lavandino e prese da terra il bicchiere di coca cola in cui aveva precedentemente sciolto quella polverina bianca dall’aspetto innocuo. Avrebbe voluto stringere quel bicchiere di plastica fra le mani, mentre le lacrime continuavano a sgorgare dai suoi occhi, colmi di tutta la cattiveria del mondo, mentre il corpo gli veniva scosso dai singhiozzi, ma tutto ciò che fece fu portare il bicchiere alla bocca e bere, per la prima volta controvoglia, tutta la coca cola.

One step closer




Non sentì niente, ma sapeva che non avrebbe fatto effetto se non entro alcune ore. Dopo qualche minuto sentì la bocca incominciare a bruciargli, proprio mentre pensava al suo sorriso. Proprio mentre pensava a tutte le volte che avevano fatto l’amore. Tutte le volte che le sue mani erano state sul suo corpo, tutte le volte che si era sentito protetto, in pace con se stesso e con il mondo. Tenne il bicchiere di plastica in alto, lasciandolo riempire d’acqua gelida, con l’altra mano prese il barattolo di plastica con dei sonniferi, ingerendo innumerabili compresse, poi bevve dal bicchiere mandando tutto giù. Non voleva soffrire mentre si lasciava andare, voleva semplicemente chiudere gli occhi e non svegliarsi più. Chiudere gli occhi e sognare per sempre. Gli ritornavano alla mente tutti i loro ricordi, tutti i ricordi belli della sua vita, forse il suo cervello stava cercando di mostrarglieli prima di perderli per sempre. Non seppe precisamente quando il suo corpo congelato e addormentato si lascò andare, sapeva solo che in quel momento stava sicuramente pensando a lui. Perchè le persone sono così: amano da morire.

*



Il moro entrò in casa, con le chiavi che il riccio teneva nascoste dentro il vaso di fiori all’entrata, quello con i gerani. “Harry, sei sotto la doccia?” urlò, sentendo il rumore dell’acqua scrosciare.
Passò per il corridoio, avanti la porta del bagno ed entrò.
Senti, devi sbrigarti, sei in un ritardo fottuto!
Ma non aveva risposta dal riccio e questo lo stava irritando. Si avvicinò alla porticina in vetro ed aprì, scostando poi la tendina leggera. Fu preso dal panico non appena vide il suo migliore amico nella doccia, bagnato, bianco e inerme, con le labbra violacee. Chiuse il getto d’acqua e si avvicinò a lui. Non respirava. Iniziò a piangere e chiamò Liam, lui avrebbe saputo cosa fare, doveva saperlo, doveva fare qualcosa!
Liam, vieni subito da Harry e porta un’ambulanza, chiama gli altri, chiama tutti!” urlò disperato, abbracciando il suo migliore amico e sperando che ci fosse ancora una speranza. Ma in fondo anche lui sapeva che quella speranza non c’era.

I have died everydaywaiting for you


Erano passati tre giorni dal funerale del riccio, e Louis Tomlinson era completamente distrutto. Aveva guidato fino all’appartamento di Harry, quello che una volta condividevano insieme. Prese il mazzo di chiavi dal vaso di gerani rossi che avevano piantato insieme qualche mese prima. Gli sembravano appassiti e malridotti, proprio come lui. Inserì le chiavi nella toppa della porta, girando verso destra e facendo scattare la porta. Si avvicinò alla loro stanza, poggiando la testa allo stipite della porta ed accarezzandolo, mentre le lacrime colavano come cascate. Sul comodino notò una busta trasparente, di quelle che avevano usato per le indagini, contente una lettera. La prese fra le mani e la aprì, prendendo quel foglio spiegazzato su cui c’era scritto il suo nome seguito da due di quelle odiose x che Danielle metteva alla fine di ogni tweet.
Era una lettera d’addio, ed era proprio per lui, si sedette sul letto, ancora sfatto, come l’aveva rimasto il suo Harry, con la voglia di morire, e lesse:

Amore mio, sono morto ogni giorno aspettandoti
ma non riuscivo più a farlo, non riuscivo più a vivere
in questo modo, in questo mondo che non ci avrebbe
mai visti insieme. Sei la cosa più bella che mi sia capitata,
la cosa più bella e distruttiva che mi sia successa,
ma va bene così…perché ti amo. Ti ho amato,
ti amo ancora e ti amerò per sempre.
Ti ho amato per mille anni, e ti amerò per altri mille.
Sii felice con lei. Forse un giorno ci incontreremo in
un’altra vita o in un mondo parallelo e
potremo stare insieme per sempre.
Sempre tuo, Harry








































































































































































#Larry Stylinson, bitches!
Allora, questa è la mia seconda larry, anche se è la prima che pubblico,
l'altra è da finire, ma credo che fra un po' la pubblicherò (?)
No, non prendemi in parola!
Comunque, è da un po' che avevo in mente questa cosa tragica e deprimente,
mi è venuta in mente ascoltando A thousand years
di Christina Perri (capitan ovvio)
Che dire?...ho pianto anche io nel finale..
E mi sento ridicola per piangere alla mia storia e.e
Comunque, spero vi sia piaciuta, lasciate una recensione?
Peace, love and ciao racazzi
ʘ‿ʘ

  
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