Lacrime.
Sono queste che hanno caratterizzato la mia vita negli ultimi anni.
Sempre e solo lacrime.
Sempre e solo per lui.
Non sono mai stata una gran piagnucolona, piango solo per cose importanti.
Anzi, in realtà, piango solo per lui.
Per cinque anni ho pianto per lui.
Ho pianto lacrime di dolore, di delusione, di rabbia, di disperazione …
Ora, piango perché non sono stata abbastanza forte per dire chiaro e tondo quello che volevo e prendermelo.
Piango perché non mi posso nemmeno definire incompresa.
Mia madre ha fatto la stessa esperienza. Per anni ha sofferto, ha pianto, aspettando mio padre.
Io sono sempre stata simile a mia madre, nell’aspetto come nel carattere. Ma tra noi due c’è un’enorme differenza.
Sì, perché, mentre lei alla fine è riuscita ad ottenere ciò che voleva, io non potrò mai coronare il mio sogno.
Lui non può essere mio.
No, perché quella stronza se l’è preso. E ha pure avuto il coraggio di venire da me gongolando a dirmi che si erano messi insieme. Quella troia!
E, no, non mi sento minimamente in colpa a chiamare troia mia cugina. Se lo merita.
Lei sapeva quello che provavo perlui, quello che provo ancora per lui.
Era una delle poche a saperlo, l’avevo detto solo a lei, a mia madre e ad Alice. E così doveva essere. Nessun altro doveva saperlo.
E lei, che prima ritenevo essere la mia cugina preferita, quella che Albus ancora chiama migliore amica, mi ha tradito senza alcuna vergogna.
Me lo ricordo quel giorno, è un’immagine impressa a fuoco nella mia memoria.
Un film che si ripete ancora e ancora, fino alla disperazione.
Mi ero finalmente decisa a dare ascolto a mia madre: avrei finto indifferenza per un po’, l’avrei aspettato.
Ma, evidentemente, aspettare non è stata la scelta più furba.
Perché Rose non aveva intenzione di aspettare.
No, lei deve avere tutto e subito.
Ma, soprattutto, deve avere quello che vogliono gli altri.
Non per un motivo in particolare, giusto per vederti in faccia un’espressione sofferente e sentire i pezzettini del tuo cuore che cadono a terra come vetri rotti.
Quel giorno la stronza è venuta a trovarmi in biblioteca, dove mi ero rifugiata a studiare, tutta saltellante e con un’espressione allegra.

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“Ciao Lils!”
“Ciao Ro. Tutto ok? Mi sembri felice.”
“Beh, in effetti lo sono. Sai la novità? Sto con un ragazzo!”
Si certo Rose, il fatto che tu abbia un ragazzo èmolto più importante del mio studio e della concentrazione di cui avrei bisogno!Ti prego, dimmi tutto su questo tuo ragazzo! Muoio dalla voglia di ascoltarti! Giusto perché questo non mi fa pensare ai miei problemi! Ma tanto a te che ti frega.
“Wow Ro! È fantastico! Chi è?”
“Non ci crederai mai! È Scorpius!”
No, hai ragione, non posso crederci, non voglio crederci .
Come hai potuto farmi questo?!
E come puoi sorridere e venire da me a gongolare?!
Non sei la ragazza che pensavo.
Sei solo una stronza, una traditrice e una troia!
“Beh, Lils! Non mi fai i complimenti?! Insomma, tu avevi detto di non voler più pensare a lui, quindi non è un problema, giusto?!”
Wow!Questa testa di cazzo ha ereditato tutta la sensibilità di zio Ron, cioè niente.
Certo che ti faccio i complimenti brutta stronza, devo solo decidere se ucciderti con la magia o utilizzare i metodi babbani.
Potrei strozzarla.
O avadakedavrizzarla all’istante.
Ok, no. Entrambe le cose mi farebbero finire in punizione a vita, per non dire in prigione.
Posso almeno mollarle un pugno sul naso? Ho bisogno di tirarle un pugno sul naso!
“Certo Rose. Complimenti!”
Ti faccio davvero i miei complimenti: sei riuscita a vincere il premio di peggior cugina e bastardata più grande mai fatta, tutto in un colpo solo!

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A quel punto ho racimolato le mie cose e me ne sono andata in tutta fretta.
Destinazione: dormitorio femminile di Grifondoro, camera mia, di Alice e Roxanne.
Prospettive per il resto della giornata: chiudermi in camera a piangere e insultare mia cugina come se non esistesse un domani.

E dire che tutto questo simpatico siparietto si è svolto solo una settimana e mezzo fa.
Sembra passata una vita.
Una vita/settimana e mezzo passata nel disperato tentativo di trattenere le lacrime.
Perlomeno di fronte alla stronza.
Non ho alcuna intenzione di mostrarmi debole di fronte a lei.
Non voglio darle la soddisfazione di constatare con i suoi occhi la propria vittoria.
Non verserò altre lacrime, non davanti a lei.




Buona sera!
Sono assolutamente consapevole del fatto che, invece che uscirmene con queste cosette minuscole e alquanto depresse, dovrei continuare l’altra Lily-Scoprius, ma non ho potuto farne a meno.
Questi due stanno diventando una fissazione, ho scoperto che mi diverto un sacco a rendergli la vita il più complicata possibile.
Tornando alla storia, c’è poco da dire.
Spero che vi sia piaciuta, anche se non pretendo niente, visto che è nata solo e soltanto da un momento di depressione durato più o meno un quarto d’ora.
In teoria, avrei anche l’idea per una long, ma su questo ho bisogno del vostro consiglio e parere.
A me sembra che possa filare anche così, ma sappiate che, in ogni caso, ho da parte idee per qualcosa come altre cinque long su loro due quindi …
Beh, attendo consigli e, soprattutto, recensioni. Baci,

Sbasby