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Autore: bik90    20/01/2013    2 recensioni
Natsuki è una nuova studentessa dell'Accademia degli Spiriti avendo ricevuto un dono molto particolare come tutti gli altri studenti che vi studiano. Eppure in lei e nel suo Spirito c'è qualcosa di diverso, qualcosa che gli altri non hanno e non avvertono nemmeno. Perché solo lei si sveglia nel cuore della notte urlando e tremando dopo aver sognato cose orribili? Sono forse reali? A chi potrà rivolgersi per chiarire i suoi dubbi? La Presidentessa del Consiglio Studentesco, come anche la Preside dell'Accademia sembrano sapere qualcosa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mensa non era molto affollata, per lo meno non come le scuole che la sedicenne aveva frequentato. C’erano forse quaranta ragazzi misti tra maschi e femmine, tra bambini e adolescenti. Ogni classe doveva essere formate davvero da pochi alunni.
Questo significa, si ritrovò a pensare Natsuki mentre seguiva Mai col vassoio in mano, Più interrogazioni!
Per poco non perse l’equilibrio a quella considerazione.
<< Natsuki, tutto okay? >> chiese la rossa leggermente preoccupata.
La mora si affrettò ad annuire cercando un posto dove mangiare senza le continue occhiate che gli altri studenti le lanciavano. Odiava essere la nuova arrivata, quella che tutti guardano e per la quale scambiano frasi a bassa voce col compagno.
<< Non ci sono molti bambini >> commentò notando un unico tavolo dove erano seduti cinque ragazzini.
Mai scosse il capo.
<< Sono rarissimi i bambini che possiedono uno Spirito già a quell’età >> spiegò << Di solito l’età più frequente in cui si entra in Accademia è l’adolescenza, come noi >>.
<< Ehi Mai! >> esclamò improvvisamente una ragazza alzandosi in piedi e agitando la mano per farsi vedere.
<< Chie! >> rispose l’altra al saluto trascinandosi dietro l’amica.
<< Lei è la nuova ragazza? >>.
<< Vi presento Natsuki Kuga, ragazze >> disse Mai quasi con orgoglio << E’ la mia compagna di stanza! Loro sono Chie e Aoi, andiamo in classe insieme e la loro stanza è vicina alla nostra >>.
<< Piacere >> rispose la mora sedendosi di fronte a loro e trovando l’entusiasmo della sua coinquilina un po’ eccessivo.
<< Ciao Natsuki, piacere di conoscerti >> disse  la ragazza che doveva chiamarsi Aoi << Abbiamo saputo del tuo arrivo, sorella Yukariko ci ha informate stamattina >>.
<< Sorella Yukariko? >> ripeté scettica l’altra.
Oh no, c’erano anche le suore?
<< E’ una delle nostri insegnanti >> s’inserì Mai dopo aver ingoiato il primo boccone.
<< Che palle >> mormorò Natsuki alzando la sua ciotola di cibo per iniziare a mangiare.
Stava per portarsi il ramen alla bocca quando improvvisamente la scodella si mosse da sola sfuggendole dalle mani. La sedicenne scattò in piedi facendo rovesciare la sedia e si voltò nella direzione in cui era finito il cibo. La ciotola era retta da una ragazzina che le sorrideva con sarcasmo in piedi tra i tavoli.
<< E così tu sei la nuova arrivata >> disse leccandosi una mano.
In quel momento la mora vide alle dite della sconosciuta dei lunghi e affilati artigli. Doveva essere il suo Element.
<< Ridammela immediatamente! >> tuonò muovendosi verso di lei.
<< Altrimenti? >> chiese l’altra senza smettere di sorridere.
<< Nao-san, non si fanno questi scherzi e soprattutto non si materializza l’Element fuori dagli allenamenti! >> esclamò Mai che prevedeva guai.
Natsuki reagì alla velocità della luce e mentre camminava impugnò le sue pistole con entrambe le mani. Sparò il primo colpo a pochi centimetri dal piede di Nao in segno d’avvertimento e stava per far partire il secondo quando una voce autoritaria la bloccò.
<< Che cosa sta succedendo qui? >>.
Natsuki si voltò e incrociò gli occhi di una signora anziana ma dallo sguardo energico dimenticandosi di avere in mano delle armi.
<< Miss Maria! >> esclamò Mai.
<< E’ stata lei a iniziare! >> disse prontamente Nao facendo sparire i suoi artigli.
<< Io? Mi hai rubato il ramen! >>.
<< Non mi interessa chi ha fatto cosa. Materializzare con scelleratezza gli Element è severamente vietato, non lo sapete forse? Una bella punizione non ve la toglie proprio nessuno a voi due! >>.
Punizione? La mente di Natsuki era sconvolta. Oh, no!
<< Ci sono problemi, Miss Maria? >> domandò Shizuru che stava arrivando in quel momento.
<< Fujino-san, scorta queste due ragazze in presidenza. Hanno appena usato il loro Element senza permesso >>.
La diciottenne guardò la mora che dovette abbassare gli occhi.
<< Oh >> iniziò con calma << Natsuki-san è arrivata oggi, sono sicura che non era ancora al corrente delle regole che ci sono qui. Sono venuta proprio per consegnarle la sua uniforme >>.
La donna parve rifletterci per qualche istante e osservò la ragazza notando che non indossava la divisa scolastica. Shizuru Fujino aveva detto la verità. Fece un sospiro.
<< Va bene, per questa volta lascerò correre. Yuuki-san, vieni con me >>.
<< Che cosa? Ma non è giusto! >> si lamentò la ragazza.
Natsuki le rivolse un sorriso compiaciuto.
<< Ciao Nao >> disse agitando leggermente la mano mentre l’altra era costretta a seguire l’adulta.
Tornò a voltarsi credendo di poter finalmente pranzare in pace ma trovò Shizuru vicinissima a sé. Il calore del suo corpo la fece arrossire.
<< Questa è la tua nuova uniforme, Natsuki >> disse con confidenza << Sarebbe meglio che tu la indossassi subito >>.
La mora alzò gli occhi verso l’amica dal capelli rossi.
<< Ma stavamo mangiando! >> si lamentò.
<< Natsuki, dai retta a Shizuru-san >> venne in aiuto della più grande Mai << Vai a cambiarti, ora fai parte di questa scuola >>.
Le strizzò l’occhio in segno d’intesa.
<< Va…va bene Shizuru-san >> mormorò la sedicenne dagli occhi verdi afferrando con foga la divisa e seguendo l’altra.
Camminarono per i corridoi deserti in silenzio per qualche minuto.
<< Vuoi cambiarti nella tua stanza? >> le domandò improvvisamente la diciottenne mentre si dirigevano nell’ala dei dormitori.
<< Cosa? Eh…okay… >>.
Perché diavolo quando sono vicino a lei mi comporto da idiota?
<< Te l’ho chiesto perché nel caso in cui non avessi la copia della chiave della tua camera, avresti potuto utilizzare la mia >> spiegò Shizuru leccandosi leggermente le labbra pensando a quello che avrebbe potuto farle se fossero state sole.
Aveva atteso così tanto di poterla riavere.
<< Grazie, Shizuru-san. Lei è molto gentile >>.
<< Per favore, chiamami solo Shizuru e dammi del tu >> rispose la più grande << Dopotutto siamo coetanee, no? >>.
<< Sì… >> mormorò arrossendo non poco per quelle parole << Va bene, Shizuru-sa...ehm, Shizuru >>.
Proseguirono immergendosi nuovamente nel silenzio.
<< Shizuru, grazie per quello che hai fatto prima >> proclamò improvvisamente la mora << Mai mi aveva avvertito di non poter materializzare gli Element. Ho reagito d’istinto di fronte a quella Nao >>.
L’altra si limitò ad annuire mentre pensava che aveva sempre la capacità di mettersi nei guai.
<< Per favore Natsuki, prova a comportarti bene. Okay? Sta lontana dai pasticci >>.
Aspettò di vederla annuire prima di tornare a guardare davanti a sé. Si fermarono di fronte alla stanza della sedicenne ed entrarono dopo che la ragazza fece scattare la serratura. Si diresse in bagno velocemente mentre la diciottenne si sedeva su una sedia attendendo.
<< E’ tutto a posto, Natsuki? >> domandò ad un certo punto notando che l’altra non usciva.
<< Sì, sì! >>.
<< Allora esci, no? >>.
Qualche istante di silenzio prima di sentire la maniglia della porta che si apriva. Shizuru si alzò in piedi e sorrise notando che il laccio non era stretto intorno al collo e il gilet color panna non aveva tutti i bottoni chiusi.
<< Credo che ti stia benissimo, è proprio la tua misura >>.
Il volto della sedicenne prese letteralmente fuoco a quelle parole e vedendo che si stava avvicinando a lei. Delicatamente la più grande abbottonò per bene la divisa e le fece un fiocco col cordoncino.
<< Ora sei perfetta >> affermò.
Natsuki abbassò lo sguardo verso le gambe nude. Non aveva mai indossato un’uniforme scolastica così corta.
<< Forse la gonna è… >> iniziò a dire << …corta… >>.
<< Dici? >> chiese Shizuru posandole le mani sui fianchi e facendo finta di niente nel sentirla rabbrividire << Ma no, Natsuki. Tranquilla, ti sta benissimo. Sembri una brava bambina >>.
Aveva sentito bene? L’aveva chiamata brava bambina? Come faceva a prendersi tutta quella confidenza? Si conoscevano da appena un paio d’ore.
La diciottenne le sfiorò una guancia scostandole i capelli dall’orecchio e dal collo. Si specchiò per un attimo nella sua gemma e dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non chiudere la distanza con quelle labbra semiaperte che parevano attendere solo lei. La guardò negli occhi sorridendole e l’attimo dopo la osservò chiuderli mentre si premeva le dita su entrambe le tempie. Una frase rimbombò nella mente della più piccola e fu doloroso.
<< Sei bellissima, Natsuki >>.
Ancora quella dannata voce!, avrebbe voluto urlare.
Somigliava così tanto a quella di Shizuru.
<< Natsuki, che hai? >>.
<< Niente >> mentì la mora sentendosi meglio.
<< Sei sicura? Possiamo andare in infermeria >>.
<< No, non ce n’è bisogno. Sto benissimo >> insistette la sedicenne << Penso che sia meglio tornare dalle altre >>.
 
Anche Mai si complimentò con lei per come le stesse bene la divisa dell’Accademia e si era premunita di metterle da parte qualcosa da mangiare che Natsuki spazzolò in un secondo. Insieme a Chie e Aoi, uscirono nel giardino della scuola. Il sole che splendeva riscaldava l’aria e rendeva gradevole la temperatura.
<< Natsuki, ti iscriverai a qualche club? >> domandò Aoi.
<< Club? >> ripeté l’ultima arrivata.
<< Sì, qualche attività extrascolastica. Noi per esempio siamo iscritte al club di fotografia >>.
La mora guardò Mai.
<< Anche tu? >>.
La rossa scosse il capo.
<< Non sono iscritta a nessun club, non avrei materialmente il tempo >>.
L’altra sedicenne la guardò senza comprendere.
<< Nel pomeriggio lavoro in un bar vicino l’Accademia >>.
<< Davvero? E per quale motivo… >>.
Fu interrotta dal saluto di un ragazzo che stava passando di lì. Dall’uniforme Natsuki comprese che aveva la loro stessa età.
<< Ciao ragazze >> disse << Ciao Tokiha >> aggiunse facendole la linguaccia.
<< Buon pomeriggio Tate >> salutarono sia Chie che Aoi.
<< Ciao Yuuichi >> rispose Mai imitando il gesto.
<< Tu sei quella nuova di cui parlava Miss Maria oggi? >>.
<< Già >> affermò la sedicenne allungando la mano << Natsuki Kuga >>.
<< Tate Yuuichi >> dichiarò il giovane spostando il peso della sua spada da una spalla all’altra.
<< Dove vai Tate? >> chiese Chie.
<< Mi alleno un po’ >> rispose il sedicenne << Oggi pomeriggio la palestra è vuota >>.
<< Perché non ti iscrivi anche tu Natsuki? Dopo aver visto quello che sai fare, credo che potresti concorrere tranquillamente per il posto vagante di Capitano >>.
<< Ehi, noi non accettiamo femmine nel club! >>.
<< Come sei sessista, Yuuichi >> s’intromise la ragazza dai capelli rossi.
<< Tanto non mi interessano le vostre sfide con le spade di legno, tranquillo! >> esclamò la mora.
<< Meglio così allora, Kuga! >> disse Tate << Adesso devo proprio andare >>.
<< Insopportabile >> mormorò Mai non appena il ragazzo si fu allontanato.
<< Devo proprio darti ragione >> convenne Natsuki.
<< Mai e Tate hanno sempre avuto questo tipo di rapporto >> affermò Chie facendo l’occhiolino alla ragazza in questione << E sai come si dice? L’amore non è bello… >>.
<< …se non è litigarello! >> concluse Aoi ridendo.
Le guance della rossa divennero di un colore ancor più forte dei suoi capelli.
<< Vorrei proprio avere il tempo per approfondire questa interessante discussione ma devo scappare al lavoro! >>.
<< Anche noi dobbiamo andare, tra poco inizia il corso di fotografia >>.
In poco tempo Natsuki si ritrovò sola. Approfittò della situazione per allentare il fiocco che le aveva fatto Shizuru e si guardò intorno. I ragazzi che erano fuori in giardino erano tutti impegnati in qualcosa. I più piccoli giocavano tra loro, i più grandi studiavano insieme seduti o distesi sull’erba in modo responsabile.
Oh, che palle!, pensò stendendosi e osservando il cielo.
Iniziò a strappare ciuffi d’erba svogliatamente pensando a tutto quello che le era accaduto. Evocò silenziosamente il suo Spirito che si accovacciò fedelmente al suo fianco e lo guardò negli occhi. Per lei era bellissimo, quello che sentiva per lui era più forte di qualunque altra cosa avesse mai provato fino a quel momento. E ovviamente si domandò perché fosse andato proprio da lei, perché tra i tanti ragazzi della sua età avesse scelto una sedicenne nemmeno troppo brillante. I suoi voti scolastici erano pessimi, s’impegnava quel tanto che bastava per passare l’anno senza essere rimandata in nessuna materia, non si era mai circondata di amici ma aveva sempre preferito la solitudine, parlava poco e mal sopportava suo padre. Forse quella era l’occasione che cercava da tanto, un cambiamento che la costringesse a mollare tutto e tutti per ricominciare di nuovo. Detestava suo padre, un uomo che si era sempre importato troppo poco di lei e della sua vita, che non vedeva l’ora di lasciarla da sola per dedicarsi al suo lavoro. Improvvisamente si ritrovò a riflettere su sua madre, una donna che non aveva mai conosciuto poiché era morta poche ore dopo la sua nascita. Credeva che fosse anche per quello che il signor Kuga fosse sempre stato poco presente nella sia vita. In fondo se non fosse stato per lei, la donna sarebbe ancora viva.
<< Ti disturbo, Natsuki? >>.
La ragazza aprì pigramente gli occhi interrompendo il flusso dei suoi pensieri. Shizuru, era di nuovo lei.
<< No, stavo per addormentarmi >> rispose mettendosi seduta e passandosi una mano tra i lunghi capelli.
Fece sparire Duran e tornò a guardare la diciottenne notando che teneva tra le mani qualcosa.
<< Stavo tornando ora dal club di cucina e ti ho vista qui. Ti andrebbe una fetta di torta? >>.
Senza aspettare che dicesse qualcosa, le si sedette di fronte.
<< Ma è buonissima! >> esclamò la sedicenne.
<< Ookini per il tuo complimento >>.
<< Ne posso avere ancora? >>.
Shizuru l’accontentò sorridendole felice di poter stare un po’ con lei.
<< Mai-san ti ha informata dei vari club che abbiamo in Accademia? >>.
<< Oh, non ho nessuna intenzione di faticare più del dovuto >> affermò schiettamente Natsuki continuando a mangiare e facendo ridere l’altra.
Sei rimasta uguale, Natsuki.
<< Ci sono tanti corsi, non te ne interessa nessuno? >>.
<< Assolutamente no >> ripeté la sedicenne convinta << Tu invece a cos’altro sei iscritta? >>.
<< Oltre al club di cucina? Sono iscritta a quello dell’ikebana e del tè >>.
<< Cavolo, e magari sei anche la più brava dell’istituto >> scherzò la mora.
Il sorriso che le rivolse la diciottenne le fece comprendere d’aver indovinato.
<< Sul serio? Allora ti sto facendo perdere tempo, sarai sicuramente piena d’impegni >>.
<< Nulla che non si possa fare più tardi >> le rispose tranquillamente Shizuru sistemandole per la seconda volta il fiocco intorno al collo per vederla arrossire.
Le piaceva quando lo faceva.
Rimasero in silenzio per qualche secondo.
<< E’ da molto che sei qui? >>.
La diciottenne annuì.
<< Da quando avevo nove anni >>.
Ed è dalla stessa età che ricordo, avrebbe voluto aggiungere.
Natsuki emise un lungo fischio.
<< E’ tantissimo >> costatò << Ma ormai puoi dire che sei fuori, no? Cosa farai una volta diplomata? >>.
Shizuru fissò il cielo con un mezzo sorriso.
<< Molti di noi ambiscono a ricoprire cariche importanti, so di persone che sono diventate guardie del corpo di ministri e regnanti di vari paesi. Con il nostro potere sarebbe la cosa migliore >>.
La mora sbuffò.
<< Parare il sedere a qualche politico senza un briciolo di cervello, egoista e magari anche grasso? Ma per favore, puoi ambire a molto di più >>.
La diciottenne le accarezzò il collo a quel complimento.
<< E tu invece? Cosa vuoi fare? >>.
<< Spero di mantenere la mia indipendenza sempre, anche qua dentro. Ho una moto, sai? Mio padre ha promesso che me l’avrebbe spedita. Sai che sensazioni si provano? È bellissimo sentire il vento tra i capelli, il freddo pungerti, la città e i suoi abitanti rimpicciolire fino a sparire. Ti senti padrone del mondo >>.
Shizuru osservò il suo sorriso mentre le descriveva quello che sentiva.
<< Magari un giorno ti porto a fare un giro, che ne dici? >>.
<< Mi piacerebbe moltissimo >> affermò sinceramente l’altra alzandosi in piedi << Ookini per il tuo tempo e per la tua promessa allora >>.
 
Natsuki uscì dal bagno mentre finiva di abbottonarsi il pigiama e notò Mai sveglia seduta a gambe incrociate sul letto. Si passò una mano tra i capelli e s’infilò sotto le coperte dopo aver guardato l’ora. Il giorno seguente sarebbe dovuta passare in segreteria a ritirare i nuovi libri scolastici, la rossa si era già proposta di accompagnarla e di darle una mano a mettersi in pari con i vari programmi. Non aveva compreso che l’altra sedicenne non aveva nessuna voglia di studiare.
<< Beh, notte >> disse poggiando la testa sul guanciale e spegnendo la luce della sua abat-jour.
<< Cosa, dormi? >>.
<< Sai, è una cosa che faccio spesso a quest’ora >> precisò la mora voltandosi dall’altra parte.
<< Sei insopportabile quando fai così! >> esclamò l’amica tirandole addosso il proprio cuscino.
<< Ehi, non ti permettere! >>.
Mai rise.
<< Perché non mi racconti qualcosa di te? >> le domandò.
Natsuki tornò a guardarla inarcando il sopracciglio destro mentre poggiava la testa sul palmo della mano per tenerla alzata.
<< Non c’è niente da dire >> rispose secca << Ma perché non dormi? >>.
<< E dai, Natsuki! E’ la prima notte che passiamo insieme >>.
<< Appunto, sai quante altre ne dovranno passare? >>.
La sedicenne dai capelli rossi rise a quelle parole e si stese finalmente nel suo letto.
<< Hai ragione >> disse con un sorriso << Allora buonanotte >>.
<< ‘Notte >>.
  
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