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Autore: missmalfoy97    20/01/2013    0 recensioni
Bastava davvero così poco perché i sogni del proprio cuore venissero rapiti dal primo pirata di passaggio?
Marlene McKinnon è una Purosangue, la sua famiglia non disprezza i Babbani, anche se non è in prima linea a difenderli. Quando arriva a Hogwarts insieme alla sua amica Dorcas è ancora una bambina frivola e sognatrice. Quello degli undici anni è il periodo delle prime cotte, quelle che sembrano nascere dal nulla e finiscono quasi per caso. Marlene crede di essere perdutamente innamorata di Sirius Black, ma in realtà non l'ha mai conosciuto sul serio.
E se si accorgesse che invece non è tutto come sembra?
Se si innamorasse senza rendersene conto di Regulus Black, tanto simile a Sirius nell'aspetto quanto diverso nel carattere?
Può nascere qualcosa tra una Grifondoro e un Serpeverde?
Ma, si sa, l'amore è cieco e non rende conto a nessuno.
Minilong scritta per il contest "Dream of the Prince, Fall for the Pirate" di MmeBovary sul forum di EFP.
| RegulusxMarlene | 4 capitoli |
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, Emmeline Vance, Marlene McKinnon, Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 3 – How many special people change?

 

Non appena Marlene, esaltata, raccontò la grande novità alle sue amiche, Dorcas ed Emmeline non si dimostrarono così felici come lei aveva sperato.
Dorcas ribadì per l’ennesima volta che Regulus era un tipo poco raccomandabile, e che la cosa migliore per Marlene sarebbe stata dimenticarlo; Emmeline era troppo garbata per esprimere le proprie obiezioni a proposito, diceva semplicemente che, se a Marlene Regulus piaceva, lei non aveva nulla in contrario alla loro relazione, nonostante, in linea di massima, Regulus non fosse proprio il tipo di ragazzo che avrebbe augurato alle sue migliori amiche.
Se inizialmente questo aveva fatto arrabbiare molto Marlene, in seguito se n’era fatta una ragione. A lei Regulus piaceva, era innamorata di lui: se le sue amiche non sapevano apprezzarlo, era soltanto un problema loro e dei loro pregiudizi nei confronti dei Serpeverde.
Dopotutto, finché le cose vanno nel modo migliore, nessuno pensa ai vari problemi che una scelta può comportare.

Inizialmente, Regulus e Marlene avevano provato a mantenere la loro relazione nascosta, per evitare di scatenare tutti quei pettegolezzi che una storia d’amore come la loro avrebbe certamente provocato. Purtroppo questo buon proposito fallì presto, un po’ perché Hogwarts sembrava avere gli occhi anche nei muri, un po’ perché erano ancora troppo eccitati dall’idea che l’altro ricambiasse il loro amore per cercare di comportarsi come se niente fosse. Così durante le prime settimane di scuola erano stati sulla bocca di tutti, provocando le più diverse reazioni.
C’era chi dichiarava di aver sempre saputo che Regulus e Marlene fossero fatti l’uno per l’altra, alcuni, d’altra parte, erano pronti a scommettere che non sarebbero durati più di due mesi, altri ancora invece progettavano in segreto agguati con lo scopo di mettere fuori gioco uno dei due (generalmente Marlene), perché erano convinti che Regulus sarebbe stato perfetto per loro. La maggior parte degli appartenenti a quest’ultima categoria erano ragazzine del primo o secondo anno, interessate a Regulus più per il suo cognome che per altro, perché una buona parte di queste non gli avevano mai rivolto la parola in tutta la vita. Poi, naturalmente, tra loro c’erano anche persone come la Burke, che erano interessate a Regulus più seriamente e avevano designato Marlene come la loro peggior nemica. Infatti Regulus era piuttosto popolare a scuola, e, nonostante forse ne ignorasse l’esistenza, aveva un fan-club affiatato al suo seguito. In ogni caso, Marlene non sembrava essere molto preoccupata da queste pericolosissime minacce, e pensava soltanto a vivere la propria relazione in pace.

Intanto Sirius Black si era degnato di rivolgere la parola a Marlene per la prima volta, anche se solo dopo essere venuto a conoscenza di quest’incresciosa vicenda.
« Sei tu Marlene McKinnon? » domandò, rivolgendosi a una ragazza bionda e piuttosto carina che lo fissava come per spiegare che non aveva nessuna voglia di starlo a sentire, forse perché aveva già intuito cosa lui volesse dirle.
« Strano che tu non sappia chi sono, ultimamente parlano tutti di me… » commentò Marlene, con una punta di risentimento della voce.
Non sapeva perché lo stesse trattando così, forse perché, dopo tre anni passati ad ammirarlo da lontano, Sirius s’era accorto della sua esistenza solo adesso che a lei non interessava più.
« Ohi, tranquilla! È vero che stai insieme a mio fratello? » si informò lui.
« Se ormai non fosse diventata una notizia di dominio pubblico, ti direi che non sono affari tuoi ».
« Come sei scorbutica! Quel disgraziato di Regulus ti ha già contagiata, a quanto vedo » dichiarò, il suo tono di voce celava un briciolo d’amarezza.
Marlene mise le braccia ai fianchi.
« Non dire così! Regulus non ha nulla che non va. Non capisco cosa ci sia di così strano se una Grifondoro e un Serpeverde si mettono insieme, quando in tutto il mondo la gente si fidanza e… »
Sirius la interruppe, scuotendo la testa.
« Insomma, stai attenta. Non vorrei che portasse anche te sulla cattiva strada ».
« Cosa t’interessa di ciò che faccio io? »
« Io lo dico per te » sospirò lui.
« Non preoccuparti, Dorcas ed Emmeline hanno già pensato a informarmi sui rischi di questa relazione » dichiarò Marlene, con una smorfia di disappunto. « So pensare a me stessa ».
« Be’, allora spero che almeno a te dia retta… »
« Ehi, io non penso a fargli il lavaggio del cervello, come lui non lo fa a me! » protestò Marlene. Sirius non sembrava soddisfatto dell’esito di quella conversazione, ma se ne andò senza replicare.

Marlene non riusciva a capire cosa potesse esserci di male nello stare insieme a Regulus. Quand’era insieme a lui tutto era più divertente, persino le varie sfumature del colore delle pergamene poteva diventare soggetto di interessanti pensieri, e il tempo sembrava volare così tanto che qualche volta le sembrava non durasse mai abbastanza.
Il loro rapporto era sempre lo stesso, con quel briciolo di sfida e competizione che risvegliavano sempre la giornata, ma erano più affiatati di prima, si vedeva che non erano più due semplici amici, e avevano imparato a ritagliarsi alcuni momenti solo per loro in cui provavano a dimenticarsi del resto del mondo.

***

Il sole brillava timidamente dietro ad uno strato di nebbiolina autunnale, le foglie secche degli alberi erano spinte qua e là dal vento, i loro fruscii erano coperti dagli schiamazzi felici dei ragazzi che si dirigevano ad Hogsmeade.
Regulus e Marlene stavano passeggiando allegramente, mano nella mano, prendendosi in giro come al solito. Era passato più di un anno dal giorno del loro fidanzamento, e ormai i pettegolezzi su di loro si erano dissolti nel nulla, perché la gente stava iniziando a farsi una ragione e ormai li vedevano come una coppia fissa.
« Tiferai per me, vero, la settimana prossima? » domandò Regulus.
Marlene scoppiò a ridere.
« Ma contaci, proprio! Se solo fossi un po’ più brava a volare, farei la Cercatrice apposta per rubarti il Boccino da sotto il naso! »
Regulus finse di arrabbiarsi.
« Sei simpatica come sempre, McKinnon! Io non ti parlo più ».
« Oh, ma dici così solo perché sai che Dorcas è molto migliore di te e avrà preso il Boccino prima ancora che tu sarai riuscito a vederlo da lontano! » dichiarò Marlene, continuando a prenderlo affettuosamente in giro.
« Non è assolutamente vero! » protestò lui, offeso nell’orgoglio.
« Dai, su, per consolarti ti porterò da Madama Piediburro… »
« Ma non pensarci neanche! » esclamò Regulus, disgustato anche solo dall’idea di mettere piede in quel locale.
Era pieno di coppiette fin troppo zuccherose, che passavano il tempo a farsi sdolcinati complimenti e a sbaciucchiarsi in modo così mieloso da far venire il diabete alla sola vista. Inoltre, non era raro che ci andassero anche alcune ammiratrici di Regulus, che meno vedeva, meglio stava.
« Dai, lo sai che scherzo. Però ho voglia di Burrobirra ».
« Allora andiamo ai Tre Manici di Scopa » propose Regulus.

Il pub gestito dalla giovane e avvenente Madama Rosmerta era affollato come sempre. Regulus e Marlene riuscirono a trovare un tavolo in mezzo al locale, e, dato che era l’unico libero, furono costretti a sedersi lì, nonostante quella posizione centrale li facesse sentire osservati.
Effettivamente non avevano tutti i torti. Poco lontano da loro, Dorcas ed Emmeline stavano bevendo del succo di zucca e avevano interrotto la loro animata conversazione non appena li avevano visti. Loro due non erano ancora riuscite ad abituarsi del tutto alla coppia, in particolare Dorcas, che stava iniziando a vedersi con Sirius, anche se al momento la loro relazione non era nulla di serio.
Regulus e Marlene non si erano accorti della presenza di Sirius e degli altri tre Malandrini, così si facevano chiamare James Potter, Peter Minus, Remus Lupin e, appunto, Sirius Black, fino a quando questo non si alzò di scatto dal proprio tavolo perché aveva notato che era entrato Regulus ed era intenzionato ad evitarlo a tutti i costi.
« Quel ragazzo è un idiota » sibilò Regulus, a denti stretti.
« Dai, non esagerare… è pur sempre tuo fratello! » gli disse Marlene, cercando di evitare che lui si arrabbiasse e incominciasse uno di quei suoi discorsi su Sirius con tanto di urla e insulti.
« Ti ho detto che non lo è più, Lene ».
Marlene sospirò.
« Non puoi odiarlo solo perché… »
« Io non lo odio » la interruppe Regulus. « È lui a odiare me e il resto della famiglia. È lui che se n’è andato, non io ».
« Reg, sono sicura che lui non ti odia, è semplicemente… »
« Non voglio parlarne » dichiarò lui, irremovibile.
« Come preferisci » si rassegnò Marlene. « Dai, andiamo a fare un giro? »
Regulus acconsentì e la seguì fuori dai Tre Manici di Scopa.
Si stavano allontanando dal paese.
« Dove siamo diretti? » si informò Regulus.
« Non lo so. Sto cercando un luogo dove la gente non ci possa spiare, mi dà fastidio avere tutti gli occhi puntati addosso » spiegò Marlene, appoggiando una mano al fianco destro di Regulus.
Lui le passò dolcemente la mano sinistra dietro alle spalle.
La capiva perfettamente. Regulus non era il tipo che amava scambiare manifestazioni d’affetto in pubblico. Di fronte agli altri, cercava sempre di tenere quel rigido controllo tipico dei Black, quasi come se volesse dimostrare di essere invulnerabile ai sentimenti. Solo con Marlene aveva imparato ad essere se stesso, senza doversi vergognare di nulla.
« Qui credo possa andare » decise Marlene, non appena si trovarono in prossimità di un grande prato, a pochi metri dall’ultimo gruppo di case. L’erba verde e lucente contrastava con il resto del paesaggio tipicamente autunnale, il sole stava iniziando a calare dietro alle colline, ma in compenso quell’odiosa nebbia se n’era andata, lasciando posto a un venticello frizzante.
« Per terra? » protestò Regulus. Prima che Marlene potesse ribattere, Evocò una tovaglia e la stese sull’erba. « Così va meglio » commentò poi, sedendovisi sopra.
Marlene si mise alla sua sinistra, poi gli appoggiò la testa sulla spalla, in modo tale da sentirlo vicino a sé.
Rimasero così per quasi un minuto, circondati dal silenzio, l’uno accanto all’altra, perché a loro in quel momento bastava solo questo, andava già tutto bene così.
« Sai, c’è una cosa che non ti ho mai detto » cominciò poi Regulus, stringendo Marlene a sé in un abbraccio.
« Cosa? »
« Mi sei sempre piaciuta. Fin da quando la McGranitt ci aveva messi insieme nel banco al primo anno, perché tu chiacchieravi con la Meadowes. Credevo che tu fossi soltanto una ragazzina superficiale e incapace, invece eri riuscita a compiere quella magia perfettamente… me lo ricordo ancora, sai? » le confidò Regulus.
« E come si potrebbe dimenticare? » sussurrò Marlene, lasciando che sul suo viso comparisse un dolce sorriso malinconico. « Ma sarà sempre così, vero? »
« Sì » le promise Regulus, prima di sfiorarle le labbra con un bacio.
Marlene sentì un brivido percorrerle tutta la schiena, ma non era il freddo a farla sentire così, era l’eccitazione e la felicità che provava ogni volta che Regulus la baciava, o anche quando la abbracciava soltanto. Ricambiò quel bacio con passione, per riuscire a sentire nuovamente il sapore di quelle labbra, e intanto gli posò la mano sulla nuca, accarezzando quei capelli neri che tanto amava e che profumavano di lui.
Perché i momenti come questo non potevano durare per sempre? Era bello dimenticarsi della realtà che stava diventando sempre più opprimente, era rilassante credere che là fuori andasse tutto bene. Solo Regulus riusciva a farla stare così bene, e Marlene era convinta che nessun principe azzurro di quelli che sognava da bambina sarebbe stato mai degno di prendere il suo posto.
A volte, tuttavia, l’amore tende a chiudere gli occhi anche alle persone più attente, e, quando ci si sveglia, si rischia di cadere dalle nuvole.

 ***

« Ma è terribile, Reg, hai visto cos’hanno fatto? »
Marlene teneva in mano un articolo preso dalla Gazzetta del Profeta di quella mattina.

2 maggio 1977
Famiglia babbana trucidata nella propria abitazione.
È accaduto ieri notte nella periferia di Londra. La famiglia – marito, moglie, due figli, uno dei due, Frank Morrison, aveva manifestato poteri magici e aveva terminato gli studi alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts il giugno scorso – è stata sterminata con l’utilizzo dell’Anatema che Uccide, la peggiore delle tre Maledizioni Senza Perdono, ma sui loro corpi sono state trovate tracce di varie torture inflitte con la magia. Si sospetta che dietro questo crimine ci sia il contributo di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, perché sulla casa è stato trovato il Marchio Nero, simbolo suo e dei suoi seguaci, i cosiddetti “Mangiamorte”. Gli Auror del Ministero della Magia sono intervenuti quando ormai non c’era più nulla da fare; una squadra di Obliviatori è stata messa all’opera per eliminare i ricordi del Marchio Nero, visualizzato da alcuni Babbani abitanti nelle case vicine. Se qualcuno avesse informazioni riguardo a questo delitto o avesse prove utili per riconoscere qualche Mangiamorte, è pregato di recarsi al Ministero per testimoniare. Si raccomanda a tutti una vigilanza costante.


Marlene era piuttosto sconvolta. Stentava ancora a credere che qualcuno potesse compiere atti del genere nei confronti dei Babbani o dei Nati Babbani, eppure, nel corso degli ultimi anni, la frequenza di questi crimini era aumentata sempre di più. Marlene non trovava i Babbani particolarmente interessanti, secondo lei la loro vita era noiosa, ma nonostante ciò per lei erano persone come tutti. Avrebbe voluto poter fare qualcosa per aiutarli…
Regulus non sembrava pensarla come lei.
« Ma dai, Lene, erano Babbani o Sanguesporco… » disse Regulus, con aria di sufficienza, come se lo stato di Sangue di quelle persone rendesse meno grave l’accaduto, se non anche giustificabile del tutto.
« Dai, per favore, non chiamarli così. È maleducato ».
« Beh, e loro sono maleducati a intromettersi nella nostra vita, impedendoci di vivere in libertà e rapendo i nostri cari! » esclamò lui, riferendosi a sua cugina Andromeda e a Ted Tonks, che, anni prima, si erano innamorati ed erano fuggiti insieme.
Marlene scosse la testa, un po’ delusa.
« Quando ragioni così, non sembri neanche tu ».
« Per favore, Lene, non ho voglia di litigare; cambiamo argomento ».
Lei non rispose, e Regulus interpretò il suo silenzio come una manifestazione della sua opinione favorevole.
Anche a Marlene non piaceva discutere di quell’argomento, perché le faceva ricordare tutti gli avvertimenti delle sue amiche e di Sirius Black, e mettere a tacere le loro insinuazioni era sempre più difficile, quando aveva delle prove del genere.
Lei non pretendeva che Regulus amasse i Babbani, non li amava neanche lei in modo particolare; tuttavia, le sue idee stavano prendendo una brutta piega, perché erano sempre più simili a quelle di questi famigerati Mangiamorte. L’anno precedente Lily Evans, un’amica Nata Babbana di Emmeline che lei conosceva di vista, aveva litigato in modo definitivo con Severus Piton, un Serpeverde che era sempre stato il suo migliore amico, ma aveva iniziato ad appassionarsi sempre di più alle Arti Oscure e, nonostante se ne fosse pentito fin da subito, aveva chiamato Lily “Sanguesporco” davanti a tutti.
Era giusto che questa guerra facesse finire le amicizie, anche quelle che sembrava sarebbero durate per sempre?
Avrebbe fatto terminare anche gli amori, facendo sì che l’odio coprisse i sentimenti e il buonsenso?
Ma io sono una Purosangue, pensava Marlene.
Ma ciò avrebbe significato qualcosa? Se Regulus avesse manifestato in modo sempre più esplicito le proprie idee, se fosse diventato uno di quei Mangiamorte, lei che cosa avrebbe fatto? Avrebbe potuto fare finta di niente, se il suo fidanzato fosse diventato un assassino?

 ***

Regulus aveva incominciato a essere più distaccato con Marlene, o, almeno, cercava di dare quest’impressione agli altri. La colpa non poteva essere attribuita ad un eccessivo carico di compiti, perché i G.U.F.O. erano ormai acqua passata e c’era più di un anno di tempo prima di dover iniziare a preoccuparsi per i M.A.G.O.
Marlene era delusa dal suo atteggiamento, temeva che lui si fosse stufato, che non la considerasse più, o che magari avesse solo fatto finta di essere innamorato di lei per tutto quel tempo. Aveva paura che lui, da un giorno all’altro, potesse lasciarla, perché non sarebbe mai stata pronta ad un avvenimento del genere. Però, allo stesso tempo, era stanca di vivere nell’incertezza, e, presto o tardi, si sarebbe dovuta decidere a chiarirsi con lui. Sfruttò la prima uscita ad Hogsmeade per provare a fare una discussione seria e ragionevole.

« Regulus? »
Marlene aveva il fiatone, perché stava cercando di tenere il passo di Regulus, che stava camminando con la testa rivolta verso il terreno e a ritmo di marcia.
« Dimmi ».
Marlene lo raggiunse e gli afferrò il cappuccio del mantello, in modo tale che non accelerasse di nuovo, poi lo guardò negli occhi, con un’espressione quasi di supplica.
« Cosa ti è successo? »
Regulus cercò di distogliere lo sguardo, perché, se avesse visto gli indagatori occhi azzurri di Marlene ancora per un secondo, probabilmente non sarebbe più stato in grado di trattenersi.
« Che cosa dovrebbe essere successo? » borbottò, poco convinto anche lui dal suo scarso tentativo di cadere dalle nuvole.
Marlene, spazientita da questo suo atteggiamento, tentò di afferrarlo per l’avambraccio sinistro per evitare che tentasse la fuga e per costringerlo a guardarla in faccia mentre le rispondeva. Regulus, quasi istintivamente, si divincolò di scatto, gettando uno sguardo preoccupato al proprio braccio.
Marlene restò come paralizzata; strabuzzò gli occhi… Non poteva essere vero il dubbio che le stava venendo in quel momento, no? Eppure la reazione di Regulus non poté che confermare i suoi sospetti. Rimase anche lui scioccato, con un’aria colpevole sul volto.
« Aspetta! » la implorò, supplichevole.
« No! » gridò Marlene, non appena ebbe ritrovato la parola. Era quasi sull’orlo delle lacrime. « Non può essere! »
« Lasciami spiegare… »
« N-non c’è n-niente da s-spiegare! C-come hai p-potuto… T-tu hai i-il… » la voce di Marlene era ormai rotta dal pianto.
« Marlene, ti prego, ascoltami! Ormai l’hai capito e, dato che non sono un vigliacco né un bugiardo, non negherò fino alla fine di avere il Marchio Nero, ma… »
Marlene ormai non ragionava più, era troppo delusa e triste.
« E te ne vanti anche, eh? »
Regulus scosse la testa.
« Ti prego, smettila, Marlene… Non me ne sto vantando, ho semplicemente fatto quel che ritenevo più giusto ».
Lei scoppiò in un’amara risata.
« Sì, diventare un assassino! Sembra giusto anche a me! E… non mi hai detto nulla fino ad ora! Pensavi di tenermelo nascosto, eh? »
« Sarebbe stato meglio per tutti! Ora sei in pericolo… Se… se Lui scopre che tu sai… »
« Che succede, eh? Cosa farai, mi ucciderai perché ho scoperto il tuo segreto e non vuoi che il tuo amato Lord Voldemort lo venga a sapere? »
Marlene sembrava folle. Non si rendeva quasi conto delle proprie parole, ancora voleva credere che fosse tutto soltanto un incubo.
« Cosa stai dicendo? Non sarò diverso solo perché sono un Mangiamorte! »
« Invece sì, sei già cambiato! Sono le nostre scelte a farci prendere strade diverse. E… credo… credo che entrambi abbiamo fatto una scelta sbagliata ».
« Io non voglio perderti! » gridò Regulus. Non stava piangendo solo perché un Black non deve mostrarsi debole in pubblico, ma sentiva le lacrime che volevano uscire a tutti i costi.
« Mi hai già persa, lo capisci? Credevi che non mi sarei mai accorta di ciò che eri diventato? Come posso amare un assassino? » esclamò Marlene, che ormai aveva gli occhi rossi come il colore della propria cravatta e le lacrime le rigavano il volto.
« Non sono un assassino! »
« Be’, lo dovrai diventare! Cosa credi che facciano i Mangiamorte? Distribuiscono Burrobirra gratis? »
« Marlene… ti prego, non andartene! Io… io ti amo! »
Adesso era Regulus che cercava di trattenerla per un braccio.
« Anch’io ti amo, Regulus! È per questo che sono ridotta così! Avevano ragione loro! L’avevano sempre detto che sarebbe finita male! »
« Ma non finirà, Marlene! Nessuno ci impedisce di stare insieme, se lo vogliamo ».
« Io adesso voglio solo piangere in pace! » esclamò Marlene e, senza ammettere repliche, iniziò a correre indietro verso Hogwarts.
Regulus provò ad inseguirla per fermarla, ma lei mise la mano alla bacchetta e minacciò di Schiantarlo, allora ritornò sui suoi passi e si diresse alla Testa di Porco. Andò a bere, e bevve, bevve e bevve, fino a quando il Whisky Incendiario non lo fece ubriacare, nel tentativo di dimenticare almeno per un po’ tutto quello che era appena successo. Iniziarono a venirgli alcuni dubbi.
Era proprio questo il destino di un Mangiamorte?
Era davvero pronto a rinunciare a tutto quello che avrebbe potuto perdere?
E, soprattutto, per cosa?

A qualche chilometro di distanza Marlene, rifugiatasi nella propria stanza, stava versando tutte le lacrime che le erano rimaste nel corpo.
Avevano ragione loro.
Ma perché non ci si può innamorare sempre della persona giusta, del principe azzurro buono ed eroico? Perché tutto deve essere sempre così complicato? Non sapeva neanche lei come comportarsi. Si poteva continuare a seguire il cuore, anche se si sapeva che ci si stava gettando in un tunnel senza uscita?









Note dell'autrice
Salve a tutti! ... Ehm, c'è nessuno?
Lo scorso capitolo non ha ricevuto neanche una recensione... Ringrazio comunque tutti quelli che l'hanno letto, sperando che qualcuno abbia voglia di dire la sua a proposito di questo.

Vi lascio sempre le NdA che avevo scritto, se qualcuno le vuole leggere. xD

Il titolo è in inglese perché sarebbe la citazione di una frase di Champagne Supernovadegli Oasis. Credo che infatti questa frase rispecchi parecchio il capitolo.
Vediamo Regulus trasformarsi lentamente dal ragazzino Purosangue che si crede superiore agli altri che è a quattordici anni al Regulus che, a sedici, prende il Marchio Nero. Marlene non vuole vedere questo suo cambiamento fino a quando non diventa così palese da non poter essere negato: è innamorata, e si sa che l'amore rende ciechi, e inoltre non vuole assolutamente ammettere che Dorcas e Sirius avevano ragione.
Non so se fosse una cosa nota che i Mangiamorte avevano il Marchio Nero sull'avambraccio sinistro, ma penso di sì, perché ormai la guerra era iniziata e c'era molto meno mistero su Voldemort e su ciò che faceva, mentre all'inizio agiva molto nell'ombra, perciò credo che Marlene lo sapesse. La reazione di Regulus è istintiva: quando Marlene cerca di afferrarlo per il braccio, lui si divincola, spaventato, e a quel punto lei, che già sospettava, fa due più due.
Anche qui, la sua reazione è molto impulsiva. E' delusa da lui, è arrabbiata con se stessa per essersi sbagliata, con Dorcas e Sirius perché avevano ragione e con Regulus per ciò che ha fatto. Tuttavia, è ancora molto innamorata di lui, e se ne renderà conto a breve. Anche Regulus inizia ad avere i primi dubbi su ciò che ha fatto, non perché abbia cambiato idea, ma perché incomincia a chiedersi se valga la pena di fare ciò che sta facendo, se davvero ci sta guadagnando qualcosa.

A questo punto, vi saluto; tornerò domenica prossima col quarto e ultimo capitolo, sperando che questo vi sia piaciuto!
Alla prossima,
missmalfoy97 :)
   
 
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