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Autore: Marywoosh    20/01/2013    2 recensioni
Nuova vita a Londra, nuovi amici e nuovi incontri... anche nuovi amori?
Mary vorrebbe lasciare la sua vita in Italia alle spalle, ma non ci riesce, forse ha bisogno di aiuto, e chi la può aiutare meglio dei suoi idoli?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'aereo è partito, lei è partita.
Destinazione Londra.
Si ero immaginata una partenza triste, con tante lacrime, con qualche "addio" soffocato, ed invece erano tutti sorridenti, tutti felici della sua partenza.
Anche il tempo non aveva rispettato i suoi piani. Si era preparata per un temporale tipico invernale, anche il meteo lo diceva, ed invece splendeva il sole, come se anche lui fosse felice della partenza della ragazza.
Ma era meglio così: chi vuole viaggiare in aereo con un temporale nell'aria? Nessuno.
Lei era già terrorizzata di suo per via dell'aereo: primo volo.
Come si fa a non aver paura di essere lanciata in aria dentro un palazzo con le ali?
Si vergognava di piangere in pubblico, quindi si era limitata a qualche bacio e abbraccio dato ai parenti e via, senza pensieri, su quell'aereo.
Tutti amano Londra, lei no. Lei ama il suo paese natale, il sole, la gente solare del posto, le vecchiette sempre disponibili per chiacchiere e sfoghi, pronte a dirle "Goditi la vita che alla mia età avrai solo da osservare gli altri e ti pentirai di aver perso questi anni".
Ama la sua Napoli, ma è stata catapultata su un aereo per studiare danza, per diventare qualcuno di importante, e questo era l'unica cosa che la rallegrava.
Cercava il suo sediolino, scontrandosi con gli altri passeggeri in quel corridoio troppo piccolo. Capitò accanto ad una ragazza mora che, a differenza di lei, era rilassata come non mai.
Si sedette e cercò tra le tasche il suo iPod: cuffie e volume al massimo erano l'unico modo per rilassarla.
La sua ricerca disperata fu interrotta dalla sua vicina di posto.
<< Primo volo? >> Domandò con un sorriso che tramandava sicurezza.
<< Si, e per di più non trovo il mio iPod. >> Rispose continuando a tastarsi.
<< Emh.. ce l'hai sotto la gamba. >> Notò la ragazza.
Entrambe scoppiarono a ridere e la risata della nostra napoletana era soprattutto nervosa.
I suoi piedi non smettevano di battere, controllava in continuazione l'orologio sperando che l'aereo fosse partito puntuale in modo da non sospettare che ci fossero problemi.
<< Comunque io sono Marta. >> Si presentò la mora.
<< Mary. >> Sorrise lei abbandonandosi alla voce soave della "compagna d'avventura".
Lasciò perdere la musica e preferì parlare con Marta.
Si stava preparando ad un viaggio più confortante del previsto e, lasciando da parte la timidezza, avrebbe trovato anche un'amica, la sua prima amica londinese. 


Finalmente il volo terminò e Mary potette tirare un sospiro di sollievo.
Salutò Marta con un abbraccio dopo aver scambiato i numeri di telefono.
Ora sorgeva un altro problema: come uscire da quell'aeroporto?
Si sentiva un'estranea, un'aliena. Non era nel suo habitat, non sapeva nemmeno com'era fatto quell'edificio.
In fondo era davvero un'estranea. Non faceva parte di quel luogo, tutti parlavano troppo velocemente e lei non riusciva ad afferrare tutte le parole nonostante la sua ottima preparazione nelle lingue.
Prese un taxi e, dopo aver dato l'indirizzo al taxista, poggiò la testa tra il sediolino e il finestrino per rilassarsi e godersi le strade trafficate di Londra.
Ogni tanto scambiava qualche parola con il taxista, niente di più. Aveva già parlato troppo quel giorno, voleva solo stendersi sul letto e dormire, almeno in quello ci riusciva e quel giorno non fece eccezione. Appena entrata nell'appartamento si lanciò di peso sul letto dopo un breve giro turistico.
Si svegliò nel pomeriggio tardi e non aveva voglia di uscire, così indossò il suo pigiamone grigio e si stese sul divano nero ed accese la tv trovando un film romantico, il suo genere.
Si incantò nel vedere Chatty Man, lo show di Alan Carr. Sapeva che come ospiti ci sarebbero stati i suoi idoli, gli One Direction.
La sua maturità veniva smontata in 2 secondi alla loro vista, e i suoi 18 anni si trasformarono in 4.
Li amava, con tutta se stessa e teneva più a loro che a lei.
Li vedeva scherzare tra loro e lei si sentiva piena di gioia, sentiva le loro risate e lei rideva come un'imbecille perchè contagiata, soprattutto da quella di Niall.
Si fecero le 23 inoltrate e la fame mancava, di conseguenza si abbandonò per l'ennesima volta ad un sonno profondo ed iniziò a sognare la sua nuova vita a Londra sperando che fosse migliore di quella in Italia.
I suoi piani, questa volta, verranno rispettati dal destino?
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ASGALLALA!

Ok, avete il diritto di odiarmi.
Ho eliminato la storia precedente, era troppo difficile da continuare. 

Avevo la trama, ma ero in crisi, non sapevo come mettere in pratica le mie idee,

quindi... perchè non cancellarla e farne un'altra da capo?

Il titolo è lo stesso, e anche alcuni personaggi. 

Che ve ne pare?

E' l'inizio, quindi è piccolo piccolo, ma gli altri capitoli saranno più lunghi:)
Recensite in tanti così continuo presto ♥

  
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