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Autore: Orange Dream    20/01/2013    1 recensioni
Tsutsuki 1, ottava serie. Prima di lei altri androidi erano stati creati, nutriti, riassimilati.
Ma lei è la prima ad avere il gene F.
Da quando Terra 2 è stata scoperta non si fa altro che parlare di come sarebbe la vita là... e tutto non può che ricadere su Tsutsuki.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Nascita



Luce. Spostamento. In quella sostanza che le consentiva di sentire a malapena il suo peso, la creatura si mosse lentamente, aprendo le palpebre per la prima volta.

Esperimento 1, serie otto. Inizio fase di coscienza.

 

 

Rumore. I piccoli timpani recepirono quello strano cambiamento, pur senza comprendere il significato del loro messaggio, ed inconsciamente memorizzarono la voce metallica e scattosa dell'apparecchiatura che la teneva in vita, ma sopratutto memorizzarono il battito ritmico del suo cuore.

Tsutsuki 1, ottava serie.

Le lettere stampate sul vetro rilucevano scritte al contrario per lei oltre lo spesso vetro della sua vasca, così prive di senso e confuse con il resto del Fuori. Rannicchiata in posizione fetale, con le braccia debolmente strette intorno alle ginocchia la creatura galleggiava in una sostanza violacea, ascoltando quello strano battito regolare che sembrava dipanarsi nel liquido intorno a lei da quando aveva memoria. La sua mente aveva preso coscienza da qualche tempo, che fossero secondi o anni non avrebbe potuto distinguerlo, ma sapeva che c'era stato un Prima, dove lei era immersa nell'oscurità e un Dopo, dove poteva vedere intorno a se, anche se tutto era sfocato ed incerto. Il suono non aveva smesso di cullare la sua esistenza, diffondendosi attorno a lei ogni momento. A volte si sovrapponeva la voce metallica, che trasmetteva suoni diversi, con diversi toni e vibrazioni. Non capiva cosa fosse. Inoltre ombre e forme confuse aleggiavano sempre più spesso davanti a lei. Era da un certo tempo che la creatura aveva preso coscienza. Sentiva ogni giorno più reale il proprio corpo, lo spazio intorno a lei. Sembrava che un disegno prima in bianco e nero riacquistasse lentamente colori, forme e profondità. Il terzo giorno una lieve contrazione nervosa le fece muovere un dito. La scossa fu per lei come un fulmine a ciel sereno, inaspettata, violenta. Non conoscendo quella sensazione, la creatura ne rimase sorpresa. Il suono ritmico in cui era avvolta crebbe d'intensità e le palpebre che di solito erano socchiuse presero a stringersi spaventate. La voce metallica si fece sentire ed un liquido chiaro fu immerso nella vasca con lei. L' adrenalina scese.

 

Il giorno dopo qualcosa era cambiato. La creatura portava un ricordo della sensazione provata. La creatura non si sentiva diversa. Forse la creatura avrebbe dovuto provare a farlo apposta? Poteva? Lasciò che la sua concentrazione fosse dedicata a quel medesimo dito, lasciando che per una volta la sua coscienza non vagasse senza uno scopo. Provò di ricordare ciò che aveva sentito.Il dito si mosse di nuovo, più lentamente. E questa volta la creatura potè seguirne il movimento, inconsapevolmente affascinata.

Da quel momento ogni giorno provava a muovere qualcosa di diverso, prendendo sempre più coscienza della propria materialità. Il suo cervello apprendeva a ritmi velocissimi, memorizzando movimenti e sensazioni. E dopo un po' anche volti. Col passare del tempo notò che si sentiva sempre bene quando una sagoma rosea, con un paio di grossi occhiali si avvicinava  e versava del liquido nei lunghi tubicini che giungevano fino alle sue braccia, alla pancia, alla bocca ed al naso. Questi era sicura che non fossero suoi, perchè non li percepiva minimamente e non poteva muoverli. All'ennesima volta che lo vide provò un moto di felicità riconoscendolo, come una figura familiare e poco dopo sentì ancora una volta lo stomaco vuoto riempirsi con gratitudine. Quella strana sagoma giungeva sempre quando cominciava a sentire fastidio nella pancia. Finalmente un giorno provò ad avvicinarsi, magari l'avrebbe fatta stare ancora meglio. Prolungò una mano (le ci erano volute settimane per riuscire a muovere un arto) fino alla liscia parete della sua cupola e accarezzò il vetro dove l'indistinto volto dello sconosciuto aleggiava. Come se anche lui fosse stato pervaso da una scossa indietreggiò velocemente, emettendo un rumore simile a quello della voce metallica, ma con tono molto più armonioso e morbido. Da allora le voci intorno a lei si erano moltiplicate, le sagome confuse aumentate. Luci e nuovi tubicini le erano stati puntati contro. E fu quando una luce fortissima invase il suo mondo accecandola che iniziò la sua vita.

 

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Ho avuto ispirazione per questa storia dopo aver visto il film Cloud Altas, anche se scrivere una storia di questo tipo mi ha sempre allettata =) 
Spero che si capisca che questo primo capitolo è dedicato al punto di vista di Tsutsuki, primo esperimento di una nuova serie (la numero otto) di quelle che per ora conoscete come "creature".
Sperando che vi abbia incuriosito abbastanza da leggere il prossimo capitolo vi saluto in attesa del seguito ^^
Commentate numerosi!

  
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