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Autore: JessL_    20/01/2013    7 recensioni
Si dice che l’amore è cieco e che la sfortuna ci vede più che bene; Jessica ha sempre concordato in pieno... soprattutto da quando ha capito che non vede più Francesco solo come un amico. Dovrebbe, perché lui è fidanzato, perché si conoscono da una vita... e perché in un certo senso lo ha promesso a sua cugina.
Come andrà a finire? Jessica sarà veramente innamorata di Francesco?
E Francesco che cosa prova per la sua migliore amica?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Hello! Vi siete dimenticati di me? Sì, probabilmente sì... e mi spiace. Comunque eccomi qui con il nuovo capitolo. Sinceramente è un po' più corto confronto agli altri, ma c'è da dire che ci sono tante cose, quindi spero vi piaccia.


Nel gruppo, nelle ultime settimen si è discusso tanto su chi dovrebbe scegliere Jessica o comunque si chi preferite voi lettori/lettrici. Beh, Alessandro è in testa nei sondaggi (xD) ma vediamo cos'accadrà dopo questo capitolo. Detto ciò, vi ringrazio come sempre per la pazienza, e soprattutto vi auguro buona lettura :)





<< Smettila di farmi ridere! Se no ti sporco le lenzuola. >> Dico ancora scossa dalle risate. Alessandro mi sorride continuando a guardare il piatto di spaghetti che ha in mano.

Siamo sul suo letto, io con una sua maglietta addosso, lui vestito come prima che mi aprisse la porta. No, non è successo niente... e non saprei nemmeno dire perché o come ci siamo trovati a cenare alle sette di sera sul suo letto, ma va bene così... o almeno cerco di ripetermelo.

<< Posso parlarti in modo molto chiaro? >> Mi chiede seriamente il mio “compagno” di letto facendo scomparire la mia allegria e soprattutto svuotare la mia mente. Annuisco.

<< Non voglio negarti che mi abbia fatto un... certo effetto averti vista di fronte la mia porta di casa e poi in intimo nel mio salotto ma... sappiamo entrambi che per quanto tu possa provare qualcosa per me, provi qualcosa anche per qualcun altro. Bada bene, non voglio che tu mi dica “no, non è così”, non voglio nemmeno che tu mi dia la conferma, voglio solo che tu capisca che non ti ho fermata perché non volessi fare quel tipo di passo, ma semplicemente perché quando lo faremo, voglio che tu sia con me mente e corpo. >> Le sue parole mi destabilizzano e mi fanno sentire quelle stupide farfalle nello stomaco. Il mio cuore sta battendo come un tamburo e non so che dire, l’unica cosa che riesco a fare è accarezzargli una guancia e sorridergli.

Mi sento molto stupida, se devo essere sincera, ma lui ha fatto di tutto e lo sta ancora facendo, per far sì che io mi trovi bene con lui in ogni situazione... e non posso non adorarlo.

 

<< Ok, sono terrorizzata... che cos’è questo spargimento di fogli? >> Alzo lo sguardo dal quaderno che ho appoggiato sul tavolino del salotto e incontro lo sguardo spiritato di Lea; la sua fronte si aggrotta e mi guarda ancora più spaventata. << Da quando porti gli occhiali? >> Sospirando mi levo gli occhiali e gioco con le stecche.

<< Sono confusa, e quando lo sono... beh scrivo. Faccio liste su liste e cerco di organizzarmi. E gli occhiali sono da riposo, non so nemmeno più da quanto tempo sono china a scrivere e a scervellarmi. >>
Lentamente la mia coinquilina mi si avvicina e mi affianca. Afferra un foglio per terra e cerca di trattenersi dal ridere quando legge quello che avevo scritto.

<< Pro e contro: Ale e Fra. >> Volta il viso verso di me. << Scusa se te lo chiedo ma... che cosa c’è da scervellarsi? Alessandro è perfetto per te e Francesco... perderesti solo la sua amicizia se dovessi fare qualche passo falso. >> Ora quella con gli occhi sgranati sono io, e non so nemmeno cosa dovrei replicare.

<< Da quando la pensi così? >> Le chiedo quasi in un sussurro.

<< Da quando non è venuto a letto con te e dal discorsino che ti fatto per farti intendere che a te ci tiene e che spera in un qualcosa di più una semplice relazione di solo sesso. >>

<< Oh mio Dio! Tu sei Team Ale! >> Esclamo alzandomi dal divano puntandole un dito contro. Lea mi guarda veramente terrorizzata con i suoi occhioni azzurri e non sa cosa dire. Io tutt’un tratto mi sento un’emerita idiota.

<< Se la smetti di puntarmi un dito contro, giuro, che cerco di tranquillizzarti e di aiutarti a venirne a capo. >> Le tolgo il dito praticamente dalla faccia e inizio a scuotere il capo.

<< Tu ti sei già schierata, non ho bisogno del tuo aiuto. >> Afferrando il mio quaderno, mi ritiro in camera, non tenendo conto del casino che ho lasciato nel salotto.

 

<< È permesso? >> Sbuffando mi volto verso Bec, che fa spuntare dalla porta solo un suo braccio con un fazzolettino bianco in mano. Nonostante tutto, mi strappa un sorriso e io mi metto a sedere sul letto e aspetto che lei entri, quando lo fa, mi guarda qualche secondo e infine – chiudendosi la porta alle spalle – mi raggiunge velocemente sul materasso e mi dà una spallata facendomi nuovamente sorgere un sorriso sulle labbra.

<< Abbiamo appena finito di mettere a posto il casino che hai combinato di là. Hai idea di quanti alberi hai ucciso? >> Cerco di trattenermi ma scoppio a ridere inesorabilmente, facendole aggrottare la fronte.

<< Scusami, scusami. >> Dico passandomi una mano tra i capelli. << Hai ragione, poveri alberi. Ma io sono confusa. Non so che fare, e cosa pensare. >>

<< Ok, ci può anche stare... ma non trovi che distruggere un’intera foresta sia esagerato? >> Alzo gli occhi al cielo e la guardo severamente.

<< Sei venuta di qua per rimproverarmi? >> Scuote il capo e io aspetto che si spieghi.

<< Siamo in quattro in questa casa, ci siamo sempre intese bene e soprattutto se c’erano dei problemi se ne parlava... perché adesso ti sei ritirata nel tuo guscio? >> Appoggio la testa alla tastiera del letto e stiamo in silenzio per un minuto buono.

<< Alessandro non è voluto venire a letto con me, ma non perché non volesse, semplicemente perché... vuole me, capisci? >> Le chiedo guardandola fissa nei suoi occhi castani. << Vuole me che sono un casino umano, che non ha idea di che cosa voglia e che l’unica cosa certa che so è di fare bene sesso... nemmeno fossi una prostituta. >>

<< Infatti non sei una prostituta e se le parole di Alessandro ti hanno confusa così tanto... beh è perché le hai veramente ascoltate e probabilmente concordi anche. Suvvia, so cos’hai detto a Lea... Team Ale?! >> Chiede prendendomi in giro, automaticamente mi afferro il viso tra le mani senza guardarla.

<< Te l’ho detto: non ci sto più con la testa. Posso mai essere attratta sia da lui che da Francesco? Non è una cosa giusta... e soprattutto non è normale che io provi qualcosa per il mio migliore amico. >>

<< Tu hai sempre provato qualcosa per Francesco, se no... >>

<< Se no, cosa? Fino a che stava con Elisa, non mi è mai importato niente. Non ho mai avuto la voglia o l’impulso di baciarlo. Perché ora sì? >>

<< Proprio perché non sei una prostituta, hai, diciamo, aperto gli occhi su quello che provi per lui solo ora che è libero e che potresti averlo come vorresti; sei solo spaventata. >>

<< Ma io non lo voglio. >> Rispondo automaticamente, meritandomi un’occhiataccia delle sue.

<< Davvero? E allora perché vorresti baciarlo? >> Non le rispondo, e lei canta vittoria mentalmente. << Però d’altra parte, c’è Alessandro... che ti piace, che lo adori... suvvia, quel ragazzo ti venera e cerca di fare tutto il possibile solo per entrare nelle tue grazie e nel tuo cuore. Lui vuole stare con te! Chi ti dà la conferma che sia così anche per Francesco, che tra l’altro non vedi e non senti da tre giorni? Quel ragazzo, al momento, è un’incognita. Non sa cosa vuole, non sa perché fa o dice determinate cose e l’unica scema che cerca di scervellarci per capirci qualcosa... beh sei tu. >> Sono più certa di avere una sottospecie di smorfia stampata sul viso, ma Bec non la commenta e la ringrazio mentalmente.

Probabilmente perché non sono veramente pronta al discorso, cerco di alleggerire la situazione.

<< Mi stai dicendo che sei anche tu Team Ale? >> Ci scambiamo un sorriso complice e lei afferra una mia mano stringendola alla sua.

<< Sinceramente? Non dovrebbe interessarti di che Team facciamo parte noi... dovresti pensare a quello che vuoi tu. Team Ale, o Team Fra? >>

 

Bocche che si cercano, denti che mordono, lingue che esplorano come le mani e le braccia. Gemiti, sospiri, fremiti d’impazienza e di voglia mai assopita.

Mi sento come sospesa, quasi come se fossi uno spettatore; sento mani e bocche ovunque, il mio nome ripetuto in gemiti sussurrati e smorzati.

Tutt’un tratto mi cambia la visuale, vedo i miei occhi aprirsi e incontrare gli occhi azzurri di Francesco, ma subito dopo giro il viso e incontro quelli verdi e particolari di Alessandro.

Oddio!

Mi siedo sul letto e sgrano gli occhi, rilasciando nella mente il mio sogno più che assurdo e cercando di calmare i battiti forsennati del mio cuore.

Non ci si può mettere anche il mio subconscio a farmi brutti scherzi! Non è giusto!

Lentamente mi volto verso l’abat-jour e caccio un urlo quando sulla porta vedo Francesco appoggiato. Velocemente mi si avvicina e appoggia un dito sulla mia bocca.

<< Ma sei pazza? >>

<< Io? E tu, invece? >> Sospira e mi si siede accanto. Io cerco di riprendermi e mi copro il più possibile.

<< Che ci fai, qui? >> Gli chiedo, cercando di non essere sgarbata e di non infastidirlo.

<< Beh... in realtà niente. >> Lo guardo in modo scettico e aspetto che prosegua.

<< Ok, senti... noi dobbiamo parlare, perché è evidente che ci sia qualcosa che non vada. >> Ehm... se gli dicessi che invece per me va tutto bene? Non ci crederebbe, anche perché sarebbe una bugia. Continuo a non parlare e lui si toglie le scarpe per poi sedersi a gambe incrociate al centro del letto.

<< È inutile negarlo, c’è dell’attrazione tra di noi. Non so dire se ci sia sempre stata o se è divampata da quando mi sono lasciato con Elisa, resta il punto che ho sempre te per la mente. E sapere che tu stai con Alessandro mi rende nervoso, geloso e stressante. Ti voglio Jess, voglio te e voglio capire che cosa c’è tra di noi. >> Si azzittisce e io... io penso di star ancora sognando.

Lentamente mi passo una mano tra i capelli e osservo distrattamente la sveglia sul comodino.

<< Fra... sono le due del mattino... e tu vieni qui per... parlare? >> Sospira e i miei occhi incontrano i suoi. Sembrano delusi. O forse... solo stanchi di dover combattere con me.

<< Sì, ho bisogno di capirci qualcosa. Ho bisogno di capire quello che provi e che pensi. >>

<< Adesso? >> Wow. Sono decisamente una codarda.

<< So che hai paura. >> Dice afferrandomi una mano e io percepisco chiaramente il mio cuore riprendere la sua corsa. << Ma non devi. Sono io. Sono il tuo migliore amico. Che beh... sì, prova qualcosa per te, ma sono sempre io. >>

<< Fra. >> Mormoro senza motivo ma lui mi sorride lievemente.

<< Mormoravi il mio nome nel sonno. Jess, ho bisogno di capirci qualcosa. Non posso aver sentito solo io la voglia di baciarti e di saltarti addosso... dimmi che lo hai sentito anche tu. Ti prego. >> Oddio, gli occhi da cerbiatto no!

Non riesco a togliere la mia mano dalla sua, e soprattutto non voglio... come non voglio mettermi a pensare che ho mormorato il suo nome nel sonno. Più che altro perché non desidero riportare alla mente il sogno che stavo facendo.

<< Fra, io sto con Alessandro... non pensi che... sia sbagliato? Intendo... tu sei qui, nel mio letto e mi stai chiaramente dicendo che provi qualcosa per me. Tutto ciò è sbagliato. >> Ok, è risaputo che io appena sveglia ci metto un po' a carburare, ma avere lui, a questa poca distanza, soprattutto dopo quello che mi ha appena detto, mi sta mandando letteralmente in confusione.

<< Lo so, lo so, dannazione, che stai uscendo con Alessandro e che stai facendo di tutto per comportarti bene! Ti stai dando una possibilità, lo comprendo, ma perché non puoi farlo con me? >> Sgrano gli occhi e automaticamente tolgo la mia mano dalla sua. I suoi occhi si posano sulla sua mano oramai priva della mia e tace. Io... io sono senza parole.

<< Non puoi averlo detto veramente. >> Sussurro quasi presa dal panico.

<< L'ho detto. E lo penso. >> Dice facendo scontrare i nostri occhi. Scuoto il capo e le mie mani volano entrambe tra i miei capelli.

<< Sei il mio migliore amico! È sbagliato! >>

<< No, che non lo è! >> Ok, i toni si stanno alzando anche troppo.

<< Lascia che te lo dimostri. >> Mormora in modo più tranquillo, ma nello stesso tempo più agitato.

<< Non posso permettermi una dimostrazione. Che cosa vorresti fare? Farmi vedere che abbiamo chimica? Complicità? Intesa? So già queste cose e... >> Non posso continuare a parlare e mostrare la mia tesi perché Francesco velocemente si è avvicinato e ha posato le sue labbra sulle mie, facendo incastrare una sua mano tra i miei capelli già scompigliati.

Mi rendo vagamente conto di non star rispondendo al bacio, mi rendo lievemente conto che mi si è fermato il respiro ma che il mio cuore sta battendo a mille. E poi la ragione mi abbandona.

Mi sembra di essere tornata nel mio sogno, dove vedo tutto come se fossi una spettatrice; perché non posso credere che le mie mani si siano incastrate tra i suoi capelli, non posso credere di essermi messa in ginocchio come lui e di aver fatto combaciare i nostri corpi come le nostre labbra e le nostre lingue.

L'unica certezza che ho, purtroppo, è che non mi sono mai sentita così viva e desiderata. E tutto ciò perché sono tra le sue braccia.



--

Non lo faccio mai, intendo lasciare un mio angolino a fine storia - almeno non ultimamente - comunque... l'unica cosa che vi dico riguardo alla fine del capitolo è... Sì. A buon intenditor, poche parole xD E non insultate Jessica u.u siate buone!

   
 
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