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Autore: Gigietta4    09/08/2007    1 recensioni
Harry, Ron, Hermione e Ginny stanno per affrontare un'altra grande guerra: la vita quotidiana...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rrrrrrrrrrrr

                                                        È tutta questione di vita.


 


Capitolo 1

 

 

 

L’ultima volta che gli avevo descritti erano pieni di ferite ed erano stati portati al San Mugo di corsa. Adesso le cose erano leggermente cambiate.

 

 

-Sai io adovo i giocatovi di quiddich.. -Una donna con le forme al posto giusto e i capelli a boccoli castani guardava Harry Potter con occhi languidi.

 

-Interessante... Ma io sono un auror.-

 

La ragazza si mise a ridere in modo isterico e preoccupante.

 

-Lo so! Appunto pev questo... Conosci qualche giocatove di Quiddich?-

 

-E?!-

 

La porta dell’ufficio si aprì e un uomo dai capelli grigi piuttosto traccagnotto con lo sguardo severo e rigato fece capolino nella stanza.

 

-Potter!Prego entra devo parlarti..-

 

 

 

 

 

-..baby I love you.. –

 

Proprio così, la seria Hermione Granger, quella diligente ragazza, stava cantando “I Love You” di Mary McLove. Il giorno prima era toccato a”Love is alla round”,ed il giorno prima ancora  cantava la canzone di un cartone babbano.

Da quando era in procinto di partire per Londra nessuno, l’aveva vista così felice. Voleva vedere i suoi genitori e cercare di rincontrare i suoi amici. Doveva rivederli. Non vedeva l’ora di riabbracciare Ginny, Harry e Ron. Le mancava tutti di loro. Le loro pazzie, le loro litigate, i sorrisi, le serate davanti al fuoco a correggere i suoi compiti. I suoi capelli, i suoi occhi,il suo corpo.. lui.

 

-Hermione.-

 

Hermione smise di pensare al passato e guardò il suo presente.

 

-Sì?!-

 

Da li a poco avrebbe dovuto prendere quell' aereo, ma qual’cosa la tratteneva.

Se fosse tornata l’avrebbe visto e ormai era passato un’ anno dal loro fugace saluto. Probabilmente lui aveva una vita sua e lei doveva pensare alla sua carriera e alla sua vita privata. Forse non era la scelta migliore tornare a casa. forse. No meglio non partire.

In fondo gli Elfi Domestici non avevano ancora pari possibilità. In fondo la Germania poteva ospitarla ancora un po’.

L’aereo era in orario e le hostess babbane stavano chiamando tutti i passeggeri ad affrettarsi per l’imbarco. Hermione cercò il biglietto nella borsa e trovò l’orso di peluche che l’aveva conquistata cinque mesi prima.

Lei stava tornando da una riunione contro lo sfruttamento dei Nani da Giardino, il giorno prima aveva litigato con Ron per telefono e voleva chiarirsi, così entrò in camera e trovò ad aspettarla quello che poi divenne il suo ragazzo un’ora dopo. La conquistò grazie all’orso dolce, dolcino e il sacchetto di cioccolatini a forma di cuore legati li vicino.

 

-Hermione. -Dietro alla ragazza fece la comparsa il suo principe azzurro.

 

-Ciao..-

 

-Io. Io, io defo parlarti... Non paftire!-

 

Per la prima volta nella sua vita Hermione non capiva più cosa le stava capitando.

 

 

 

 

 

 

 

-Quindi il viola mi snellisce?-. Era la quarta volta che la Signora Dell chiedeva a Molly Weasley la stessa cosa e adesso la paziente signora voleva strozzare la vicina.

 

-Ciao ma’ io vado. –

 

Un uomo dai capelli rossi spettinati e gli occhi azzurri comparve in cucina con un foglio di carta che era l’equivalente del suo curriculum.

 

-Buona fortuna caro!-

 

-Che bel ragazzo.. Ha trovato lavoro?-

 

-Per ora lavora con i suoi fratelli ai negozi. Dirige la bottega a Diagon Alley. Ma ogni giorno passa da qualche nuovo giornale per chiedere se c’è posto..Poveretto..-

 

Anita Dell annuì dispiaciuta.

 

-Non si è ancora ripreso dal trauma della morte di Tu-Sai-Chi..?-

 

-No, figurati, il mio Ron è una persona forte. Penso che stia soffrendo per altro. Pene d’amore.-

 

-Che invidia!Quanti anni fa abbiamo sofferto noi per amore?-

 

Molly e Anita scoppiarono in una fragorosa risata.

 

-Troppo tempo. Davvero troppo Anita!-

 

 

 

 

Allora deciso, diretto e vedrai che... Ma chi vuoi prendere in giro?!Tu lo sai meglio di me che non ti assumeranno mai. In fondo a Diagon Alley stai bene. Perchè umiliarti ulteriormente?

Meglio rinunciare.

Il maggiolino azzurro cielo fece inversione ad U nella strada deserta e girò a destra. Pochi chilometri più in là il pub “Paiolo Magico” si eresse in tutto il suo squallore.

Ron parcheggiò proprio davanti all’entrata e cammino veloce fino al Negozio, per evitare che qualcheduno lo riconoscesse e si mettesse a parlare di passato o, peggio, di futuro.

Nel negozio c’era già Micky, l’Elfo Contabile e Saaf, un commesso che veniva da qualche parte dell’America del nord.

 

-Salve a tutti.-

 

-Ron che ci fai qui?-

 

Cazzo. Dalla cassa spuntarono Fred e Gorge con delle cartelline in mano e lo sguardo stupito.

 

-Lavoro, perché?-

 

I fratelli si guardarono senza aprire bocca.

 

-Ron, noi ti vogliamo bene...-

 

-.. Sei nostro fratello..-

 

-Ma non puoi continuare a lavorare qui..-

 

-Non che ci sentiamo a disagio,ma tu..-

 

-Io cosa?!-Le orecchie dei fratelli Weasley stavano arrossendo molto vistosamente.

 

-.. Tu.. Tu ti rifugi qui per non affrontare il mondo.-

 

Ron era livido e i gemelli non riuscivano a guardarlo negl’occhi per l’imbarazzo.

 

-Complimenti.. Non sapevo foste così colti. Faccio un giro, torno fra un po’...-

 

 

 

 

 

Ormai la notte era terminata, ma non si poteva definire quel lasso di tempo “mattina”. Le nebbie sparivano via e il sole appariva freddo e distante all’orizzonte.

Harry guardava tutto quello dall’Hotel in cui si era fermato prima di ritornare a Londra.

Il viaggio sarebbe durato due ore e qualche minuto. Così la aveva detto la proprietaria dell’albergo babbana.

 

-Harry. –

 

Semaus era sul ciglio della porta e guardava Harry con sguardo preoccupato.

 

-Mm.-

 

-Si mangia. La babbana ha ricordato che si cena ad un’ora precisa e non si deve sgarrare.-.

 

Harry si voltò per vedere l’amico. Semaus era cambiato, adesso aveva i capelli più scuri, gli occhi più impenetrabili e il fisico era molto più muscoloso dell’anno precedente.

 

-Non ho fame...-

 

-Ma…-

 

-Non insistere per favore.-

 
  
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