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Autore: Miss Yuri    20/01/2013    6 recensioni
Ash, Misty, Drew, Vera, Paul, Lucinda e i loro Pokèmon si ritroveranno catapultati improvvisamente in una avventura più grande di loro, in una lotta per salvare il meraviglioso universo dei Pokèmon da una entità oscura e primordiale. Perchè si sa, a Lavandonia tutto può succedere, anche l'inizio del declino dell'intero mondo. Riusciranno a scongiurare questa nuova minaccia e a riportare la tanto agognata pace?
Se vi ho incuriositi, vi consiglio di leggere e se volete lasciate anche una piccola recensione.
Hope you like it!
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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 Capitolo 7. Decisioni e Obiettivi da raggiungere
 


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Secondi? Minuti? Ore? Non sapeva quanto fosse rimasto lì davanti al grosso portone che conduceva alla sala del trono. Trovare la forza anche solo di spingerlo ed entrare era un’impresa quasi impossibile. La tensione gli attanagliava lo stomaco e si sentiva pesante, anche se era pienamente consapevole di essere leggero come l’aria stessa, altrimenti, non avrebbe avuto la capacità di levitare come un fantasma. Sapeva che, alla fine,  sarebbe dovuto entrare, ma il coraggio gli venne a mancare in quella situazione. Ma non poteva fare la figura del codardo. Se Lord Zuriga fosse venuto a saperlo senza il suo rapporto, si sarebbe cacciato ancora di più nei guai di quanto non lo fosse già. No, doveva assolutamente entrare e affrontarlo. Doveva ritrovare al più presto il suo carisma e in fretta anche.
Sospirò pesantemente e si decise ad appoggiare la mano sul portone, spingendolo in avanti. Si aprì con un cigolio sommesso. Dannata ruggine! Sperava almeno di non fare rumore e di non attirare sguardi indiscreti.
Entrò senza esitare, cercando di mantenere un’espressione calma e neutrale, anche se il timore era tanto.
La sala del trono era uno dei locali più luminosi della fortezza, rischiarata da qualche lanterna viola appesa alle pareti completamente spoglie e fredde come la pietra stessa. La maggior parte dei corridoi e dei locali erano identici fra loro e tutto l’ambiente del luogo sembrava tremendamente uguale e opprimente.
Un tappeto nero, incredibilmente nuovo e lucido, conduceva verso il piedistallo che ospitava il trono di Zuriga, sul quale era comodamente seduto il leggendario. Teneva il gomito appoggiato al bracciolo, sorreggendosi la testa pigramente. Le lunghe gambe accavallate l’una sopra l’altra e un’espressione leggermente annoiata in volto.
Lo aveva seguito con lo sguardo fino a quando non si era fermato a pochi metri dal piedistallo, inchinandosi rispettosamente davanti a lui.
“ Oh! Bentornato Darkrai. Allora, spero che tu abbia da comunicarmi delle buone notizie. ” esordì Zuriga, elargendo un falso sorriso di compiacimento e di soddisfazione.
Il Pokèmon deglutì ed abbassò la testa, rimanendo piegato. Anche se detestava inchinarsi davanti a lui, trovava un po’ di sollievo nel fatto che il suo superiore non potesse guardarlo in viso e leggergli la paura negli occhi. Mostrarsi debole sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe voluto.
“ No. Mi aggrava deluderla, ma non porto buone notizie… ”si fermò, non riuscendo a terminare la frase. Improvvisamente, le parole gli vennero a mancare.
“ Ma davvero? ” disse Zuriga, non tanto sorpreso, alzandosi. Camminava con le sue zampe e non fluttuando nell’aria come faceva di solito.
Già il fatto che lo avesse convocato nella sala del trono per farsi comunicare l’esito della missione, non era un buon segno. Di solito, evitava di mostrarsi in pubblico a causa del suo carattere parecchio riservato. Questo, aveva fatto insospettire Darkrai. Il suo fallimento era già evidente, visto che i sei ragazzi non erano al suo cospetto. E il fatto che, in quel momento, non levitasse nell’aria come i Pokèmon del suo tipo, era un segno ancora più negativo. Significava che era alquanto frustato, anche se l’espressione sul suo volto, composta e tranquilla, tradiva questo cattivo presagio. Ma i suoi occhi rossi erano  ardenti come braci ed incandescenti come una lama di coltello appena forgiata. Era più che arrabbiato. La lunga coda, ad ogni passo, sbatteva violentemente sul pavimento, segnandolo con innumerevoli piccole crepe; era un altro temibile segnale. Decisamente temibile. E Darkrai sapeva che, se avesse continuato quella frase in sospeso, non avrebbe avuto scampo. Si limitò ad abbassare ancora di più il capo, evitando di incontrare quello sguardo minaccioso.
Il leggendario gli si stava avvicinando con una lentezza esasperante, intento a fermarsi davanti a lui. Ma, improvvisamente, cambiò direzione e proseguì, camminando attorno al suo servitore fino ad arrivare proprio alle sue spalle.
I suoi passi rimbombavano sordi nel salone ed erano l’unico rumore che si poteva percepire, a parte lo scoppiettio delle lanterne.
Darkrai non riusciva quasi più a respirare, la tensione lo schiacciava contro il pavimento, impedendogli di abbandonare quella scomoda posizione, poco consona al suo carattere. Il suo corpo sembrava diventato di pietra da quanto si fosse irrigidito ed era scosso da lievi tremori, nonostante cercasse di contenersi.
“ Brutte notizie, dici? ” riprese Zuriga, stavolta con la voce velata da una leggera frustrazione.
Il Pokèmon annuì impercettibilmente, oppresso dallo sguardo indagatore del suo superiore che, anche se non poteva vederlo, sapeva che lo stava studiando.
“ Sono… ecco… scappati. ” confessò Darkrai, cercando di mantenere una voce fredda e seria, cosa che non gli era riuscita tanto bene.
Non lo sentì nemmeno spostarsi per la sua incredibile rapidità. Si era avvicinato fulmineamente, non appena ebbe finito di parlare. E poi arrivò subito il forte dolore alle braccia, acutissimo e quasi insopportabile. Si era quasi lasciato sfuggire un gemito sia di sorpresa, sia di terrore, ma si trattenne. Gi avrebbe dato solo una soddisfazione e non voleva che questo accadesse. Zuriga gli aveva stretto le braccia in una morsa ferrea da cui non riusciva a liberarsi e gliele aveva storte dietro la schiena, impedendogli di divincolarsi. Nonostante il suo corpo fosse abbastanza minuto, aveva una forza spaventosa.
Gli occhi rossi del leggendario violaceo si erano ridotti a due fessure e la sua bocca si era contratta in un lieve ghigno di derisione.
“ Incapace. ” gli sussurrò a qualche centimetro dal viso “ Non mi sembrava  un compito così arduo consegnarmi degli stupidi ragazzini! ”
Il Pokèmon aumentò la presa sulle sue braccia e il dolore da sopportare divenne lancinante. Darkrai fu costretto ad inginocchiarsi e, se non ci fosse stato il corpo del suo superiore a sostenerlo, di certo, si sarebbe lasciato cadere a terra.
“ Sai che posso farlo in qualsiasi momento, vero? ” riprese a sussurrargli e stavolta la sua voce si fece più gutturale “ E non ho bisogno nemmeno del tuo consenso, per quel che mi riguarda. ”
Detto questo, gli storse ancora di più le braccia, facendole scricchiolare per la pressione a cui erano sottoposte. Ancora un po’ e di sicuro gliele avrebbe irrimediabilmente spezzate. Stavolta, il Pokèmon Neropesto si lasciò scappare un breve gemito e, questo, fece sghignazzare il suo aggressore.
Zuriga aveva toccato di nuovo il suo punto debole, ricordandogli che era solo un infimo servo per lui e nient’altro. Un giocattolo che poteva rompere in qualsiasi momento. Lo aveva in pugno solo per una minaccia che gli aveva fatto tempo prima. Altrimenti, lui non si sarebbe lasciato comandare da un individuo simile.
Dopo di che, lo sbatté malamente a terra con un potente calcio, completamente incurante delle sue condizioni fisiche. Darkrai sbatté violentemente contro il pavimento di pietra, agonizzante e con le braccia indolenzite dal dolore.
“ La prossima volta, vedi di non fallire. Ritieniti fortunato che oggi non sono di cattivo umore. ” gli disse, fissandolo in modo disinteressato, mentre tentava, invano, di alzarsi.
Si avviò verso l’uscita del salone, non prima di avergli rivolto un ultimo ghigno divertito, godendosi la scena in modo incredibilmente sublime.
Appena sentì il portone chiudersi, Darkrai provò a rialzarsi, ma senza successo. Appena tentava di sollevarsi con le braccia, cadeva, sbattendo la testa contro il pavimento. Si continuava a dare dello sciocco per essersi fatto usare come un burattino di legno vecchio e malandato. Come si era ridotto in quello stato? Eppure, lui era un Pokèmon leggendario, una leggenda e, quindi, la sua potenza doveva essere illimitata. Ma non era così.
Sentì un breve risolino provenire da un angolo buio del salone. Qualcuno aveva osservato quella tortura patetica e umiliante a cui era stato sottoposto?
Trovò la forza di alzarsi e, finalmente, riacquistò la sua normale posizione eretta.
“ Che hai da ridere?! ” ringhiò, cercando di adottare una voce quanto più minacciosa possibile. Ora si sentiva, ulteriormente, preso in giro anche da qualcun altro.
“ Sai, la scena era imperdibile. Non ho resistito e sono venuto a sbirciare. ” gli rispose malizioso l’altro Pokèmon, cercando di farlo infuriare. Aveva la pelle completamente grigia e gli occhi neri come la pece. Gli arti superiori disponevano di tre dita per mano mentre quelli inferiori solo di due per ogni estremità. La lunga coda viola si muoveva sinuosa dietro di lui.
“ Mi divertirò io quando torturerà anche te. ” disse Darkrai, fissandolo trucemente.
“ Mi dispiace, ma non ti darò mai questa soddisfazione. Di questo stanne certo. ” riprese, certo delle sue parole. Terminata la frase, caricò una sfera di energia azzurra che scagliò contro il suo interlocutore, mostrando i denti per la soddisfazione di averlo colpito.
La nebbia nera, che si era andata a creare, si dissolse, rivelando che il Pokèmon era sparito. Rimase leggermente spiazzato da quella schivata improvvisa.
“ Sei troppo prevedibile, Mewtwo. ” lo schernì l’altro, riapparendo alle sue spalle e sbattendogli addosso una Palla Ombra violacea.
Il suo avversario si difese, proteggendosi con le braccia e strisciando sul pavimento, sollevando piccole nubi di polvere al suo passaggio. Abbandonò la difesa, guardandolo rabbioso.
“ Se per questo, lo sei anche tu. Non finisce qui, sappilo. ” concluse il tipo psico, badando bene a non proseguire quella breve lotta. Se qualcuno li avesse visti, di certo sarebbe andato a informare Zuriga e li avrebbe puniti entrambi di persona.
“ Voglio che lo sappia anche tu. ” gli rispose l’altro, socchiudendo, celere, le palpebre.
 
 
Il cielo viola tornava di nuovo a scurirsi, segno evidente che la sera era, oramai, prossima.
Avevano camminato per tutto il giorno, allontanandosi sempre di più dal luogo della loro caduta e sempre di più dal rifugio del Prof.Oak, che li aveva pugnalati alle spalle, tradendoli senza alcun minimo scrupolo. Il più famoso scienziato di tutta Kanto era diventato un loro nemico e non riuscivano ancora a capacitarsene di come fosse accaduta una cosa del genere.
La cosa più importante era trovare un riparo ben nascosto alla vista di altre possibili spie. Non potevano rischiare grosso un’altra volta, altrimenti, le possibilità di farcela sarebbero state pressoché minime.
Avevano scelto una radura, ben riparata dalle chiome degli alberi dall’alto e da folti cespugli dal basso. Un posto eccellente dove fermarsi e passare la notte senza essere scoperti.
Avevano acceso un piccolo fuoco da campo con le fiamme del Blaziken di Vera, giusto per riscaldare l’ambiente quanto bastava per non congelare.
Ad occuparsi delle provviste furono incaricati Drew, che accettò di buon grado il compito, e Paul che, contrariamente al suo compagno, non era ben disposto ad assumersi quell’incarico. Alla fine, i due si addentrarono nella foresta, cercando qualsiasi cosa fosse commestibile.
Rientrarono in serata e non col bottino che si aspettavano. Appena misero piede nel loro campo base, vennero accolti da un alquanto impaziente Ash e dal suo Pikachu, che non era assolutamente da meno.
“ Finalmente, ragazzi! Stavo morendo di fame! ” sbottò, entusiasta di vederli arrivare e forgiando uno dei suoi migliori sorrisi a trentadue denti.
“ Pika pika! ” gridò, felice, il topino elettrico, sbracciandosi sulla spalla del suo allenatore.
“ Non agitarti, Ash! Non è tutto per te! ” smorzò il suo entusiasmo Lucinda, parandosi davanti a lui con le braccia davanti al viso.
“ Pi piplup! ” aggiunse il pinguino, protendendo in avanti le pinne.
“ Oh, giusto. ” si intristì lui, risedendosi sul tronco dove si era appostato prima.
“ Pika pika. ” sospirò il Pokèmon, deluso anche lui come il corvino.
“ Purtroppo, non è molto quello che abbiamo trovato, ma vedremo di farcelo bastare. ” annunciò Drew, mostrando il contenuto della loro sacca, di cui nemmeno la metà era stata riempita.
“ Avrei preferito un bel piatto di pasta al sugo. ” si lamentò Vera, la cui mente le aveva portato alla memoria un vassoio ricolmo di lunghi spaghetti inzuppati nella salsa di pomodoro fresca, con qualche foglia di basilico profumata. Quel pensiero, le fece venire una fame tremenda e il suo stomaco cominciò a borbottare.
“ E dove la andavo a rimediare, secondo te, della pasta? ” le inveì contro Paul, con uno sguardo abbastanza seccato per una simile pretesa.
“ Scusa! Non agitarti! ” gli rispose lei, sfidandolo con i suoi limpidi occhi azzurri.
“ Se può rallegrati la serata Vera, allora, prendi questa da parte mia. ” le disse Drew, tirando fuori dal suo zainetto una rosa dai morbidi petali rossi come le labbra della sua amata, che emanava un intenso profumo dolce e afrodisiaco “ Volevo dartela prima, ma ho aspettato il momento più opportuno. ” concluse, porgendogliela con un gesto sinuoso della mano e con un inchino appena accennato.
La ragazza arrossì violentemente e le sue gote diventarono di un intenso color porpora. La prese delicatamente con le dita e se la avvicinò al volto, beandosi del suo profumo per qualche secondo.
“ Grazie, Drew. ” balbettò leggermente la castana, abbassando lievemente lo sguardo.
“ Bene! E ora, si mangia! ” disse, soddisfatto, il corvino, afferrando la sua porzione e addentandola energicamente, finendola nel giro di pochi secondi.
“ Che voracità, Ash! ” commentò Misty, spalancando gli occhi dalla sorpresa.
“ Eh eh eh! E’ da ieri che non mangiavamo nulla! ” ridacchiò, in modo ebete, lui, portandosi la mano dietro la nuca e l’altra sulla pancia ancora brontolante “ Il mio stomaco, però, reclama vendetta. ” sospirò malinconicamente, afflosciandosi sul tronco d’albero dove si era seduto.
“ Se vuoi, tieni un po’ del mio. ” gli disse la rossa, porgendogli una manciata di bacche.
“ Oh! Grazie Misty! ” si affrettò a ringraziarla, divorando anche la porzione che gli aveva offerto l’amica “ Purtroppo, ho ancora una fame tremenda! ”
“ Sei una causa persa, Ash! ” esclamò Lucinda, battendosi una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi.
“ Tsk! Non sai proprio controllarti, babbeo. ” lo insultò Paul, incrociando le braccia al petto.
Ma il suo rivale era troppo impegnato a preoccuparsi del suo stomaco piuttosto che rispondere alle sue critiche.
“ Pika pika. ”
“ Piplup pi. ” commentarono, rassegnati, i due Pokèmon.
 
 
Quando finirono tutti di mangiare, era sera inoltrata e il cielo si era fatto ormai denso e scuro come i più profondi e oscuri abissi di un oceano.
Da lì a poco, avrebbero deciso cosa fare per risolvere il loro grossissimo problema.
Drew iniziò ad esporre la situazione, elencando le cose che avevano appreso tramite il Prof.Oak.
“ Allora, fino ad ora, sappiamo che il nostro nemico è potente e sembra praticamente inarrestabile e ha servi e spie dappertutto. “ cominciò a spiegare “ Niente può distruggerlo o fermarlo e può piegare al suo volere persino i leggendari più fori e caparbi. Le nostre risorse sono i nostri Pokèmon e… basta. ” concluse, in tono grave.
“ In pratica, siamo spacciati. ” commentò Vera, riassumendo in una frase tutto il discorso fatto precedentemente dal compagno.
“ E indovinate di chi è la colpa di tutto questo casino? È solo di quell’imbecille di nome Ash Ketchum. ” disse il ragazzo dai capelli lilla, guardando trucemente il corvino.
“ Come sarebbe a dire?! Non vedo proprio come possa essere colpa mia! ” si difese l’allenatore di Biancavilla, stringendo i denti per la rabbia.
“ Se tu non avessi toccato quella sfera, ora non ci troveremmo in questo guaio! ” gli ricordò Paul, stavolta, alzando la voce e gridandogli contro.
“ Si trova sempre una soluzione ad ogni problema! ” gli rispose l’altro, con una semplicità che fece arrabbiare ancora di più il suo rivale.
“ Non capisco assolutamente il perché della tua ingenuità. Non riesci proprio a capire che siamo con le spalle al muro?! Nessuno può aiutarci e nessuno può soccorrerci! Siamo noi e i nostri Pokèmon contro un intero esercito! ” sbottò lui come non aveva mai fatto prima. Non si era mai infuriato così tanto in vita sua. Era consapevole che, prima o poi, quello stupido ragazzino lo avrebbe mandato al manicomio.
“ Finitela voi due! Non risolveremo un bel niente litigando fra di noi e mettendoci l’uno contro l’altro! ”  li separò Lucinda, mettendosi in mezzo fra i due litiganti.
“ Piplup pi piplup! ” la sostenne il pinguino.
“ Pika pika pika! ” squittì Pikachu, dando ragione al Pokèmon di tipo acqua.
“ Ragazzi! Ascoltate! Deve avere per forza un punto debole! Non ci avete pensato? Nessuno è invincibile in questo mondo. ” si alzò Misty, esponendo subito la sua opinione.
“ Forse, volevi dire nel nostro mondo. ” la sminuì Paul, girandosi di spalle rispetto a lei.
“ Finche c’è una speranza, non dobbiamo assolutamente arrenderci! ” disse Vera, posizionandosi al centro della radura e alzando un pugno verso l’alto.
“ Ben detto, Vera! ” si complimentò Lucinda, battendole il palmo della mano contro il suo.
“ Ora che ci penso, potremmo andare a controllare nel laboratorio del Professor Oak. Visto che, fino ad ora, tutto quello che sappiamo lo abbiamo appreso grazie a lui, potremmo tentare di arrivarci. Magari potremmo trovare qualche vecchio libro di mitologia. ” propose Ash, stupendo i presenti con la sua idea.
“ Bravo Ash! E, forse,  potremmo trovare qualche indizio riguardo al punto debole di Zuriga. ” aggiunse Drew, riflettendo sulla sua proposta “ Poi, sapremo certamente cosa fare. ”
“ Allora è deciso! Prossima tappa: Biancavilla! Alzi la mano chi è d’accordo! ” concluse il corvino, levando il braccio verso il cielo.
“ Io sono con te! ” disse Misty, imitando il suo gesto.
“ Anche io! ” si unì il ragazzo dai capelli verdi.
“ Io, di certo, non mi tirerò indietro! ” disse Vera.
“ Se può servire a salvare il nostro mondo, hai la mia approvazione. ” si aggiunse Lucinda.
“ Pika pikaaa! ” alzò la zampa Pikachu, determinato come il suo allenatore.
“ Pi pipluuuuup! ” disse Piplup, agitando entrambi le pinne.
Mancava solo un parere ed era proprio quello di Paul. Gli sguardi dei cinque ragazzi e dei due Pokèmon erano puntati su di lui, in attesa che desse una qualsiasi risposta.
“ E va bene. ” sussurrò lui, infilandosi le mani nelle tasche e chiudendo gli occhi.
 
 
 
 
YEAH!!!
Eccomi qua e stranamente in anticipo rispetto alla mia tabella di marcia. Direi che vi ho stupito co il mio aggiornamento, vero?
Come vedete in questo capitolo ho dato largamente spazio ai nostri cattivoni e ho aggiunto fra i nemici anche il potente Mewtwo. E ora i nostri protagonisti hanno un obiettivo da portare a termine. Finalmente, ho dato giustizia anche al nostro carissimo Ash che, fino ad ora, gli ho fatto fare la figura dello scemo. Perchè lui è un po' tonto, diciamolo.
Ditemi se la storia sta procedendo lentamente perché cercherò di aumentare il ritmo quanto mi è possibile. Ovviamente, non farò tutto di fretta!
E ora mi si è presentato un notevole problema: devo trovare un nuovo titolo alla storia. Assolutamente! Se avete qualcuno ne ha uno da suggerirmene allora non esitate a dirmelo. Ovviamente, andrà in base ai miei gusti personali la scelta finale.
Voglio anche approfittarne per ringraziare le 10 gentilissime persone che mi hanno messo fra i loro autori preferiti! Ne sono lusingata!
Ringrazio anche coloro che hanno inserito la mia storia in una delle tre liste e i lettori che hanno recensito lo scorso capitolo quali:
- Alesaphi24
- dolcemiky
-Kuroitsuki_
- CrystalHika
- Soul Shining
- Pokelyoko_Pearlshipper
E, ovviamente, i miei ringraziamenti vanno anche ai lettori silenziosi.
Aspetto i vostri pareri come sempre e ogni recensione è ben accetta. Bene. Ci vediamo al prossimo cappy!

  
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