8 MONTHS.

Harry Styles si svegliò più presto del solito quella mattina. I suoi colleghi gli avevano riferito che il Comandante aveva in serbo un piano per lui. Dopo aver fatto una doverosa doccia in quella squallida camera d'albergo ed aver preparato le valigie per spostarsi nuovamente, indossò la sua uniforme appena stirata; un completo anonimo color verde militare, con vari distintivi applicati sulla parte del petto. Il ché lo rendeva ancora più sexy del solito.
La sua ribelle chioma riccia non voleva star al suo posto, così rassegnato prese il suo Cercapersone, lo infilò in tasca e uscì da quell'opprimente stanza. 
Camminava a passo spedito e sicuro, sfoggiando ai quattro venti la bellezza che madre natura gli aveva donato; i suoi occhi color smeraldo facevano cadere tutte le donne ai suoi piedi, e probabilmente era questo il motivo per il quale sceglievano sempre lui per quelle Missioni. 
La sua Porsche che aveva tanto sudato la aspettava sul retro dell'albergo, lucente ai raggi del sole. Con il piccolo telecomando vicino al portachiavi aprì gli sportelli e salì agile dentro la macchina. Mise i suoi occhiali da sole preferiti, quelli con i sensori per quelle...cose.
Trovava ripugnati gli esseri con cui aveva a che fare ogni giorno, ma se non c'era lui a fare quel lavoro, chi altro lo avrebbe fatto?
I Servizi Segreti Britannici non assumono la prima persona che incrociano per la strada. 
Correva con la sua macchina per le semi-deserte vie di Londra, svoltò appena in una stradina desolata e procedette a passo più cauto. Prendeva sempre quella scorciatoia da quando aveva appena 16 anni per arrivare giusto dietro Buckingham Palace. 
Con assurda precisione alle 8.00 in punto fu fuori il Quartier Generale, che in codice chiamavano il Triangolo.
Chiuse le sicure della sua auto e procedette a passo spedito verso un'angusta porta di legno vicino un vecchio bar, ch'era diventato il punto di ritrovo fisso; ma oggi Harry non aveva tempo da perdere. Il comandante gli avrebbe di sicuro affidato quella missione che bramava da mesi, se non anni; Audrey Fletchley, il Demone più astuto che i Servizi Segreti avessero mai incontrato in tutti i loro anni di carriera.
Arrivato al secondo pianerottolo si avvicinò all'unica porta che vi era: sfilò dall'altra tasca un'unica chiave che infilò cautamente nella serratura.
Harry sentiva il cuore martellare contro il petto. Prese un profondo respiro, si guardò intorno e girò la chiave all'interno della serratura, che si aprì con uno scatto.
Nel vecchio salottino c'erano tre soldati ad Harry molto familiari: Niall Horan, Louis Tomlinson e Liam Payne.
-E' il tuo momento Harry....fagli vedere chi sei, fratello. - lo incoraggiò il finto biondo rivolgendogli un sorriso, insieme agli altri due.
Harry ricambiò il sorriso ai suoi amici ed entrò nella porta difronte a lui. 
Sulla scrivania sedeva l'uomo che forse aveva più disprezzato nella sua vita: il Comandante del Reparto Misteri.
-Buongiorno Comandante Caporal, desiderava vedermi?
Alla destra del Comandate vi era diritto, quasi immobile, l'Ufficiale Zayn Malik, fiero come sempre della sua naturale bellezza. Volse un sorriso impercettibile all'amico, che fece finta di non averlo visto per concentrarsi sul Comandante, le braccia dietro la schiena.
-Siediti, Styles. E' giunto il momento che io ti parli di una cosa molto importante.
Detto questo, Harry si accomodò in una delle poltrone di pelle di quel bagiano ufficio.
-Come ben sai, come ben sapete tutti quanti del reparto, è da ormai tre anni che diamo la caccia a un Demone. Ma non ad un Demone qualunque; ad Audrey Fletchley. Sebbene abbia mandato i miei Soldati migliori sul campo per catturarla, la ragazza ci è sempre sfuggita. Andiamo dritto al sodo, Styles, adesso entri in azione tu. Devi trovarla. Devi ucciderla. Non importa quanti Paesi dovrai girare, quante persone dovrai ammazzare e quante pene dovrai affrontare. Hai 8 mesi, Styles. Non deluderci.
Harry sentì il cuore scoppiargli dentro il petto e una scarica di adrenalina attraversare tutto il suo corpo. Finalmente ce l'aveva fatta! Dopo tre anni che lavorava per i Servizi Segreti aveva ottenuto la Missione che più desiderava, ed era determinato a portarla a termine gloriosamente.
-Sarà fatto,signore. - setenziò infine con un sorriso beffardo, che il Comandante ricambiò.
-Molto bene, Styles, vedo che ci capiamo. Ho piena fiducia in te, fin ora non mi hai mai deluso. Non iniziare adesso. Puoi andare.
Harry si alzò dalla sedia, fece un cenno della testa e, sempre composto e fiero, uscì dalla stanza.
Vi trovò tre dei suoi migliori amici con enormi sorrisoni incoraggianti.