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Autore: pescioletta    21/01/2013    0 recensioni
Dal cap. I: "La verità, era che tutto quello, tutto ciò che fino all'anno prima le sembrava così immensamente importante, ormai non le interessava più."
Elena riflette su quanto è accaduto con Stefan e prende una decisione. Quale? Leggete per scoprirlo...
- SOSPESA -
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze,
dopo molto tempo torno a pubblicare questa storia. Devo dire che per molto tempo ho pensati di lasciarla perdere per via della svolta che ha preso il rapporto Delena nel telefilm, per cui improvvisamente i "miei" personaggi mi sembravano incredibilmente out of character.
E' inutile dire che, ora che ho ripreso, la mia storia avrà comunque la stessa trama che non andrà esattamente nella stessa direzione del telefilm.
Spero che a qualcuno piaccia lo stesso e vi chiederei di farmi sapere opinioni/critiche

Grazie!!! :)

*****

"Maledizione!" esclamò Damon mollando un calcio alla porta "Ucciderò chiunque l'abbia aiutata a fuggire!"
Elena, arrivata in quel momento dal piano di sopra della pensione insieme a Bonnie e Caroline, si guardò intorno per vedere che cosa fosse successo.
"La porta è spalancata, ma non sembra forzata…" commentava Shane mentre Damon tirava un pugno al muro "e sono sparite anche le armi che avevamo nascosto nel corridoio."
"Chiunque l'abbia aiutata a fuggire, doveva conoscere bene questo posto"
"E doveva anche averne le chiavi!"
"E ciò restringe il campo a-"
"A mio fratello Stefan!" completò per tutti Damon, che era già giunto alla stessa conclusione qualche minuto prima, esprimendo la sua rabbia con l'ennesimo pugno che spaccò di netto il tavolo.
Elena gli posò una mano sulla spalla.
Per tutta risposta il vampiro si voltò con uno scatto ed iniziò ad ispezionare il corridoio in cerca del passaggio segreto dal quale poteva essere scappato suo fratello con la nuova cacciatrice, perché era impensabile che fossero usciti dalla porta principale, proprio sotto il loro naso.
Bonnie intanto si guardava intorno perplessa.
Si chinò.
"Qui…" disse, e tutti le furono attorno "cenere di crocus e cera, hanno aperto un passaggio"
"Verso dove?" Matt si era avvicinato, impressionato da come Bonnie avesse riconosciuto quella pianta, insolita dalle loro parti, dalle poche ceneri nere rimaste.
Bonnie scosse la testa "Hanno bruciato solo lo stelo, quindi probabilmente non volevano andare lontano. Un posto protetto, buio, vista la candela. Probabilmente una zona nascosta dove qualcuno li aspettava"
"Le gallerie di Mystic Falls…" sussurrò Damon che, colto da un'intuizione, controllò il suo cellulare. Stefan: no segnale recitava l'applicazione sul display
"Stefan è irraggiungibile" comunicò a tutti "Quindi o non vuole essere contattato…"
"Oppure si trova in un posto dove il cellulare non prende…"
"Lo sapremo presto!" disse il Damon precipitandosi verso l'uscita, ma Elena lo fermò.

Una mano sul braccio, uno sguardo, niente parole. Per Damon fu sufficiente.

"Possiamo restare un po' da soli?" chiese Elena a Caroline, guardando poi anche tutti gli altri "dobbiamo parlare…" spiegò

Dopo un attimo di esitazione fu Caroline a prendere la parola "Ok, noi cercheremo di chiamare Stefan e, se continua a non rispondere, lavoreremo sulle zone d'ombra della città" disse, per poi iniziare a salire di sopra con Shane, lanciando un'occhiata della serie mi racconterai tutto dopo, e non esitare a omettere dettagli! alla volta di Elena.
"Mia madre è di sopra con Liz, spaventata a morte. Le chiederò di chiamare in comune, scoprire se qualcuno ha sentito qualcosa di strano…" disse Tyler
"Io inizio il turno al Mystic Grill tra 10 minuti, terrò gli occhi aperti" disse Matt
"Io vado con lui" gli fece eco Jeremy "ci vediamo stasera"
Elena si voltò verso Bonnie, unica rimasta nella stanza
Improvvisamente, Damon si accasciò a terra con un gemito
"Bonnie, ma che stai facendo!" esclamò Elena, ma la strega continuò, ignorando la richiesta dell'amica "Bonnie, basta!"
All'improvviso, i gemiti del vampiro cessarono e la giovane corse a fianco a Damon.
"Non preoccuparti, non mi ha fatto niente" la tranquillizzò lui ansimando, e puntando gli occhi in quelli nocciola della strega "anche se non capisco cosa volesse ottenere…"
"Non farla soffrire, Damon." fu la scarna risposta di Bonnie, prima che la ragazza si girasse ed iniziasse a salire le scale.
Elena aveva ancora la fronte aggrottata nel tentativo di capire che cosa fosse successo, ma non appena vide un largo sorriso aprirsi sul volto di Damon si rivolse a lui, nella speranza che le spiegasse qualcosa di ciò che era appena successo.
"Bonnie ci ha appena dato la sua benedizione…" spiegò infatti Damon con un sorriso "a modo suo…"

*****

Stefan si guardò attorno.
Nonostante fosse un vampiro e i suoi occhi fossero abituati all'oscurità, non vedeva niente. Protese una mano in avanti e subito, una luce accecante gli bruciò gli occhi.
"Christine…" sentì dire da una voce che conosceva fin troppo bene.
Aprì gli occhi e alla luce delle fiaccole vide una donna che credeva morta da tempo.
"Ho fallito Esther…" esclamò la cacciatrice inginocchiandosi "non sono riuscita a prenderlo, ma so dove lo tengono…"
La strega originaria annuì, facendole cenno di alzarsi. Poi, si rivolse a Stefan
"Ci rincontriamo" disse
Stefan la studiò attentamente, girandole intorno
"Suvvia, non mi guardare in quel modo, in fondo è grazie alla mia magia che siete riusciti ad evadere dalla prigione di tuo fratello"
Stefan non disse niente, continuando a osservare Esther che restava composta, a pochi passi dalla torcia, con le mani adagiate sul grembo. Sembrava davvero una nobildonna, come quelle che popolavano i suoi ricordi.
"Stai di nuovo cercando di uccidere i tuoi figli?" chiese Stefan sprezzante, curioso di scoprire cosa avesse in mente la strega. Esther non si scompose.
"Non mi è più possibile, purtroppo" disse, inclinando appena il capo "da quando tu e tuo fratello avete interrotto la linea di sangue Bennet, ma posso fare qualcosa di diverso…"
"Vuoi ucciderci tutti?"
"No…" sussurrò Esther con un lieve sorriso "ma come potresti capire?"
Improvvisamente, le luci delle torce divennero quelle di centinaia di candele che illuminarono un antro molto più grande di quanto che Stefan pensasse. Esther si avvicinò a un tavolo e porse al vampiro una pergamena
"Ho creato il vampirismo per preservare i miei figli dalle miserie della vita, dalla malattia, dalla morte…" spiegò, in un tono che a Stefan fece venire i brividi. Per la prima volta, iriuscì a percepire qualcosa di diverso nelle parole della madre originaria… una sorta… di tristezza, di muta disperazione. Esther gli era sempre parsa un mostro, per ciò che intendeva fare, ma non si era mai soffermato a riflettere sui motivi che l'avevano spinta a tornare addirittura dalla terra dei morti per mettere fine a un suo… drammatico errore…
"Credevo di averli protetti, che sarebbero vissuti per sempre godendo di quanto la vita poteva offrirgli… ma invece, li ho trasformati nell'abominio peggiore che la razza umana potesse conoscere…"
Esther si voltò. Stefan poteva percepire la rabbia e la delusione che trasparivano da ogni parola della strega. Delusione per un piano che le era sfuggito di mano, rabbia per una piaga che lei stessa aveva creato, rimorso per un errore commesso ma al quale non è più possibile rimediare. Stefan sapeva bene come si sentisse, anche lui ci era passato. Ma Esther continuava e Stefan, ubbidiente, ascoltava.
"Per questo ho creato i cacciatori"
Stefan spalancò gli occhi "Tu?" chiese in un sussurro
Esther si voltò, fissando il vampiro in volto "Chi altri?" chiese, quasi fosse ovvio "non appena ho compreso l'entità del mio errore ho chiamato Ayana. Lei mi ha aiutata, lei ha sigillato la stirpe con il suo sangue. Io non potei aiutarla: Nicklaus mi trovò per primo…"
Una lacrima, lenta e solitaria, rigò la guancia di Esther.
Stefan si avvicinò di un passo.
"Ma nemmeno i cacciatori sono riusciti a fermarli…" disse "e quindi non mi rimane altra scelta."
"Che cosa vuoi fare?" chiese il biondo, presagendo il punto dove Esther voleva andare a parare
"Tu vuoi la Cura…" disse lei, fissandolo dritto negli occhi "la vuoi per riportare Elena in vita"
"Sì…" ammise Stefan
"Tu non l'hai salvata… e per questo ti senti in colpa…" disse lei, protendendo una mano verso il vampiro. Stefan le porse la sua mano ed Esther estrasse un coltello "ma se ti dicessi che esiste un modo, un modo soltanto, per riportare in vita la tua amata e non perderla mai più cosa mi diresti?"
"Non ti seguo…" ammise Stefan
Esther sorrise, incidendo il palmo e raccogliendo una piccola quantità di sangue in una sottile boccetta di cristallo. Stefan si guardò la ferita che si rimarginava subito
"Sto dicendo che ho trasformato i miei figli in vampiri per proteggerli dalla morte, per renderli più forti. E che tu vorresti salvare Elena per permetterle di invecchiare, ammalarsi e morire… C'è un altro modo, Stefan" sussurrò, avvicinandosi all'orecchio del vampiro "un modo perché la doppelganger diventi la chiave per curare tutti i vampiri. Un modo… per essere immortali senza dovervi nutrire di sangue…"





  
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