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Autore: Moony_911    21/01/2013    1 recensioni
Fin dal primo istante in cui i loro sguardi si incrociarono, era chiaro per tutti che erano come il giorno e la notte anche se i due avrebbero impiegato un po’ di tempo per capire che in realtà stavano uno all'altra come gli elementi di un’equivalenza matematica, e che proprio questo compensarsi a vicenda, a lungo andare, avrebbe rappresentato il punto di forza della loro coppia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Arrivarono così  alla sera della vigilia che avevano deciso di passare tutti e tre insieme mentre il giorno dopo sarebbero andati da Adèle che aveva appena avuto la bambina.
Avevano deciso che avrebbero parlato a Lucas di loro quella sera, sperando che il bambino ne fosse contento e non la prendesse come un mero tentativo di sostituzione della madre.
Chlòè si era presa la giornata libera e ne aveva approfittato per andare a fare la spesa con lui che fin dall’inizio si mostrò entusiasta all’idea di poterla aiutare.
Stavano preparando la tavola mentre il pasticcio di riso cuoceva in forno quando si aprì il portone.
“Ehilà!” disse Thomas entrando “sono a casa!!”.
Lucas posò immediatamente quello che aveva in mano e corse ad abbracciare il padre.
“Ciao papà!” gli disse tutto contento.
“Ciao tesoro!” rispose lui.
Si staccarono e raggiunsero Chloè che aveva gustato tutta la scena con un grande sorriso.
“Ciao!” le disse dandole un bacio sulla guancia “che profumino, ho una fame!”.
“Tutto bene in commissariato?”.
“Tutto bene, gli altri ti salutano...”.
“Che cosa c’è di buono stasera?” chiese cambiando argomento.
“Sorpresa!”rispose Lucas porgendogli i piatti di plastica rigida rossi con il bordo oro che avevano comprato quella mattina “però puoi aiutarmi con la tavola se ti va...”.
“Ottimo lavoro” disse Chloè dieci minuti più tardi guardando l’apparecchiatura “ a lavarsi le mani, forza!”.
“Agli ordini!!” risposero i due Rocher ridendo andando verso il bagno.
 
Si sedettero a tavola e una volta finito di mangiare, tempo di sgomberare la tavola e Thomas propose di fare i biscotti allo zenzero da portare a casa della sorella il giorno successivo.
Quando ne aveva parlato con Chloè, prima che andasse a fare la spesa, lei si era dimostrata più che favorevole a rispettare questa tradizione che aveva “inventato” Margot, convinta che per il bambino potesse essere una cosa positiva per ricordare la madre e lo mise in guardia riguardo al fatto che lei era una frana nel preparare i biscotti.
“Non ti preoccupare” le disse per rassicurarla “Lucas sarà così contento che non ci farà neanche caso!”.
Così passarono le successive due ore immersi tra farina, carta da forno e stampini.
Alla fine, dopo aver  tolto anche l’ultima teglia dal forno, Lucas guardò il padre con una voglia matta di assaggiare i biscotti appena sfornati.
“Signori” disse Thomas “che dite, facciamo un controllo qualità?”.
Il bimbo non disse niente ma cominciò a saltellare per tutta la stanza.
“Forza allora, vatti a lavare le mani io intanto li preparo!” gli disse ridendo.
Prese una bella manciata di biscotti e li mise in un piatto, lo mise su un vassoio insieme a tre bicchieri con un po’ di latte freddo e li posò sul tavolino in salotto accomodandosi con Chloè sul divano aspettando che il bambino tornasse.
Mangiarono i biscotti allo zenzero ancora caldi inzuppandoli nel latte, poi Lucas si mise a sedere sulle ginocchia del padre stendendo le gambe su quelle di Chloè che aveva appoggiato la testa sulla spalla di Thomas il quale le aveva passato un braccio dietro la schiena.
“Papà?!” chiese il bambino strusciando il naso sulla guancia di Thomas, una cosa che aveva sempre fatto fin da piccolino.
Gli piaceva un sacco quel contatto con suo padre,  soprattutto quando aveva la barba incolta di un giorno come quella sera e Thomas sapeva che quando faceva così era perché voleva un po’ di coccole.
“Dimmi...” rispose lui tenendolo stretto “va tutto bene?”.
Lucas non disse niente per qualche istante e poi si fece serio.
“Chloè puoi essere la mia nuova mamma?” chiese infine.
“Ecco...” rispose lui in difficoltà cercando le parole giuste ma fu lei a rispondere per entrambi.
“Lucas nessuno potrà mai sostituire la tua mamma perché lei sarà sempre con te,” rispose lei cercando le parole più giuste “però voglio che tu sappia che puoi contare su di me per qualsiasi cosa e in ogni momento...”.
Thomas era perplesso, Lucas li aveva letteralmente battuti sul tempo e non sapeva come si sarebbe evoluta la cosa.
“Non ti preoccupare papà,” disse poi il bambino come se avesse captato i pensieri del padre “lo so che ti manca la mamma, ma quando c’è Chloè ridi di più e sei meno triste, e a me piace!”.
La ragazza sentì Thomas irrigidirsi mentre il bambino parlava, provò a cercare di capire cosa gli passasse per la testa ma lui era imperscrutabile.
“Quindi non ti dispiace se io e Chloè stiamo insieme?” chiese infine.
“No papà,” rispose  il bambino “ io sono contento anche se mi manca la mamma...”.
“Lo so tesoro, anche a me manca...” concluse l’ispettore cercando di rassicurarlo.
“Mi vado a mettere il pigiama, okay?” gli rispose lui prima di sparire in camera lasciando i due adulti da soli.
 
Thomas era perso nei suoi pensieri e lei non gli disse niente, si rannicchiò un po’ più vicino nella speranza che la rendesse partecipe di quello che gli passava per la testa.
“Direi che è andata bene, no?”le disse infine.
“Direi di si, tu che ne pensi?”.
“Che quel bambino mi stupisce ogni giorno di più...”.
“E’ un bambino meraviglioso Thomas” gli rispose lei abbracciandolo “ e tu ne devi essere orgoglioso!”.
Stavano ancora parlando quando Lucas fece la sua comparsa in salotto e si fiondò su di loro per abbracciarli dicendo che voleva bene ad entrambi,  diede loro un bacio sulla guancia, e disse che sarebbe andato a letto, così che Pére Noèl potesse entrare in casa loro.
 
Così rimasero loro due sul divano e dopo un po’ di resistenza iniziale, lo convinse ad accoccolarsi tanto che per una volta fu lui, il burbero ispettore, a lasciarsi cullare.
“Niente ma...” gli disse “lasciati coccolare per una volta, d’accordo?”.
“Ai suoi ordini signorina” rispose lui prendendole una mano tra le sue.
Restarono più o meno un’ora sul divano a gustarsi la quiete della casa, prima di mettere i regali sotto l’albero così che la mattina dopo Lucas li potesse trovare.
“Ho una cosa per te...” disse Thomas alzandosi dal divano per andare a prendere un pacchetto nella tasca del giacchetto “spero che ti piaccia...”.
Anche Chloè gli aveva qualcosa per lui,certo,  non sapeva bene se gli potesse piacere o meno, ma lo sperava vivamente visto che aveva impiegato diverso tempo per realizzarlo.
 Si scambiarono i regali, lui le aveva preso una collanina con un ciondolo in argento, come quelli che tante volte le aveva visto indosso, contornato da piccole pietruzze blu come i suoi occhi, lei gli aveva fatto a mano una sciarpa come quelle che usava sempre quando usciva, nera con dei particolari bianchi.
Quando aprì il pacchetto e vide il ciondolo, i suoi occhi divennero lucidi, mai nessuno le aveva fatto un regalo del genere e una lacrima di contentezza fece capolino quando lo vide mettersi intorno al collo la sua sciarpa.
“Ti piace?” dissero in contemporanea prima di scoppiare a ridere per la simultaneità.
“Moltissimo, grazie!” le disse lui.
“E’ bellissimo Thomas,” rispose lei “mi aiuti a metterlo?”.
 
Thomas le spostò i capelli lasciando scoperta la base della nuca così da poter agganciare facilmente la collanina e visto che ne aveva la possibilità, cominciò a darle tanti piccoli baci partendo per poi arrivare al collo.
Chloè rimase immobile poi, dopo un primo momento di esitazione decise di buttarsi e prese a baciarlo con più trasporto.
Si trovarono sdraiati sul divano in un battibaleno e non riuscivano a fermarsi fino a che cercando di alzarsi capitombolarono  per terra e si misero a ridere.
“Ops!” disse Chloè ridendo.
“Già...” ribattè lui con un sorriso stampato sulle labbra “ops!”.
La aiutò ad alzarsi, ripresero a baciarsi e senza lasciarsi un istante, stando attenti a non fare troppo baccano per non svegliare Lucas, arrivarono fino alla camera da letto e chiusero la porta alle loro spalle.
  
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