Naruto, 'No name for my life ' di _ Yumi

Ciao a tutti! Piacere io sono Yumi e questa è la prima fic che faccio quindi non immagino proprio come possa uscire O.o ”
È una long fic che inizia con la fine di un inizio
Mi spiego meglio^^”
Questa fic inizia con la fine di un’amicizia tra Shikamaru e Ino e l’inizio della loro vita uno senza l’altro.
I paring non sono ancora decisi come l’esito della storia

Il the and esiste veramente?

Da bambina mi raccontavano sempre delle belle storie a lieto fine,
mi insegnavano che al mondo esistevano due tipi di persone:
quelle buone, e quelle che buone cercano solo di esserlo

Da bambina ricordo, che mamma mi prendeva sulle sue ginocchia quando piangevo,
che mi stringeva forte al petto e cullandomi mi sussurrava che tutto succede per un motivo e che prima o poi le cose si aggiustano

A quel tempo, da bambina, bastava che chiudessi gli occhi per riuscire a volare
O che mi baciassero il ginocchio sbucciato per smettere di piangere

Ma a quel tempo,come ho detto ero solo una bambina
E nessuno si sarebbe mai permesso di urlarmi di aprire gli occhi..

.: No name for my life :.

- Ino?..-
- non ora Sakura –

bianca. scomoda. Semplicemente fastidiosa la sedia di plastica bucherellata su cui ormai sono seduta da più di un’ora.
Ogni tanto il mio sguardo si dirige verso la porta della camera in fondo al corridoio.
Anch’essa bianca, come tutte le cose presenti nell’edificio.
Cosa poi serva tutto questo bianco, penso mentre gioco con le dita, non riesco a spiegarmelo.
Il colore non deprime,
non fa piangere,
non vivacizza
semplicemente sembra che ti ignori, come del resto anche le persone che escono da quella porta.

Numero centoquaranta

È stato scritto a lettere cubitali.

- tzs..-

Solo un metodo come un altro per farti sentire impotente, uno dei tanti, il centoquarantesimo per esattezza.
Semplicemente numeri

Toc toc toc

Passi su un pavimento finto

- è lei Ino Yamanaka?-

Alzo lo sguardo verso il signore difronte a me.
Ha lo sguardo vacuo,pensieroso, molto distaccato nel cercare il mio

- si –

Annuisco con incertezza

È appena uscito da quella porta.
I suoi occhi si abbassano a squadrarmi, so già cosa pensa:
troppo giovane, troppo piccola, troppo ingenua
eppure mi sorride calmo mentre sembra socchiudere i piccoli occhi coperti solo dalle lenti degli occhiali forse fin troppo spessi per un uomo della sua età.

- posso entrare?-

Chiedo fredda.
Nessun sentimento contrastante nella mia voce.

- certo, la stanza è la numero..-

Si fa un po’ indietro per leggere il numero inciso

- centoquaranta-

Termino io.
Tutti uguali. Solo numeri.

Sorride ingenuamente e mi fa cenno col viso verso il fondo del corridoio.
La porta questa volta è spalancata e si riesce a vedere una tenue luce provenire dall’interno.
Mi alzo lentamente voltandomi a guardare Sakura che sembra sorridermi rassicurante.
È bello avere qualcuno vicino in certi momenti.
I miei passi rimbombano per tutto il corridoio,
c’è troppo,troppo silenzio per i miei gusti.

Arrivo vicino alla porta e con la mano sinistra la accarezzo.
Esito ad entrare
Forse è la paura di quello che potrei vedere li dentro che mi blocca
O forse, semplicemente la paura è quella di scoppiare a piangere ascoltando la sua voce.

“- un Ninja non deve mai mostrare i propri sentimenti Ino,
sono un punto di debolezza
un peso inutile che potrebbe costarti la vita-”

Le sue parole mi rimbombano ancora nella mente.
Aveva ragione lui…
Lo chiamo con un filo di voce

- Shika…-

Silenzio.

- Choji.. secondo te mi ricorderà?-
- solo se ti ha voluto veramente bene-
-…-
- col tempo ricorderà tutto Ino-
- e se non lo fa?-
- continueremo a stargli comunque accanto-

- Shika –

Provo a richiamarlo.
Questa volta però avanzo entrando in quella piccola stanzetta.

Lui è la
Straiato a guardare il cielo.

Sorrido. Almeno questo non è cambiato.

Mi avvicino poggiandomi delicatamente sul letto di fianco a lui
Non provo a richiamarlo ma lo osservo soltanto
mentre con quegli occhi neri squadra il cielo. Distante.
Sembra non appartenergli più, eppure ne è attratto.

- è bello il cielo vero?-

Gli chiedo calma mostrando un sorriso gentile.
Lui si volta verso di me squadrandomi come faceva prima con il suo cielo e poi rivolta lo sguardo.

- già. –

Risponde sospirando.

- tu.. sei una mia amica?-

- non ce la faccio Choji-
- ma devi, per lui-
- e se mi rinnegasse? –
- l’abbiamo già fatto questo discorso-
- lo so. Ma ho…paura-

- si –
È distante. Troppo distante.

- non ricordo-
- ora no. ma i medici dicono che prima o poi ricorderai tutto-

Questa volta la mia voce si è quasi spenta
Incerta, poco convinta.
Come a faccio a rassicurarlo se sono io la prima che deve essere rassicurata?

- egoista-

È nel mio carattere.
Egoista.

- sei un egoista Ino-

Sono un egoista.
Invece di pensare a come si sente lui, penso solo a come potrei sentirmi io Se solo lui, smettesse di ricordare.

Inutile. L’ha gia fatto

- non intendo quello-

Sgrano un po’ gli occhi.
Mentre i suoi scuri penetrano nei miei.
Fissi mi ignorano.

- intendo dire..-

Calmo.

- che non ricordo di te. -

Mi mordo le labbra
Perché dice questo?
Infondo è passato solo poco tempo.

- i.. io…-

la porta dietro di me cigola.

- Shika?-

Una voce femminile lo chiama decisa e avvicinandosi poggia dei fiori profumati sul comodino.
Ortensie. Freddezza.
Mai fiore da portare poteva essere più sbagliato.

- di solito si bussa prima di entrare sai?-

Si accettano critiche e consigli<.<
Ma anche commentini positivi se ce ne sono ^^