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Autore: TheHardestPart    21/01/2013    3 recensioni
Mi catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio. Anche se col traffico che c'è per la pioggia spenderò un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che non ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto proprio al di sopra della porta principale.
Non ci credo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Eunhyuk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4




Faccio retromarcia e torno a sedermi accanto a Kangin.

Lui sta guardando il pavimento un'altra volta ed io per non fissarlo mi concentro sulla stessa cosa.

Rimango in silenzio, aspettando che sia lui a parlare. Non gli metto fretta nè voglio costringerlo a dirmi i fatti suoi. Posso rimanere qui, seduta a guardare il pavimento, anche per tutta la giornata se gli può servire.

Magari non a tutti serve parlare, a qualcuno basta sapere di avere un amico che sia lì a sostenerlo per tirarsi su.

Io, personalmente, tendo a tenere le cose dentro finché non scoppio, ma anche in quel caso, spesso, c'è bisogno di chi fa le giuste domande, chi ha la pazienza di ripeterle finché non c'è una risposta. Joo sapeva che domande fare e quando farle. Sapeva che se non rispondevo doveva aspettare e richiedere. Sapeva che quando mi svegliavo con la luna storta non doveva assolutamente chiedere niente. Sapeva tante cose di me, molto probabilmente mi conosceva meglio di chiunque altro ed io ero lo stesso per lei. So che quando era nervosa lo negava, ma poi bastava che io le dicessi qualcosa, che le dessi il la, e lei si svuotava dal peso che aveva. So che quando era nervosa poteva finirsi un intero pacchetto di sigarette. So che a lei non servivano domande, serviva la mia presenza. So che amava uscire quando c'erano la giornate piene di sole, ma poi si metteva all'ombra. So ancora tante cose su di lei, ma so anche che non mi serviranno a niente più.

Kangin sospira. "Sei mai stata innamorata?"

Lascio cadere la testa all'indietro sullo schienale del divano. "Innamorata? Non credo di esserlo realmente stata... Dell'affetto, sì, quello l'ho provato."

Quel sentimento così forte che ti fa bruciare di gelosia, di passione, di desiderio io non l'ho mai provato e quella persona che ti fa battere il cuore alla sola vista, che speri ti chiami o che vi possiate vedere, la persona che vuoi proteggere con tutte le tue forze, tenere stretto a te, guardare mentre dorme, io non l'ho mai avuta.

"E...?" Kangin mi invita a proseguire nel discorso. Molto probabilmente non è nemmeno interessato a quello che sto per dire, ma lo fa solo per prendere tempo e mettere insieme le parole.

"Assolutamente niente di che. Frequentavamo lo stesso liceo ed essendo entrambi rappresentanti delle rispettive classi ci capitava spesso di incontrarci, parlottare, scambiare opinioni... Queste cose qua." Sorrido pensando a quel periodo. "Tra un discorso ed un altro, fu lui che all'improvviso mi invitò ad uscire per un appuntamento... Da un'uscita, ce ne furono due, poi tre. Ci vedevamo di solito la domenica mattina, facevamo un passeggiata, chiacchieravamo un sacco..." Sto contenendo una risata. Davvero, questi ricordi mi hanno fatto tornare il buon umore. "Una di quelle mattine, ricordo che era primavera, eravamo su una panchina in un parco. Probabilmente mi vestii un po' troppo leggera ed all'ennesima folata di vento in cui mi strinsi nelle spalle, lui prese coraggio e mi abbracciò e mi baciò. Diventai rossa come un peperone e poi tornammo a casa senza dire una parola."

"E vi vedete ancora?"

Scuoto la testa. "Qualche tempo dopo smettemmo di vederci. Lui ha semplicemente scelto un'altra ragazza da corteggiare e con cui stare."

"Oh, mi dispiace." Kangin pensa che potevo esserci stata male, ma non è affatto così, anzi quando lui mi disse per telefono che non ci saremmo visti più io tirai un sospiro di sollievo. Lui stava provando in tutti i modi ad ottenere qualcosa in più e nemmeno tutti i miei no lo facevano demordere. Io non volevo fare l'amore con lui semplicemente perché non l'amavo, ma non sapevo come dirglielo per paura di farlo soffrire o anche solo di colpirlo nell'orgoglio.

Sorrisi e scrollai le spalle. "Non ci ho mai sofferto e tuttora quando ci penso ho il sorriso sulle labbra. Forse è proprio perché non era amore... Se fossi stata innamorata di lui ci sarei rimasta malissimo dal suo comportamento."

Kangin sembra pensieroso e tra di noi ricala il silenzio. Non ho nient'altro da raccontare, le mie esperienze amorose si fermano qui.

Mi sa proprio che non sono la persona adatta con cui confidarsi e cercare consiglio, mi dispiace. Forse è proprio quello che sta pensando lui quando si gira a guardarmi. "Allora non sei mai stata innamorata."

"Già." Lo guardo con espressione dispiaciuta.

"Beh meglio per te." Kangin si rigira a guardare il pavimento, ma ora ha un'espressione dura. "L'amore è una seccatura."

"Non lo so, non ne sono convinta. Perché tutti ne sono alla ricerca allora?"

"Perché siamo un branco di idioti."

Sorrido. "Probabilmente si, ma cosa ne sarebbe di noi senza l'amore?"

Kangin sospira. "Io... Io... Mi sono solo scocciato."

"Di cosa?"

"Di essere innamorato. Di essere innamorato, ma di non essere ricambiato."

"Come fai a sapere che non sei ricambiato?"

Lui mi guarda e la bocca si inclina in un sorriso di scherno. Come faccio ad essere così stupida e immatura? Lo so che se lo sta domandando anche lui. "Sono cose che noti anche dai piccoli gesti."

Io inarco le sopracciglia e lui continua a spiegarmi. "Io lo guardo come se non ci fosse altro uomo al mondo, mentre lui mi guarda come se fossi il fratello maggiore."

Stiamo parlando di un lui. Bene. Perché le donne sono troppo incasinate e dare consigli su di loro risulta difficile persino a me che lo sono. Non sappiamo mai cosa vogliamo, poi se lo capiamo capita che non è il momento giusto. Ci piacciono le sfide, gli amori impossibili, siamo masochiste e ci piace soffrire per lamentarci degli uomini. Ci arrabbiamo e spesso non sappiamo neanche perché.

No, davvero, sono contenta per Kangin.

Lui continua. "Quando canta... Quella sua voce calda... Io non ho parole per esprimere tutte le sensazioni che provo, e quando siamo in qualche programma o su un palco mi devo sforzare per non rimanere impalato a fissarlo."

Ok, se ho capito bene fa anche parte del gruppo.

"Quando cammina per casa, quando mangia, quando sta zitto per me ha sempre un'aura speciale. In tutto ciò che fa ha una tale eleganza... Forse quando balla no, ma questo è un altro paio di maniche." Sospira. "Invece io per lui sono solo Youngwoon, non ho nessuna aura e nessuna eleganza."

Cerco di mettere insieme i vari indizi. Da ciò che ha detto ho intuito che si tratta di un ragazzo e fa parte dei Super Junior. Adesso la persona con la voce calda, e in verità anche molto sensuale, che mi viene in mente è una. "Ma, per caso, stai parlando di..."

Lui annuisce senza farmi finire la domanda, e se avessi capito male? "Si, proprio Jongwoon."

Non avevo dubbi. Yesung può far innamorare anche un cieco. Non hai bisogno di vedere quanto è bello o quanta grazia ha nei movimenti quando senti una voce così profonda che ti entra nel cuore o la gentilezza e la calma con cui ti parla.

Sento Kangin sospirare ancora e si lascia sprofondare nello schienale del divano. Ora guarda il soffitto.

"Penso di esserne innamorato da sempre. Ho provato ad ignorare questo sentimento, ho cercato di convincermi che era solo una profonda amicizia, ma c'è una grande differenza tra quello che provo per lui e quello che provo, per esempio, verso JungSoo... Sono andato via per la leva obbligatoria e pensavo di averlo dimenticato del tutto, ma al mio ritorno è stato anche peggio." Sorride, ma è un sorriso dal retrogusto amaro. "Al momento del mio ritorno, quando l'ho rivisto... Credo che le farfalle abbiano mangiato il mio stomaco: è ancora più bello di prima."

Mi tiro su e mi siedo rivolta verso questo ragazzo affranto. "Come fai a sopportare questa situazione? Dividete l'appartamento, state in stanza insieme... Io non potrei farcela."

Kangin si alza e va verso la finestra. Scosta appena la tenda e guarda fuori. "Semplicemente ti abitui." Scrolla le spalle. "Ti abitui a vederlo dormire, a vederlo la mattina ancora assonnato, a vederlo correre per riuscire a fare mille cose, a vedergli cambiare colore dei capelli, a vederlo andare in giro per casa a petto nudo quando fa caldo, o tutto nudo quando dimentica gli asciugamani." Scrolla le spalle. "Ti abitui." Poi mi guarda per appena un secondo e, in imbarazzo, torna a guardare fuori. Si copre gli occhi con una mano, mentre l'altra è stretta a pugno intorno alla tenda. "Mi sto vergognando tantissimo, non lo sa nessuno."

"Non preoccuparti. E poi penso che sfogarsi, parlare faccia bene. Non puoi tenerti tutto dentro, finiresti per scoppiare."

Lui si scopre il volto e si gira a sorridermi. Io mi alzo e lo raggiungo. "Hai mai pensato di dirglielo?"

Lui annuisce. "Tante volte, ma non penso lo farò mai."

"Perché?"

"Perché pur di non perdere l'amicizia che c'è ora tra noi sarei disposto a morire con questo segreto."

"E non pensi che parlandogli potresti avere qualche speranza? Magari apre gli occhi..."

Kangin scuote la testa. "Sto bene così. Io sto bene, davvero... Ho solo questi momenti un po' così perché sono geloso e certe volte mi è difficile sopportarlo. Tutto qui. E poi mi sento in colpa perché mi sto comportando male nei riguardi di un'altra persona, sto davvero dando il peggio di me." Appoggia la fronte sul vetro della finestra.

Vorrei dirgli qualcosa. Apro anche la bocca per farlo, ma non esce niente, non so cosa dire per confortarlo, per dirgli che probabilmente si sbaglia, e mi ritrovo a richiuderla.

"Senti Youngwoon..." Chiamarlo per nome mi fa uno strano effetto, ma il discorso serio lo richiede. Qui si parla di persone, non di idol. Comunque parto in quarta anche se non so ancora bene cosa dirò, ma non faccio nemmeno notare questa mia incertezza nel pronunciare il suo nome, perché mantenere una voce ferma mi farà sembrare sicuramente più sicura di me. "Non so cosa ti stia capitando, ma se pensi di star trattando male qualcuno forse non dovresti più andare avanti così. Fermati un momento e rifletti. Come vuoi che la tua vita prosegua? Come ti piace essere considerato: buono, cattivo, senza cuore? Far soffrire qualcun altro ti fa sentire meglio? Beh non credo..." Gli sorrido e gli accarezzo il braccio con vigore. "Pensaci su"



Mentre prendevo una tazza di tè con Kangin mi ha chiamata Siwon. E' qualcosa di indescrivibile leggere sul display il suo nome. "Abbiamo due ospiti a cena". Almeno hanno la premura di avvertire.

Ora sono nella mia cucina, o meglio nella cucina del dormitorio del dodicesimo piano che ormai è praticamente mia visto che sto in quell'appartamento più dei ragazzi. Ho la musica a tutto volume e, dopo aver finito di cucinare, sto finendo di preparare le ultime cose. Fortunatamente sono stata avvertita presto, così ho avuto tutto il tempo di decidere cosa preparare, scendere a fare la spesa e fare tutto il resto: la cucina è così pulita che non si direbbe abbia cucinato io. Sono proprio una donna da sposare.

In questo momento in televisione stanno dando il video di 'Oh!' delle Girls' Generation. Lascio tutta la pila di piatti sul tavolo e corro avanti al televisore per ballare, tanto sono sola nessuno può vedere questi deliri. Certo non avrei mai immaginato che proprio in quel momento tornassero a casa Yesung e Shindong. Il biondo mi vede e scoppia a ridere, butta il cappotto sul divano e mi raggiunge facendo il suo balletto da psicopatico affetto da strani tic. Ma è così divertente che abbandono la coreografia delle SNSD per improvvisare come lui.

Penso che abbiamo ballato come due idioti, seguiti poi da Shindong, che prima però ha finito di apparecchiare al mio posto, almeno una decina di canzoni quando ci buttiamo sul divano sfiniti.

Proprio in questo momento arriva Kangin e, perplesso, vedendoci senza fiato, ci chiede cosa sia successo. Tra le risate gli spiego che stavamo ballando. Kangin sorride divertito. "Jongwoon ti ha fatto vedere il suo passo migliore?" Senza aspettare risposta lo imita ed è davvero uguale, anche se l'imitazione non può battere l'originale: Yesung è troppo divertente con quella sua faccia convinta. Ridiamo tutti.

Il biondo parte con i racconti, tipo quando era in un programma ed ha usato la sua danza super ammaliante -parole sue- o quando era sul palco del Super Show. "Lo so..." Dice alla fine sospirando con fare da diva. "Sono davvero troppo sexy quando ballo."

Stiamo ridendo, prendendo palesemente in giro Yesung, quando tornano a casa tutti, insieme ai due ospiti. Quando mi rendo conto che sono Henry e Zhou Mi scatto in piedi e... No! Mi sono dimenticata di cambiarmi! Adesso rimarrò impressa per sempre come quella dai leggins a fiori e come se non bastasse, molto probabilmente, puzzo oltre che di cucinato anche di sudore.

Mi sto maledicendo.

Ryeowook non perde tempo e mi presenta agli altri due membri dei Super Junior M che educatamente si inchinano e mi stringono la mano. Si avvicinano anche Kangin, Yesung e Shindong per salutare i due che non vedono molto spesso e, non so se è una mia impressione, Henry arrossisce non appena vede il biondo avvicinarsi sorridente. E' probabile, veramente molto probabile, che sia stato solo frutto della mia fantasia visto che, dopo lo sfogo di Kangin, ho passato l'intero pomeriggio a fantasticare sulle varie coppie all'interno del gruppo peggio di quando ero a casa mia a vedere le loro foto. Forse dovrei smetterla di leggere fan fictions, almeno finché mi trovo qui.

Li faccio accomodare e, mentre sto riscaldando la cena, Devil Kyu comincia a prendermi in giro per come sono vestita. "Meno male che ti abbiamo chiamata stamattina! Ma ti sembra il modo di presentarti a Henry e Zhou Mi? Davvero, non sto scherzando... Almeno potevi abbinare la maglia al pantalone... Ma almeno ti sei lavata?" Si ferma solo quando Zhou Mi gli da una gomitata e gli dice di smetterla. Devo sembrare veramente una barbona a lui che è così chic.

Ah, Zhou Mi, portami a fare shopping con te, potrebbe essere la volta buona che compro qualcosa di decente!

"Ah!" Devil Kyu non si arrende. "Ma non avevi detto che non avresti cucinato più per noi?"

Sto per suonargli il mestolo sulla testa, ma lui divertito dalla mia espressione continua. "EunHyuk hyung, sta attento che non avveleni il tuo piatto."

Henry, che prima spostava lo sguardo frenetico da me a Kyuhyun come se fossimo nel bel mezzo di una partita di ping pong ora lo posa su Eunhyuk. Quest'ultimo ride. "Davvero, ragazzi..." Si alza e viene verso di me. Mi mette un braccio intorno alle spalle. "Ve l'ho detto, perché non mi credete?! Noi abbiamo fatto la pace. Vero? Diglielo anche tu."

In completo imbarazzo, sbatto le palpebre più volte e rimango a bocca aperta. "S..Si, è vero." Mi giro velocemente verso la pentola, allontanandomi al più presto da Hyukkie e sperando che nessuno abbia notato il mio nuovo colorito.

"Ma io non ti ho visto chiederle scusa..." Insiste Kyuhyun.

"E' perché stanotte, tormentato dai sensi di colpa, sono andato a svegliarla. Sai com'è, ci sono cose che in pubblico non si possono fare..."

Partono i commenti e le varie insinuazioni, non mi sentono neanche quando cerco di dire che non è vero, che è un malinteso. Adesso il mestolo vorrei proprio spaccarlo sulla testa della dancing machine che invece mi guarda e sorride. E, così, rossa in volto e morta di vergogna, porto la cena a tavola sperando che questa conquisti la loro attenzione e faccia cadere il discorso.

Porto a tavola anche del vino. "L'ho comprato oggi. Spero sia buono..."

"Oh, ti prego..." Kyuhyun si copre gli occhi. "Tienilo lontano da me: domani devo lavorare."

La cena va, prosegue. Nessuno si è lamentato di ciò che ho cucinato, quindi credo di aver centrato i gusti anche degli altri due. Mi riempio ancora il bicchiere di vino per congratularmi con me stessa. A quanto pare la capacità di bere l'ho ereditata da mia madre. Sorrido tra me e me e torno a prestare attenzione al discorso.

"Come va il Mouse Rabbit?" E' Zhou Mi che parla. "Quand'è che l'hai aperto?"

Yesung sorride. "Sta andando... Per adesso è ancora la novità del momento visto che è stato inaugurato da poco. Speriamo che col tempo mantenga quest'andamento."

Henry ridacchia. "Beh se ci vai tu, hyung, sono sicuro che andrà benissimo. Su youtube già ci sono un sacco di fancam tue al negozio!"

Eunhyuk lo guarda male. "Mochi, davvero, dimmi che non ti sei visto i video di Jongwoon hyung."

Le guance di Henry arrossiscono e lo fanno sembrare ancora più piccolo di quanto non sembri già. "N..no! Mica ho detto che li ho visti... Ho detto che ci sono!"

Yesung sospira. "Forse dovrei darci un'occhiata, non vorrei che mi abbiano ripreso dall'angolatura sbagliata.." Sorride ed Henry sposta in fretta lo sguardo e torna a guardare il suo piatto per mangiare con appetito.



La cena è andata perfettamente. Il mio unico problema è che ora vedo un po' sfuocato forse a causa della bottiglia di vino finita a tavola, soprattutto perché più della metà penso di essermela scolata io ed il restante Kangin. Ma non mi interessa. Sono così allegra e sorridente che il mondo mi sembra perfetto e sbrilluccicante e sono intontita quel po' che basta a farmi essere la persona più spigliata e simpatica di questo mondo brillante.

Wookie mette a tavola dei dolci. "Siamo passati a prenderli prima di tornare." Mi spiega con allegria mentre apre lo scatolo. I miei occhi si spalancano e il mondo brilla ancora di più. Quel ragazzo è perfetto: sono tutti i miei dolci preferiti!

SungMin aggrotta la sopracciglia. "Aspetta!" Ferma Donghae che si stava fiondando a prendere il primo dolce. "Mancano Henry e Jongwoon..."

Tra me e me rimango scioccata: non mi sono accorta per niente che si fossero alzati da tavola.

Mi do uno slancio e mi alzo. "Vado a chiamarli!"

Minnie mi sorride. "Si, vedi Henry era uscito fuori perché qui sentiva troppo caldo e Jongwoon dopo un po' l'ha raggiunto per parlare a telefono."

Annuisco sorridendo come un'ebete e, barcollando, vado mentre a tavola si alzano i commenti sulla temperatura dei termosifoni troppo alta. In effetti in questo dormitorio c'è sempre un bel tepore. Anche se ormai si avvicina dicembre i ragazzi girano tranquillamente a maniche corte per casa. A me solo nominare dicembre fa sentir freddo, se vestissi come loro prenderei sicuramente un bel raffreddore.

Sposto la tenda e sto per spalancare la finestra, che loro hanno lasciato aperta, quando li vedo proprio di fronte a me. Non credo a quello che sto assistendo. Sono ubriaca. Si, si, lo sono. Devo esserlo per forza. Chiudo velocemente la tenda e mi guardo indietro, ma stanno parlando tra di loro e nessuno mi sta guardando. Batto il pungo sul vetro della finestra e li chiamo. "Emh... ragazzi? Emh... Ci sono i dolci in tavola!"

Mi giro e con nonchalance, sorridendo come poco fa, torno verso il tavolo. Sono ubriaca ed ho le allucinazioni.

Spero davvero sia così.

Donghae mi guarda impaziente.

"Adesso vengono."







Spero vi sia piaciuto questo capitolo ^^
Mi dispiace per il povero Kangin e il suo amore a senso unico :( ..E' così virile, con quelle sue spalle possenti, che proprio non posso farlo stare con un altro strafigo come Yeye.

Vai con i ringraziamenti!
Grazie, davvero tante grazie a chi recensisce perché oltre a perdere tempo a leggere ne perde dell'altro *^*
Grazie a chi si prende la briga di seguire questa storia. Davvero sono contenta ed è grazie a voi che la sto continuando. ^^
Chu :* alla prossima!

   
 
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