-Oddio che ansia.
Lo aveva detto Summer, prima di partire, che aveva trementamente paura dell'aereo, forse perchè non lo aveva mai preso.
Per fortuna però trovò conforto nelle sue due migliori amiche, Crylstal e Rory, che sulle scalette la tranquillizzarono per la millesima volta.
Crylstal era la più tremenda del gruppo, faceva disperare i professori e non si fermava mai davanti a niente. Nascondeva dietro un carattere duro una grande tenerezza.
Era altissima, forse una delle più alte della scuola, aveva i capelli neri e lunghi, che le arrivavano fino alla vita stretta.
Rory invece era la più sportiva del trio, anche lei sempre attiva e piena di idee, era castana e i capelli le cadevano lisci sulle guance bianche e lentigginose, non sembrava un viso italiano ma occidentale. Infatti suo padre era di Seattle, aveva conosciuto sua madre , Serena, al carnevale di Venezia. Quel giorno Serena stava scattando delle foto a tutte le maschere e fu particolarmente colpita da un dragone in avorio: dietro quella maschera si nascondeva il suo futuro marito.
Nell'aereo Summer si sedette accanto a Rory. Crystal invece si era seduta vicino al finestrino dei posti dietro perchè voleva vedere l'Italia allontanarsi sempre di più mentre decollavano, e l'Inghilterra avvicinarsi in fase di atterraggio.
Quando annunciarono il decollo l'ansia di Summer aumentò, allora c'era da fare una sola cosa: tirare dalla borsa l'mp3 e ascoltare la musica. La musica l'aveva sempre tranquillizzata, non era una ragazza che amava il caos per questo cercava di stare lontana dai guai. Summer era sempre stata la più responsabile del gruppo, sapeva quando uno scherzo doveva incominciare e finire e non si lasciava mai trasportare dalle passioni o dagli istinti momentanei.
Il volo fu per la gioa di Summer tranquillo, Rory l'aveva presa in giro tante volte prima di partire, le diceva che non sarebbe successo niente o che nel peggiore dei casi si sarebbero ritrovate insieme nel Mar del Nord insieme.
Arrivati all'aeroporto di Londra tutte e tre erano eccitate, Crylstal che spiccava con il suo metro e ottanta, adocchiava già i ragazzi inglesi.
Come in ogni gita, sull'autobus che li avrebbe diretti all'hotel, c'era molto chiasso ma l'attenzione di tutti venne attirata dalla voce del professore al microfono:- Ragazzi, siccome siamo appena arrivati, non c'è tempo di iniziare il giro turistico della città, quindi ora che arriviamo in hotel vi sistemate e dopo ci dedichiamo allo shopping.
Urla di gioa invasero il pullman e tutti corsero verso l'hotel ansiosi di prepararsi per uscire.
L'hotel aveva quattro stelle, bastava sentire l'odore dei fiori freschi, cambiati almeno una volta a settimana, per capirne la classe. Le stanza avevano un'aria accogliente, i colori delle pareti bianco e turchese facevano un bell'effetto. I letti apparivano così soffici da volercisi gettare sopra, e fu così: saltarono da un letto all'altro e iniziarono a lanciarsi i cuscini, fino a creare una pioggia di piume.
Si stava facendo tardi, così iniziarono a prepararsi, mentre fantasticavano sui ragazzi che potevano incontrare.
Furono quasi le ultime a scendere alla reception. Qui i professori diedero le ultime indicazioni, dicendo che si sarebbero dovuti ritrovare alle 18:00 vicino alla fermata dell'autobus che si trovava poco distante da negozio dell'Hard Rock.
Le tre amiche iniziarono a girare i mille negozi che fiancheggiavano le enormi strade inglesi.
Quel luogo era completamente diverso dalla loro città, a Venezia ci si spostava sulle gondole mentre a Londra in taxi e in metropolitana.
Le cosa che le colpirono di più furono le cabine telefoniche rosse tipo quelle che si vedevano nei film, e gli autobus a due piani rappresentativi dell'Inghilterra. Salirci sopra era stato ancora più sorprendente, da li dentro la città si vedeva con occhi diversi, potevi distinguerne ogni minimo particolare.
Dopo aver camminato per circa due ore con le buste piene di acquisti le gambe iniziarono ad appesantirsi, e le tre si dovettero sedere per riposarsi. Iniziarono così a fare il resoconto di tutti i negozi visti.
A un certo punto il Big Bang scoccò le 18:00 e Crystal si alzò di scatto dicendo:- Oh, è tardi muoviamoci altrimenti ci lasciano qui!-, così Rory cacciò le mappe per trovare la DIREZIONE, Crystal che andava di fretta le prese le cartine e Rory le gridò:- Ma cosa fai? Sei sempre la solita!-
-Ma così perdiamo solo tempo.
Allora Summer intervenne dicendo:- Se continuate a litigare non andiamo da nessuna parte-, strappò le mappe di mano a Crystal e dopo averle consultate disse: - Andiamo da quella parte.
Si incamminarono per una delle strade principali. Dopo qualche minuto si accorsero di essersi perse, cercarono di avvisare i professori ma avevano dimenticato i cellulari sull'autobus.
L'ansia stava prendendo il sopravvento. Iniziarono ad aumentare il passo sperando di ritrovare la strada il prima possibile. Erano sole in una città immensa e sconosciuta, non sapevano a chi rivolgersi per chiedere aiuto.
Mentre camminavano l'attenzione di Summer venne attirata da un ragazzo che le sembrava un loro compagno di scuola, così si diresse verso di lui. Poco dopo però si voltò per tornare dalle amiche ma non le vide.
Si guardò intorno ma niente. Capì di essere rimasta sola.
Le venne in mente di cercare un telefono in un bar, ma quando appoggiò la mano sulla maniglia della porta, questa le colpì il volto.