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Autore: sweetielautner    21/01/2013    2 recensioni
Ero una di quelle ragazze che, in quasi diciassette anni, non era mai riuscta a definirsi. Simpaticissima ma permalosa, aggressiva ma fragile, schietta ma sensibile. Il mio più grande problema ero io. Per definirmi ero solita usare una parola: bipolare.
Se c'era una cosa che mi faceva continuare ad andare avanti, a frequentare la scuola, a lottare era il mio sogno. Il mio più grande sogno era la Francia, sognavo di andarci a vivere un giorno; amavo la lingua, la cultura, il cibo e la gente.
L'unica cosa che mi faceva continuare a perseverare era la promessa dei miei gnitori. Un altro anno e un mese, e ci sarei andata.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Si, mamma. Sto attenta ai ragazzi, alle cattive persone, al fumo e alla droga.-risposi facendo il verso a mia madre che era lì per raccomandarsi riguardo la nuova scuola e i nuovi compagni. 
Cominciai a salire le scale per giungere in classe con Norah e Anne, vecchie compagne d'infanzia che avevano cambiato scuola con me.
Giunte davanti al portone, in attesa che lo aprissero, comiciammo a scambiarci le prime impressioni sui probabili compagni.
-Bruno, occhi azzurri e culo mozzafiato a ore 6.- disse Norah. Lentamente mi girai verso il ragazzo e dissi sorridendo -Mica male.- finii la conversazione distraendomi -Ehi Norah. Riccio, bruno e occhi verdi in un metro e novanta di altezza alla fine delle scale.- si girò verso il ragazzo che le avevo suggerito e mi riguardò stupita -Bel colpo ragazza!- fummo interrote da Anne che ricominciò a farci la predica sulla serietà delle ragazze, ma la interruppi mentre comiciava a parlare dell'importanza della verginità e bla bla bla. -Anne, abbiamo diciassette anni, possiamo divertirci? E poi, scusa, non ho detto mica che voglio portarlo a letto, ho detto solo che è carino. Vorresti dire il contrario?- fece uno sguardo arreso e annuì -Ok,ok.- ad interrompere il nostro discorso tutt'altro che colto ci pensò il suono della campanella, che mi ricordò di dovermi muovere.
Giungemmo davanti alla porta che segnava la nostra classe e fu in quel momento che comiciai a preoccuparmi seriamente.
Ero una di quelle ragazze che, in quasi diciassette anni, non era mai riuscta a definirsi. Simpaticissima ma permalosa, aggressiva ma fragile, schietta ma sensibile.
Per non parlare del mio aspetto fisico. Mi aggiravo in quasi un metro e ottanta fra bicipiti e quadricipiti, lisci capelli di color castano chiaro tendente al dorato lunghi fino alle spalle e lisci, viso dai tratti delicati contornato da grandi occhi di un indefinito color ambra tendente al verde e rosse e carnose labbra. Il mio più grande problema ero io. Praticavo uno sport tutt'altro che femminile, il taekwondo, uno dei mille motivi che mi portava ad avere 3/4 di amici maschi, ma al tempo stesso ero in prima linea quando si parlava di vestiti, tacchi o shopping. Per definirmi ero solita usare una parola: bipolare.
Se c'era una cosa che mi faceva continuare ad andare avanti, a frequentare la scuola, a lottare era il mio sogno. Il mio più grande sogno era la Francia, sognavo di andarci a vivere un giorno; amavo la lingua, la cultura, il cibo e la gente. 
L'unica cosa che mi faceva continuare a perseverare era la promessa dei miei gnitori. Un altro anno e un mese, e ci sarei andata.
Mi distolsi dai miei pensieri e mi decisi ad aprire la porta, sorprendendo una classe alquanto piena di alunni, evidentemente i miei compagni di classe. 
Il professore, paffuto e tarchiato, si espresse in un sorriso a dir poco tirato. -Ooh, eccole. Loro sono le nuove studentesse provenienti da Chefields, ma tanto ora si presentano da sole.- no, le presentazioni no. 
Cominciai io, mostrando uno dei miei sorrisi più raggianti. -Salve a tutti, io sono Angela Hills, ma preferirei essere chaiamta Angie. Come ha detto il professore provengo da Chefields e ho quasi diciassette anni.- il professore mi fece segno di tornare a posto e così feci, dando spazio a Norah e Anne, che dopo poco mi raggiunsero per sedersi vicine a me. 
-Norah..- sussurrai -Dimmi!- mi sorrise -Riccio a ore 3, in classe nostra.- lo osservò e mi sorrise complice -Bingo!- disse ridendo.
Le prime due ore passarono abbastanza velocemente, scambiando occhiate fugaci con il tizio di cui non conoscevo il nome. 
Arrivò finalmente il momento di pausa, di cui approfittai per conoscere qualcuno. Mi si avvicinarono due ragazze, fra loro molto complici. 
-Ciao, io sono Gwen Turner.- disse sorridendo una delle due. Alta poco più di me, carnagione olivastra, mossi capelli corvini e profondi occhi scuri. -Io invece sono Helen Cooper.- disse l'altra. Un esile fisico racchiuso in circa un metro e sessanta, capelli mossi scuri, carnagione cerulea e grandi occhi scuri. -Ciao, io sono Angie.- mi presentai.
Ci alzammo e ci avviammo verso la finestra, quando potetti mettere a fuoco la situazione. 
-Ehi Gwen, ma il riccio?- chiesi notando che trascorreva la maggior parte della giornata fissando fuori dalla finestra, isolandosi. -Lui è Harry Styles, è simpaticissimo.- disse Gwen -Cazzo, l'ho notato.- dissi ironicamente -No, davvero. Devi solo aspettare che ti conosca, dopo aver acquisito fiducia diventa un comico.- rispose Helen -Quale onore.- risposi. 
-Vieni..- mi disse Gwen andando verso il misterioso.
-Ehi Harry, lei è Angie!- disse Helen. Il tizio si girò, mi squadrò dalla testa ai piedi e, rigirandosi verso la finestra, proferì parola -Ciao- disse freddo. -Ehi, ma hai la macchina in doppia fila?- lo beffeggiai. Si rigirò, mi guardò stupito e rispose. 
-No, non ho una macchina. E anche se ce l'avessi, non sarebbero cazzi tuoi.- acido del cazzo. -Che c'è, hai il solito problema mensile femminile?- continuai a stuzzicarlo. -Beeene, torniamo a posto.- ci divise fisicamente Gwen, senza interrompere i nostri sguardi infuocati. -Ma che faccia da cazzo..- lo sentii sussurrare mentre mi allontanavo.
Alla fine delle lezioni, mentre scendevo le scale, fui scossa da una 'casuale' gomitata di Harry mentre scendeva le scale.
-Ma vedi sto coglione..- dissi, venendo nuovamente interrotta da Gwen. 
-Ehi Angie, oggi ci vediamo alle 16.00 da me? Studiamo insieme..- bell'idea. -Oh, ok- salutai lei e Helen e mi avviai verso il mio motorino.
Giunsi a casa e, durante il pranzo, dovetti subire l'interrogatorio dei miei a riguardo della nuova classe. 
Dopo pranzo preparai la borsa con i libri, mi pettinai e mi avviai verso l'indirizzo datomi da Gwen. 
Giunta davanti alla porta premetti il pulsante sul campanello lustrato di metallo color oro e, carramba che sorpresa, ad aprire non venne Gwen, ma Harry, con un sorriso di sfida sul volto.
Ciaaaao a tuutti.
Sono tornata qui con una nuova storia, con una novità.
Questa volta mi impegnerò davvero per portarla a termine, magari anche insieme alle altre tre lol.
Che dire, questa storia, in parte, è la mia storia e quella di due mie cariiiiissime amiche,
e mi piacerebbe se, al di là dei fatti miei, recensiate per farmi sapere cosa ne pensate.
Okaaaay, al prossimo e, mi fareste un enooorme favore, se passaste anche dalle mie altre FF.

P.s. se volete essere avvisate su twitter, su EFP o su facebook, quando aggiorno i capitoli, basta dirmelo, io vi metto i miei contatti.
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