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Autore: Rosmary    21/01/2013    16 recensioni
Il destino ha avuto un gran senso dell’umorismo quando ha scelto di far nascere Fred e George Weasley il primo aprile. Sarà Hermione, di origini babbane, a far scoprire a uno dei due la scherzosa usanza legata a questa data.
Una piccola storia in cinque drabble.
“Ripeti un po’.”
“Pesce d’aprile.”
“A me non sembra una cosa buona.”
“Difatti non lo è.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling;
la raccolta di drabble è scritta senza alcuno scopo di lucro.



 

Weasley, sei proprio una roba d’aprile!

 

“Ripeti un po’.”

“Pesce d’aprile,” ripeté Hermione.

Fred s’imbronciò.

“A me non sembra una cosa buona.”

“Difatti non lo è.”

“E io sarei una roba d’aprile, quindi?”

“Tu e George, sì. Siete un cumulo di scherzi idioti,” sentenziò il neo Prefetto, continuando a leggiucchiare con aria assorta una pergamena.

“Sei molto antipatica, Granger,” decise Fred. “Molto e meriti di essere punita!”

Prima che Hermione riuscisse a reagire, la pergamena era già tra le mani pestifere di Fred. Lui esibì un’infantile linguaccia, accartocciò il foglio e lo lanciò a un George appena entrato in Sala Comune.

“Weasley,” scattò Hermione, “smettila subito!”

 

*


“Hermione!” chiamò un diciassettenne dall’aria malandrina.

Hermione, appena uscita dall’aula di Rune, indirizzò lo sguardo verso Fred.

“Non parlo con voi.”

“Voi?!” scherzò il mago. “Vedi George da qualche parte?!”

Lei inarcò le sopracciglia, appuntandosi d’aver dinanzi Fred, il più fastidioso.

“Tu, lui, voi… è uguale.”

“Mi sono documentato,” disse lui, affiancandola nel tragitto che l’avrebbe condotta all’aula di Trasfigurazione.

“Su cosa?”

“Sul pesce d’aprile! È una roba babbana, un giorno in cui si fanno scherzi e si dice: pesce d’aprile!”

Hermione, suo malgrado, sorrise.

“Sì, proprio così.”

“Ma continuo a non capire perché sarei un pesce d’aprile.”

“Non importa.”

 

*

“Hermione!”

“Fred,” rispose lei con aria scocciata – erano ben due giorni che la perseguitava.

“Ho una cosa da dirti,” rivelò con aria stranamente seria.

Hermione s’accigliò, preoccupandosi appena.

“Dimmi.”

“Lee vuole uscire con te.”

“Non ho capito.”

“Lee vuole uscire con te, gli piaci, Granger.”

La strega deglutì, arrossendo imbarazzata.

“Ma… ma…”

“Ma gli ho detto di farsi divorare dalla Piovra,” proseguì Fred, guardandola in volto.

“Oh.”

“Sì, perché gliel’ho detto: la Granger interessa a me.”

Se possibile, le gote di Hermione divennero ancora più rosse e Fred, a quella immagine, ghignò.

“Ti dico un’ultima cosa.”

Lei annuì.

Pesce d’aprile!

 

*


“Lui è un grandissimo, stupidissimo e insopportabile…”

“Insopportabilissimo,” corresse George.

“…Idiota,” completò Hermione, lanciando uno sguardo truce al ragazzo.

“Ha solo scherzato, Hermione! E poi gliel’hai messa in testa tu, quella roba d’aprile.”

Lei, a quelle parole, scrutò con maggiore attenzione il volto di George.

“Aprilecosa?”

“Ma sì, roba d’aprile.

Hermione arrossì, ma di nervosismo.

“Fred! Sei un grandissimo, stupidis…”

“…Bla bla bla idiota. Sì, lo ricordo. E non guardarmi così,” ghignò lui allo sguardo assassino della studentessa. “Non volevi più parlarmi dopo lo scherzetto!”

“Non mi piace essere presa in giro.”

“Ma ti sarebbe piaciuto uscire con me.”

 

*


“Hermione.”

“Sto studiando.”

“Ma è sabato.”

Hermione sbuffò, adocchiando i pochi presenti in Sala Comune.

“Esci con me?”

“Non sono in vena.”

Fu Fred a sbuffare.

“Granger, non farla tanto lunga, esci con me e basta.”

A queste parole schiette, lei represse un sorriso e lo guardò con aria furba.

“Mi dispiace, Fred, ma non m’interessi.”

“Oh.”

“M’interessa Lee.”

Fred s’accigliò stranito.

Pesce d’aprile?

“Può darsi,” rispose lei.

Fred esibì un sorrisetto malizioso e senza preavviso si sporse sino a sfiorarle le labbra. Hermione, sorpresa da un gesto tanto esplicito, poté solo arrossire.

“Prendo quel può darsi come un sì!”

   
 
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