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Autore: Haley_V    21/01/2013    4 recensioni
Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 12



 
L’incubo delle mie ultime notti si era appena fatto realtà. Quell’incubo che da mesi cercavo di tenere nascosto, che con tutte le mie forze reprimevo fino a spingerlo giù, in profondità, la dove nemmeno i miei pensieri peggiori potevano arrivare, ora era in piedi, tremante, davanti a me, che mi chiedeva perdono. Sembravano ore di silenzio, invece era lì solo da 10 minuti. Le mie gambe si erano come fossilizzate, li ferme sul divano, come incapaci di muovere anche un solo passo, così, mentre Joe rimaneva impalato alla porta senza fiatare, forse implorante e in attesa di una mia risposta, l’unica cosa che riuscii a dire fu:
-      Cosa ci fai qui?
La sua espressione aveva un non so che di comprensivo nei miei confronti. Forse sapeva bene di avere una grande faccia tosta a presentarsi a casa mia, ma se era venuto fin là, un motivo doveva esserci, almeno quello era il mio intento sapere.

-      Demi … so che non dovrei essere qui, ma… devo parlarti, è davvero importante.
-      Ti ascolto. – volevo, credevo di sembrare forte e risoluta, ma la mia voce incrinata si sentiva fin troppo bene, rischiavo già di cedere. E non doveva accadere, non di nuovo. Joseph Adam Jonas aveva la capacità di farti cadere ai suoi piedi, di farti incantare, con le sue belle parole e i suoi gesti affettuosi, di farti innamorare, e continuare ad amarlo, nonostante sia poi altrettanto capace di buttare il tuo cuore quando ritiene sia consumato abbastanza. Si, perché nonostante tutto lo amavo, eccome. Il mio cuore batteva più forte anche solo sentendo il suo nome, ma Joe faceva lo stesso effetto a tante altre ragazze, lo sapevo fin troppo bene,  e non mi è mai andato giù. Chiamatemi gelosa, ma sapere che il tuo ragazzo potrebbe facilmente non essere più tuo, ma di pubblica condivisione, non è una cosa tanto semplice da digerire.

-      Come… come stai?
-      Sto meglio. – bugiarda. Gli altri credevano stessi meglio, ma la verità è che non era cambiato nulla. Solo che il mio ‘piccolo segreto’ non era più tanto piccolo, ne … segreto.
-      Ne sono felice. Sai, mi sei mancata… molto.
Non cedere. Non cedere. Non cedere. Perché ora veniva da me dicendo queste cose? Cosa voleva ottenere? Cosa voleva da me?
-      Perché mi dici questo?
-      Beh, perché… è la verità…
Oh, Joseph Adam Jonas, non fare le tue solite recite con me. So benissimo dove vuoi arrivare con quella faccia da cane bastonato. Ma qui la vittima sono solo io, non tu. Non basterà una faccetta d’angelo per farmi cambiare di nuovo per te.
-      Joe…
-      No Demi, ti prego, fammi finire. So che sei arrabbiata e ti capisco, lo sarei anch’io se avessi subito quello che ti ho fatto passare; sono stato uno stronzo, un vile, un cretino. Un vero cretino, perché ti ho lasciata andare, quando eri l’unica cosa davvero bella della mia vita. Capivo che tra di noi c’era un legame molto speciale, e sono stato un verme ad averlo distrutto. Mi sono chiesto più volte come facessi a rimanermi vicino, io nemmeno capivo che quella ad aver bisogno del mio aiuto eri tu. Ero un ragazzino immaturo, di quelli che tu hai sempre odiato, ma non te ne sei mai andata, finchè non l’ho fatto io. E ogni giorno penso alla grande stronzata che ho avuto il coraggio di commettere, a quanto abbia sbagliato, a quanto mi manchi ogni giorno se solo penso a tutto quello che avrei potuto guadagnare stando con te, di tutto l’amore che avrei ricevuto, che avrei potuto dare. Eri l’unica che davvero mi capiva, che nonostante tutti i problemi, ora me ne rendo conto, mi mostrava sempre un sorriso per tirarmi su. Ora ho capito di aver commesso un errore. Ho capito di non essere mai stato davvero alla tua altezza. Tu non mi meriti. Meriti molto di più, qualcuno che sia davvero in grado di amarti, non come ho fatto io. Ma nonostante ciò, ti amo, ti amo ancora, ti ho sempre amato, e probabilmente non smetterò mai di farlo. Sei la mia luce ogni mattina, e da quando non ti ho più accanto a me vedo solo buio. Mi manchi da impazzire, ma mi merito tutto quello che sto passando, ora lo so, l’ho capito. Mi dispiace Demi, mi dispiace davvero tanto, per tutto il male che ti ho fatto. Sono altrettanto codardo a chiedertelo, ma vorrei solo che un giorno tu riuscissi a perdonarmi. Forse non tornerebbe tutto come prima tra di noi, ma almeno avrei la certezza di essere davvero cresciuto, e forse di non fare più del male alle persone che ho intorno a me. ..
E ora cosa avrei dovuto rispondergli? Se questo discorso l’avessi sentito solo un mese fa, probabilmente gli sarei saltata al collo e l’avrei stretto il più forte possibile a me, senza lasciarlo più andare. Ma ora che ero ferita, la fiducia nei suoi confronti non c’era più; e come avrei potuto fidarmi di qualcuno che avevo amato e che mi aveva abbandonata? Mio padre aveva fatto la stessa cosa prima di lui, e non potevo permettere di essere abbattuta un’altra volta, non da Joe. Ma in quel momento, piansi comunque. Fu l’unica cosa che riuscii a fare, guardarlo negli occhi e piangere, per poi abbassare lo sguardo, per la vergogna. Perché io mi vergognavo, di quello che ero e di quello che facevo. Riusciva sempre a farmi sentire così, ed era qualcosa che mi scoraggiava e mi spaventava allo stesso tempo.

-      Non- non puoi pretendere di dirmi queste cose e aspettarti di essere perdonato adesso, te – te ne rendi conto, vero? Hai idea di quanto abbia sofferto? Ha- hai idea di cosa ho passato,da sola, mentre tu ti divertivi con altre sgualdrine? Guarda! – urlai, tirando la manica della felpa, mostrandogli il polso scoperto.
-      Sai cosa sono questi? Sono tagli. Me li sono fatti da sola, con una lametta. Per anni l’ho fatto, per anni l’ho presa tra le mani e l’ho passata sulla mia pelle, marchiandola a vita. E sai cosa vuol dire desiderare solo un po’ di comprensione, ma venire denigrata da tutti? Sai cosa vuol dire rimanere da soli, Joe?
-      Hai perfettamente ragione Demi, ma io ….
-      No no Joe, niente ma. Io ho sofferto, e soffro ancora. Se tu non te ne fossi andato, ma fossi rimasto con me, invece di considerarmi una pazza, a quest’ora forse starei meglio, lo sai?
-      Non- non dirmi così…
-      Oh, povero piccolo Joe, cosa c’è, ti ho forse ferito? Non è forse la verità, quella che ho detta? Non mi hai abbandonata?
-      Volevo solo…. Proteggerti…
-      Proteggermi? Lasciandomi in balia di me stessa? Ma lo hai capito che io ti amavo, e che avevo bisogno di te? Che ho ancora bisogno di te? Ma che non riesco più a fidarmi, che ti guardo negli occhi e vedo solo un pericolo per me? Cosa dovrei fare secondo te, perdonarti e lasciare che tutto torni come prima?
Ormai il mio viso era bagnato di lacrime. Urlavo, singhiozzavo, mentre Joe era visibilmente ferito e sconvolto. Si, nella mia testa volevo solo abbracciarlo, stringerlo tra le mie braccia e tenerlo con me, a proteggermi, ma non potevo dargli la stessa fiducia di prima. Non potevo lasciare che tornasse tutto come prima, ci avrei rimesso di nuovo io.  
Joe mi si avvicinò, con gli occhi lucidi; mi sfiorò una spalla, rabbrividii al suo tocco, quel tocco che non mi apparteneva più da molto tempo.
-      La- lasciami….. – singhiozzai, ritirandomi su me stessa.

Joe sospirò, e ravvicinando ancora di più la distanza tra noi, mi circondò tra le sue braccia, stringendo forte. Opposi resistenza all’inizio, quel contatto ritrovato mi spaventava, ma poi mi lasciai andare, e mi feci circondare completamente da lui. Tremavo come una foglia, ormai mi capitava spesso. La presa di Joe però iniziava a rassicurarmi, come fino a poco prima riusciva a fare quando era con me. Mi mancava tutto quello, mi mancava davvero. Piano piano il mio respiro si fece regolare, mentre Joe era rimasto con me sul divano. D’improvviso mi sollevò il mento con due dita, per incrociare i nostri sguardi. Rividi dopo tanto tempo quel marrone in cui mi perdevo ogni volta, quelle pozze profonde così simili ai miei, che sembravano infondermi tutta quella sicurezza che a me mancava. Incapace di parlare, divenni completamente vittima del suo controllo. Lentamente sentivo il suo viso farsi sempre più vicino, mentre le mani mi accarezzavano i fianchi sotto la maglietta slabbrata, provocandomi brividi che raramente avevo provato, perfino con lui. Mi ritrovai le sue labbra premute contro le mie, che mi cercavano, desiderose, allietati da una lunga attesa. Respirai più velocemente, avrei voluto tirarmi indietro, ero un’ipocrita a non mandarlo via, ma lo amavo comunque, e forse questo bastava. Chiusi gli occhi, e finalmente, non so come, risposi alle sue richieste, schiudendo le labbra e lasciandolo entrare. Senza staccarsi da me, mi spinse con delicatezza sul divano, mentre, per non pesarmi, si reggeva sui gomiti. Ora era sopra di me, mentre continuava a baciarmi, come se avesse fiato a sufficienza, come se la sua vita dipendesse dal baciarmi. Lo ammetto, quella sensazione mi piaceva. Mi sentivo veramente felice di trovarmi con lui, sotto di lui, unita alle sue labbra come fossimo una cosa sola. Da soli eravamo due, ma insieme, eravamo uno solo. Mi sussurrava parole dolci, parole che poche volte mi ero sentita dire, anche da lui, sussurrava il mio nome e ripeteva di amarmi. D’un tratto, incapace di dire altro, mi lasciai sfuggire un lieve gemito, che per la vergogna cercai, inutilmente, di reprimere. Joe mi baciò dolcemente, come se avesse capito, e continuò, finché piano iniziò a sfilarmi la maglietta. Per un attimo un barlume di lucidità mi fece ragionare, e, un po’ per paura, un po’ consapevole, sapevo che stavamo per fare una cosa sbagliata. Non potevo concedermi a lui, avrebbe significato ricadere ai suoi piedi.

-      J- joe….
Ma lui non mi sentiva, continuava a baciarmi, bramoso di continuare, ma io fui più forte:
-      Joe …. Joe, no….
Mi scansai da lui, rossa in viso, mentre mi risistemavo la spallina del reggiseno.
-      Demi…. – mi guardava, con aria interrogativa.
-      Joe, noi…. Io… non posso…
-      Perché no, Demi? Hai detto di amarmi!
-      È vero, l’ho detto, ma ho detto anche che non riesco a fidarmi più di te. Credimi, vorrei tanto, ma non ci riesco. Mi dispiace. Non possiamo, sarebbe sbagliato, anche nei tuoi confronti, e tu questo lo sai.. ti prego, lasciami stare. – tirai su col naso, singhiozzando.
Si alzò, mentre io tenevo lo sguardo basso, incapace di guardarlo negli occhi, e con gli occhi lucidi si avviò verso la porta.
-      Non smetterò mai di amarti, sappilo. Ti aspetterò per tutta la vita, se sarà necessario.
-      Ti prego Joe… vattene… - sussurrai, mentre le lacrime scendevano lungo il mio viso.
-      D’accordo… ciao Demi.

E detto questo, uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Senza muovermi scoppiai nell’ennesimo pianto liberatorio, lasciando uscire fiumi di lacrime che mi si riversavano addosso, bagnandomi la maglietta. Stringevo i pugni sotto di me, con gli occhi chiusi, arrabbiata e ferita, perché tutto doveva accadere sempre nel momento sbagliato, nel modo sbagliato. Avrei voluto, volevo amare Joe come nessun altro, e probabilmente dentro di me non avrei mai smesso di amarlo, ma il mio cuore stava combattendo una battaglia che probabilmente non avrebbe avuto mai fine, e quello non era il momento di pensare a lui. Accompagnata dalle lacrime, caddi lentamente in un sonno profondo, lasciandomi cullare dalla sua voce che mi riecheggiava nella testa, come una ninna nanna. 
















Eccomi! Sono viva, si! :') Ho avuto ispirazione *wwww* mi mancava Demi, sisi :33 e finalmente ci voleva lo scontro ravvicinato con Joe, yoyo ewe 
Vi piace il capitolo? Aspetto con ansia i responsi, specie di una certa Babe_04 che... FORSE sta leggendo la storia, quindi boh uu 
Vi lascio, devo scappare, alla prossima *w* 
xx
Haley
  
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